Le Vite Degli Altri

Florian Henckel von Donnersmarck - 2006

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  1. lionel hutz
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    Le vite degli altri


    locandina


    Le vite degli altri è un film di Florian Henckel von Donnersmarck del 2006. Premio Oscar come Miglior film in lingua straniera nel 2007.

    Titolo originale: Das Leben der Anderen
    Lingua originale: tedesco
    Paese: Germania
    Anno: 2006
    Durata: 137'
    Colore: colore
    Audio: sonoro
    Genere: drammatico
    Regia: Florian Henckel von Donnersmarck
    Soggetto: Florian Henckel von Donnersmarck
    Sceneggiatura: Florian Henckel von Donnersmarck
    Fotografia: Hagen Bogdanski
    Montaggio: Patricia Rommel
    Musiche: Stéphane Moucha, Gabriel Yared
    Scenografia: Silke Buhr, Frank Noack

    Interpreti e personaggi
    Martina Gedeck: Christa-Maria Sieland
    Ulrich Mühe: Capitano Gerd Wiesler "HGW XX/7"
    Sebastian Koch: Georg Dreyman
    Ulrich Tukur: Tenente Colonnello Anton Grubitz
    Thomas Thieme: Ministro Bruno Hempf

    CITAZIONE
    Il dramma, che si confronta con la storia della DDR e indaga lo scenario culturale della Berlino Est controllata dalle spie della Stasi (Ministero per la Sicurezza dello Stato, temuto organo di sicurezza e spionaggio), è il lungometraggio di debutto del regista e sceneggiatore Florian Henckel von Donnersmarck. Il film è comparso nelle sale tedesche il 23 marzo 2006. Allo stesso tempo è stato pubblicato il copione del film dall’editore tedesco Suhrkamp. Il film è stato insignito di numerosi premi: in Germania (Deutscher Filmpreis nel 2006, in 7 categorie su 11 nomination), in Baviera (Bayerischer Filmpreis, in 4 categorie), in Europa (European Film Awards, in 3 categorie). Al conferimento degli Oscar, è complessivamente il terzo film tedesco a ottenere il riconoscimento di miglior film straniero dopo Il tamburo di latta (Die Blechtrommel, 1980) e Nowhere in Africa (Nirgendwo in Afrika, 2003).

    Nella Berlino Est dell’anno 1984, il capitano della Stasi, Gerd Wiesler, viene incaricato di spiare Georg Dreyman, scrittore di teatro famoso e fedele al regime. Lui stesso ritiene che sia utile tenere d’occhio l’artista, ma non sospetta che il ministro della Cultura Bruno Hempf incoraggi il suo proposito con lo scopo di mettere da parte Dreyman, di cui vuole avere a tutti i costi la compagna, l’attrice Christa-Maria Sieland. Il superiore di Wiesler, tenente colonnello Anton Grubitz, cerca tuttavia di spronarlo e stuzzicarne il talento investigativo con un’appetitosa promozione nel caso Wiesler riesca a scoprire qualcosa su Dreyman.
    Wiesler è single, senza una vita privata e vive in un appartamento di nuova costruzione arredato spartanamente: spiando la coppia di artisti, è introdotto nel mondo dell’arte e dello spirito libero, e pure nelle relazioni umane, che lui non cura limitandosi a occasionali visite di prostitute fornite dal partito. Mentre vigila l’appartamento, Wiesler scopre che durante la festa di compleanno di Dreyman, Albert Jerska, un regista suo amico che già da sette anni è stato colpito dal divieto di dirigere in teatro, legge un volume di Bertolt Brecht, che poi Wiesler prende di nascosto dall’appartamento: in una scena del film Wiesler legge la parte iniziale di “Ricordo di Marie A.” (Erinnerung an die Marie A.). Georg Dreyman cambia opinione sul regime dopo il suicido di Jerska: nel film si vede che, dopo aver ricevuto la notizia della sua morte, suona la classicistica “Sonate vom guten Menschen” (in italiano: Sonata per uomini buoni), uno studio per pianoforte di cui Jerska gli aveva regalato la partitura alla festa di compleanno e che nel nome richiama l’opera di Brecht “L’anima buona di Sezuan” (Der gute Mensch von Sezuan) in cui una prostituta in circostanze sfavorevoli, pur di aiutare gli altri, ci rimette personalmente.
    Progressivamente, sotto l’azione della vita degli altri, Wiesler si sottrae sempre più all’incarico di trovare materiale compromettente sullo scrittore. I suoi resoconti diventano irrilevanti. Significativo l'incontro di Wiesler con un bambino in ascensore, che rivela ingenuamente l'opinione negativa che ha il padre della Stasi. Il suo primo impulso è domandare chi è il padre, ma poi svia il discorso rendendosi conto che sta trasformando un bambino nel delatore del proprio genitore. Con la macchina da scrivere portata a Berlino Est clandestinamente da un giornalista della rivista della Repubblica Federale Tedesca "Der Spiegel", Dreyman scrive un saggio sulla percentuale sorprendentemente alta di suicidi nella DDR e lo fa pubblicare sullo "Spiegel". Wiesler non fa nulla per ostacolarlo. Al contrario, protegge indirettamente Dreyman cercando di insabbiare l’intrigo il più a lungo possibile. Quando la compagna di Dreyman, l’artista Christa-Maria Sieland, psicologicamente debole, viene portata alla sede centrale della Stasi a Berlino per un interrogatorio – su disposizione del ministro della Cultura Bruno Hempf – finisce col rivelare al superiore di Wiesler, Anton Grubitz, il coinvolgimento di Dreyman nell’articolo dello "Spiegel", l’appartamento viene subito ispezionato ma la macchina da scrivere non si trova. Grubitz, comunque, per provare la lealtà di Wiesler, fissa un nuovo interrogatorio dell’attrice sotto la sua supervisione, in cui lei rivela definitivamente a Wiesler il nascondiglio della macchina da scrivere: viene allora incaricata di pedinare Dreyman in qualità di collaboratrice non ufficiale (Inoffizieller Mitarbeiter, IM). Appena prima dell’ispezione nell’appartamento, condotta personalmente da Grubitz, Wiesler si affretta all’appartamento di Dreyman e di nascosto porta via la macchina da scrivere. Quando il tenente colonnello della Stasi Grubitz inizia a cercare proprio nel nascondiglio escogitato da Dreyman e rivelato dall’attrice Christa-Maria Sieland, questa, non sapendo che il nascondiglio è vuoto, non può reggere la vergogna del tradimento. Si precipita fuori di casa e si butta sotto un camion di passaggio che la ferisce a morte. Pur senza poterlo provare, ora a Grubitz è chiaro che Wiesler ha protetto Dreyman e perciò gli annuncia che la sua carriera è finita: passerà il resto della sua vita in uno scantinato ad aprire buste con il vapore, fino alla pensione, dopo vent'anni. È in questo scantinato che lo vediamo il giorno della caduta del muro di Berlino: di anni ne sono passati molto meno di venti, però.
    Dopo qualche anno, in seguito alla riunificazione, Dreyman legge perplesso i documenti della Stasi relativi alla sua persona. Dai documenti risulta infatti che l’agente della Stasi "HGW XX/7" lo ha coperto. Riesce a rintracciarlo: ora Wiesler gira con un carrello della spesa a mettere pubblicità nelle buche delle lettere. Dreyman non trova parole o gesti che possano esprimere la gratitudine per avergli salvato la vita. Due anni dopo Wiesler vede per caso il manifesto del romanzo “Die Sonate vom guten Menschen” ("Sonata per uomini buoni"), scritto da Dreyman. L’intestazione reca la scritta "dedicato a HGW XX/7, in riconoscenza", il nome in codice di Wiesler presso lo Stasi. Al momento dell'acquisto il negoziante chiede se debba fare un pacchetto regalo per il libro e Wiesler risponde: "No, è per me" (nel doppiaggio italiano questa significativa frase finale viene però tradotta: "No, lo prendo per me").

    Colonna sonora
    Composta da: Gabriel Yared, Stéphane Moucha
    1. The Invisible Front
    2. HGW XX/7
    3. Linienstrasse
    4. The Betrayal
    5. The Lives of Others
    6. Sonata for a Good Man
    7. Stasi Informant 'Martha'
    8. Faces of Love
    9. Georg Dreyman, Dramatist

    fonte Wikipedia

    Trailer


    Video



    Edited by Viky017 - 24/11/2014, 21:28
     
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  2. KeeperOfThe7Keys
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    Film m-e-r-a-v-i-g-l-i-o-s-o...bene o male si sa’ qualcosa delle realta’ che si vivevano nell’Europa dell’Est o in Unione Sovietica, ma un film su come fosse la vita in Germania Est negli anni appena prima della caduta del muro non so' se era mai stato realizzato...un film praticamente perfetto in tutto e per tutto, i drammi umani di entrambe le parti, persecutori e perseguitati, i sogni, le speranze di una Germania unita...stupendo Ulrich Muehe (R.I.P.) :( , nei panni del meticoloso investigatore della Stasi...
    Un film che ha ricevuto premi e riconoscimenti meritatissimi, sarebbe da far vedere nelle scuole – VOTO: 8,5
     
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  3. PrioritàLazio
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    capolavoro!
     
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  4. SaintDurex.
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    Gran bel film.
     
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    Attore non protagonista

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    Uno dei pochissimi che mi è "rimasto" tra gli ultimi visti e che oso consigliare agli altri XD davvero bello
     
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    Attore non protagonista

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    1984: la Germania e Berlino sono ancora divise, ad Est la Stasi tiene tutti sotto stretto controllo.
    Gerd Wiesler - un'intransigente, irremovibile, spietata, fredda spia della Stasi, completamente votato alla causa - riceve l'incarico di controllare Georg Dreyman, artista ed intellettuale apparentemente fedele alle linee guida del regime, ma sospettato di tramare invece contro di esso.
    In realtà un pezzo grosso, un ministro, vuole prendersi la ragazza di Dreyman, dunque spera che emerga qualcosa di compromettente per incarcerarlo ed avere campo libero.

    Ha così inizio la sorveglianza e Wiesler si trova a vivere giorno e notte, appunto, "la vita degli altri" fino a rimanerne coinvolto direttamente, emotivamente, fino a sentir crollare quel guscio che lo separava dal resto del mondo.
    La musica e l'arte trasformeranno un freddo automa in un uomo.

    Bello, davvero bello. Un film sobrio, essenziale, scarno, ma ricco di emozioni e di grandi interpretazioni. Ognuno recita magnificamente la propria parte e tutti i personaggi sono caratterizzati benissimo, con una psicologia complessa ed un animo multiforme e ricco di sfumature.
    La chiave di tutto sta proprio in una frase pronunciata dal ministro: "le persone difficilmente cambiano".
    Ed invece tutti i protagonisti di questa vicenda subiscono non un semplice cambiamento, bensì una vera e propria rivoluzione interiore che, come ogni rivoluzione, stravolgerà le loro vite e richiederà dei sacrifici.
    La scena finale è di una bellezza commovente: nell'ultima frase e in quel sorriso, il sorriso di quel Wiesler che un tempo era un uomo freddo ed impassibile, è concentrato tutto il senso di questo grandissimo film.
    :8:
     
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5 replies since 6/9/2008, 16:34   236 views
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