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Votes taken by Paranoyd

  1. .
    Sorrisi di una notte d'estate (1955), Ingmar Bergman.

    Bandiera gialla (1950), Elia Kazan.
  2. .
    Zombieland: Doppio colpo (2019), Ruben Fleischer.

    Santiago, Italia (2018), Nanni Moretti.
  3. .
    Un classico. L'abbraccio di Gustav Klimt.

    die-erfuellung
  4. .
    CITAZIONE (Orochimaru° @ 28/1/2020, 19:34) 
    CITAZIONE (Paranoyd @ 28/1/2020, 14:51) 
    Avere o essere? di Erich Fromm.

    bellissimo.compliments.

    io sono sul gattopardo

    Grazie ^_^
    Beh anche Il Gattopardo non č proprio roba da niente :D
  5. .
    MIGLIOR FILM
    1917



    MIGLIOR REGIA
    1917


    MIGLIOR ATTORE PROTAGONISTA
    Joaquin Phoenix - Joker



    MIGLIOR ATTRICE PROTAGONISTA
    Renée Zellweger - Judy



    MIGLIOR ATTORE NON PROTAGONISTA
    Brad Pitt - C'era una volta a... Hollywood



    MIGLIOR ATTRICE NON PROTAGONISTA
    Laura Dern - Storia di un matrimonio



    MIGLIOR SCENEGGIATURA ORIGINALE
    Quentin Tarantino - C'era una volta a... Hollywood



    MIGLIOR SCENEGGIATURA NON ORIGINALE
    Steven Zaillian - The Irishman



    MIGLIOR FILM INTERNAZIONALE
    Parasite - Bong Joon-ho (Corea del Sud)



    MIGLIOR FILM D'ANIMAZIONE
    Toy Story 4 - Josh Cooley



    MIGLIOR FOTOGRAFIA
    Robert Richardson - C'era una volta a... Hollywood



    MIGLIOR SCENOGRAFIA
    Barbara Ling e Nancy Haigh - C'era una volta a... Hollywood



    MIGLIOR MONTAGGIO
    Thelma Schoonmaker - The Irishman



    MIGLIOR COLONNA SONORA
    Thomas Newman – 1917



    MIGLIOR CANZONE
    Love Me Again - Rocketman



    MIGLIORI EFFETTI SPECIALI
    The Irishman



    MIGLIOR SONORO
    1917



    MIGLIOR MONTAGGIO SONORO
    1917



    MIGLIORI COSTUMI
    C'era una volta a... Hollywood



    MIGLIOR TRUCCO E ACCONCIATURA
    Joker



    MIGLIOR DOCUMENTARIO
    Democrazia al limite - Petra Costa



    MIGLIOR CORTOMETRAGGIO DOCUMENTARIO
    Walk Run Cha-Cha - Laura Nix



    MIGLIOR CORTOMETRAGGIO
    Ikhwène - Meryam Joobeur



    MIGLIOR CORTOMETRAGGIO D'ANIMAZIONE
    Mémorable - Bruno Collet
  6. .
    Avere o essere? di Erich Fromm.
  7. .
    Disobbedienza civile di Henry D. Thoreau
  8. .
    Dio non è grande: Come la religione avvelena ogni cosa, di Christopher Hitchens.

    Edited by Paranoyd - 4/8/2019, 12:45
  9. .
    Insieme a Noah, il peggior film di Aronofsky.

    Lo dico al netto di tutte le interpretazioni, sia le chiavi di lettura che quelle attoriali.
    Un film disdicevole, ruffiano, ampolloso, pretestuoso, trama non pervenuta, regia strapiena di primi piani debolissimi, carichi di quel vuoto cosmico che da qualche tempo caratterizza questo regista che ho letteralmente adorato con Pi greco, The Wrestler e Il Cigno Nero. Il finale è addirittura raccapricciante per quanto è confuso ed eterogeneo: sembra che Darren abbia detto: "ci buttiamo dentro tutti, l'importante è che facciano un gran baccano".
    Orson Welles diceva ai suoi attori :"Occhio che se non siete abbastanza bravi, ci tocca fare dei primi piani", questo film è pieno di primi piani sulla Lawrence, che l'ho trovata nauseante, ma la colpa non è sua, è degli inetti che gli hanno scritto la parte. Non è che si possano imputare agli attori le colpe di un progetto fallimentare di sua natura.
    Le uniche cose belle, (purtroppo) brevi ed efficaci, sono stati Ed Harris e Michelle Pfeiffer, il resto è un climax di castronerie assurde.

    Giusti e sacrosanti a mio giudizio i fischi di Venezia.

    voto 6.5. Per intenderci, lo stesso voto che ho dato a Spiderman Homecoming...

    Edited by Paranoyd - 4/8/2019, 12:46
  10. .
    madre! (2017), Darren Aronofsky.

    Avengers: Infinity War (2018), Anthony e Joe Russo.
  11. .
    L'eleganza del man in black, Johnny Cash.

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  12. .
    Attenti a quei due: Brando e Bertolucci.

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  13. .
    L'unico graphic novel che, impedito come sono, vorrei leggere:

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  14. .
    Per me è un capolavoro del cartone animato italico.
    Certo, i più critici potranno storcere il naso dinanzi all'egocentrismo di Celentano, un po' Volpe da comic-hero, un po' Orologiaio nostalgico dei bei tempi che furono, talmente megalomane da far sembrare Nanni Moretti l'ultimo boyscout.
    I pregi per cui vale la pena spendere i più sinceri elogi sono, a mio avviso, molteplici. Ne riporto solo alcuni:

    L'ambientazione distopica è affascinante, catapulta lo spettatore in un futuro 2068 nichilista in cui i giovani non hanno più ideali: vivono alla giornata, senza lavoro, si ubriacano nei peggiori bar di ogni dove, creste iperboliche hanno preso il posto dei capelloni sessantottini, stuprano giovani sprovvedute occasionalmente... tutto estremamente visionario e ben reso dalla fotografia, che risalta l'oscurità della notte e il grigiore diurno di un mondo che solo il nostro eroe romantico può raddrizzare.

    I disegni mi hanno letteralmente mandato in visibilio, sia quelli del maestro Manara, risalenti al 2009 e buttati lì da Celentano senza il suo permesso: colpo di genio del Molleggiato che ne conferma il talento visionario, oltre a dare nuovo lustro a Manara stesso, dato dai più come bollito e rincitrullito dall'età avanzata. Lo stesso non si può dire del protagonista, un Adrian che certamente rammenterà i più maturi dei gloriosi anni '60, quelli dei blue-jeans che con la loro aderenza esaltavano la bandanzosa sensualità dei movimenti pelvici resi famosi dal ragazzo della via Gluck, quando da pseudo Elvis italiano, lo avremmo immaginato cingere i fianchi di una splendida Claudia Mori nel fiore degli anni, da cui la disinibita Gilda è palesemente ispirata.

    La scrittura ha dei rimandi coltissimi che di certo la casalinga di Voghera non potrà cogliere, vista la cultura spropositata di cui è pregnante il clan Celentano: letteratura, danza, musica ne fanno un perla ricca di citazioni agli amanti dell'estetica, che si esprime qui sia in termini hegeliani (attraverso la dialettica tra legalità e illegalità, giustizia e giustizia privata, bene e male ecc...) che puramente artistici, da notare i riferimenti al naturalismo francese di flaubertiana memoria (la debolezza delle donne di Adrian ricorderà i lettori più attenti il Madame Bovary) e al balletto classico in cui l'eroe, nei panni de La Volpe, si esibisce stempiando una banda di malviventi dalla capigliatura minacciosa intenti a marchiare a vita due fanciulle indifese.

    Abbiamo assistito ad un capolavoro dei nostri tempi, il ritorno di un eroe buono come non lo si vedeva da tempo, che ci riporta all'incanto di una natura perduta tra catrame e cemento, che finalmente ci mostra la donna per quella che dovrebbe essere, una creatura angelica, immacolata nelle strade della notte, ma cuoca e amante impeccabile entro le mura casalinghe.

    Unica nota stonata, la sede di Mafia International situata a Napoli invece che a Palermo.

    Edited by Paranoyd - 3/2/2019, 16:08
  15. .
    Terrore dallo spazio profondo (1978), Philip Kaufman.

    Uomini di parola (2013), Fischer Stevens.

    Due o tre cose che so di lei (1967), Jean Luc Godard.
507 replies since 23/9/2014
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