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Zio Pinco
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Visto ieri, che filmone. Premetto che con tutto il simbolismo che ci presenta il film ci sarebbero milioni di robe da analizzare quindi cercherò di essere conciso.
Garland non si distacca dal suo stile di scrittura e riprende uno dei temi principali di Annientamento, la storia folk-horror che ci viene presentata sullo schermo è da leggere come una metafora sul superamento del trauma di un grave lutto e allo stesso tempo una critica sulla nostra percezione del ruolo della donna nella società. Le ferite causate da questo trauma impediscono alla nostra protagonista Harper, di vedere il buono che c'è negli uomini che la circondano limitandosi a percepirne i tratti negativi/tossici. Nel corso della sua vacanza in campagna per cercare di curarsi, non si sa bene cosa succede ma probabilmente risveglia o cattura l'interesse di qualche antica entità che inizia a manifestare concretamente le sue paure. Tutti gli uomini diventano lo stesso uomo, un continuo ciclo di abuso e tossicità tramandato di generazione in generazione, senza mai riuscire a rimarginarsi le ferite. Tutti gli uomini nella loro idiozia continuano ad auto-lesionarsi ma accusano sempre Harper di essere l'artefice dei loro problemi in quanto tentatrice. Alla fine:
Harper eventualmente cede per disperazione e da una seconda chance agli uomini che ha attorno, nessuno degli uomini la coglie (il prete le stritola la mano, l'ex marito pensa ancora a sé stesso) e lei realizza finalmente che deve lasciare andare i suoi sensi di colpa. Il finale con l'amica incinta rappresenta la speranza che questo ciclo di abuso possa finire.
Parlando del film dal lato tecnico-visivo mi sembra che anche Garland sia salito di un gradino con questa sua nuova opera, molto più raffinata a livello registico e fotografico dei suoi predecessori. Mi ha dato vibes alla The Witch in svariati momenti.
CITAZIONE (Tom_11 @ 27/8/2022, 01:05) Tutto quello che abbiamo visto è veramente successo e non p frutto della mente di lei?
E se si fosse portata dietro il corpo del marito, generando quelle aberrazioni nate dai sensi di colpa?
Penso sia lasciato volutamente aperto, però nel finale vediamo per la prima volta la situazione dalla prospettiva di un'esterna (l'amica) e vediamo effettivamente la macchina distrutta e il sangue davanti a casa. Dopo una scena così l'idea che "si è immaginata tutto" mi sembra che tolga un po' di forza al film quindi no, per me è "successo tutto" ma se un paio di cose ti fanno strano perché non ti quadrano a livello di trama è perché appunto questo è più un film da interpretare in senso metaforico che letterale (esattamente come il finale di Annientamento).
In conclusione ottimo film che conferma Garland come uno degli autori più di talento di questa nuova scena semi-indipendente statunitense per noi nerd di cinema, purtroppo anche polarizzante... un peccato sia stato un mezzo flop perché molti americani lo vedono che un film di propaganda "anti-uomo" (lol) ed è pure stato bistrattato da molti critici.
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17 replies since 10/4/2022, 23:59 171 views
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