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Jenny Gage - 11 aprile 2019

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  1. Austin Dove ÆÐ
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    li trovi sotto spoiler


    • La mia scena preferita, a pagine 6 e 7:

    «Ciao, io sono Steph», si presenta con un sorriso che trovo, con sorpresa, piuttosto intrigante. Quando si tira su dal letto e si appoggia sui gomiti, il seno minaccia di uscirle dalla scollatura del top. Senza farmi notare, do un colpetto con il piede a Noah quando i suoi occhi si fissano sul seno.


    «Ciao… Io mi chiamo Tessa», balbetto imbarazzata.


    «Ciao Tessa, piacere di conoscerti. Benvenuta alla WCU, dove i dormitori sono minuscoli e le feste colossali.» Vedendo le nostre facce inorridite, la ragazza dai capelli rossi scoppia a ridere. Mia madre è rimasta a bocca aperta e Noah si dondola sui talloni, visibilmente a disagio. Steph si avvicina e mi cinge con le braccia magre. Resto impietrita per un momento, sorpresa da quel gesto d’affetto, ma ricambio l’abbraccio. Mentre Noah posa le mie borse a terra, bussano alla porta. Per un momento spero sia tutto uno scherzo.


    «Avanti!» grida la mia nuova compagna di stanza. La porta si apre ed entrano due ragazzi.


    Maschi in un dormitorio femminile, il primo giorno di semestre? Forse la Washington Central è stata la scelta sbagliata. O forse c’era un modo per vagliare le possibili compagne di stanza? Dall’espressione afflitta di mia madre deduco che i suoi pensieri hanno preso la stessa direzione: poverina, ha l’aria di essere sull’orlo di uno svenimento.




    • Una colazione con la famiglia di Hardin, dove lei in pratica inizia a legare con la futura matrigna di lui, a pagine 184 e 185:

    Hardin ci raggiunge a tavola qualche minuto dopo, ma nel frattempo ho già riempito il piatto con uova, bacon, pane tostato, una frittella e un grappolo d’uva.


    «Grazie mille di averci preparato la colazione», dico a Karen, anche da parte di Hardin, perché so che lui non sprecherà tempo a ringraziarla.


    «È stato un piacere cara», mi risponde sorridendo. «Hai dormito bene? Spero che il temporale non ti abbia tenuto sveglia.»


    Hardin si irrigidisce accanto a me: probabilmente ha paura che menzioni i suoi incubi. Ormai dovrebbe sapere che non farei mai una cosa del genere, quindi la sua sfiducia nei miei confronti mi irrita ancora di più.


    «Ho dormito benissimo. Di sicuro non ho sentito la mancanza del dormitorio!» Rido e tutti ridono con me. Tranne Hardin, ovviamente. Lui beve succo all’arancia e tiene gli occhi fissi sulla parete. Chiacchieriamo del più e del meno, e Ken e Landon bisticciano sui risultati di una partita di football.




    • Tessa spiega a un suo amico che ha rotto con il fidanzato cornuto e si è messa con Hardin, pagina 205:

    Landon ascolta in silenzio il mio resoconto della rottura con Noah e i miei dubbi su come definire la relazione con Hardin, ovvero il fatto che secondo me stiamo insieme ma non ce lo siamo detto esplicitamente.


    «Ti ho già messa in guardia, quindi non mi ripeterò. Ma per favore, sta’ attenta con lui. Ammetto che sembra cotto di te, nella misura in cui può esserlo uno come lui», dice mentre andiamo a sederci.


    Apprezzo che Landon faccia del suo meglio per capirmi e sostenermi, benché Hardin non gli stia affatto simpatico.




    • Gelosia portami via, Tessa teme che Hardin la tradisca con Molly, a pagine 135 e 136:

    Il morso di gelosia è la punizione per non avere rispettato la mia decisione. Scommetto che hanno ricominciato a spassarsela. O forse non hanno mai smesso. Ricordo che alla festa lei gli stava a cavalcioni e sento la rabbia montare. Ma rammento a me stessa che Hardin è liberissimo di fare ciò che vuole… e di farsi chi vuole.


    «È proprio carina, vero?» chiede Steph, e tutti annuiscono.


    Sento gli occhi di Hardin su di me, ma non posso guardarlo di nuovo. Indossa una maglietta bianca, da cui scommetto che si intravedono in trasparenza i tatuaggi, e ha i capelli spettinati alla perfezione. Ma non mi importa di quanto sia bello, o di quanto sia provocante l’abbigliamento di Molly.


    È così irritante, con i suoi stupidi capelli rosa e quei vestiti striminziti. È una puttana.




    • Sesso porco, OMG!!! Pagine 353 e 354:

    «Merda… Theresa», boccheggia lui, e mi affonda una mano tra i capelli. Non era mai stato in silenzio così a lungo durante una delle nostre esperienze sessuali, e mi accorgo che mi mancano le sue frasi sporche.


    Continuo a dargli piacere e mi sposto sulle ginocchia. Lui si tira a sedere e mi guarda: «Sei così sexy, con quella tua boccuccia intorno a me», dice, e mi stringe più forte i capelli.


    Sento sprigionarsi il calore tra le gambe e muovo la testa più veloce, perché voglio che mugoli il mio nome un’altra volta. Passo la lingua sulla punta e lui solleva leggermente i fianchi, spingendosi più a fondo nella mia bocca. Mi vengono le lacrime agli occhi e non riesco più quasi a respirare, ma sentirlo ripetere il mio nome rende tutto meno faticoso. Pochi secondi dopo mi toglie le mani dai capelli e me le posa sulle guance, per fermarmi. Sento l’odore metallico del sangue sulle nocche, ma resisto all’impulso di tirarmi indietro.


    […]


    Sussulto di piacere quando le sue dita si fanno strada in me. Le muove piano, troppo piano, e d’istinto inizio a dondolarmi per accelerare il ritmo.


    «Brava piccola… cazzo… sei sempre così pronta per me.» Mi stupisce ancora la rapidità con cui il mio corpo reagisce a lui. Sa sempre cosa e cosa fare.


    «D’ora in poi mi darai retta, giusto?» mi chiede, mordicchiandomi il collo. «Dimmi che mi darai retta, o non ti lascerò venire.»




     
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