Julie Andrews

Walton-on-Thames, 1 ottobre 1935

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    Julie Andrews


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    Dame Julie Andrews, pseudonimo di Julia Elizabeth Wells (Walton-on-Thames, 1º ottobre 1935), è un'attrice, cantante, regista e scrittrice britannica.
    Julie Andrews è considerata una leggenda vivente, vincitrice di tutti i maggiori premi del mondo dello spettacolo, fra cui un Oscar, cinque Golden Globe, due Emmy, tre Grammy, due BAFTA, un People's Choice Award, uno Screen Actors Guild, un David di Donatello, tre nomination al Tony (una rifiutata) e insignita dell'onorificenza di dama di commenda dell'Ordine dell'Impero Britannico e del Kennedy Center Honor. La Andrews ha una sua stella sull'Hollywood Walk of Fame, al 6901 dell'Hollywood Boulevard.
    Dotata di una portentosa voce di quattro ottave, è una bambina prodigio di successo nel circuito del music hall inglese degli anni quaranta.
    Appena teen-ager fa il suo debutto a Broadway con The Boy Friend e, successivamente, è protagonista di classici del teatro musicale come My Fair Lady e Camelot.
    A ventisette anni gira il suo primo film: Mary Poppins, al quale seguono altre pellicole di grande successo, come Tutti insieme appassionatamente, che la consacrano come l'attrice più pagata e richiesta degli anni sessanta.
    Durante un periodo di declino nel cinema del decennio successivo incrementa le sue apparizioni televisive e dal vivo, e comincia la sua seconda carriera, quella di scrittrice per l'infanzia, nella quale è impegnata fino a oggi, con numerosi bestseller all'attivo e la propria collana presso la casa editrice Harper Collins.
    Negli anni ottanta vive un revival cinematografico con film quali 10, S.O.B. e Victor/Victoria, girati dal secondo marito, il regista Blake Edwards.
    Negli anni novanta torna a trionfare nel teatro musicale di Broadway ma nel 1997 un'operazione non riuscita alle corde vocali la priva della sua gloriosa voce di cantante.
    Negli anni duemila arriva un secondo revival cinematografico, grazie a commedie per famiglie come Pretty Princess e Principe azzurro cercasi, e blockbuster animati ai quali presta la propria voce, fra questi i sequel di Shrek e Cattivissimo me.
    Negli anni piu' recenti si dedica quasi esclusivamente alla scrittura, alla televisione e intraprende la carriera di regista teatrale. Nell'estate del 2016 dirigera' alla Sydney Opera House una riedizione di My Fair Lady per il sessantesimo anniversario del musical.

    Biografia

    Gli anni quaranta: bambina prodigio
    Julie Andrews è figlia d'arte. Negli anni attorno alla seconda guerra mondiale, la madre e il patrigno sono un duo musicale di un certo successo nel circuito del vaudeville inglese. Julie fa il suo debutto negli spettacoli dei genitori a otto anni e, nel 1947, appena dodicenne, è già solista all'Hippodrome di Londra, nella rivista Starlight Roof. Dotata di una straordinaria voce lirica dall'estensione di quattro ottave, raggiunge subito un successo sensazionale e l'anno seguente canta, accanto a Danny Kaye, nella Royal Variety Performance, alla presenza della regina d'Inghilterra Elizabeth Bowes-Lyon (la futura Regina Madre) e della principessa Elisabetta (futura Regina Elisabetta II). Seguono diversi e duri anni di gavetta nel circuito del music hall britannico e alla radio che si estenderanno fino all'inizio degli anni cinquanta.

    Gli anni cinquanta: Broadway e i primi programmi televisivi
    Nel 1954, a soli diciotto anni, Julie Andrews approda a Broadway. Produttori statunitensi la scelgono per interpretare la protagonista nella versione americana del musical inglese The Boy Friend, di Sandy Wilson, il cui successo la fa diventare stella emergente del teatro americano. L'anno seguente le viene affidato il ruolo principale in uno dei musical più celebri della storia: My Fair Lady, con Rex Harrison, per il quale vince la sua prima nomination al Tony Award. Una seconda nomination arriva pochi anni dopo quando la Andrews interpreta la Regina Ginevra accanto al Re Artù di Richard Burton, in Camelot, il musical di Broadway preferito dal presidente John Fitzgerald Kennedy; fatto questo che fece valere alla sua amministrazione l'appellativo postumo di Camelot, appunto.
    Di questo periodo sono anche i primi due special televisivi di Julie Andrews: High Tor (1956), il primo film TV della storia, nel quale recita con Bing Crosby e Cinderella (1957), musical televisivo scritto apposta per lei dagli autori Richard Rodgers & Oscar Hammerstein II, per il quale Julie riceve la sua prima nomination al premio Emmy (107 milioni di telespettatori videro il film che fu trasmesso in diretta, un record imbattuto). I suoi successi sul piccolo schermo continueranno per tutto il decennio successivo con programmi passati alla storia della TV americana come Julie & Carol at Carnegie Hall (1962), nel quale, per la prima di numerose volte, appare accanto all'attrice comica Carol Burnett (il programma vince un Emmy e una Rosa d'Oro al Festival di Montreux).
    Nel 1959 Julie Andrews sposa lo scenografo e costumista Tony Walton (vincitore di un premio Oscar per All That Jazz - Lo spettacolo comincia, 3 premi Tony e un Emmy), dal quale avrà, nel 1962, la sua unica figlia: Emma Walton Hamilton (oggi autrice per l'infanzia, spesso in coppia con la madre). I coniugi divorziano nel 1967.

    Gli anni sessanta: I blockbuster cinematografici
    All'inizio degli anni sessanta la Andrews non è ancora apparsa al cinema e dunque è sconosciuta al grande pubblico internazionale; per questo il produttore della versione cinematografica di My Fair Lady (Jack Warner, uno dei Warner Brothers) affida il ruolo creato da Julie Andrews sulle scene ad un'affermata superstar del cinema: Audrey Hepburn, facendola doppiare nel canto da un'interprete specializzata: Marni Nixon. Considerato uno dei casi di ingiustizia più clamorosi della storia di Hollywood, il fatto suscita aspre polemiche.
    Pochi mesi dopo Walt Disney propone alla Andrews il ruolo di Mary Poppins, promettendole successo e popolarità di gran lunga superiori a quelli che le avrebbe regalato il film di Warner. Nel 1964 fa il suo debutto al cinema nella parte della governante volante per la quale ottiene diversi riconoscimenti, fra cui l'Oscar come miglior attrice protagonista (nello stesso anno la Hepburn non riceve nemmeno la nomination per My Fair Lady). Il film la lancia nell'empireo delle dive internazionali, e fa sì che Mary Poppins diventi un personaggio iconico, status che mantiene fino a oggi. Nel 2013 il film è stato scelto per la preservazione nel National Film Registry della Biblioteca del Congresso degli Stati Uniti.
    Nel 1965 interpreta il ruolo che segnerà la sua consacrazione al cinema: Maria, protagonista di Tutti insieme appassionatamente. Il musical, prodotto dalla 20th Century Fox e diretto da Robert Wise, vince cinque Academy Award tra cui quello per il miglior film (la Andrews guadagna la sua seconda nomination all'Oscar e il suo secondo Golden Globe) e rimane a tutt'oggi al terzo posto della classifica dei film più visti al cinema di tutti i tempi. La sequenza iniziale, in cui Julie Andrews fa la giravolta sulle colline austriache, è considerata uno dei momenti più rappresentativi del cinema hollywoodiano. Alla televisione la pellicola detiene il primato di film più visto in assoluto ed è considerata il classico natalizio per antonomasia. In tempi più recenti ha inaugurato quello che è poi diventato il fenomeno dei Sing-a-Long: proiezioni speciali di musical durante le quali il pubblico viene incoraggiato a cantare le canzoni come in un Karaoke. Anche questo film è stato scelto per la preservazione nel National Film Registry.
    Già nel 1964 Julie Andrews gira il primo di tanti film nei quali va contro l'immagine sdolcinata che le sue due pellicole più celebri le affibbiarono. Tempo di guerra, tempo d'amore, una commedia antimilitarista sceneggiata da Paddy Chayefsky, la vede impegnata in appassionate scene d'amore con James Garner. In Hawaii (1966) di George Roy Hill, dimostra notevoli doti di attrice drammatica nei panni della moglie vittima di un Max Von Sydow missionario di fine Ottocento.
    Nel 1966 è l'attrice più pagata di Hollywood, il suo nome è garanzia di successo al botteghino e per questo Alfred Hitchcock viene costretto dalla Universal Pictures a scritturarla, assieme a Paul Newman, per il thriller Il sipario strappato. Il film, non fra i migliori del maestro inglese, risulta uno dei suoi più grossi successi commerciali. Dell'anno seguente è Millie, pellicola con la quale Julie torna alla commedia musicale e il film è fra i maggiori campioni d'incassi di quell'anno. Tutti i suoi lavori fino a questo momento sono degli straordinari successi al botteghino americano e la Andrews sembra infallibile.
    Nel 1968, però, Un giorno... di prima mattina, sfarzosa biografia musicale della diva degli anni trenta Gertrude Lawrence, si rivela un clamoroso fiasco. I gusti del pubblico sono in veloce mutamento e film meno costosi come Easy Rider e Un uomo da marciapiede aprono la strada alla cinematografia più violenta degli anni settanta, mandando in agonia il musical cinematografico.

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    Gli anni settanta e ottanta: I film con Blake Edwards
    Nel 1969 Julie Andrews sposa in seconde nozze Blake Edwards, il regista statunitense già autore di classici quali Operazione sottoveste, Colazione da Tiffany e Hollywood party. Da quel momento in poi - fino alla metà degli anni novanta, periodo in cui Edwards si ritira dalle scene - l'attrice lavora quasi esclusivamente con il marito. Il loro primo film insieme, Operazione Crêpes Suzette, altro costoso musical, questa volta con Rock Hudson come co-protagonista, si rivela un fiasco commerciale di proporzioni catastrofiche. Il film mette fine alla carriera hollywoodiana della coppia che si ritira in Europa per occuparsi della famiglia (fra propri e adottati hanno cinque figli) e quindi lavorare più saltuariamente: lei in varietà televisivi e concerti dal vivo, lui con i seguiti della sua fortunata serie de La Pantera Rosa con protagonista Peter Sellers. In questi anni realizzano un solo film insieme, Il seme del tamarindo (1974), con Omar Sharif, che però poco contribuisce a ridar loro il vecchio successo.
    Grazie al trionfo al botteghino dei film con Sellers, nel 1979 Edwards può realizzare la sceneggiatura che fino a pochi anni prima nessun produttore avrebbe toccato: in 10 il regista mette la propria moglie accanto a Dudley Moore e Bo Derek in una commedia sexy il cui esito strepitoso porta i due coniugi, per la prima volta nel loro sodalizio artistico, sulla cresta dell'onda.
    La coppia realizza altri film di successo. Nel 1981 esce la commedia dissacratoria S.O.B. - son of bitch (con William Holden). È un film dagli accenti autobiografici, ispirato agli avvenimenti che causarono il tonfo al botteghino di Operazione Crêpes Suzette. Julie Andrews interpreta un'attrice di musical per famiglie che viene costretta dal marito/produttore a denudarsi in un film pornografico, mettendo in subbuglio una Hollywood ipocrita. Contraddistinto da uno humour graffiante, il film fa scalpore alla sua uscita in quanto in esso il personaggio della Andrews appare in topless, fa uso di stupefacenti e di un buon numero di parolacce.
    Il loro film seguente è considerato il capolavoro del regista: in Victor/Victoria, Edwards affida alla moglie il ruolo più complesso, quello di una donna che finge di essere un gay che si esibisce come drag queen nella Parigi degli anni trenta. Il ruolo le vale numerosi riconoscimenti fra cui la sua terza nomination all'Oscar, un Golden Globe e un David di Donatello come miglior attrice straniera. A questo seguono opere più agrodolci come I miei problemi con le donne (con Burt Reynolds, 1983) e Così è la vita (con Jack Lemmon, 1986).
    Edwards e la Andrews, nonni di sette nipoti, vivono, fino alla morte del regista avvenuta il 15 dicembre 2010, fra le loro case di Malibù, New York e Gstaad in Svizzera.

    Gli anni novanta: Il ritorno a Broadway e la perdita della voce
    L'ultima collaborazione fra marito e moglie risale al 1995, anno in cui Edwards dirige Julie Andrews nell'adattamento teatrale di Victor/Victoria. L'avvenimento costituisce il debutto in teatro del regista e il ritorno a Broadway della diva dopo un'assenza di 35 anni (poco tempo prima era tornata alle scene in Putting It Together di Stephen Sondheim ma su un palcoscenico dell'Off Broadway). Lo spettacolo è un grosso successo di pubblico, la critica è meno convinta. L'entusiasmo nei confronti della protagonista è unanime ma la regia lascia perplessi i più che la definiscono troppo cinematografica. Quando vengono annunciate le nomination ai premi Tony, Victor/Victoria ne riceve solo una per la migliore attrice protagonista. Il fatto viene visto dalla compagnia come un attacco personale da parte del mondo del teatro newyorkese all'Edwards regista di Hollywood e Julie Andrews decide di compiere un atto fino a oggi unico nella storia del premio: durante una speciale conferenza stampa al termine di una replica, rifiuta la nomination (la sua terza); una decisione che finisce sulle prime pagine dei giornali di mezzo mondo. L'episodio non fa che dare maggiore pubblicità allo show che oramai è tutto esaurito per anni a venire. Il successo però viene improvvisamente interrotto da un evento drammatico: verso la fine del suo impegno nello spettacolo, nel 1997, Julie Andrews viene ricoverata in ospedale per quella che avrebbe dovuto essere una semplice operazione chirurgica alla gola (Liza Minnelli amichevolmente la sostituisce in Victor/Victoria). Un errore durante l'operazione le lascia sulle corde vocali delle cicatrici permanenti che, con grande disperazione della stessa Andrews e dei suoi fans, la privano per sempre della sua straordinaria voce di cantante. Una causa contro il chirurgo Scott Kessler si conclude con un risarcimento all'attrice di 20 milioni di dollari.

    Gli anni duemila: Indomita Dama
    Di spirito indomito, la Andrews non soccombe di fronte all'avversità e si lancia in una serie di progetti che espandono il proprio talento e carriera.
    Con la figlia Emma Walton Hamilton crea la Julie Andrews Collection per la casa editrice Harper Collins, pubblicando sia i propri libri per l'infanzia (una passione che coltiva dagli anni settanta, con trentacinque titoli all'attivo, fra cui numerosi best seller) che quelli di scrittori emergenti. Nel 2008 esce la sua autobiografia: Home: A Memoir of My Early Years.
    Avendo già interpretato un paio di film senza il marito negli anni ottanta (Duet for One (1986), di Andrej Končalovskij, per esempio), Julie Andrews vive, all'inizio del nuovo millennio, un revival cinematografico, partecipando ad una serie di commedie leggere come Pretty Princess (2001) di Garry Marshall. Accanto ai film come attrice comincia l'attività di doppiatrice per film d'animazione, quali i sequel di Shrek (2004, 2007) e Come d'incanto (2007).
    La sua carriera televisiva continua in diversi ambiti: è attrice nei due film di Walt Disney tratti dalla serie di libri per bambini Eloise (2003) e presentatrice di una serie di documentari sul teatro musicale americano per la PBS che, nel 2005, le vale il suo secondo Emmy.
    Dopo appena un anno dalla disastrosa operazione alle corde vocali, la cantante comincia una serie di esperimenti canori e nel film Principe azzurro cercasi (2004) canta un'intera canzone per la prima volta dopo l'intervento chirurgico. La gamma vocale è ben lontana dalle quattro ottave che la contraddistinguevano ma i risultati sono abbastanza gradevoli da culminare nel 2008 in un concerto dal vivo all'Hollywood Bowl, intitolato The Gift of Music.
    A questi anni appartengono anche alcuni fra i riconoscimenti più importanti ricevuti dall'attrice: nel 2000, a Buckingham Palace, riceve l'investitura di Dama di Commenda dell'Ordine dell'Impero Britannico dalla Regina Elisabetta II e nel 2001 il presidente degli Stati Uniti le conferisce la maggiore onorificenza insignita agli artisti dal suo paese, nell'annuale cerimonia dei Kennedy Center Honors.

    Gli anni duemiladieci fino ad oggi: Icona della vecchia Hollywood
    Il 2010 è il suo anno recente più pieno di impegni: vede l'uscita di quello che fino ad adesso è il suo ultimo film, L'acchiappadenti, e di due lungometraggi animati ai quali presta la propria voce: Shrek e vissero felici e contenti e Cattivissimo me. In oltre, si esibisce, alla O2 Arena di Londra, in quello che sarà il suo ultimo concerto e pubblica due nuovi libri. A dicembre scompare il marito dell'attrice, il regista Blake Edwards.
    Nel 2011 vince due Grammy (uno alla carriera) e riceve la Lincoln Medal per le arti dalla first lady Michelle Obama.
    Nel 2013 debutta in Australia e in Nuova Zelanda con la tournée dello spettacolo An Evening with Julie Andrews in cui, coadiuvata da proiezioni video e un mediatore, racconta la storia della sua vita. Nel 2014 porta questo stesso spettacolo in tournée in Inghilterra, presso le maggiori arene di Birmingham, Liverpool, Bournemouth e Londra.
    Avendo gia' diretto due musical in teatro per la Goodspeed Opera House nel Connecticut (The Boy Friend nel 2005 e l'adattamento teatrale del suo libro The Great American Mousical, nel 2012), nell'agosto del 2016 Julie Andrews dirigera' alla Sydney Opera House un revival di My Fair Lady, lo spettacolo che la rese una star sessanta anni prima.
    Da qualche anno la Andrews è la presentatrice ufficiale, per la PBS, del concerto di capodanno, trasmesso da Vienna (2009 - 2016). Le sue apparizioni televisive sono frequenti negli ultimi anni, come portavoce di diverse associazioni di beneficenza (attività nella quale è impegnata dagli anni settanta, avendo fondato l'agenzia di aiuti al Vietnam Operation USA ed essendo stata, negli anni novanta, ambasciatrice dell'UNIFEM) ma soprattutto per la promozione dei suoi libri e per il cinquantesimo anniversario di Mary Poppins nel 2014 e di Tutti insieme appassionatamente nel 2015. Alla cerimonia degli Oscar del 2015 riceve un omaggio musicale da parte di Lady Gaga e l'evento diventa un fenomeno sui social network. Ad ottobre l'attrice festeggia il suo ottantesimo compleanno e, per la seconda volta in un anno, fa trending sui social media.

    Riferimenti nella cultura di massa
    Essendo Julie Andrews un'icona non solo cinematografica ma anche culturale (non tanto in Italia ma nei paesi anglosassoni con particolare forza) il suo personaggio è spesso citato o parodiato nella cultura popolare.

    Televisione
    Julie Andrews è menzionata in (o il suo nome è al centro di) numerose serie televisive, fra cui: Charlie's Angels, Dallas, Cuori senza età, Will & Grace, La tata, Frasier, Ally McBeal, NCIS - Unità anticrimine, Due uomini e mezzo e Bones. Celebri sono l'apparizione di una Mary Poppins animata nei Simpson e le tante citazioni nella serie Glee. Innumerevoli sono gli spot pubblicitari che adoperano canzoni della Andrews come jingle.

    Cinema
    Nel film Il mio amico il diavolo, il nome "Julie Andrews" è una parola magica che il demonio Peter Cook usa per esaudire i desideri del personaggio interpretato da Dudley Moore.
    Il carattere "tradizionale" dei primi musical dell'attrice è spesso parodiato al cinema, per esempio in film quali: Yellow Submarine, La Pantera Rosa sfida l'ispettore Clouseau, Monty Python - Il senso della vita, Ma guarda un po' 'sti americani, Sister Act - Una svitata in abito da suora, La famiglia Addams 2, Da morire, Piume di struzzo, Che pasticcio, Bridget Jones!, Chunky Monkey, In the Loop, Land of the lost, Capodanno a New York.
    Altri riferimenti all'attrice e i suoi lavori si trovano nei seguenti film: California Suite, L'uomo del giorno dopo, Goodbye Lover, Il sesto senso, Dancer in the Dark, Snatch - Lo strappo, Get Over It, Charlie's Angels: più che mai, The Producers - Una gaia commedia neonazista.
    Riferimenti a Julie Andrews come icona gay si trovano in Jeffrey; Beautiful Thing; Baciami Guido; Love, Valour, Compassion; Making the Boys ed altri.

    Musica
    Il nome "Julie Andrews" è nelle lyrics delle canzoni Don't Call Me "Mama" Anymore, cantata da Mama Cass, e Happy Birthday Hollywood, di Kander & Ebb e cantata da Liza Minnelli.
    Nel 1976, Freddie Mercury scrive e incide con i Queen la canzone The Millionaire Waltz; successivamente dirà che la frase «Bring out the charge of the love brigade, there's spring in the air once again» in essa contenuta è molto in stile Julie Andrews.
    Nel 1981, Roger Taylor dei Queen produce e canta con Richard & Joey nella canzone Mel Smith's Greatest Hits, uno scherzoso omaggio ai dischi di Julie Andrews.
    La versione della Andrews di My Favorite Things è stata una delle canzoni preferite di Michael Jackson.
    Nel 1989 il gruppo inglese A Tribe of Toffs scrive la canzone Festive Frolics From Four Fellows il cui ritornello intona: "Yes, it's true: Julie Andrews we love you".
    Nel 2003 il gruppo punk dei Neck pubblica la canzone Topless Mary Poppins.
    Nel 2006 la cantante pop Gwen Stefani canta la canzone Wind It Up, scritta dal rapper Pharrell Williams. Il singolo, tratto dall'album The Sweet Escape, arriva nella top 20 in molti paesi. Il pezzo contiene sample campionati da The Lonely Goatherd cantata dalla Andrews in Tutti insieme appassionatamente.
    Nel 2007 la band britpop The Down & Outs lancia il brano Julie Andrews.
    Nel 2009 Dave Dark and the Sharks inseriscono nell'album di musica elettronica The Gazebo Effect, il brano Julie Andrews! (the Magic Words).
    Nel 2010 la pop band JLS pubblica il singolo The Club is Alive, un omaggio a The Sound of Music.
    Nel 2011 esce il primo album della Brooklyn Rundfunk Orkestrata, intitolato The Hills Are Alive e contenente i brani da Tutti insieme appassionatamente riarrangiati in chiave pop/rock/jazz.
    Nel 2013 Diana Vickers canta My Favourite Things per lo spot debut della fraganza Our Moment dei One Direction.
    Nel dicembre 2013 Annie Lennox posta sulla sua pagina Facebook che Feed the Birds, cantata dalla Andrews, è una delle sue canzoni preferite.
    Nel febbraio 2015 Lady Gaga ottiene un grosso successo personale, alla cerimonia dell'Oscar, con un medley di canzoni da Tutti insieme appassionatamente, in occasione del cinquantesimo anniversario del film. Alla fine della sua esibizione la Andrews ha fatto un'apparizione a sorpresa, congratulandosi con la cantante. La clip è diventata un fenomeno sui social network, la clip più vista di questa edizione del premio.

    Arti visive
    Jules (così la chiamano amici e parenti) ha la distinzione di essere la personalità più ritratta dall'artista americano Al Hirschfeld (in cinquantadue disegni dal 1954 al 1997). Un ritratto celebre è quello del maestro Pietro Annigoni realizzato nel 1958. Un poster speciale, ritraente la Andrews e realizzato per la campagna pubblicitaria a New York del film Un giorno... di prima mattina, è considerato l'opera di Pop Art dalle dimensioni più grandi mai realizzata. Negli anni ottanta John Waters ha incluso in una sua mostra dei fotogrammi ritraenti l'attrice in Tutti insieme appassionatamente e Michael Evers l'ha ritratta in quattro sue opere. In anni più recenti l'artista d'avanguardia James Cauty ha messo Julie Andrews al centro di scene apocalittiche, in una serie di poster che hanno fatto scalpore e la fotografa Annie Leibovitz l'ha ritratta come regina delle fate per una campagna pubblicitaria della Disney. Altri ritratti recenti sono quelli di Toby Bluth e Claudio Dicochea (entrambi del 2009). Un disegno di Andy Warhol del 1956, intitolato "Julie Andrews Shoe" (ritraente una scarpa dell'attrice) è stato inserito da Dior sulle sue borse della collezione Autunno 2013.

    Altro
    Nel 1960 lo scrittore inglese Terence Hanbury White pubblica, in una raccolta, la poesia Julie Andrews, nella quale paragona l'attrice a Elena di Troia.
    Nel maggio del 1992, al Chelsea Flower Show di Londra viene lanciata, alla presenza dell'attrice, una nuova varietà di rosa chiamata "Julie Andrews".
    Nel 2001 il teatro di posa Numero 2 degli studi della Walt Disney in California viene ribattezzato "Julie Andrews Studio"
    Nel 2005 l'attrice, che già è una Disney Legend, viene eletta madrina del cinquantesimo anniversario di Disneyland
    Nel 2009 le maggiori testate di tutto il mondo pubblicano la notizia secondo la quale, dopo anni di ricerche, gli scienziati Steven Zeitels e Robert Langer, che da tempo oramai si occupano della voce dell'attrice, stanno testando un gel a base di glicole polietilenico che, se applicato a corde vocali danneggiate, le restaura. Nel dicembre 2010 la CBS conferma che, dopo un paio di anni, Julie Andrews si sottoporrebbe ad un esperimento di Zeitels e Langer, diventando il primo essere umano su cui si tenta un'operazione tanto delicata quanto rivoluzionaria. La cantante è presidente onorario dell'Institute of Laryngology and Voice Restoration, un dipartimento che si occupa di trovare fondi per la ricerca al Massachusetts General Hospital.

    Status di icona gay
    Da sempre l'immagine pubblica di Julie Andrews ha una valenza ambigua, essendo l'attrice sia un personaggio per famiglie che un'icona presso le comunità gay e lesbiche, soprattutto nel mondo anglosassone. La Andrews stessa ha commentato sul suo unico status dicendo: "Sono uno strano miscuglio: da un lato sono un'icona gay e, dall'altro, ricevo l'approvazione di nonne e genitori grati ch'io faccia da baby sitter ai loro piccoli. Non ho mai capito cosa renda qualcuno un'icona gay perché ce ne sono di tipi talmente diversi (...) ad ogni modo è una cosa che mi lusinga molto."
    Lo studioso australiano Brett Farmer, nel suo saggio del 2007, Julie Andrews Made Me Gay, rimarca come la posizione della cantante sia "... singolare in quanto è una delle poche dive che godono di uno stesso livello di popolarità presso il pubblico gay e quello delle lesbiche". La Andrews è spesso citata come influenza formativa e pregna di significati nella narrativa sull'identità omosessuale, per esempio in The Queen's Throat: Opera, Homosexuality, and the Mystery of Desire, Does Freddy Dance e Widescreen Dreams: Growing Up Gay at the Movies. Lo stesso dicasi dei film nati sulla scia del New Queer Cinema (Jeffrey (1995) e Beautiful thing (1996), per esempio) e nella drammaturgia omosessuale degli ultimi venti anni (Love! Valour! Compassion! di Terrence McNally e Hushabye Mountain di Jonathan Harvey, fra i tanti). Nel 2007, l'attrice è arrivata fra i primi posti in un sondaggio ufficiale che cercava di individuare le maggiori icone gay del ventunesimo secolo. Il 18 marzo 2011, nella trasmissione televisiva inglese The Wright Stuff, in cui si cercava di individuare il perché i musical siano talmente associati alla cultura omosessuale, si è discusso ampiamente del ruolo della Andrews come icona gay. Nel novembre 2011 Rufus Wainwright ha raccontato scherzosamente in un'intervista di come le canzoni di Julie Andrews abbiano contribuito a farlo diventare omosessuale.
    È interessante notare come il fascino della Andrews presso i gay sia da ritrovarsi tanto (se non di più) nei film che cementarono la sua immagine "zuccherosa", quanto in Victor/Victoria e gli altri suoi lavori di argomento dichiaratamente omosessuale. Recentemente eminenti autori di studi sulla sessualità nell'arte e nella cultura, come Stacy Wolf e Peter Kemp, hanno proposto una diversa lettura dell'immagine proiettata dai suoi due film più famosi, interpretandola come una forza trasgressiva, sovversiva e rivoluzionaria, piuttosto che quella di una governante sdolcinata dedicata a mantenere lo status quo tradizionale. Secondo questa lettura gli spettatori gay si identificherebbero con una Mary Poppins indipendente, anarchica e contro ogni ordine prestabilito. Il libro di Stacy Wolf, A Problem Like Maria - Gender and Sexuality in the American Musical, analizza lo stile inimitabile dell'attrice (il suo gusto per il camp tanto amato da una grossa porzione del pubblico gay) e dedica un intero capitolo a Tutti insieme appassionatamente, studiandolo da una prospettiva queer e femminista, facendo luce sulla sua importanza per le spettatrici lesbiche. Il film è da sempre amato dai gay e l'edizione Sing-a-Long è stata originariamente creata per il London's Gay and Lesbian Film Festival del 1999.

    Curiosità

    • Negli anni settanta la voce registrata della Andrews è usata dalla British Airways sui propri aerei per dare il benvenuto ai passeggeri.

    • In una scena non inserita nel film La Pantera Rosa colpisce ancora l'attrice interpreta una corpulenta cameriera tedesca. Le risa incontrollate del protagonista Peter Sellers hanno reso la sequenza inutilizzabile.

    • Ne La Pantera Rosa sfida l'ispettore Clouseau Sellers, nei panni dell'imbranato ispettore francese del titolo, si reca in un locale gay per delle indagini, lì assiste all'esibizione di una drag queen che canta in playback la canzone di Henry Mancini Until You Love Me. La voce cantante appartiene alla Andrews.

    • Nel 1998, a Londra, l'attrice presta la propria voce (registrata) al pappagallo Polynesia (un robot ideato dal Jim Henson Creature Shop) nel musical Doctor Dolittle.

    • La voce che recita gli annunci al pubblico prima dell'inizio dello spettacolo Shrek the Musical, aperto a Broadway nel 2009 e nel West End nel 2011, è quella della Andrews.

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    Cinema

    Attrice
    Mary Poppins, regia di Robert Stevenson (1964)
    Tempo di guerra, tempo d'amore (The Americanization of Emily), regia di Arthur Hiller (1964)
    Tutti insieme appassionatamente (The Sound of Music), regia di Robert Wise (1965)
    Hawaii, regia di George Roy Hill (1966)
    Il sipario strappato (Torn Curtain), regia di Alfred Hitchcock (1966)
    Millie (Thoroughly Modern Millie), regia di George Roy Hill (1967)
    Un giorno... di prima mattina (Star!), regia di Robert Wise (1968)
    Operazione Crêpes Suzette (Darling Lili), regia di Blake Edwards (1970)
    Il seme del tamarindo (The Tamarind Seed), regia di Blake Edwards (1974)
    10, regia di Blake Edwards (1979)
    E io mi gioco la bambina (Little Miss Marker), regia di Walter Bernstein (1980)
    S.O.B., regia di Blake Edwards (1981)
    Victor Victoria, regia di Blake Edwards (1982)
    I miei problemi con le donne (The Man Who Loved Women), regia di Blake Edwards (1983)
    Così è la vita (That's Life!), regia di Blake Edwards (1986)
    Duet for One, regia di Andrej Končalovskij (1986)
    Cin cin (A Fine Romance), regia di Gene Saks (1991)
    La fidanzata ideale (Relative Values), regia di Eric Styles (2000)
    Pretty Princess (The Princess Diaries), regia di Garry Marshall (2001)
    Insieme per caso (Unconditional Love), regia di P. J. Hogan (2002)
    Principe azzurro cercasi (The Princess Diaries 2: Royal Engagement), regia di Garry Marshall (2004)
    L'acchiappadenti (Tooth Fairy), regia di Michael Lembeck (2010)

    Doppiatrice
    La rosa di Bagdad (The Singing Princess) (1949)
    La Pantera Rosa sfida l'ispettore Clouseau (The Pink Panther Strikes Again) - voce cantante del travestito Ainsley Jarvis, non accreditata - (1976)
    Shrek 2 (2004)
    Shrek terzo (Shrek the Third) (2007)
    Come d'incanto (Enchanted) (2007)
    Shrek e vissero felici e contenti (Shrek Forever After) (2010)
    Cattivissimo me (Despicable Me) (2010)

    Televisione
    La televisione è uno dei mezzi nei quali la Andrews ha raccolto alcuni fra i suoi più grossi successi: dagli inizi, in programmi pionieristici degli anni cinquanta, attraverso le serie e gli special musicali nei due decenni successivi, fino ai documentari, film, concerti e programmi dei quali è presentatrice negli anni più recenti. Di seguito non vengono elencate le numerosissime apparizioni nei talk show, spot pubblicitari e documentari.

    Film
    High Tor, CBS (1956)
    Cinderella - trasmesso in diretta televisiva - CBS (1957)
    Peter Pan - Julie Andrews canta la canzone dei titoli: "Once Upon a Bedtime Story" - (1976)
    L'ultimo abbraccio (Our Sons), ABC (1991)
    Victor/Victoria - The Broadway Show, NHK (Giappone) (1995)
    Tutta colpa della neve (One Special Night), CBS (1999)
    On Golden Pond - trasmesso in diretta televisiva - CBS (2001)
    Eloise al Plaza (Eloise at the Plaza), Walt Disney (2003)
    Eloise a Natale (Eloise at Christmastime), Walt Disney (2003)
    Il gatto che guardò il re (The Cat That Looked at a King) - cortometraggio, solo su DVD (fra gli extra di Mary Poppins) - Walt Disney (2004)

    Special e serie (selezione)
    Limelight (UK), (1952)
    The Ed Sullivan Show, CBS (1956)
    The Dinah Shore Chevy Show (con Chita Rivera), NBC (1958)
    The Jack Benny Hour, CBS (1959)
    The Julie Andrews Show (4 puntate), BBC (1959)
    The Garry More Show (3 episodi con Carol Burnett), CBS May (1961)
    The Broadway of Lerner and Loewe (con Maurice Chevalier, Robert Goulet, Richard Burton e Stanley Holloway), NBC (1962)
    Julie and Carol at Carnegie Hall (con Carol Burnett; vincitore di un Emmy e una Rosa d'Oro al Montreux International Television Festival), CBS (1962)
    The Andy Williams Show (con i fratelli Osmond), NBC (1964)
    The Julie Andrews Show (con Gene Kelly e the New Christy Minstrels; vincitore di due Emmy), NBC (1965)
    An Evening with Julie Andrews and Harry Belafonte, NBC (1969)
    Julie and Carol at Lincoln Center (con Carol Burnett), CBS (1971)
    Julie (diretto da Blake Edwards), ATV-ABC (1972)
    The Julie Andrews Hour (serie di 24 puntate, vincitrice di sette Emmy, con diversi ospiti fra cui Mama Cass, James Stewart, Angela Lansbury, Sammy Davis Jr.) ATV-ABC (1972/73)
    Julie on Sesame Street (con Perry Como e i Muppet), ATV-ABC (1973)
    Julie's Christmas Special (con Peggy Lee e Peter Ustinov), ATV-ABC (1973)
    Julie and Dick at Covent Garden (con Dick Van Dyke, prodotto e diretto da Blake Edwards), ATV-ABC (1974)
    Julie and Jackie - How Sweet It Is (con Jackie Gleason), ATV-ABC (1974)
    My Favourite Things (con Peter Sellers e i Muppet, prodotto e diretto da Blake Edwards), ATV-ABC (1975)
    The Muppet Show, ATV (1978)
    Julie Andrews - One Step Into Spring (con Miss Piggy, Leslie Uggams e Leo Sayer), CBS (1978)
    Julie Andrews' Invitation to the Dance (con Rudolf Nureyev), CBS 1980, replicato nel (1981)
    Mancini & Friends (presentato da Henry Mancini, con: Dudley Moore, Andy Williams e Johnny Mathis), PBS (1987)
    Julie Andrews: The Sound of Christmas (con Placido Domingo e John Denver), ABC (1987)
    Julie and Carol Together Again (con Carol Burnett), ABC (1989)
    The British Academy (BAFTA) A Tribute To Julie Andrews, ITV (UK) (1989)
    Julie! (5 episodi di una sitcom con James Farentino, diretta da Blake Edwards. Un sesto episodio è stato girato ma mai trasmesso, così come il pilota Millie, realizzato nello stesso anno sempre con Edwards alla regia), ABC (1992)
    Christmas in Washington (altri ospiti Neil Diamond e Peabo Bryson, alla presenza del presidente George H. W. Bush e della first lady Barbara), NBC (1992)
    Julie Andrews: Back on Broadway, PBS (1995)
    The Kennedy Center Honors: A Celebration of the Performing Arts (cerimonia annuale alla presenza del presidente degli Stati Uniti. Altri vincitori oltre a Julie Andrews sono: Luciano Pavarotti, Jack Nicholson e Quincy Jones), CBS (2001)

    Presentatrice (selezione)
    The 24th Annual Tony Awards (con Walter Matthau e Shirley MacLaine), NBC 1970
    The Grand Opening of Walt Disney World (Julie canta When You Wish Upon a Star), NBC 1971
    The Puzzle Children (con Bill Bixby; Julie canta la nuova canzone Something), PBS 19 ottobre 1976
    The 38th Annual Tony Awards (con Robert Preston, Julie canta Send in the Clowns), NBC 1984
    American Film Institute Salute to Jack Lemmon (distribuito anche in VHS), CBS 1988
    The 17th Annual People's Choice Awards, 1991
    The 45th annual Tony Awards (con Jeremy Irons, Julie canta un medley da My Fair Lady e Camelot), CBS 1991
    Some Enchanted Evening (Julie canta due canzoni di Rodgers & Hammerstein), PBS 1995
    Julie Andrews hosts the 30th Anniversary Broadcast of The Sound of Music, NBC 1995
    The 51st Annual Tony Awards (presenta il premio per il miglior revival di un musical andato a Chicago), CBS 1997
    The American Film Institute Salute to Robert Wise, NBC 1998
    Hey Mr Producer! The Musical World of Cameron Mackintosh (distribuito anche in VHS e DVD), 1998
    The 53rd Annual Tony Awards (con Carol Burnet), CBS 1999
    My Favourite Broadway: The Leading Ladies (distribuito anche in VHS e DVD), 1999
    My Favourite Broadway: The Love Songs (distribuito anche in VHS e DVD), 2000
    The Nutcracker from the Royal Ballet, CBS 25 novembre 2001
    The Wonderful World of Disney (con Michael Eisner), ABC 2002
    The Kennedy Center Honors (per Carol Burnett, Julie canta I'm Glad We Had This Time Together), CBS 2003
    Broadway: The American Musical (distribuito anche in DVD), PBS 2004
    The 60th Annual Tony Awards, CBS 2006
    The National Television Awards, ITV (UK) 2006
    Il Concerto di Capodanno di Vienna, PBS 2009, 2010, 2012, 2013, 2014, 2015, 2016

    Cerimonie degli Oscar
    1964: Presentatrice del premio per il miglior film straniero a Federico Fellini per 8½.
    1965: Vincitrice come miglior attrice per Mary Poppins.
    1966: Nominata come miglior attrice per Tutti insieme appassionatamente. Presentatrice del premio per il miglior attore a Lee Marvin per Cat Ballou. Accetta il premio per il miglior regista al posto dell'assente Robert Wise per Tutti insieme appassionatamente.
    1968: Presentatrice del premio per il miglior film a La calda notte dell'ispettore Tibbs. Angela Lansbury canta la sua Thoroughly Modern Millie, nominata come miglior canzone.
    1973: Co-presentatrice con George Stevens del premio per il miglior regista a Bob Fosse per Cabaret.
    1983: Nominata come miglior attrice per Victor/Victoria.
    1997: Presentatrice del premio alla carriera a Michael Kidd.
    2001: Presentatrice del premio alla carriera a Ernest Lehman.
    2003: Presentatrice del filmato sui numeri musicali delle cerimonie passate e partecipa alla parata di stelle.
    2004: È nel pubblico in qualità di moglie di Blake Edwards al quale Jim Carrey presenta il premio alla carriera.
    2015: Presentatrice del premio per la migliore colonna sonora a Alexandre Desplat per Grand Budapest Hotel; dopo aver ricevuto un omaggio musicale da parte di Lady Gaga; quest'ultimo è di tendenza per tre giorni consecutivi sui social network.

    Teatro
    Julie Andrews comincia la sua carriera a otto anni, nei numeri di varietà della madre e del patrigno ma, dal momento che questi sono dei fuori programma, non esistono dettagli al riguardo. Il suo debutto ufficiale è quello da solista, a 12 anni, nella rivista Starlight Roof (1947). Seguono sette anni di gavetta nel circuito del music hall inglese, in giro per il paese (ben documentati ma non riportati qui), spesso accompagnata al piano dalla madre. Ad ogni natale è protagonista delle tradizionali "English pantomime" e nel 1954 fa il suo debutto a Broadway. Nonostante la sua folgorante carriera cinematografica e televisiva l'attrice non ha mai abbandonato il teatro, esibendosi in spettacoli e concerti per tutta la sua vita, fino al giugno 2014.

    Musical
    Mountain Fire (tournée dell'Inghilterra), 1954
    The Boy Friend (Broadway), 1954
    My Fair Lady (Broadway), 1956
    My Fair Lady (Londra), 1958
    Camelot (Broadway), 1960
    Putting It Together (Off-Broadway), 1994
    Victor/Victoria (Broadway), 1995
    Doctor Dolittle (solo voce registrata; Londra), 1998
    The Boy Friend (solo regia; Connecticut e tournée degli Stati Uniti), 2005
    The Great American Mousical (solo regia e autrice del libro da cui è tratto lo spettacolo; Connecticut), 2012

    Concerti (selezione)
    Christmas Carols, Londra (Royal Albert Hall), con André Previn e la London Symphony Orchestra - 4 dicembre 1973
    An Evening with Julie Andrews, Londra (Palladium) - 9-29 giugno, 1976
    Las Vegas (Caesar's Palace) - 12-18 agosto, 1976
    Detroit (Pine Knob Music Theater), con Henry Mancini - 4 serate in agosto-settembre 1976
    Los Angeles (Greek Theatre), con Henry Mancini - 11 settembre 1977
    An Evening with Julie Andrews, Giappone - tournée 19 settembre-2 ottobre, (trasmesso alla TV giapponese), 1977
    Sound of Mysen, Norvegia (trasmesso alla TV scandinava) - 26 agosto, 1978
    Julie: Julie Andrews and the New American Orchestra, Hartford Civic Center (in beneficenza per il Greater Hartford Arts Council) - 23 maggio 1984.
    Placido Domingo and Friends (Operation California) Universal Amphitheater, Los Angeles - 12 agosto 1986
    An Evening with Julie Andrews, tournée degli USA: 29 ott-21 nov, 1987; 6-31 gen, 1988; 28 giu-19 lug, 1989
    Julie Andrews in Concert at the Wiltern Theatre, (versione abbreviata del concerto della recente touenée, trasmesso alla TV americana PBS), Los Angeles - 1989
    The Magic of Christmas, Londra (Royal Festival Hall), con André Previn e la London Symphony Orchestra, (trasmesso alla BBC Radio) - dicembre 1989
    A benefit for Bay St Theatre, Sag Harbor (The Old Whaler's Church), piano e voce con Ian Fraser al piano - luglio 1992
    The Sound of Orchestra, Giappone, con André Previn (trasmesso alla TV Giapponese) - 21 agosto 1993
    Julie Andrews' The Gift of Music, tournée degli Stati Uniti: Louisville (11 luglio), Hollywood Bowl (18-19 luglio), Atlanta (2 agosto) e Philadelphia (7 agosto) - 2008
    The Gift of Music - An Evening with Julie Andrews, Londra (O2 Arena) - 8 maggio 2010


    fonte wikipedia

    Edited by Angelica90 - 17/2/2016, 14:27
     
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    Siccome sto ascoltando proprio Julie Andrews che canta Wouldn't it be loverly da My fair lady, mi è venuto in mente di scrivere due righe su questa magnifica attrice diventata leggenda pur avendo attraversato Hollywood senza clamori.
    Sposata da sempre con il grande Blake Edwards, si è contraddistinta per eleganza, non è mai stata una diva ma non ha nemmeno mai sperato di diventarlo.
    Voce rara, si è divisa equamente tra teatro e cinema, e forse è proprio il teatro che le ha dato le maggiori soddisfazioni.
    Silurata da Jack Warner per il ruolo di Eliza nel film My fair lady, che le era già valso un Tony award a Broadway, si è presa la sua rivincita vincendo l'Oscar, lo stesso anno, per Mary Poppins (ai golden globes ringraziò pubblicamente Jack Warner per non averla voluta in My fair lady, rendendola così libera di partecipare a Mary Poppins!... Jack Warner la prese malissimo).

    Non ho ancora deciso se la preferisco in Mary Poppins, Tutti insieme appassionatamente o Victor/Victoria, che è forse la sua prova più complessa e matura.

    Putroppo di attrici con questo carattere, la preparazione, e anche la discrezione, si è perso lo stampo.
     
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  3. noodles1987
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    CITAZIONE
    Putroppo di attrici con questo carattere, la preparazione, e anche la discrezione, si è perso lo stampo.

    Perfettamente d'accordo. Classe, stile e bravura di altri tempi... Per me Mary Poppins rimane sempre l'apice. Mary Poppins è sempre Mary Poppins!
     
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2 replies since 17/12/2008, 17:19   452 views
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