Sound of freedom - Il canto della libertà

Alejandro Monteverde - 2023

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    Sound of freedom - Il canto della libertà



    Regia di Alejandro Monteverde. Un film con Jim Caviezel, Mira Sorvino, Bill Camp, Kurt Fuller, José Zúñiga. Cast completo Titolo originale: Sound of Freedom. Genere Azione, Biografico, Drammatico, - USA, 2023, durata 135 minuti.


    CITAZIONE
    È da più di dieci anni che l'agente dell'Homeland Security Tim Ballard porta avanti uno dei lavori più disturbanti che ci siano - dare la caccia a chi possiede e distribuisce materiale pedopornografico. Il suo collega Chris ha appena deciso di mollare, e anche Tim si sente ad un punto di svolta. Dopo aver arrestato in California tale Ernst Oshinsky, Ballard e l'agenzia riescono a bloccare un pedofilo di rientro negli Stati Uniti dal Messico e a liberare il piccolo Miguel. Si scopre così, tra grandi difficoltà emotive, che Miguel era stato rapito mesi prima in Honduras assieme alla sorellina Rocío, tuttora scomparsa. Ballard, ricevuta in dono da Miguel una medaglietta con inciso il nome di San Timoteo, regalatagli dalla sorella durante la loro prigionia, decide così di impegnarsi a ritrovare Rocío, costi quel che costi.

    Arriva in Italia come evento cinematografico per Dominus Production il film-evento dell'estate americana, con il volto e la passione di Jim Caviezel.

    Come si ghermisce lo zeitgeist - lo spirito del tempo - di un'epoca? Se sei fortunato, se sei Hegel, lo ammiri la mattina del 13 ottobre 1806 sulla Johannisstraße di Jena e riconosci in lui, Napoleone a cavallo, "l'anima del mondo" che il giorno dopo avrebbe sconfitto i prussiani. Se sei il regista Alejandro Monteverde, il produttore Eduardo Verástegui, il distributore Angel Studios, se sei tutti noi, insomma, non avresti lontanamente vaticinato il clamore e il successo che Sound of Freedom - Il canto della libertà avrebbe avuto da una parte all'altra dell'oceano, di qualunque oceano: weekend USA di apertura con un incasso di quasi 20 milioni, fine corsa a 184 (decimo posto nella classifica 2023, davanti a moloch come Indiana Jones e il quadrante del destino e Mission: Impossible - Dead Reckoning - Parte 1), altri 66 raccolti in tutto il mondo per un botteghino totale di 250. (al)L'anima del box office, insomma.

    Ma come ha fatto un film indipendente da nemmeno 15 milioni di budget, finito di girare nel 2018, acquistato dalla Fox e poi dimenticato sugli scaffali quando la Disney l'anno dopo si è mangiata lo studios della famiglia Murdoch, come ha fatto, si chiedono tutti, a sfondare la cupola dorata hollywoodiana? Lo zeitgeist, lo spirito del tempo. Che non era quello del 2015, quando Monteverde ha iniziato a programmare e scrivere il film, ma tutto ciò che è venuto dopo, QAnon, MAGA, la presidenza Trump, le "culture wars", lo spettro di una seconda guerra civile - per metterlo nero su bianco, la polarizzazione a tutti i livelli che sta storcendo gli Stati Uniti in questo nostro momento storico.

    Polarizzazione che è stata rimpinzata più e più volte da chi sta dietro Sound of Freedom, Verástegui che dà dei pedofili a chi critica il film, Caviezel oracolo delle teorie QAnoniane sulle elite democratiche che rapiscono bambini per estrarne l'adrenocromo e rimanere per sempre giovani, Ballard, il Tim Ballard reale di cui il film racconta la vera, verosimile, molto stiracchiata storia, che si lancia in superficiali ed iperboliche analisi sul delicato problema del traffico di esseri umani. Monteverde, nel 2015, era partito da un'urgenza reale e profonda, quella della tratta sessuale di minori operata da vari gruppi criminali, forse guardando anche dentro il terribile buco nero della sua anima dopo l'omicidio del padre e del fratello da parte di un cartello della droga messicano.

    E così quello che doveva essere un "semplice" prodotto cinematografico imbevuto di impegno sociale e spirito evangelizzante è scivolato nell'orlo interno della galassia di destra più reazionaria e complottista - da qui le paranoie sui cinema AMC che sabotavano le proiezioni del film che "non vi vogliono far vedere", i sospetti di pratiche commerciali ingannevoli sugli Angel Studios e la politica del "biglietto sospeso", la cacciata di Ballard per molestie dall'organizzazione da lui fondata per contrastare il traffico minorile e perfino la sua espulsione dalla Chiesa di Gesù Cristo dei santi degli ultimi giorni...

    Peccato - in tutti i sensi. Perché Sound of Freedom poteva aprire squarci interessanti su un segmento di mercato che molto spesso non raggiunge la ribalta economica e critica, quello dei "Christian movies" o "Faith-based films", cioè opere espressamente indirizzate ad un pubblico religioso, che spesso afferma di non avere rappresentazione sugli schermi hollywoodiani. E se adesso l'ha fatto, con grande gioia di chi l'ha prodotto e s'è portato a casa piramidi di dollari, molte organizzazioni cristiane ed evangeliche rimpiangono proprio il frullatore complottista in cui il film si è infilato.

    Come è rimasto con l'amaro in bocca il regista Monteverde, sempre silente sulla questione e anche senza un soldo in più in tasca visto che per la distribuzione del film aveva rinunciato alle successive quote di mercato che gli sarebbero spettate. Del suo lavoro non si è poi detto granché, e forse non ci sarebbe poi tanto da dire vista la cascata di retorica emotiva con cui investe lo spettatore (canti di bambini in levare, primi piani su volti sfigurati dal dolore, discorsi motivazionali che sono pamphlet) e le sbrigative architetture messe in piedi (ancora il filtro giallo per il Sudamerica? Ancora l'eroe del Nord del mondo che arriva a sistemare i conti nel resto del continente e poi tornare a casa?).

    Però è da segnare come la sua idea di action-thriller si sublimi in lunghe sequenze di dialogo, preparazione, attesa dell'esplosione che poi non avverrà mai, nelle continue fermate e ripartenze della trama a simboleggiare la crociata senza fine di Ballard, nell'idea molto escatologica che basta il tema e non la rappresentazione e lo sviluppo di questo a legittimare Sound of Freedom. Se non è lo spirito del nostro tempo questo, allora cosa?

    Luigi Coluccio

    fonte MyMovies

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