Fuga per la vittoria

John Huston - 1981

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    Fuga per la vittoria


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    Titolo originale: Escape to Victory
    Lingua originale: inglese
    Paese: USA
    Anno: 1981
    Durata: 110’
    Genere: drammatico,sportivo
    Regia: John Huston
    Soggetto: Jeff Maguire, Djordje Milićević, Yabo Yablonsky
    Sceneggiatura: Evan Jones, Yabo Yablonsky

    Interpreti e personaggi
    Sylvester Stallone: Cap. Robert Hatch
    Michael Caine: Cap. John Colby
    Pelé: Cpr. Luis Fernandez
    Bobby Moore: Terry Brady
    Osvaldo Ardiles: Carlos Rey
    Paul Van Himst: Michel Fileu
    Kazimierz Deyna: Paul Wolchek
    Hallvar Thorensen: Gunnar Hilsson
    Max Von Sydow: Magg. Karl Von Steiner
    Gary Waldhorn: Müller (allenatore naz. tedesca)
    Werner Roth: Baumann (cap. naz. tedesca)
    Amidou: André
    Jean-François Stévenin: Claude
    Carole Laure: Renée
    Gunter Wolbert: radiocronista tedesco

    CITAZIONE
  2. Seconda guerra mondiale: il comandante di un campo di prigionia tedesco, il maggiore Von Steiner, in passato calciatore che fece parte anche della Nazionale, riconosce tra gli ufficiali britannici prigionieri un suo ex collega, il capitano John Colby («John Colby: West Ham e nazionale inglese», dice Von Steiner a Colby non appena è sicuro di averlo riconosciuto). Von Steiner si dichiara dispiaciuto che le circostanze - che li vedono su due fronti belligeranti opposti - non permettano loro di discorrere dei loro passati sportivi come desidererebbero, però ha l'idea di organizzare un incontro di calcio tra una selezione di calciatori Alleati e la squadra sportiva di una vicina base tedesca.

  3. All’inizio i compagni di prigionia di Colby si dichiarano contrari all’iniziativa, sicuri che il comando britannico non approverebbe: essi sono infatti consci che la propaganda nazista potrebbe usare l’evento per caricarlo di significati extra-sportivi. Ma Colby è stimolato dal confronto, anche perché tra le truppe britanniche può vantare giocatori di livello come il soldato inglese Brady (Bobby Moore), lo scozzese Hayes (John Wark) e il coloured originario di Trinidad Luis Fernandez (Pelé), oltre a quelli disponibili tra i prigionieri alleati, il belga Filieu (Paul Van Himst), l’olandese van Beck (Co Prins) e il norvegese Hilsson (Hallvar Thorensen). Ad essi si aggrega un personaggio insolito, che si spaccia per soldato ma è in realtà un agente segreto canadese, Hatch (Sylvester Stallone) incaricato di tenere i contatti con la Resistenza francese. Colby ne giustifica quindi la presenza in squadra adducendo il motivo che ha bisogno di un preparatore atletico.

  4. Come gli altri ufficiali britannici avevano supposto, l’organizzazione dell’incontro viene tolta di mano al maggiore Von Steiner dal comando tedesco che trasforma l’evento in un veicolo di propaganda: Von Steiner capisce subito che, a quel punto, la partita non avrà più significato sportivo e il comando tedesco metterà in atto qualsiasi stratagemma per vincere e conquistarsi il primato d'immagine di fronte agli Alleati.

  5. Hatch fugge e raggiunge Parigi dove alcuni resistenti, saputo che i tedeschi vogliono organizzare la partita allo stadio di Colombes, si adoperano per organizzare la fuga dei calciatori Alleati durante l’intervallo tra i due tempi: essi fuggiranno dai lavatoi, che comunicano direttamente con la rete fognaria, ben conosciuta da alcuni resistenti che lavorano nei servizi comunali. Il canadese si lascia catturare di nuovo dai tedeschi vicino al campo di prigionia per essere sicuro di farsi rimandare allo stesso posto onde comunicare con Colby. Gli comunica anche che lui deve far parte della squadra, ma poiché non sa giocare a calcio ma solo a football americano, Colby gli trova un posto da portiere. Siccome tuttavia un portiere titolare esiste già, e il comando tedesco ha esonerato dal lavoro solo undici soldati per prepararsi all’incontro, il portiere viene convinto a lasciarsi rompere un braccio per giustificare la sostituzione con Hatch.

  6. Il giorno dell’incontro lo stadio di Colombes è pieno di francesi, e decorato con i fregi della propaganda nazista, in primis le bandiere con le croci uncinate. L’ambiente è chiaramente ostile ai tedeschi, e lo si nota maggiormente durante l’esecuzione dell’inno Deutschland über alles…: gli unici tedeschi nello stadio sono militari. Lo speaker, che commenta la partita a beneficio dei radioascoltatori, propone in sottofondo degli applausi preregistrati per dare l’impressione che la folla sia entusiasta della prestazione tedesca.

  7. Come paventato da Von Steiner, un pavido arbitro non è in grado di tenere in mano l’incontro in maniera imparziale e sorvola su numerose scorrettezze dei tedeschi, che infatti si portano in vantaggio fino al 4-0 prima che gli Alleati realizzino il goal della bandiera. Al termine del primo tempo negli spogliatoi è tutto pronto: i resistenti parigini hanno rotto il tramezzo che separa i lavatoi dal tunnel di fuga, ma prima alcuni giocatori, poi anche Colby, rifiutano di scappare perché si convincono di poter ribaltare l’incontro e vincerlo. I resistenti tentano di dissuaderli, poiché alla fine della partita non ci sarà più tempo, ma ormai è diventata una questione d’onore per Colby e compagni, che riescono a convincere anche il riluttante Hatch. Gli Alleati rientrano in campo e iniziano a giocare in maniera convinta e determinata, ricorrendo pure alla stessa durezza usata dai tedeschi nel primo tempo. Trascinati dall'entusiasmo degli spettatori francesi sugli spalti, riescono a portarsi prima sul 2-4, poi sul 3-4, e si vedono annullare il gol del pari per un presunto fuori gioco. A quel punto l’infortunato Fernandez (colpito in maniera durissima allo sterno durante il 1' tempo) rientra in campo proteggendosi il petto con un braccio e, su un cross di Brady azzecca una spettacolare rovesciata che infiamma il pubblico e porta le squadre in parità sul 4-4. La bellezza del gesto tecnico entusiasma anche Von Steiner, che si alza ad applaudire sportivamente il goal, tra la silenziosa ma evidente disapprovazione degli altri ufficiali tedeschi in tribuna d’onore.

  8. C’è ancora tempo per qualche schermaglia in campo e, all’ultimo minuto di gioco, un rigore totalmente inesistente viene assegnato ai tedeschi. Tra le proteste alleate, gli spettatori francesi intonano con fierezza la Marsigliese in segno di orgoglio e incoraggiamento. Si trovano faccia a faccia Hatch e il capitano tedesco Baumann (Werner Roth), i quali si fissano intensamente negli occhi per lunghi istanti. Hatch, non impeccabile fino a quel momento, vola a parare il rigore calciato dal semi-ipnotizzato Baumann. Lo stadio esulta e gli spettatori invadono il campo travolgendo le barriere intorno al terreno di gioco e superando le guardie armate. Nella confusione che si genera, i giocatori Alleati vengono portati via dalla folla e fuggono dagli ingressi principali. Il maggiore Von Steiner, dalla tribuna, osserva la scena con un’espressione di sportiva indulgenza, che fa da contraltare al disappunto dei gerarchi nazisti seduti poco distanti da lui.

  9. fonte Wikipedia

    Trailer


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    Edited by Viky017 - 8/1/2015, 18:17
     
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  10. 0Mugen
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    Bellissimo film, non l'avevo mai visto prima di oggi! Una grande storia sopratutto se pensiamo che è ispirato ad una vicenda realmente accaduta.
     
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  11. Madian
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    Pelé in rovesciata. E ho detto tutto :joker:

    Parlano di un remake da anni, chissà se veramente riusciranno a realizzarlo. Curiosità immensa per la scelta del cast di giocatori.

    Edited by Madian - 22/4/2015, 09:22
     
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    Filmone in tutti i sensi;poi due attori d'altri tempi come Max Von Sydow e Michael Caine wow!sfida tra Gentiluomini;
    le scene di sport girate perfettamente,non mi vengono in mente altri film dove siano dirette così sapientemente.
    Grande mano
    Leggo adesso da Madian che si parlava(2015) di un remake;mi auguro con tutto il cuore che continuino a lasciar perdere...
     
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    Fragilità, il tuo nome è donna.

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    Un film che è divenuto con il tempo un cult, un film che sfrutta uno degli sport più amati al mondo per far riflettere su come l’orgoglio e la dignità di un essere umano possano sconfiggere qualsiasi ostacolo che la vita gli pone davanti, un film che, nonostante abbia più di trent’anni, possiede intatto il suo fascino e suscita ancora(almeno in me) nello spettatore delle fortissime emozioni.
    E’ stato un piacere rivederlo dopo tanti anni, uno di quei film che non tramontano mai e che consiglio vivamente a chi ancora non avesse avuto modo di vederlo.
     
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4 replies since 18/4/2008, 15:48   339 views
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