The House of the Devil

mi è piaciuto, nonostante i temi trattati del satanismo e della baby sitter in pericolo (che appunto tra i 70 e gli 80 erano in vigore e quindi usatissimi) non è affatto un film superficiale o vuoto, al contrario è molto personale, genuino, mi ha ricordato addirittura la notte delle streghe con Jamie Lee Curtis, la protagonista è molto brava e il regista ti fa subito entrare in empatia con lei, le sue paure, la sua personalità, nella casa non succede assolutamente nulla per una bell'oretta, ma quel nulla non è davvero nulla, tutt'altro, è pieno di tensione, la trama viene costruita poco alla volta, come una corda che si tende fotogramma dopo fotogramma, gli attori tutti assolutamente in parte, non è niente di eccezionale ma al tempo stesso è un film che ha i suoi momenti interessanti, con un finale alla Rosemary's baby che non mi è dispiaciuto affatto. tra i tanti film moderni questo è un omaggio ai vecchi film horror di una volta, semplici, ma molto più di atmosfera, affascinanti nella loro innocenza e spontaneità, con pochi jump scare, dosati, ma molto d'effetto, e scene splatter abbastanza gustose, certo è un film imperfetto, ma davvero bello, fotografia e musiche in primis, e anche come è stato girato, perchè dona realismo alla pellicola catapultandoti immediatamente negli anni 80.