V per vendetta

In un futuro alternativo la Germania, vincitrice della seconda guerra mondiale, ha trasformato la Gran Bretagna in un paese nazista, governato con il pugno di ferro da una tirannia mediatica degna di un romanzo orwelliano. Contro questo regime totalitario si scaglia un misterioso uomo mascherato: carismatico e spietato, straordinariamente esperto dellarte del combattimento e dell'inganno, "V" provoca una serie di atti terroristici cercando di esortare i suoi concittadini a ribellarsi alla tirannia e all'oppressione. In questa sua lotta solitaria il giovane troverà una inaspettata alleata, Evey Hammond, una ragazza salvata dalle grinfie della polizia segreta.

La libertà è al giorno d'oggi uno dei pochi ideali per cui gli individui continuano a battersi e lottare. Mai come in questo periodo un film come "V per vendetta" sarebbe potuto risultare più pertinente alla situazione attuale.
In un mondo privo di qualsivoglia libertà, si snoda e prende vita quella che è la nascita di una rivoluzione che trova le proprie radici radicate in un passato torbido e malato, ma completamente nitido nella memoria e sul corpo di un essere umano.
Il protagonista di questa storia, diventato personaggio cult in breve tempo (oggi fin troppo abusato), è un uomo che ognuno di noi, fin dai primi minuti di film, sicuramente stimerà. Intelligente e brillante è il misterioso V, il giustiziere mascherato che guiderà gli spettatori a ritroso nella sua storia e poi con lui fino alla ribellione e la liberazione del paese.
Nell'anno 2019, la censura e la manipolazione, l'oppressione e la paura sono il frutto di un governo distopico instaurato grazie alla corruzione. Dalla politica nasce il sistema malato che coinvolge i principali mezzi di comunicazione, le forze dell'ordine e gli enti sanitari e religiosi. Coloro che dovrebbero essere i pilastri della nazione, in grado di sorreggere ed essere al servizio del popolo, si prodigano solo nel nome del potere e del loro tornaconto.
Niente succede per caso, ma per il fortuito incontro tra il grande V ed Evey sarà possibile la messa in opera del piano che per molto tempo il carismatico protagonista studia e cura nei minimi dettagli.
È probabilmente un film da apprezzare maggiormente in lingua originale, se non altro per rendere merito all'interpretazione di Hugo Weaving, fatta solo di gesti e vocalità, quest'ultima del tutto impossibile da apprezzare a causa del doppiaggio.
Come spalla è presente una giovane ma talentuosissima Natalie Portman, la quale da dimostrazione della sua immensa bravura, reggendo un ruolo tormentato ed al contempo forte come il personaggio che rappresenta.
La regia è semplice e lineare, sorretta da una buona fotografia e delle bellissime scenografie. È però una regia che muove i fili di un film dall'impronta troppo hollywoodiana, creando un buon thriller, ma che avrebbe sicuramente reso di più con un'anima profondamente noir. Utilizzando uno stile più fumettistico, rendendo omaggio all'opera originale, il film ne avrebbe guadagnato in potenza visiva.
Non trovare nessuna affinità con la società in cui viviamo sarebbe totalmente errato, così come sarebbe forse un po' troppo pessimista considerarlo lo specchio della società odierna. La verità è che bene o male nel 2014, molto vicini all'anno cinematografico in cui la guerra civile esplose nel Regno Unito, in questo mondo ed in questo sistema politico tutto è sbagliato. Ci si ritrova sempre più spesso a non avere fiducia in chi dovrebbe rappresentarci, sentendosi come topi in gabbia, impotenti ed incapaci di agire.
Proprio per questo, con molta amarezza e voglia di cambiamento, è impossibile non commuoversi ed esaltarsi sul finale, mentre la gente di Londra marcia verso il Parlamento. Indossando le maschere rappresentano l'unità di un popolo, si uniscono rappresentando non solo se stessi, ma l'idea che vogliono portare avanti, perchè come ci è stato insegnato un'idea non può essere eliminata. Sulle note dell'Ouverture 1821 in sottofondo, l'esplosione del Parlamento è solo un simbolo, la prova e la verità indiscussa che sono i governi a dover avere paura dei popoli e non viceversa.
Sarà possibile un vero cambiamento solamente quando ogni uomo sul pianeta prenderà coscienza e farà proprio questo concetto.

Recensione a cura di Viky017

riccardo..95 Inviato il: 29/3/2008, 10:33

BELLISSIMO