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Votes taken by Paranoyd

  1. .
    Alien - La Clonazione (1997), Jean Pierre Jeunet.
  2. .
    Aggiorno la mia top 10 anticonvenzionale:

    10 - La moglie del soldato (1992), Neil Jordan

    9 - Nebraska (2013), Alexander Payne

    8 - Scream (1996), Wes Craven

    7 - Trainspotting (1996), Danny Boyle

    6 - Predator (1987), John McTiernan

    5 - Remember (2015), Atom Egoyan

    4 - Captain Fantastic (2016), Matt Ross

    3 - Essi vivono (1988), John Carpenter

    2 - V per Vendetta (2005), John McTeigue

    1 - Rambo (1982), Ted Kotcheff
  3. .
    Ma no credo che Penelope si riferisse a quella di Mymovies... giusto?

    :shifty:
  4. .
    Sono principalmente due i meriti che attribuisco a questo Nightmare: il primo sta nell'abilità di Craven di sperimentare il metacinema come pochi altri; il secondo è quello di aver restituito al celebre villain un dignità horrorifica che nei capitoli precedenti era andata smarrendosi, riportando in auge lo spavento della più importante creazione del suo padre regista.

    La scelta di far recitare i protagonisti del primo storio incubo di Elm Street nelle parti di se stessi calza perfettamente con l'idea di dare un'impronta metacinematografica e renderla credibile il più possibile. Craven non ebbe il coraggio di ingaggiare niente popò di meno che Johnny Depp per timore che l'attore, diventato famosissimo negli ultimi anni, trovasse la parte inadatta. La cosa buffa è che quando anni dopo Depp venne a sapere di essere stato una possibile scelta per il casting del film rimproverò scherzosamente Craven di non averlo mai contattato, poichè sarebbe stato entusiasta di lavorare ancora per lui. :lol:

    Fu proprio Heather Langenkamp che ispirò Craven parlandogli degli incubi che la tormentavano dopo aver recitato nel primo capitolo della saga, l'intuizione del regista è stata premiata, sapendo bene di come alcuni attori del cinema dell'horror vivano una certa inquietudine privata legata ai loro ruoli sul set. Ovviamente ci pensano due volte prima di farne menzione per non essere ridicolizzati dalla stampa.

    E' un film che vuole prendere continuamente in giro lo spettatore, al punto che riesce difficile realizzare che il mostruoso Freddy Krueger appartenga al mondo reale. Siamo portati a credere che tutto viva nella mente della protagonista, che le sue siano suggestioni che ha trasmesso anche al figlio, bombardato anche lui da una sorta di branding sull'antagonista a cui nemmeno i più piccoli possono scampare. Vuol sembrare così inverosimile che potremmo credere che sia l'attore Robert Englund, qui nei panni di sè stesso, a prendersi gioco della protagonista, già spaventata dai frequenti terremoti.
    Da questo si capisce quanto Wes Craven non abbia digerito tutta la pubblicità e il merchandising che indebitamente ha fagocitato il suo personaggio, rendendolo una farsa, un clown, e perciò snaturandolo della sua indole eternamente malefica, volta a rinascere severamente durante questo splendido film.
    La maggior parte dei momenti di tensione avvengono durante il pieno giorno, e questo spiazza lo spettatore abituato a vedere materializzarsi la paura nella dimensione onirica dei personaggi.
    La prima vittima, il marito di Heather Langenkamp, arriva a ciel sereno, con sgomento, inaspettatamente e da lì sarà un crescendo di tensione e brutalità. Quasi della stessa brutalità intimidatoria sono i medici dell'ospedale, che accusando la protagonista di instabilità mentale col preconcetto più antico del mondo su chi ha lavorato nel cinema horror, la separano forzatamente dal figlio addirittura sedandolo.
    E' noto cosa pensano alcuni attenti maestri del brivido delle istituzioni americane: governo, esercito, Chiesa... il modo con cui Craven dipinge l'ambiente ospedaliero non è dissimile da quello di Romero in La città venne distrutta all'alba, solo meno apocalittico e più adatto al soggetto, sottolineando di come chi occupa posti di rilievo nella scala sociale è spesso e volentieri un perfetto incapace che crede di essere il detentore della verità e del destino delle vite altrui.
    Il finale sfora ogni logica della verosimiglianza e raggiunge il suo climax metacinematografico, Heather diventa Nancy Thompson, quella Nancy combattiva che nel primo film aveva sconfitto Krueger, la quale ha ormai chiaro che per salvare se stessa e suo figlio deve eliminare il terribile infanticida sul suo stesso terreno.
    Veniamo dunque catapultati nel regno infernale, una dimensione pagana fatta di fuoco, fiamme e condutture metalliche. Cosa accade lì dentro?
    Il copione è lo stesso della fiaba di Hänsel e Gretel.


    Voto 8
  5. .
    Avete detto tutti cose molto intelligenti e che condivido su questo film bellissimo, uno dei migliori degli ultimi anni secondo me.

    Non solo affronta la tematica razziale in maniera diversa da quella a cui siamo abituati, con la retorica da film storico del comunque bello 12 anni schiavo o con il pulp scanzonato del Django tarantiniano o la canzonatura dei film di Eddie Murphy dalle cui commedie sembra prendere qualche spunto.
    Mi soffermo qualche riga per sottolineare di come il film di Peele riesca bene a varcare i generi più diversi. La prima parte sembra un film per tutti, ci sono buoni sentimenti con sprazzi da commedia familiare con tanto di amico scemo del protagonista. Proprio l'amico scemo invece, si scoprirà non esserlo del tutto quando nella seconda parte del film, più lunga e misteriosa, prende il sopravvento un thriller piuttosto truculento e sconvolgente. Le parti cambiano radicalmente, i personaggi si trasformano: lei (bianchissima) da innamorata diviene ambigua, lui prima sereno, poi diffidente, e man mano ribelle e poi incazzato nero, ma nero nero. Putacaso chi non cambia è proprio l'amico scemo, ma lui aveva ragione su tutto dall'inizio.
    Apprezzabile il simbolismo dell'incidente col cervo, quasi una premonizione di ciò che aspetta Chris da lì in poi, il quale diventerà sempre più impaurito e preda. Come un cervo in mezzo ai lupi, un ragazzo di colore preda inerme di una famiglia di post-nazisti.
    Il punto focale del film è come voialtri avete sottolineato, al netto di tutti i vanti che ha in sè tra cui la costruzione della suspense, messa in scena ottima (la scena del bingo muto è da urlo), è sicuramente la riflessione socio-politica che il film contiene.
    Ho trovato di grande profondità la sottotrama del film, l'altra faccia di un'America perbenista, che con una mano alza il pollice di approvazione per Obama, e con l'altra, ben nascosta, tiene il dito medio in c**o ai buoni sentimenti. Get Out ha il suo plot nel tema razziale e riesce a sviscerarlo attraverso una pluralità di sottotesti anche politici, mostrandoci di come in realtà il razzismo e il peggio dell'uomo siano striscianti soprattutto laddove apparentemente sussiste un fascino radical-chic che è soltanto aleatorio, nei pregiudizi dei quartieri alti, nelle ipocrisie dei facoltosi che dietro la loro vetusta eleganza privano il diverso, il debole, della sua libertà prosciugandogli l'anima. Non a caso la metafora dei servi di colore lobotomizzati è da romanzo distopico puro, di schiavi che amano le loro catene, di tutta una narrativa che le contraddizioni e amenità del secolo breve hanno ispirato.
    Qui però siamo oltre, oltre anche il girone del sangue del Salò di pasoliniana memoria. Peele non ci propina torture disumane e sottomissioni efferate, che in film come questo sarebbero state a buon mercato, in questo film i corpi delle vittime sono privati della loro essenza, i loro sono occhi senza luce, lampioni spenti e senza fondo, il livello di sottomissione (notevole la seduta di ipnosi) è di natura diversa. I corpi sono capsule che i bianchi prima annichiliscono e poi sfruttano come feticci. Non basta quindi il disprezzo per ciò che Chris rappresenta, ma emerge una valutazione tremendamente cinica degli afroamericani, presentati come bestie non umane dal perfetto "corredo genetico" che diventa l'involucro carnale ideale per salvaguardare la propria autoconservazione, proprio come una sorta di futuristica eugenetica: i nonni sono incasellati nei corpi della servitù, corpi forti e giovani governati da menti obsolete.
    Per me è un piccolo capolavoro dei nostri tempi.

    Voto 8.5
  6. .
  7. .
    Saggino di Slavoj Žižek: Il segreto sessuale della Chiesa.
  8. .
    Qualche mia ultima visione interessante:

    The Hitcher - La lunga strada della paura (1986), Robert Harmon

    Bone Tomahawk (2015), S. Craig Zahler.

    Personal Shopper
    (2016), Olivier Assayas.

    E Johnny prese il fucile (1971), Dalton Trumbo.

    Novecento (1976), Bernardo Bertolucci.



    Qualche horror per la gioia incontentabile di Penny, dopo le ingiurie per il mancato commento a L'aldilà di Fulci (me ne duole, ma sappi che non ho dimenticato):

    Dead Silence
    (2007), James Wan.

    Nightmare - Nuovo Incubo (1994), Wes Craven.

    Clown (2014), Eli Roth.

    Il ritorno dei morti viventi 3 (1993), Brian Yuzna.

    The Visit (2015), M. Night Shyamalan.

    The VVitch (2015), Robert Eggers.
  9. .
    Tutti film molto allegri.

    The Witch (2015), Robert Eggers.

    The Visit (2015), M. Night Shyamalan.

    Lo squartatore di New York (1982), Lucio Fulci.
  10. .
    Purtroppo non potrò assistere alla live ma devi assolutamente fargli queste domande, se sono troppe o troppo lunghe, pensaci tu :wub:


    · Considerazioni sul teatro
    - Per un attore giovane è più consigliabile calcare il palcoscenico del teatro o esibirsi da subito davanti alla macchina da presa? Può, il teatro, considerarsi ancora una scuola, un vivaio, per i giovani?

    - Il cinema d'industria ha prevalso su quello d'arte, aprendosi ad un pubblico più vasto, il teatro di qualità invece è destinato a rimanere un intrattenimento delle élite colte. Se in un mondo parallelo il teatro fosse economicamente accessibile non solo ad un pubblico borghese, avrebbe più presa tra il pubblico popolare come messa in scena?

    · Cinema Italiano

    - Per sfondare nel mondo del cinema è più importante essere bello/a - figlio di papà - leccaculo - talentuoso?
    Accetto anche una risposta con percentuali.

    - Un parere sul regista Roberto Andò. Autore di Viva la libertà e Le confessioni.

    - Predilige per gusti personali il cinema di genere o il cinema d'autore impegnato? Negli ultimi anni ci sono stati consegnati film di qualità, da Romanzo di una strage a Lo chiamavano Jeeg Robot, passando per il pasoliniano Non essere cattivo di Caligari, ma il pubblico italiano, non crede che abbia bisogno di un cinema che dia una ventata di freschezza in fatto di impegno civile? Penso a gente come Rosi, Petri e lo stesso Giordana. (Magari con una adeguata distribuzione).

    - In riferimento alla domanda di sopra, cosa si aspetta dal film su Berlusconi di Paolo Sorrentino?

    · Pareri tecnici vari ed eventuali

    - Il miglior film del periodo inglese di Hitchcock? Ovviamente dopo Il Pensionante e Il club dei 39.

    - Parere su Captain Fantastic.

    - Nell'era della fagocitante democrazia della rete globale, tanto criticata da Umberto Eco, il ruolo dei recensori e dei critici cinematografici qualificati è andato man mano ridimensionandosi,ma ha portato numerosi utenti come noi e molti youtubers a deliberare sul cinema nei propri spazi. Da youtuber e studioso della settima arte come ha accolto questo cambiamento? C è sempre bisogno dei critici come una volta?
  11. .
    CITAZIONE (PENELOPE29 @ 21/3/2018, 22:20) 
    Magari oh tu Para postassi una Double Magnum Recensione di Quella villa +L'aldilà....
    Mi scioglierei come un budino.

    L'aldilà dovrei rivederlo... ma lo farò, solo per te.

    Animali notturni (2017), Tom Ford.

    Mea maxima culpa (2012), Alex Gibney.
  12. .
    Dei film usciti quest'anno ho visto solo L'ora più buia e ammetto che Gary Oldman ha dato una prova attoriale straordinaria, a tutto tondo, di un personaggio storico immenso.

    Non entro nel vivo della polemica, che è vecchia come il mondo, su quali attori siano meglio tra oggi e ieri, sono parzialmente daccordo sia con max che con zio. Sono del parere che ci siano attori e registi insuperabili per lo stesso motivo per cui la gravità è stata scoperta da Newton e non da qualcun' altro. Francamente, paragonare Steve McQueen e Gian Maria Volonté a Johnny Depp e Luca Martinelli mi sembra un insulto ai primi due. Ma anche considerarli migliori aprioristicamente, può essere svantaggioso e fazioso, perché non si dà il tempo ai secondi di terminare la loro comunque rispettabile e talentuosa carriera. Di solito questo tipo di giudizio è la storia a darlo.
    Affidarsi agli Oscar come parametro di giudizio può essere un grave errore, volevo puntualizzare questo, scusate l'ovvietà.
  13. .
    Delitto e Castigo, Fëdor Dostoevskij.

    Il mondo nuovo, Aldous Huxley.

    1984, George Orwell.

    Il deserto dei Tartari, Dino Buzzati.

    Il Processo, Franz Kafka.
  14. .
    No Logo (2000), saggio di Naomi Klein
  15. .
    Il Castello (1926), Franz Kafka
507 replies since 23/9/2014
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