Oldboy

Chan-Wook Park - 6 Maggio 2005

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    Uno dei miei film preferiti in assoluto, ho perso il conto del numero di volte che l'ho visto ed ho cercato di sviscerarne ogni particolare!
    Capolavoro che riesce a coniugare perfettamente un lato di puro intrattenimento ad uno più riflessivo, con una trama avvincente ed una colonna sonora perfetta, che dona ulteriore potenza a scene già di per sé incredibili. Il finale è un'autentica bomba.

    La scena in cui stanno per strappargli i denti col martello e si sente il crescendo de l'inverno di Vivaldi in sottofondo è magistrale, così come il flashback in ascensore nel finale.
    Ma è bellissima pure l'ultima immagine, in mezzo al candore della neve con lei vestita interamente di rosso. La trovo molto simbolica.
     
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    -Siate il cambiamento che vorreste vedere nel mondo- Mahatma Gandhi

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    L'ho visto poco fa e mi è piaciuto tantissimo.
    Film molto bello, girato e interpretato divinamente.
    L'ho trovata una pellicola molto poetica, carica di sfumature che lo rendono un film diverso da tutti gli altri che trattano il tema della vendetta.
    Una trama poi per nulla banale, ben studiata, che rende il film godibile e mai noioso.
    Mi è ricordato molti film recenti, probabilmente è stato preso come spunto più volte.
    Soprattutto Drive, nel utilizzo del martello, e anche in alcuni similitudini sul tipo di vendetta affrontata.
    Lo rivedrò sicuramente per cogliere altre sfumature e capire totalmente il messaggio del film, che non è per nulla scontato e molto interessante.
     
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    Quando uno spettatore si appresta a guardare un’opera cinematografica, avendo già a disposizioni alcune informazioni su di essa, gli si prospettano diverse possibilità. 1) Le informazioni in possesso sono così numerose da rovinare la visione. 2) Le informazioni in possesso sono scarse, forniscono qualche rapida occhiata d’insieme alla narrazione, senza però precludere interesse per la stessa. 3) Le informazioni sono del tutto fuorvianti e lo spettatore può a) restare deluso b) restare stupito c) restare completamente senza parole.
    Davanti ad “Old Boy”, film del regista sudcoreano Park Chan-wook del 2003, io mi sono trovata esattamente al punto 3, sottocategoria c. Non so esattamente cosa mi aspettassi, ma sicuramente non la maestosa visione che, attimo dopo attimo, scorreva davanti ai miei occhi.

    Un uomo ubriaco, Oh Dae-su, palesemente molesto ed irriverente, dopo essere stato recuperato ad una centrale di polizia da un amico, scompare nel nulla. Lo si ritrova imprigionato in un mini-appartamento fatiscente, dove viene tenuto rinchiuso per motivi oscuri. Spesso viene fatto addormentare, in seguito al risuonare di una melodia all’interno della stanza, ma al suo risveglio Oh Dae-su si ritrova sempre nel medesimo luogo, senza via d’uscita. Ha la sola vicinanza di una televisione, che, poco a poco, diviene la sua compagna, la sua maestra e la sua amante. Attraverso di essa viene a scoprire che sua moglie è stata ritrovata morta e che la colpa è ricaduta su di lui, a causa di alcuni indizi rinvenuti sulla scena del crimine e della sua apparente fuga. Oh Dae-su rischia di sprofondare in un baratro di follia, ma trova dentro di sé la forza di combattere. Il desiderio di vendicarsi diviene il nutrimento primario del suo spirito e, per quindici lunghi anni, lo guida, attraverso allenamenti serrati del fisico e piani di evasione, lungo la strada verso la libertà. Poco prima di riuscire a fuggire, però, in seguito a quella che si presume essere un’ipnosi, Oh Dae-su viene rimandato nel mondo proprio dai suoi rapitori. Ma la realtà esterna che lo circonda diviene per lui “solo una prigione più grande”.

    Questo è solo il prologo del viaggio attraverso i più reconditi meandri e sfumature della vendetta che vedranno coinvolto il protagonista e che gli permetteranno di svelare cosa si celi dietro i suoi anni di prigionia. Non è possibile svelare di più, in quanto lo stupore che provoca quest’opera è legato a doppio filo con la sua capacità di stregare, rapire e, a volte, torturare la mente dello spettatore.

    Capisco perché Tarantino abbia detto in merito ad “Old Boy” che questo è il film che lui stesso avrebbe voluto girare. Park Chan-wook riesce a condensare in un unico film violenza, emozioni contrastanti, come amore e vendetta, spettacolarità visiva e cura maniacale dei dettagli. Sono molteplici le immagini che rimangono impresse nella mente dello spettatore. Le inquadrature dall’alto, come l’ombrello sotto il quale scompare il protagonista, la valigia in mezzo all’erba da cui lo stesso fa nuovamente capolino nel mondo o la scena inziale in cima al palazzo, sono solo alcuni dei frammenti visivi che segnano la grandezza di quest’opera. Ma non solamente. La scena in cui Oh Dae-su in un sali e scendi di scale, come in quadro di M. C. Escher, comprende finalmente la ragione dietro la sua reclusione, colpisce per la particolarità e la maestria nella realizzazione.
    Il regista, inoltre, cura i dettagli in modo eccelso. Dalla scelta dei pezzi musicali, in grado di trasportare lo spettatore sulla scena, ai primi piani con la telecamera che indugia sull’espressività degli occhi dei vari personaggi, fino alle scelte cromatiche. Nulla viene lasciato al caso. Tutto si fonde in un amalgama di emozioni e turbamenti. Anche la sceneggiatura è ottima. I lunghi monologhi interiori del protagonista, così come i dialoghi asciutti, sono un tutt’uno con le immagini, a creare una spirale di violenza e di atrocità, fisica e psicologica, ed un abisso di follia.
    Il finale è spiazzante, qualcosa che nessuno potrebbe mai aspettarsi, e ciò contribuisce a dare credito ad una narrazione senza sbavature od imperfezioni.
    Una nota di merito va agli attori. Non solo il protagonista, l’attore Choi Min-sik, regala una prova recitativa eccezionale, ma anche il suo antagonista, interpretato da Yu Ji-tae, lascia un ricordo indelebile nella mente di chi guarda.

    Molti sono i film che hanno trattato, anche solo in parte, il tema della vendetta. Si passa da “Kill Bill” di Quentin Tarantino, più ampiamente conosciuto, ma sicuramente non inferiore all’opera di Park Chan-wook, alla vendetta della vittima di Alex deLarge in “Arancia Meccanica”, fino a “Carrie – Lo sguardo di Satana” di Brian De Palma. Però, mai, personalmente, mi era capitato di vedere un film che si spingesse oltre i limiti della morale, in un viaggio, forse senza ritorno, dove non ci sono vincitori, ma solo vinti ed in cui la vera protagonista del film fosse proprio la vendetta, che aleggia intorno a noi, impalpabile, ma più forte di qualsiasi altro sentimento umano. Sentimento che porta alle peggiori azioni, ai peggiori pensieri, fino a trasformarci in "mostri". Ma come dice l’antagonista a Oh Dae-su “vendicarsi fa bene alla salute. Ma... che succede una volta che ti se vendicato? Scommetto che il dolore tornerà a cercarti”. E allora ne vale la pena? Probabilmente no… ma se serve a Park Chan-wook a girare film di questo spessore, allora sì.
     
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    L'ho appena visto, stupendo, girato in un modo incredibile e con un finale mozzafiato. Ho apprezzato particolarmente le scene d'azione (inutile dire quanto fosse spettacolare il piano sequenza dove il protagonista sconfiggeva da solo una decina di scagnozzi), il ritmo rapido che mantiene sempre alto l'interesse e soprattutto il modo in cui vengono rivelati i dettagli della trama.
    Quando il protagonista si è messo a sfogliare l'album con le foto della figlia ero confuso, poi ci ho riflettuto un attimo e, mentre le foto scorrevano, nel tempo che ci ho messo a fare 2+2 la ragazzina delle foto era diventata l'amante! È stato un mindfuck assurdo avvenuto in perfetta sincronia con le immagini e la musica, l'ipnosi veniva menzionata a stento nelle scene precedenti e non mi aspettavo assolutamente un colpo di scena alla edipo :lol:
     
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    Questo film è insuperabile concordo con tutti.
     
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    Ho scoperto questo film solo recentemente, non ne conoscevo nemmeno la reputazione finché non ho letto i commenti in questo topic. Per molti sarà una mancanza imperdonabile...

    Partiamo dall'inizio

    La scena da matto: lui è già in lotta contro di sé più di quanto lo sia col mondo.

    La telefonata: l'unico baluardo di speranza che ha verso il mondo è l'amore per la figlia, lo si capisce subito anche dalla considerazione che ha il suo amico per lei tanto da volerle parlare.

    La scomparsa: pulita, senza esagerazioni e con l'atmosfera di tensione da lasciarti appeso aspettando che finisca la scena.

    La prigionia: è tanto cruda quanto potente e angosciante e lì ha l'opportunità, che un mondo frenetico e freddo priva, di trovare se stesso, elaborare la propria vita e il proprio passato e riflettere su cosa sarà...

    La libertà: qua capiamo cosa sia la cattività per un essere vivente, trovarsi in un mondo che non gli appartiene più e farsi guidare dalla vendetta.

    L'incontro: fidarsi è una cosa rara ma lui, prima ancora, deve tornare a relazionarsi con le persone, con una donna...

    La vendetta: ci viene mostrato come l'uomo è ciecamente trasportato dalle sue emozioni più profonde e lo spirito di vendetta lo trasformi e lo spinge oltre i suoi limiti (straordinaria la scena in cui si fa largo nel lungo corridoio)

    La verità: viviamo per scoprire chi siamo, dove andiamo e cosa ci aspetta, viviamo per la verità che rende liberi o rende schiavi di noi stessi.

    Il finale: poetico e sensazionale, finisce con l'amore!



    Non mi è piaciuto, mi ha strabiliato e sorpreso più di quanto mi aspettassi...

    La regia e il montaggio sono superlativi come tutto il resto!! :9:
     
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    eh eh signò tu inizi a farti di roba buona!
     
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    Tranquillo Ronnie anche io l'ho visto per la prima volta solo un mesetto fa.
    L'importante è averlo recuperato ;) fa parte del "nostro" percorso culturale.
     
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    devi vedere anche Lady Vendetta a questo punto....e pure Mr vendetta.....

    poi ti consiglio se non lo hai mai visto Cold fish,preparati perchè è viuuuuuuuuulenza allo stato puro.
     
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    CITAZIONE (PENELOPE29 @ 9/11/2021, 17:00) 
    devi vedere anche Lady Vendetta a questo punto....e pure Mr vendetta.....

    poi ti consiglio se non lo hai mai visto Cold fish,preparati perchè è viuuuuuuuuulenza allo stato puro.

    eh si ho letto della trilogia della vendetta...mi tocca!! :asd:
     
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    divertiti!
     
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  12. Sir.Arthur
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    L'ho visto ieri sera per la prima volta é un bel film.

    Alcune scene sono veramente spettacolari tipo quella 1 vs dodici armato di martello LOL

    Più intrigante questo come trama rispetto a Mr.Vendetta soprattutto sono meglio caratterizzati i personaggi della vicenda tipo Mi-Do e l'antagonista che vuole vendicare la sorella.
     
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26 replies since 18/8/2008, 15:39   609 views
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