Il Cacciatore

Michael Cimino - 1978

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  1. lionel hutz
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    Il cacciatore



    Un film di Michael Cimino. Con Christopher Walken, John Savage, Robert De Niro, Meryl Streep, John Cazale, George Dzundza, Chuck Aspegren, Shirley Stoler, Rutanya Alda, Pierre Segui, Mady Kaplan, Amy Wright, Mary Ann Haenel, Richard Kuss, Joe Grifasi, Christopher Colombi jr., Victoria Karnafel, Jack Scardino, Joe Strand, Helen Tomko, Paul D'Amato, Dennis Watlington, Charlene Darrow.

    Titolo originale The Deer Hunter. Drammatico, durata 183 min. - USA 1978. - VM 14 -


    CITAZIONE
    Tre ragazzi della Pennsylvania vanno alla guerra (nel Vietnam). Due tornano mutilati nel corpo e nello spirito. Il terzo non ritorna affatto. Rimane nell'inferno di Saigon a rischiare ogni sera la vita in un assurdo gioco della roulette russa (una pallottola sola in canna, ogni sera un avversario diverso). Finché ci rimane, sotto gli occhi inorriditi del commilitone che era tornato a ripescarlo.

    fonte MyMovies

    Trailer


    Video



    Edited by Viky017 - 26/5/2016, 18:58
     
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  2. KeeperOfThe7Keys
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    “dai, ritorniamo a casa!...fra le montagne!” implora De Niro; Walken accenna un sorriso, e poi scandisce: “…le montagne…” di lì a poco una tragedia si consumerà; uno dei film più belli che io abbia mai visto, il regista Michael Cimino si conferma per quanto di buono me né avevano parlato; premesso e ripetendo che film che trattano la guerra del Vietnam ormai li reggo poco (causa saturazione), questo è uno dei pochi che vedrei e rivedrei di continuo sempre con piacere, soprattutto perché Il Cacciatore segue uno schema narrativo un po’ inconsueto per i soliti film di guerra che parlano del Vietnam (pre-partenza verso la guerra/buoni propositi/guerra/ritorno a casa traumatizzati) ne Il Cacciatore. 2 dei 3 protagonisti principali fanno ritorno a casa, mentre il terzo è dato per disperso: è da qui che si staglia il vero “elemento originalità” che rende questo film un cult e Michael Cimino un grande, perché a differenza delle altre pellicole, qui si vede un soldato che dopo la guerra, fa ritorno in Vietnam per ritrovare l’amico e convincerlo a ritornare a casa, inutile sottolineare che la magia dell’ultima parte del film stà tutta nello scenario di disfacimento in una Saigon ormai in disarmo, dove Robert De Niro riesce fra mille difficoltà a ritrovare l’amico in condizioni di salute psichiche a dir poco pessime, ecco perché il finale si conclude in tragedia e non con il lieto fine...purtroppo quello era vero cinema! ciò che resta oggi è solo la cenere di ciò che ci è rimasto di questa nobile arte finita nelle mani del business, dei remake, dei sequel, dei prequel e dei vattelapesquel… :angry:
     
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    Film stupendo, epocale, immortale.
    Sarebbe da scomporre scena per scena... C'è la piccola comunità immigrata, la condizione sociale, c'è la tradizione, con il matrimonio e la bellissima caccia al cervo... E questa è solo la prima parte! E poi c'è il blocco del Vietnam, che mi sembra un pò uno spartiacque tra il prima e il dopo.
    Se pensi che è uscito lo stesso anno del disfattista Tornando a casa... Che differenza di prospettive e di qualità!
    Poi, con tutto il rispetto (immenso!) che nutro per Jon Voight, la performance di De Niro è inarrivabile. Per me questa è la sua interpretazione migliore, più di Toro scatenato, anche perché qui costruisce un personaggio di fantasia, dal niente, un personaggio di una difficoltà estrema e che deve entrare in sintonia con gli altri.
    L'equilibrio che si stabilisce con Meryl Streep e Christopher Walken è perfetto.

    Cimino è un regista magnifico. Ha forse pagato la sua eccentricità e l'anticonformismo, ed è stato messo ai margini da Hollywood, ma come giustamente sottolinei tu qui di capolavori non se ne vedono troppi, e io ho come l'impressione che circolino troppi registi modesti e pochi registi di valore...

    Ho letto che Meryl accettò il ruolo solo per stare vicino a John Cazale, con cui era fidanzata e che all'epoca delle riprese era già malato. Bè, comunque che prova straordinaria... Forse il suo stato emotivo ha contribuito al personaggio, non so...
     
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  4. BeCkS92
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    Bello questo film! Anche se l'ho visto la prima volta che ero un po' troppo piccola per apprezzarlo, l'ho rivisto dopo qualche anno e devo dire che è un bel film, il cast, la recitazione
     
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  5. oracle
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    Si mi è piaciuto molto, De Niro fà paura.. solo la parte iniziale del matrimonio l'ho trovata un po' troppo lunga, per il resto, se mi fate passare il termine, è un film della madonna
     
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    un capolavoro assoluto :10:
     
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    Uno dei film più belli che abbia mai visto, lo inserisco nella mia personalissima top 5! Un capolavoro assoluto..
    Nella prima parte del film sembra quasi di guardare una divertente commedia, la scena del biliardo, il matrimonio, le splendide battute del compianto John Cazale, la caccia al cervo è una delle scene più belle in assoluto della storia del cinema, non ho paura a dirlo!
    Nella seconda parte del film entriamo nell'anima vera del film, la guerra in Vietnam, le incertezze e le paure dei protagonisti, la scena della roulette russa recitata magistralmente da De Niro e Walken, altra scena memorabile!
    La guerra del Vietnam è soltanto la cornice di questo film, il fulcro principale della storia è l'amicizia, il legame affettivo fra Michael ( De Niro ) e Nik ( Walken ), che partono insieme per la guerra tra mille dubbi e incertezze, affrontano insieme l'inferno della battaglia fino alla fine..
    I due durante la storia si perderanno, Michael riesce a ritornare a casa mentre Nik rimane vittima della follia della guerra, una follia da cui non riuscirà più a riprendersi, regalandoci così il bellissimo finale da lacrime..
    Michael tornerà laggiù, in Vietnam, per tentare di riportare a casa l'amico, ancora una volta risalta la forte amicizia fra questi due personaggi, un'amicizia così forte che forse può anche vincere l'orrore della guerra e della follia..


    Se non hai visto Il Cacciatore... non hai visto il Cinema.


    Uno dei miei film preferiti in assoluto, un capolavoro, un film immortale!
    VOTO:





    Edited by <<Brendon>> - 10/12/2011, 03:15
     
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  8. dominoh
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    oggi in seconda serata su rete quattro... un film che ha fatto la storia del cinema, per me il migliore dei film che hanno per tema centrale la guerra in Vietnam (forse a parimerito con Apocalypse Now). parlare di questo film e pensare solo a quel periodo storico è riduttivo forse anche offensivo. se qualcuno non l'avesse visto (sacrilegio) stasera ne avrà l'occasione!

    "Ricordati: un solo colpo. Il cervo non ha un fucile, e tu devi sparare un solo colpo. Questà è lealtà!"
     
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    Da non perdere, ce l'ho in DVD ma rivederlo è sempre un piacere!
     
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  10. ]Renzo
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    è il mio preferito dopo "romeo is bleeding". non solo per la suspense, anche per chè io ho sempre vissuto una vita insulsa, e capisco come il brivido della roulette russa ti smuova dalle torbide acque dell'inerzia.
    Walken e De Niro hasnno fatto un lavoro incredibile di sguardi. Sembra che dicano : " dai, cavolo, premo il grilletto e sarà tutto fiinito, ma io non voglio morire".
    anche se sai già quali colpi andranno a segno, quando lo rivedi, non puoi neanche battere le palpebre per non perderti las scena.
     
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  11. 0Mugen
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    Visto ieri.
    Indubbiamente è un bel film e affronta un sacco di tematiche interessanti sopratutto per l'epoca in cui è stato girato. Un Cast eccezzionale e un cult ormai nel panorama cinematografico.
    Devo però riconoscere che ormai abituato ai film moderni l'ho trovato un po' troppo lento in alcuni punti...era indubbiamente un modo diverso di fare cinema, probabilmente se fossi nato almeno 10 anni prima e avessi avuto modo di vederlo parecchi anni fa l'avrei apprezzato molto di più.
     
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    Un bel film senza dubbio si, ma gli ultimi 50 minuti li ho mandati avanti veloce, saltando alcune parti...Un'odissea insostenibile, che comunque mette bene in luce le conseguenze degli orrori della guerra.
    Però aspettavo che spuntasse la tipa da un momento all'altro: " Io faccio amore lungo lungo, 10 dolla faccio tutto tu vuoi"
     
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  13. Dani7469
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    Film incredibile, che ha fatto scuola.
    Se penso a "Il cacciatore" penso istintivamente non solo ad una prova recitativa ed interpretativa delle più ardue, che De Niro e il resto del cast sono riusciti a reggere egregiamente, ma soprattutto alla rappresentazione della più pura umanità.
    Un film commovente che mette in tavola gli orrori della guerra ed il bisogno di aggrapparsi alla vita in ogni istante.
    P.S.: la giovanissima Meryl Streep, poi, fa un figurone!
     
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  14. ragingbull
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    Film capolavoro di Cimino, peccato che dopo questo film Cimino ne abbia girati davvero pochi subendo il flop commerciale de I cancelli del cielo.
    Uno dei piu bei film che ho visto, attori tutti magistrali, tante le scene da ricordare, ottima anche quella del matrimonio in stile russo degli operai dell'acciaieria (alcuni appunto di origine russa), bravissimi De Niro, Cazale,Walken e anche la Streep che pur girando poche scene e pur essendo molto giovane si fa notare.
    Film che tutti dovrebbero vedere.
     
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    Mi trovo in disaccordo, purtroppo. :( Come dicevo in un altro forum, questo film è stata una cocente delusione, in quanto avevo aspettative piuttosto alte. Da tempo lo volevo vedere e mi aspettavo – dato il numero elevato di Oscar vinti e i grandi nomi che componevano il cast – che fosse un bel film di denuncia sul Vietnam. Invece, l'ho trovato decisamente noioso e ridondante.

    Mi spiego meglio e vado per punti, in quanto ci sono delle scene che si salvano e dei nodi della trama che, se fossero stati resi in maniera diversa, avrebbero potuto risollevare il film; peccato che anche le scene migliori alla fine venissero lasciate cadere nel nulla e non avessero mai la forza incisiva che avrebbero potuto avere...

    Ah, naturalmente sarà tutto un commento spoiler: se siete interessati alla visione del film non leggete assolutamente qui di seguito!

    Punto 1: il matrimonio. Una delle cose che ho trovato più devastanti a livello di noia è stato il fatto che abbiano occupato quasi un quarto del film (45 minuti su 3 ore non sono pochi...) con il matrimonio. Oltre a non essermi piaciuto per nulla il modo in cui è stata costruita questa scena, dopo un po' cominciavo ad essere anche piuttosto seccata, sinceramente, in quanto per portare avanti questa scena inutile hanno bloccato la narrazione (che, tra parentesi, non era ancora nemmeno decollata, perché non era successo assolutamente nulla...), che è rimasta sospesa in un limbo di inutilità per 45 minuti! Questo da un regista della fama di Cimino io non posso accettarlo, specie perché, se togliamo l'interesse folkloristico e di costume che può avere la rappresentazione sullo schermo di un matrimonio ortodosso (che raramente ho visto al cinema), questa scena non serve assolutamente a nulla, ai fini della trama.
    Inevitabile il paragone che sorge spontaneo fra questa scena e un'altra famosissima e grandissima scena di matrimonio: sto parando naturalmente del matrimonio di Connie Corleone che apre il Padrino Parte I di Francis Ford Coppola. Quella scena durava più o meno 30 minuti, ma era completamente un altro mondo, registicamente parlando, rispetto a quella de Il cacciatore. Era infatti fortemente funzionale alla trama, in quanto serviva a presentare i personaggi principali, delineare i loro caratteri e sottolineare in maniera intelligente e sottile il loro mondo di immigrati italiani in America; soprattutto però la scelta registica di Coppola è stata molto più intelligente rispetto a quella di Cimino, in quanto la scena del matrimonio di Connie Corleone era magistralmente diretta, alternando alle scene gioiose, luminose, colorate e sgargianti del matrimonio le scene cupe, oscure, serie e inquietanti nell'ufficio di Vito Corleone dove si amministra la vita malavitosa della famiglia, in un gusto per il contrasto che è tipico di Coppola, un segno distintivo della sua regia (vedi la scena del Battesimo, ad esempio: costruita sullo stesso gioco di contrasti e chiaroscuri). Inoltre, i personaggi principali vengono caratterizzati a livello piuttosto forte già in questa prima scena, mentre ne Il cacciatore ciò non avviene. La scena di Cimino è infatti assolutamente piatta, la fotografia è squallida... e non fa davvero luce sul carattere dei personaggi. Ciò che emerge da questa scena è fondamentalmente la dinamica di triangolo amoroso fra Nick, Mike e Linda, ma bastavano 2 minuti per capirlo, non 45! Poi, ad un certo punto il personaggio di Stanley (interpretato da John Cazale) cerca di dire qualcosa agli amici ( e io, ingenua, avevo sperato in una rivelazione che movimentasse un po' il film) ma viene subito zittito e la cosa cade nel vuoto... (salvo che poi vado a leggermi la trama su Wikipedia e scopro che quello che voleva dire Stanley riguardava Angela e il fatto che il figlio che portava in grembo non fosse di Steven, suo marito, ma di un altro uomo... Peccato che non si fosse capito minimamente da quello che succede nel film!).
    A parte Mike, gli altri personaggi non hanno spessore, eccettuato forse Nick, ma ciò non emerge certo da questa lunghissima e noiosissima scena del matrimonio, il che la rende ancora più superflua: come i produttori avevano giustamente suggerito a Cimino, questo film avrebbe dovuto essere tagliato di un bel po'.

    Punto 2. La caccia al cervo, l'hobby di Mike che dà il titolo al film.
    Le scene di caccia sono spropositatamente lunghe. Capisco l'intento metaforico del parallelo fra la caccia al cervo e la roulette russa, sintetizzato nel concetto di “un colpo solo” che verrà ripreso infatti alla fine del film e che accomuna la caccia al mortale gioco, e tuttavia lo spettatore non riesce quasi a ricordarsene, perché fra una scena significativa e l'altra ne passano almeno altre quattro o cinque assolutamente ridondanti e inutili.

    Punto 3: il Vietnam (e siamo già a metà film e ancora non è successo nulla!).
    In Vietnam finalmente si assiste a una delle scene migliori e più significative di tutto il film: quella della roulette russa con i viet cong. Scena giustamente famosa, in quanto ritengo sia forse la più bella dell'intero film. Oltre a essere centrale per la trama, è anche costruita piuttosto bene, almeno rispetto al resto: crea la giusta angoscia, la giusta tensione, non è neppure troppo lunga. Ed è qui che un po' cominciano a delinearsi seriamente i caratteri dei tre personaggi principali (a metà de film?! Un po' tardi, a mio avviso...). E da qui il ritmo procede spezzettato, fra alti e bassi, in quanto ci sono delle scene fortemente significative e utili ai fini della trama, e altre che invece avrebbero potuto benissimo non esserci e nessuno ne avrebbe sentito la mancanza, in quanto non funzionali alla trama.
    Le scene che mostrano il Vietnam devastato, ad esempio: non sono vere scene di denuncia, in quanto non sono accompagnate da uno sguardo realmente critico su quanto accaduto in Vietnam in quegli anni. La roulette russa voleva probabilmente essere una metafora dell'orrore e della follia omicida/suicida degli americani, che si sono andati a immischiare (come al solito) in Vietnam, in una guerra civile che non li riguardava in territorio che era sotto il dominio della Franicia... ma anche questa metafora alla fine si è persa, diluita nel mare di superfluità del film e portata avanti con poca efficacia, a favore di un'accozzaglia di cose a caso. Il montaggio era un'altra nota dolente...

    Punto 4: la narrazione. Mi è sembrato che il regista volesse seguire troppi filoni narrativi, quando a mala pena era in grado di gestirne uno... Infatti questo suo maldestro tentativo non faceva che spostare ulteriormente il focus dalla faccenda principale, per non concludere nulla. Il rapporto fra Mike e Linda, ad esempio, è assolutamente sconclusionato, non si capisce su cosa sia basato, se sia autentico o fittizio...
    Per dimostrare i problemi di adattamento e reinserimento nella vita sociale di Mike ci partono altri 45 minuti quando il tutto avrebbe potuto essere sapientemente gestito e sintetizzato in pochi minuti, in maniera anche più artistica, cosa che io sinceramente mi aspetto da un regista degno di questo nome. Anche qui inutilità che si sprecava: voleva farci vedere l'ignoranza dell'americano medio (tutti quelli che Mike incontra pensano di avere vinto, in Vietnam...) contrapposta alla sofferenza del reduce? Beh, l'ha fatto nella maniera peggiore possibile.
    L'unica scena che avrebbe potuto risollevare un po' le sorti di questa infelice parte è quella della battuta di caccia al cervo (e, a mio parere, sarebbe bastata questa, se meglio gestita, per sintetizzare al meglio quanto detto sopra riguardo all'impossibilità di reintegrarsi di Mike, senza perdersi in altre idiozie inutili): Cimino avrebbe potuto mostrare metaforicamente il cambiamento di Nick attraverso il suo hobby preferito, mostrando il suo fallimento nella caccia e, soprattutto, gestendo meglio la scena della pistola di Stanley. Quella parte dove Mike gli strappa di mano la pistola e gliela punta alla tempia per fargli capire quanto fosse pericoloso giocare con le armi e con la vita altrui sarebbe stata molto bella se non si fosse, come al solito, interrotta bruscamente sul più bello. In questo film le scene inutili durano all'infinito, mentre invece quelle belle e utili vengono troncate sul nascere, invece di venire sfruttate e sviluppate meglio... e questa cosa mi ha fatto imbestialire!

    Punto 5: il ritorno in Vietnam alla ricerca di Nick. Questa parte è una delle più belle del film, insieme alla scena della prima roulette russa. Il viaggio di Mike per ritrovare Nick, il suo tentativo di salvarlo, di fargli ricordare la loro amicizia, e ciò che erano prima di partire per il Vietnam... peccato che anche qui, la scena finale della roulette russa duri troppo poco! Mi perdi 45 minuti su un inutile matrimonio e poi questa scena drammatica me la sfanghi via così?! Volano bruttissime parole! -.-

    Punto 6: il finale. Avrebbe potuto risollevare, almeno di un pochino il film, e invece crolla anche qui. Se Cimino avesse fatto finire la pellicola con il canto God Bless America avrebbe potuto risollevare le sorti del film, avrebbe quasi (e dico quasi...) potuto stabilire il confine fra il rosso e l'arancione, ma alla fine è rimasto nel rosso dopo il brindisi finale. Quel brindisi mi ha fatto crollare di nuovo tutto. La scena dove tutti, dopo il funerale di Nick, cantano mestamente God Bless America avrebbe potuto essere poetica, metaforica dell'orrore e della morte e delle sconfitta che il Vietnam ha inflitto all'America e alle vite dei protagonisti... e invece con il brindisi è come se fosse finito tutto a tarallucci e vino, non so se mi spiego... u.u

    Insomma, il bilancio del film è, a mio parere, assolutamente negativo. Forse erano le mie aspettative ad essere troppo alte, ma penso che comunque, anche se non mi fossi aspettata nulla, non mi sarebbe piaciuto lo stesso. Peccato, una vera delusione.

    Vedo però che sono in netta minoranza, in quanto è piaciuto più o meno a tutti... Dopo leggerò con calma tutti i vostri commenti, cercando di trovare il buono e magari di bilanciare il mio giudizio negativo. Se qualcuno avesse qualcosa da ribattere ai miei punti non potrei che essere felice: vorrei davvero che qualcuno mi facesse (almeno in parte; del tutto penso sia impossibile...) rivalutare questa pellicola così importante...
     
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14 replies since 8/10/2008, 10:40   1679 views
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