Exploitation

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    Pensi di conoscere una storia ma sai solo come finisce. Per arrivare al cuore della storia, devi tornare alla sua origine...

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    Exploitation



    Per film d'exploitation si intende un genere cinematografico che mette da parte i meriti artistici per una estetizzazione più forte, mostrando spesso scene di sesso e di violenza. Film del genere sono esistiti sin dai primi giorni del cinema, ma sono stati resi celebri negli anni settanta e ottanta, ventennio in cui andò sempre più diminuendo il tabù negli Stati Uniti e in Europa.
    La parola stessa "exploitation" deriva dall'inglese ed è un termine che serve a pubblicizzare spettacoli e film. I "film d'exploitation" sono quelli il cui successo non è dovuto alla qualità del contenuto, ma piuttosto alla pubblicità (per esempio, un fattore usato da molti film di exploitation è quello di avvertire il pubblico del divieto in una certa regione). Ephraim Katz, autore della "enciclopedia dei film", ha definito i film d'exploitation come:
    « Film fatti con poca o addirittura nessuna attenzione alla qualità o al merito artistico, ma con un interesse mirante al guadagno veloce, di solito attraverso tecniche di pubblicità che enfatizzino qualche aspetto sensazionale del prodotto. »
    L'influenza del genere può essere riscontrata nel cinema contemporaneo in film come Kill Bill, Grindhouse di Quentin Tarantino e Robert Rodriguez (amanti dichiarati dei film d'exploitation), buona parte della cinematografia di Takashi Miike (Ichi the Killer) e nei primi due film di Rob Zombie, La casa dei 1000 corpi e La casa del diavolo. Dagli anni novanta, questo genere ha ricevuto attenzione da parte dei circoli accademici, dove è a volte definito paracinema.


    Il cinema delle Grindhouse

    Per Grindhouse si intende un cinema che principalmente presenta film d'exploitation; spesso gli stessi film d'exploitation vengono chiamati "grindhouse". Le grind-house sono note per le maratone non-stop di B-movie, di solito con due film mostrati di seguito, della stessa serie. Molti di questi cinema cittadini ospitano degli spettacoli a carattere burlesco, con balli e altro materiale frivolo. Iniziato nei tardi anni sessanta e specialmente durante i primi anni settanta, il fulcro dei film d'exploitation mostrati in questi cinema spesso include scene di sesso esplicite, violenza, trama bizzarra o addirittura perversa, e altri contenuti tabù. Molte grind-house mostravano esclusivamente pellicole pornografiche.
    Dagli anni ottanta, l'home video rese le grind-house obsolete. Dalla fine del decennio, questi cinema scomparvero da Los Angeles (dove erano diffusi a Broadway e Hollywood Boulevard), a New York (dove erano diffusi a Times Square) e a San Francisco (dove erano diffusi a Market Street). Dalla metà degli anni novanta, questi cinema sono scomparsi del tutto dagli Stati Uniti.

    Sottogeneri

    I film d'exploitation hanno adottato i temi tipici di altri generi cinematografici, come i film horror e i documentari. I sottogeneri dei film d'exploitation sono categorizzati dalle caratteristiche che usano. A tema, i film d'exploitation possono anche essere influenzati da altri cosiddetti media d'exploitation, come i pulp magazines.

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    Dorothy Short nel ruolo di Mary Lane in Reefer Madness

    Exploitation classica

    I film d'exploitation classici, le prime forme di film d'exploitation, sono film che vennero additati come sensazionali pellicole create sotto l'effetto di droghe o con attività ricreative negli anni trenta e quaranta. Essi furono sensazionali all'epoca, e furono prodotti indipendentemente dalle compagnie degli studios hollywoodiani per aggirare le restrizioni della MPAA e cercando di far ottenere ai cinema che li trasmettevano un discreto guadagno. Oggi, comunque, sono rivalutati dagli aficionados per la loro valenza nostalgica ed ironica. Forse il più famoso esempio di questi è la storia Reefer Madness, un sensazionale e notoriamente inaccurato tentativo di "demonizzare" la marijuana durante il proibizionismo degli Stati Uniti.
    Un tipo particolarmente importante di film d'exploitation di questo periodo era la "sex hygiene-exploitation", un tentativo di far ricorrere la popolazione a metodi contraccettivi che rendessero più sicuri i rapporti sessuali. Questi film spesso presentavano "dottori" che descrivevano come fosse meglio assicurarsi di avere un rapporto sicuro. Il film veniva spesso proiettato con un altro dottore in camice bianco che vendeva volantini sull'igiene sessuale alla fine della visione della pellicola. Di solito i produttori guadagnavano di più dalla vendita dei volantini che dai soldi usati per la visione della pellicola. Questo tipo di film era anche conosciuto come "spettacolo di strada", perché era mostrato da città a città ed era promosso come un circo od un festival. Una delle più famose pellicole della sex hygiene-exploitation fu quella di Mom and Dad, che presentava una scena di parto reale, facendo avvicinare la pellicola alla pornografia legalizzata negli anni quaranta.

    Exploitation nera

    I film d'exploitation nera o "blaxploitation" vennero girati con attori di colore, inizialmente solo per un pubblico nero, e su temi stereotipicamente afroamericani come la vita povera, la droga e la prostituzione. Esempi degli anni settanta sono Shaft il detective, Superfly, Cleopatra Jones, Coffy, Foxy Brown e Sweet Sweetback's Baadasssss Song.

    Sexploitation

    I film di exploitation sessuale o sexploitation, sono simili ai film pornografici softcore, perché il film serve come strumento per mostrare scene in cui sono presenti donne nude o seminude. Mentre molti film contengono scene di sesso forti, la sexploitation mostra queste scene più graficamente rispetto alle altre pellicole, spesso allargando le sequenze mostranti nudità. Tra i film più noti di sexploitation vi sono quelli di Jesus Franco, che si uniscono all'horror, quelli di Russ Meyer e quelli di Andy Sidaris.

    Shock exploitation

    I film della "shock exploitation" sono quelli contenenti scene o sequenze miranti a terrorizzare il pubblico. Questi tipi di film d'exploitation focalizzano su contenuti normalmente ritenuti tabù, come violenza grafica estremamente realistica, stupri, zoofilia e scene di incesto. Esempi di shock-exploitation sono le pellicole L'ultima casa a sinistra, Ilsa, la belva delle SS, Fight for your life, Run and Kill, Bald Headed Betty, Last House on Dead End Street, Vase de noces, Baise moi - Scopami, Thriller - en grym film, Non violentate Jennifer, Tromeo and Juliet e Distretto 13: le brigate della morte. Il critico Roger Ebert ha detto che Non violentate Jennifer è «il peggior film mai realizzato, fa star male, orribile ed eccessivo».[1] Qualche volta questi film pretendono di raccontare una storia vera, come la pellicola giapponese Concrete, che parla dell'omicidio Furuta. Il sotto-sottogenere dei falsi snuff movie potrebbe includere anche il secondo capitolo della saga di Guinea Pig, Guinea Pig 2: Flower of Flesh and Blood (ギニーピッグ2 血肉の華 Ginī Piggu: Chiniku no Hana?), sempre giapponese.

    Bikexploitation

    Il selvaggio (1953), con Marlon Brando, fu probabilmente il primo film di questo sottogenere che di solito focalizzava su bande di motociclisti che si divertivano a somministrare "dosi" di sesso e violenza alle povere vittime. La maggior parte di questi film vennero realizzati dalla seconda metà degli anni sessanta sino ai primi anni settanta. Tra i più importanti, I selvaggi di Roger Corman, Angeli dell'inferno su due ruote di Richard Rush, Violence di Tom Laughlin, Satan's Sadists di Al Adamson, Un mucchio di bastardi di Jack Starrett e Quattro sporchi bastardi di Seymour Robbie. Il codificatore del genere è probabilmente Motorpsycho! di Russ Meyer; influenze del genere si possono riscontrare anche in lavori successivi come Easy Rider di Dennis Hopper, Arancia meccanica di Stanley Kubrick, Mad Max di George Miller e Rusty il selvaggio di Francis Ford Coppola.

    I film sui cannibali

    800px-Cannibal_holocaustUn'immagine dal cannibal movie Cannibal Holocaust di Ruggero Deodato

    film sui cannibali, conosciuti anche come il "genere cannibale", sono una collezione di film graficamente violenti prodotti dai primi anni settanta sino agli anni ottanta, inizialmente solo da registi italiani. Questi film principalmente si incentravano sulla tortura ed il cannibalismo di tribù rimaste all'età della pietra nel Sud America o nelle foreste pluviali asiatiche, di solito perpetrate nei confronti di occidentali che le tribù tenevano prigionieri e che alla fine si rivelavano più selvaggi dei cannibali. Simili in certi aspetti ai "mondo film", la peculiarità dei film sui cannibali era la messa in mostra di località esotiche e violenza grafica.
    Il film sui cannibali fu un genere di exploitation molto popolare tra gli anni settanta e gli anni ottanta, in seguito alla proiezione di Il paese del sesso selvaggio di Umberto Lenzi, il primo film a mostrare alle platee il cannibalismo, nel 1972. Nel 1977, Ruggero Deodato produsse e diresse Ultimo mondo cannibale, ispirando diversi altri registi nel periodo successivo, denominato per questo "boom della cannibal-exploitation". Questo periodo vide anche la creazione del più famoso film del sottogenere, Cannibal Holocaust (che influenzò The Blair Witch Project). Dopo il 1981, il genere iniziò a decadere, e i film divennero pochi e distanti negli anni. Nel 1985, Michele Massimo Tarantini creò Nudo e selvaggio, l'ultimo esempio del genere.

    Film sugli zombi

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    Un'immagine dal film Zombi Holocaust di Marino Girolami

    I film sugli zombi sono quelli che, prendendo spunto dai classici film di zombie, cambiano la trama per far sì che vengano mostrate più scene di nudità e violenza oltre il limite. Nonostante i film sugli zombi siano esistiti sin dagli anni trenta, prima degli anni settanta essi non entrarono nel mirino dell'exploitation. La maggior parte dei film sugli zombi vennero diretti da registi italiani, che seguirono il successo di Zombi di George A. Romero. Quasi contemporaneamente all'uscita della pellicola, uscì Zombi 2, diretto da Lucio Fulci, che si prefissò di battere il successo della pellicola di Romero.
    A differenza di Zombi, Zombi 2 includeva diverse scene lunghe di nudità e una più consistente quantità di violenza: l'exploitation degli zombi era appena nata. Diversi imitatori crearono spin-offs e seguiti (inclusi Zombi 3 e Oltre la morte - inizialmente diffuso con il titolo di Zombi 4), portando la mania europea dilagante per gli zombi al massimo (Fulci avrebbe contribuito anche con le sue due pellicole Paura nella città dei morti viventi e ...E tu vivrai nel terrore! L'aldilà). Dal punto di vista dell'exploitation, uno dei più noti film d'exploitation sugli zombi è Zombi Holocaust di Marino Girolami, che univa elementi della zombiexploitation con quelli dei cannibal movie. Elementi d'influenza del genere si possono riscontrare in Grindhouse - Planet Terror di Robert Rodriguez (2007).

    800px-Zombi_2_%28fine%29Un'immagine dal film Zombi 2 di Lucio Fulci

    Film splatter

    Un film splatter o gore è un tipo di film horror che decide di concentrarsi su aspetti grafici della violenza. Questi film, mediante l'uso di effetti speciali, sangue e tonnellate di budella, tendono a mostrare al pubblico l'estrema fragilità del corpo umano.
    A causa del loro compito di mostrare immagini che potrebbero considerarsi shockanti, i film splatter affondano le loro basi nel movimento dell'"arte trasgressiva". Come genere a sé stante, i film splatter iniziarono a proliferare nella prima metà degli anni sessanta con i film di Herschell Gordon Lewis e David F. Friedman, che divennero noti per pellicole come Blood Feast (1963) e Two Thousand Maniacs! (1964). Dagli anni settanta, lo splatter ha affrontato le tematiche dei serial killer, spesso nascosti in comunità rurali: d'esempio Invasion of the Blood Farmers di Ed Adlum, Non aprite quella porta di Tobe Hooper e Le colline hanno gli occhi di Wes Craven.

    Spaghetti western

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    Il duello finale di Per un pugno di dollari

    Gli spaghetti-western sono un sottogenere dei film western che iniziò a emergere durante la metà degli anni sessanta, così soprannominati perché venivano prodotti per la maggior parte da studi italiani. Il primo esempio del genere è Per un pugno di dollari di Sergio Leone. Inizialmente, erano tutti caratterizzati dall'italiano come lingua principale, budget limitati ed una fotografia minimalista e "violenta", che quindi tendeva a "smitizzare" molte delle convenzioni dei primi western di John Ford. Non a caso, i protagonisti degli spaghetti-western erano quasi sempre banditi, criminali, evasi di galera e stranieri senza nome (come l'uomo senza nome di Clint Eastwood). Alcuni pensano che il nome "spaghetti western" derivi anche dal fatto che nei film in questione, il sangue era sparso copiosamente, come appunto il sugo degli spaghetti.
    Influenze del genere si riscontrano anche oggi. Il regista Quentin Tarantino ha più volte asserito di amare il genere e di rifarsi al regista/icona, Sergio Leone. Tra gli altri registi da ricordare, Sergio Corbucci e Sergio Sollima.

    Pellicole turistiche: i "mondo film"

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    Un'immagine dal film Mondo cane

    I "mondo film", spesso chiamati "documentari shock", sono film simili ai documentari che trovano il loro fulcro su argomenti sensazionalizzati, come le usanze esotiche internazionali e scene di morte e violenza uniche ma realistiche. Simile a quello della "shock exploitation", l'obiettivo dei "mondo film" è essere fulminanti per il pubblico non solo perché hanno a che fare con elementi tabù (per esempio, costumi sessuali stranieri o varietà di comportamenti violenti nelle varie società), ma anche perché l'azione ripresa è reale. Nonostante una buona quantità di "mondo film" contenga una certa quantità di materiale educativo, di molti non si sa nemmeno come siano stati girati, e di molti altri invece è sin troppo evidente la finzione[3].
    Lo stesso nome "Mondo" viene dal primo film di successo del genere, Mondo cane di Gualtiero Jacopetti. Mondo cane venne seguito da un numero di sequel e spin-offs, molti dei quali vennero prodotti in Italia. I "mondo film" continuarono a essere dei gradini importanti dell'exploitation durante gli anni sessanta e gli anni settanta, quando lo stile del cinema iniziò a cambiare. Mentre all'inizio questi film contenevano immagini di usi e costumi di altre civiltà, dal 1978 con il film Le facce della morte il genere iniziò ad approdare sempre più gradualmente alla violenza e ai rituali di morte delle tribù sottosviluppate. Da quel momento i "mondo film" si avvicinarono ai cannibal movies e ai death film, che non presentano come i predecessori incidenti, suicidi e pratiche di morte filmate dal vivo.

    La seconda blaxploitation: "women in prison films"

    I film sulle donne in prigione sono quelle pellicole che mostrano donne prigioniere torturate, umiliate e forzate a prender parte a giochi di carattere sessuale da guardiani e direttori di carceri pervertiti e sadici. Di solito, in questi film, i prigionieri si rivoltano contro i loro usurpatori. Come per la sexploitation, il fulcro di questi film è l'alto contenuto di scene di sesso (sempre restando nel campo del softcore) o, come per la shock exploitation, l'alto contenuto di scene di tortura e crudeltà. Uno dei capisaldi è Donne in catene con Pam Grier.

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    Un'immagine dal film Lo strano vizio della signora Wardh di Sergio Martino

    Altri esempi

    Giallo: thriller od horror italiano, spesso con contenuto violento o erotico (Lo strano vizio della signora Wardh - Sergio Martino);
    Nazisploitation: film che avevano come protagonisti crudeli e perversi generali nazisti;
    Bruceploitation: film che cercavano di lucrare dalla recente morte di Bruce Lee;
    Nunsploitation: film con suore in situazioni pericolose o erotiche;
    Dyxploitation: film con lesbiche;
    Hixploitation: film stereotipati sulle vicende sudamericane;
    Pornochandada: film porno softcore brasiliani prodotti durante gli anni settanta, stranamente durante gli anni in cui il paese era sotto una rigida dittatura.

    Alcuni film d'exploitation spaziano da categoria a categoria liberamente. Let me die a woman di Doris Wishman contiene elementi della sexploitation e della shock exploitation, ad esempio.

    Registi associati con i film d'exploitation

    Mario Bava
    William "One Shot" Beaudine
    Quentin Tarantino
    Larry Clark
    Roger Corman
    Joe D'Amato
    Ruggero Deodato
    David E. Durston
    Dwain Esper
    Michael e Roberta Findlay
    Jess Franco
    William Girdler
    Jack Hill
    Lloyd Kaufman
    José Ramón Larraz
    Umberto Lenzi
    Herschell Gordon Lewis
    Bruno Mattei
    Radley Metzger
    Russ Meyer
    Takashi Miike
    Fred Olen Ray
    Jean Rollin
    Juan Piquer Simón
    Ray Dennis Steckler
    Melvin Van Peebles
    John Waters
    Doris Wishman
    Ed Wood, Jr.
    Jim Wynorski
    Rob Zombie
    Eli Roth
    Sergio Leone

    Altre importanti figure nei film d'exploitation

    Kroger Babb
    Wes Craven
    David F. Friedman
    Lucio Fulci
    Andy Milligan
    K. Gordon Murray
    Bob Murawski
    Harry Novak
    Sage Stallone
    George Weiss
    Media Blasters
    Troma
    Ralph Bakshi

    fonte:Wikipedia.it



    Edited by John° - 30/5/2013, 03:12
     
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