La legge è legge

Christian-Jaque - 1958

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  1. ~ Minù ~
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    La legge è legge


    loc179



    Titolo originale: La legge è legge
    Paese: Italia/Francia
    Anno: 1958
    Durata: 95 min
    Colore: B/N
    Audio: sonoro
    Genere: commedia
    Regia: Christian-Jaque
    Soggetto: Jacques Emmanuel, Jean-Charles Tacchella
    Sceneggiatura: Age, Furio Scarpelli, Christian-Jaque, Jean Manse, Jacques Emmanuel
    Produttore: Franco Cristaldi
    Fotografia: Gianni Di Venanzo
    Montaggio: Jacques Desagneaux
    Musiche: Nino Rota
    Scenografia: Gianni Polidori

    Interpreti e personaggi
    Totò: Giuseppe La Paglia
    Fernandel: Ferdinando Pastorelli
    Nino Besozzi: il Maresciallo
    Leda Gloria: Antoinette
    Nathalie Nerval: Hélène Pastorelli
    Noël Roquevert: il gendarme Malandain
    René Genin: l'oste
    Jean Brochard : l'onorevole francese
    Aldo Vasco : il brigadiere dei Carabinieri


    CITAZIONE
    Nel paesino di Assola, diviso a metà dal confine italo-francese, vivono il contrabbandiere napoletano Giuseppe La Paglia (Totò) e il doganiere francese Ferdinand Pastorelli (Fernandel). Il giorno della festa cittadina della parte francese, Ferdinand arresta Giuseppe arrivando tardi alla tradizionale parata in cui doveva portare la bandiera francese; durante il successivo ricevimento all'albergo delle 2 frontiere, che è diviso a metà dal confine, Giuseppe scopre che Ferdinand è nato da madre italiana e padre ignoto nella cucina del ristorante che è sita nella parte italiana dell'albergo, percui, seppur registrato al ministero francese, il doganiere, in realtà è italiano e non ha diritto a esercitare la professione. Da una successiva verifica presso il comune di Assola, Ferdinand scopre che chi ne registrò la nascita anni fa, Gaspar Donnadiè, proprietario dell'albergo delle due frontiere, sbagliò a registrarlo lì, mentre doveva farlo al municipio italiano. Lo stesso Donaddiè rivela a Ferdinand che andò al municipio francese perchè quel giorno pioveva ed era più vicino rispetto a quello italiano. Rischiando di perdere il lavoro, Ferdinand chiede aiuto, proprio a Giuseppe che lo accompagna a Cuneo per richiedere la carta d'identità italiana per poi successivamente chiedere la cittadinanza francese, ma secondo un onorevole amico del suocero, l'essere divenuto cittadino italiano a tutti gli effetti gli impedirà di ottenere la cittadinanza francese e inoltre il matrimonio non sarà più valido e suo figlio dichiarato di padre ignoto. Come se non bastasse Ferdinand viene posto in stato di fermo dai carabinieri assieme alla prima moglie Antoniette, ora moglie di Giuseppe, perchè per la legge italiana, che non prevede il divorzio, sono ancora sposati e Antoniette è pertanto bigama; chiarita la situazione Antoinette viene rilasciata mentre Ferdinand trattenuto perchè avendo fatto la guerra per i francesi e non per gli italiani risulta un disertore; tornato in camera di sicurezza vi trova Giuseppe che si è fatto arrestare per non lasciare la moglie da sola con l'ex marito. Ferdinand punto nell'orgoglio, nel sentirsi chiamare disertore, tenta il suicidio, ma viene convinto a desistere da Giuseppe e liberato dal maresciallo dei carabinieri che riesaminando la pratica, ha scoperto che Ferdinand non è più un disertore, ma ha solo perso ogni diritto ad essere cittadino italiano. Ricondotto al confine per essere rimandato in Francia, perchè non italiano, viene però bloccato dal capo della gendarmeria che senza documenti non può farlo rientrare in Francia, Ferdinand si trova così ad essere diventato un senza patria, stanco di tutta questa vicenda fugge sulle montagne armato del suo fucile da tiratore scelto e medita la sua vendetta contro tutti, avvisando Giuseppe con una lettera che se non gli porterà dei viveri inserirà pure lui nella lista dei colpevoli. Giuseppe decide di assecondare Ferdinand e chiede i viveri a Donaddiè, ma scopre sull'etichetta di alcune vecchie bottiglie di vino che la frontiera anni prima tagliava in due l'arbergo in modo diverso, la cucina era in Francia e non Italia quindi Ferdinand è cittadino francese; Donaddiè confessa di aver spostato il confine dai bagni alla cucina, per attirare i clienti; chiarito l'equivoco Giuseppe, i carabinieri e la gendarmerie si recano sulle montagne a comunicare la notizia a Ferdinand che però vedendo Giuseppe insieme al maresciallo dei carabinieri e il capo della gendamerie crede che l'amico l'abbia tradito e gli spara, fortunatamente il colpo centra la bottiglia di vino che Giuseppe aveva addosso e non lo ferisce. Finalmente Ferdinand viene informato della verità e può tornare al suo lavoro di doganiere e ai soliti tram tram con Giuseppe che cerca di evaderne il controllo.

    fonte Wikipedia

    Edited by Angelica90 - 6/3/2016, 10:37
     
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0 replies since 9/10/2008, 23:38   162 views
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