Remake e reboot: pro o contro?

Prima edizione del gioco NSC Battle Royale

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    Qui di seguito si può leggere l'interessante discussione risultante dalla primissima edizione del nuovo gioco "NSC Battle Royale".

    L'argomento, come da titolo, è: Sei a favore o contrario ai reboot e ai remake che il cinema spesso sforna e ci propone?

    Questa edizione è stata vinta (per votazione degli utenti) dalla squadra dei CONTRO, mentre l'utente che si è dimostrato più convincente in assoluto è stato Zio Pinco, della squadra dei PRO.


    Trovi il regolamento completo QUI, dove puoi partecipare alla seconda edizione con tema "Il doppiaggio italiano
    "


    Lo staff di NSC

    ------------------------------------------------------------------------------------------
    Dai inizio io, vediamo cosa riesco a tirare fuori.
    L'argomento dei remake è stato molto trattato negli ultimi anni, molte case di produzione nella maggior parte dei casi vedono nel remake una ghiotta occasione, unicamente per una sola ragione, ovvero il DENARO. Si il denaro, perchè prendere un'opera e decidere di riproporla privandola di tutto il fascino originario? Adesso valutate tutti i film che sono stati rifatti, in una percentuale quanti di questi si sono realmente dimostrati migliori dell'opera originale? Una percentuale notevolmente bassa. Il fascino della prima opera rimane quasi sempre immortale e immutato, perchè investire denaro e tempo per rifare un qualcosa che è già stato fatto? Che ha già espresso tutto il suo splendore. Come ho citato prima gira tutto intorno ai money cari miei, quando una casa di produzione è a corto di idee ecco che esce fuori l'idea di riproporre qualcosa di vecchio e già visto, facendo leva sul brand originale si ottiene molta più presa sulla folla, si attira un certo tipo di pubblico che rimane incuriosito nel vedere la rinascita del proprio film preferito, ma ripeto, nella maggior parte dei casi eccetto poche eccezioni, il nuovo prodotto non si rivela quasi mai all'altezza del precedente e si macchia l'antico splendore di quell'opera, blasfemia.
    Concludo con il dire, invece di riproporre qualcosa si dovrebbe cercare di portare qualcosa di nuovo, esplorare nuovi orizzonti inesplorati, la mancanza di originalità o l'avidità di un facile guadagno non possono macchiare e rovinare per sempre la memoria di un antico capolavoro.

    Edited by NSC-Helper - 19/4/2017, 13:36
     
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    Io non ho proprio nulla nulla nulla contro un buon Remake o un Reboot che, spiego per chi non conoscesse bene la differenza tra i due termini, il primo si usa per definire un film che rifà, più o meno fedelmente,una vecchia pellicola; il secondo, invece significa "riavvio" e viene adoperato per le pellicole che vogliono dare un nuovo aspetto a tematiche di sorpassate o vecchie.
    CITAZIONE
    Il significato commercialmente più sincero di reboot è senz’altro quello di un remake fatto allo scopo di ricominciare a raccontare una serie, ossia reboot come remake della prima parte di una serie di sequel.[cit]

    Detto ciò, per quanto mi riguarda, se un film vecchio è stato un capolavoro non vedo il perché togliere la possibilità ad un pubblico più giovane e sopratutto più "acerbo" di vedere un film che, teoricamente, potrebbe nuovamente diventare un capolavoro.
    Per quanto io abbia studiato qualcosa riguardante il cinema (aspetti tecnici, storici, linguistici ecc.) non sono in ogni caso una tuttologa di questa materia. Ho dei limiti.... E se questi limiti li ho io che in un certo modo cerco di rimanere informata su questa materia, e di documentarmi quanto più possibile... figuriamoci un pubblico più giovane e meno appassionato...
    Un paio di esempi vissuti sulla mia pelle direttamente sono su due remake ben riusciti. Parlo de "La fabbrica di cioccolato" diretta dal caro Tim Burton remake di quel "Willy Wonka e la fabbrica di cioccolato" del 1971 di Mel Stuart a mio avviso ben riuscito.... Ho scoperto solo pochi giorni prima dell'uscita della pellicola di Burton l'esistenza di quella di Stuart guardando per caso un pomeriggio il film passare in TV.
    Burton è stato capace di integrare ed arricchire la storia in modo magistrale senza comunque togliere nulla alla storia precedente.
    Altro film di cui non conoscevo l'esistenza fino a qualche anno fa è "La cosa da un altro mondo" (1951) prodotto da Howard Hawks... Fin da piccola, infatti, io conoscevo "La cosa" (The Thing) del 1982 diretto da John Carpenter, di cui poi crescendo venni a sapere che il film era liberamente tratto dal racconto horror-fantascientifico "La cosa da un altro mondo" (Who Goes There?, 1938) di John W. Campbell. Ecco... senza questi remake io non avrei potuto conoscere gli originali.
    Ora... parlando proprio del genere fantascientifico, dove in genere i remake e i reboot creano anche nuovi filoni cinematografici, come infatti fece "La Cosa", non vedo perché avere tanto astio contro questo genere di scelte.
    A mio avviso la colpa di pellicole poco riuscite non va tanto al fatto "non sanno più cosa inventarsi" o "sono scelte per un guadagno sicuro" ma piuttosto alla scelta di un regista e uno staff poco adeguato e non all'altezza di questo genere di film.
    Concludo con un esempio di Reboot perfettamente riuscito e che so per certo essere piaciuto anche a chi aborra questo genere cinematografico... Ossia "Batman Begins", primo capitolo della Trilogia del Dark Knight, diretta completamente da Christopher Nolan e scritta da Nolan stesso assieme al fratello Jonathan ed allo sceneggiatore David Goyer.
    Quindi non è vero che i remake e reboot sono inutili o dei sicuri flop... tutto sta nel come li si creano e riformano.
    Aggiungo anche che spesso la tecnologia moderna può riportare in vita soggetti purtroppo meno affascinanti in passato .... Un remake o reboot non necessariamente viene fatto su film capolavori... ma anche su film che in passato hanno avuto poco successo o che sono proprio passati inosservati.
     
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    Il mio avversario ha spiegato efficacemente perché i reboot piacciono così tanto agli studios: perché sono un investimento sicuro, e quegli avidi uomini in giacca e cravatta senza alcun ambizione creativa che governano hollywood pensano solo al profitto. Ma allora perché criticare il concetto di reboot/remake in sé, quando sono gli studios il problema?
    Piuttosto che "quanti remake sono all'altezza dell'originale" ci sarebbe da chiedersi: attualmente quanti sono i film ad alto budget che riescono a rispettare la visione artistica del regista senza che i piani alti si intromettano con eccessive annotazioni, imponendo le loro decisioni sul montaggio o organizzando riscritture e reshoot all'ultimo momento? Le grosse case hanno delle formule precise per fare film di successo (non che funzionino), e se ti leghi a loro diventi la loro pedina, a meno che tu non sia la star del momento o una leggenda del cinema, così è, così è sempre stato, per averne dimostrazione è sufficiente leggere la sceneggiatura di un qualunque blockbuster (se reperibile), rimarrete stupiti da quanto i prodotti finali sono diversi o riduttivi rispetto all'idea originale.

    Parliamoci chiaro, il cinema non è solo arte, è anche intrattenimento, così come buisness, e tutte le chiacchere sui remake che rovinano l'integrità artistica del prodotto sono solo retorica, se i film presi in esame sono blockbuster il cui scopo era solo intrattenere e/o fare soldi. Avere un surplus di reboot e remake non significa rinunciare per sempre a narrative originali o a film d'autore, significa rinunciare a "BADASS COP 3" con Will Smith e Jeremy Renner (spero di aver reso l'idea). Personalmente non mi da nessun fastidio se anzi che produrre nuovi concetti originali, che però tanto nel 90% dei casi sono le solite storie riciclate da una lista di 10 archetipi, preferiscono riproporci rivistazioni di storie che già conosco, anche se poi nel 90% dei non hanno alcun merito perché si discostano troppo o si perdono nella nostalgia verso l'originale.

    È colpa dell'eccessiva importanza data ai pareri degli spettatori delle anteprime, se questo è il tipico remake/reboot:
    Video


    Sidney ha spiegato bene come un remake/reboot possa dare una seconda vita a storie ormai dimenticate, se fatto con passione e dedizione, ma gli esempi in cui possono avere un effetto positivo non si fermano qui:
    -Poniamo il caso che in passato sia stato tentato l'adattamento di una popolare opera letteraria/fumetto/ecc, ma che il risultato non sia stato dei migliori
    MTI5NDgwMDQ3NTU0NzYyMDAy
    A quel punto ha senso l'idea di provare a rivisitare le origini di quel personaggio, e magari dopo anni di evoluzione del concept e duro lavoro da parte di gente appassionata al personaggio, si riesce finalmente ad avere non una, ma ben due trasposizioni cinematografiche ben fatte, e allo stesso tempo stilisticamente differenti. In generale, ha senso ritentare un adattamento, se i tuoi predecessori avevano fallito, o hai un idea originale che può sovvertirne il tono o l'atmosfera (ho fatto l'esempio di Batman, ma pensate anche a film come Romeo+Giulietta).
    E già che ne parliamo, ecco una chicca per snapo:
    R7GeSie

    -Un regista tenta un progetto troppo ambizioso rispetto alle risorse e ai mezzi che aveva in possesso, 20 anni e una rivoluzione del media dopo (cgi) si ha l'opportunità di dare giustizia alle sua visione originale, e anzi che avere questo:
    694021871fd849e2c9dad7723d88a813
    Si ha questo:
    Fury-Road-Guitar-680x388
    Insomma se si parla di action/sci-fi/monster movies, se usata bene e in concomitanza con effetti pratici, la cgi fa miracoli, e un remake in caso di film simili hanno un valore anche semplicemente come remaster. Poi ovvio bisogna rimanere consistenti con lo spirito dell'originale, non ha senso rifare in grande La casa o The raid se il fascino dell'originale era essere un filmetto indipendente fatto con poco budget, come non ha senso rendere Star Trek un action (apparte per i soldi s'intende).

    Infine secondo me, fare un buon remake/reboot in certi casi non è diverso dal fare un buon adattamento, pensate ad esempio La parola ai giurati, o a tutti spettacoli teatrali dalla scenografia povera e basati prevalentemente sul dialogo. Erano idee originali? No. Il cinema come mezzo aggiungeva qualcosa in più rispetto al teatro? Poco. Eppure tra i loro adattamenti si annoverano i drammi più acclamati della storia del cinema. Lo stesso si può dire di adattamenti di fumetti come Watchmen, le cui inquadrature sono vere e proprie riproposizioni delle immagini stampate su carta.
    Quindi per concludere, ricordate che l'originalità è si buona cosa, ma non è del tutto necessaria per fare un bel film, e un regista/sceneggiatore capace la può trovare anche riproponendo vecchie opere, e soprattutto che il confine tra rip-off ben mascherato e remake/reboot è molto lieve, chiedetelo a Tarantino, ai Coen o ai Led Zeppelin.
     
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    CITAZIONE (Sidney @ 17/2/2017, 20:03) 
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    Detto ciò, per quanto mi riguarda, se un film vecchio è stato un capolavoro non vedo il perché togliere la possibilità ad un pubblico più giovane e sopratutto più "acerbo" di vedere un film che, teoricamente, potrebbe nuovamente diventare un capolavoro.

    Questa è l'eterna storia della montagna che va da Maometto e non viceversa, come quando si dice che gli insegnanti devono impegnarsi di più per andare incontro agli studenti quando invece dovrebbe essere il contrario.
    Hollywood e le grandi case di produzione ci stanno abituando troppo bene, ci coccolano troppo, ed ecco perché gran parte di questo pubblico giovane di cui tu parli non ha la voglia/l'interesse di vedersi i capolavori del passato invece dei film (remake o meno) moderni. Se non ci riempissero con talmente tanta paccottaglia bella da vedere ma povera di contenuti lo spettatore medio non sarebbe così facile da accontentare.
    Inoltre c'è da dire che sempre più spesso i remake vengono fatti non solo per "l'anzianità", ma per rendere "comprensibile" un film al grande pubblico. Esempio classico: il cinema orientale. Ecco quindi che ci ritroviamo con Old Boy di Spike Lee, o questo The Raid. Oppure la comprensibilità può essere legata al cinema d'autore o comunque lontano dagli standard commerciali, ed ecco quindi Solaris di Soderbergh o Funny Games versione americana o Insomnia di Nolan.
    In questi casi a me sembra di vedere le grandi case di produzione che trattano lo spettatore medio come un ritardato che non può capire qualcosa di più complesso del normale e quindi gli deve fornire la versione semplificata. Il che, naturalmente, è un circolo vizioso, perché se davvero lo spettatore medio è ritardato è per colpa delle grandi case di produzione che l'hanno coccolato troppo e gli hanno fornito sempre la pappa pronta. Remake di questo tipo sono completamente inutili; se un film come, ad esempio, Old Boy fosse destinato ad essere noto solo a pochi eletti esclusivamente per via del fatto che non è stato girato in America e serve un minimo di sforzo per entrare nella logica del cinema non-americano, allora ben venga quest'elitarismo.

    Un'altra cosa che mi rende contrario ai remake - e che si ricollega in parte al discorso appena fatto - è il progressivo assottigliamento dell'intervallo temporale che intercorre tra l'originale e la copia. Una volta, come diceva anche Sid, passavano anche trent'anni prima che qualcuno decidesse di riproporre un vecchio film e in questo caso lo posso anche accettare: i tempi sono cambiati, le tecnologia pure, dunque sarà inevitabilmente un film diverso (che poi sia pure bello o meno è un altro discorso). Invece, negli ultimi anni, i remake arrivano in tempi sempre più ristretti, a volte dopo nemmeno 5-6 anni, e la scusa delle nuove tecnologie non regge più. Questo è semplice sciacallaggio: non abbiamo idee buone, c'è un film bellissimo che però pochi conoscono, facciamone subito un remake.
     
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    Questo è semplice sciacallaggio: non abbiamo idee buone, c'è un film bellissimo che però pochi conoscono, facciamone subito un remake.

    Se lo scopo di un remake è di rendere più accessibile un film artistico/personale, è da dare per scontato che il prodotto finito non solo non sarà all'altezza dell'originale, e che perderà tutto ciò che rendeva quel film unico e alto. La colpa non è necessariamente del regista, a volte fare un remake di un determinato film non ha semplicemente senso, non per questo bisogna condannarli tutti.
    Solaris di Soderberg ad esempio, mantiene comunque un certo valore fine a sé stesso, essendo una storia sci-fi comunque godibile e più adeguata al lasso d'attenzione dello spettatore medio, ovvio poi ha poco o nulla a che fare con il capolavoro di Tarkovskij.

    Detto ciò i film da te citati sarebbero da considerare l'eccezione piuttosto che la norma: tranne Insomnia sono stati tutti flop al botteghino (l'unico altro di successo a venirmi in mente di questo millennio è The Departed), e infatti se ci fate caso recentemente se ne vedono pochi di film di successo che vengono esportati in america (eccetto forse per commedie e horror a basso budget), ora che distribuirli a livello internazionale è diventato più semplice e redditizio. Il fenomeno di cui parli tu snapo era più riscontrabile prima dell'avvento di internet, quello che stiamo avendo ora, è più in influsso di remake di blockbuster degli anni 80'/inizio 90'.

    Edited by Zio Pinco - 18/2/2017, 21:21
     
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    Invece di fare remake su remake potrebbero riproporre quel film in sala, per dare l'occasione anche ad un pubblico più giovane di assistere al fascino di quel film all'interno di un cinema, come viene già fatto per alcune pellicole, magari aggiungendo scene tagliate o fare una versione "estesa", secondo me ha molto più senso, piuttosto che sfornare film su film inutilmente. Ad esempio ricordo che tempo fa avevano riproposto "C'era una volta in America" in versione restaurata al cinema, è durato tipo 4 ore ed è stata una vera emozione vederlo al cinema. Ma come ha già detto qualcuno alcuni film, specialmente i vecchi classici dell'epoca sono troppo impegnativi per un pubblico medio, quindi con il remake hanno anche l'occasione di renderlo più "moderno" e più facilotto, per un pubblico non abituato ad un certo tipo di cinema. Questo è un male.
     
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    Qui stiamo dimenticando che il cinema è stato creato per intrattenere/stupire il pubblico. I questo caso Maometto non è lo spettatore bensì il film... che per forza di cose deve fare in modo di arrivare al pubblico e farlo per un pubblico più vasto possibile.
    È vero... molti remake sono dei flop... ripeto, qui è colpa di chi c'è dietro che vuole il massimo (guadagno sicuro ed elevato) concedendo il minimo (basso budget, attori di primo pelo ecc). Ben diverso è quando è un regista con le palle (perdonate il termine) a proporre. Solitamente viene fuori qualcosa di più decente.
    Poi è vero che le major americane rifanno a modo loro successi di altri paesi. Snapo hai fatto l'esempio del cinema orientale... io ti porto , tra i tanti, la trilogia millenium... di cui ancora non ho visto i remake americani. Ma questa è un'altra storia.
    Ripeto... il pubblico cinematografico non necessariamente deve studiarai la storia del cinema mondiale... ma dev'essere uno spettatore!! Ossia una persona che va al cinema e guarda un film senza per forza doversi stidiare e/o informare a tutto ciò che c'era prima.
     
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    Senza contare che al giorno d'oggi se uno vuole vedersi un vecchio film, se lo può scaricare/comprare/noleggiare e goderselo con un ottima qualità sul proprio televisore a schermo piatto, di certo riproporre vecchi film non porta tanta gente in sala, solo un po' di pubblico di nicchia.

    E poi non siamo più negli anni 50', produzione e distribuzione sono due cose diverse. Se le case di produzione vogliono continuare a esistere devo sfornare nuovi film, non possono adagiarsi sugli allori.

    CITAZIONE (<<Brendon>> @ 18/2/2017, 21:59) 
    Ma come ha già detto qualcuno alcuni film, specialmente i vecchi classici dell'epoca sono troppo impegnativi per un pubblico medio, quindi con il remake hanno anche l'occasione di renderlo più "moderno" e più facilotto, per un pubblico non abituato ad un certo tipo di cinema. Questo è un male.

    Ribadisco ciò che ho scritto prima:
    CITAZIONE (Zio Pinco @ 18/2/2017, 19:17) 
    Se lo scopo di un remake è di rendere più accessibile un film artistico/personale, è da dare per scontato che il prodotto finito non solo non sarà all'altezza dell'originale, e che perderà tutto ciò che rendeva quel film unico e alto. La colpa non è necessariamente del regista, a volte fare un remake di un determinato film non ha semplicemente senso, non per questo bisogna condannarli tutti.
    Solaris di Soderberg ad esempio, mantiene comunque un certo valore fine a sé stesso, essendo una storia sci-fi comunque godibile e più adeguata al lasso d'attenzione dello spettatore medio, ovvio poi ha poco o nulla a che fare con il capolavoro di Tarkovskij.

    E vorrei farvi notare che il 2° film di Sergio, Per un pugno di dollari era il remake di un film di Kurosawa uscito solo 3 anni prima.
     
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    -Siate il cambiamento che vorreste vedere nel mondo- Mahatma Gandhi

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    Il grosso problema dei remake/reboot non è tanto il fatto che possono rendere accessibile una storia al pubblico attuale, quanto che al giorno d'oggi la loro qualità non è al livello dei film originali da cui prendono spunto. E questo purtroppo è un dato di fatto.
    Trovo che la causa di questo sia proprio nel fatto che, come diceva snapo, oggi i remake sono di storie che in realtà al cinema sono usciti relativamente da poco. Vedi i remake di oldboy, ma anche per esempio film più leggeri, tipo cena tra amici, riproposto in italia con il titolo il nome del figlio, 2 anni dopo l'uscita dell'originale.
    In passato ci sono stati tanti remake, vedi scarface, il cui remake di De Palma è stato girato 50 anni più tardi.

    Puntare su un remake oggi è più facile che puntare su una nuova storia. Le nuove storie, le nuove idee in realtà ci sono, film belli vengono girati anche oggi, e per scovarli basta andare leggermente fuori dal circuito puramente commerciale. Il fatto è che spesso questi film vengono poco finanziati per il semplice fatto che oggi la gente vuole la minestra riscaldata. Ok siamo d'accordo che il cinema non è solo arte, ma anche intrattenimento, però il cinema americano ci ha insegnato che intrattenimento e arte possono combaciare e che se si punta su un idea originale un film potrà vivere per sempre.
    Poi se vogliamo dirla tutta, il problema è anche come un prodotto viene fatto, perchè poi è inutile girarci intorno, un idea si serve, è fondamentale, ma se poi a renderla c'è il regista dei cinepanettoni, sarà difficile che venga bene. E i remake spesso sono girati male. Ora ci sono le eccezioni, come in ogni cosa, non può esistere una verità assoluta. Infatti i batman come remake sono belli, ma li vedo come la singola goccia in un mare di bassa qualità.

    Volevo un attimo rispondere a pinco sul primo post quando parlava del confine tra rip-off e remake/reboot, chiamando in causa tarantino e i coen. Bè tarantino e i coen sono forse i registi più postmoderni che esistano, probabilmente il postmoderno cinematografico lo ha lanciato proprio tarantino, ed essendo postmodern, quello che fanno è una sottile opera di citazioni, che spesso va oltre il citazionismo puramente estetico delle scene, e riprende da altri film alcuni elementi di trama (più negli ultimi film secondo me). Ma questa secondo me è una cosa ben diversa dal discorso di remake e reboot. Infatti ti chiedo di spiegare meglio cosa intendi, perchè per come l'ho intesa io, e credo di averla percepita bene, in realtà non trovo questo legame così forte.
     
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    CITAZIONE (jonny95 @ 19/2/2017, 02:19) 
    Il grosso problema dei remake/reboot non è tanto il fatto che possono rendere accessibile una storia al pubblico attuale, quanto che al giorno d'oggi la loro qualità non è al livello dei film originali da cui prendono spunto. E questo purtroppo è un dato di fatto.
    Trovo che la causa di questo sia proprio nel fatto che, come diceva snapo, oggi i remake sono di storie che in realtà al cinema sono usciti relativamente da poco. Vedi i remake di oldboy, ma anche per esempio film più leggeri, tipo cena tra amici, riproposto in italia con il titolo il nome del figlio, 2 anni dopo l'uscita dell'originale.
    In passato ci sono stati tanti remake, vedi scarface, il cui remake di De Palma è stato girato 50 anni più tardi.

    Non è un dato di fatto, è un fenomeno che magari capitava spesso in passato, ma ora sempre più raramente, come avevo già scritto:
    CITAZIONE (Zio Pinco @ 18/2/2017, 19:17) 
    Se lo scopo di un remake è di rendere più accessibile un film artistico/personale, è da dare per scontato che il prodotto finito non solo non sarà all'altezza dell'originale, e che perderà tutto ciò che rendeva quel film unico e alto. La colpa non è necessariamente del regista, a volte fare un remake di un determinato film non ha semplicemente senso, non per questo bisogna condannarli tutti.
    Solaris di Soderberg ad esempio, mantiene comunque un certo valore fine a sé stesso, essendo una storia sci-fi comunque godibile e più adeguata al lasso d'attenzione dello spettatore medio, ovvio poi ha poco o nulla a che fare con il capolavoro di Tarkovskij.

    Detto ciò i film da te citati sarebbero da considerare l'eccezione piuttosto che la norma: tranne Insomnia sono stati tutti flop al botteghino (l'unico altro di successo a venirmi in mente di questo millennio è The Departed), e infatti se ci fate caso recentemente se ne vedono pochi di film di successo che vengono esportati in america (eccetto forse per commedie e horror a basso budget), ora che distribuirli a livello internazionale è diventato più semplice e redditizio. Il fenomeno di cui parli tu snapo era più riscontrabile prima dell'avvento di internet, quello che stiamo avendo ora, è più in influsso di remake di blockbuster degli anni 80'/inizio 90'.

    E le commediole che si possono girare con 2 soldi verranno sempre rifatte, quella è una legge della natura, ma ti faccio notare che Cena tra Amici è l'adattamento di un opera teatrale (e si ricollega al discorso che ho fatto prima per La parola ai giurati).

    CITAZIONE (jonny95 @ 19/2/2017, 02:19) 
    Puntare su un remake oggi è più facile che puntare su una nuova storia. Le nuove storie, le nuove idee in realtà ci sono, film belli vengono girati anche oggi, e per scovarli basta andare leggermente fuori dal circuito puramente commerciale. Il fatto è che spesso questi film vengono poco finanziati per il semplice fatto che oggi la gente vuole la minestra riscaldata. Ok siamo d'accordo che il cinema non è solo arte, ma anche intrattenimento, però il cinema americano ci ha insegnato che intrattenimento e arte possono combaciare e che se si punta su un idea originale un film potrà vivere per sempre.
    Poi se vogliamo dirla tutta, il problema è anche come un prodotto viene fatto, perchè poi è inutile girarci intorno, un idea si serve, è fondamentale, ma se poi a renderla c'è il regista dei cinepanettoni, sarà difficile che venga bene. E i remake spesso sono girati male. Ora ci sono le eccezioni, come in ogni cosa, non può esistere una verità assoluta. Infatti i batman come remake sono belli, ma li vedo come la singola goccia in un mare di bassa qualità.

    Mi riquoto:
    CITAZIONE (Zio Pinco @ 17/2/2017, 21:41) 
    Il mio avversario ha spiegato efficacemente perché i reboot piacciono così tanto agli studios: perché sono un investimento sicuro, e quegli avidi uomini in giacca e cravatta senza alcun ambizione creativa che governano hollywood pensano solo al profitto. Ma allora perché criticare il concetto di reboot/remake in sé, quando sono gli studios il problema?
    Piuttosto che "quanti remake sono all'altezza dell'originale" ci sarebbe da chiedersi: attualmente quanti sono i film ad alto budget che riescono a rispettare la visione artistica del regista senza che i piani alti si intromettano con eccessive annotazioni, imponendo le loro decisioni sul montaggio o organizzando riscritture e reshoot all'ultimo momento? [...] Avere un surplus di reboot e remake non significa rinunciare per sempre a narrative originali o a film d'autore, significa rinunciare a "BADASS COP 3" con Will Smith e Jeremy Renner (spero di aver reso l'idea)

    Aggiungo che i remake e i popcorn movie fatti solo per intrattenere esistono da sempre, la gente va a vederli da sempre, ora se uno vuole vedersi un film originale, in quest'epoca dove TUTTO l'intrattenimento è a portata di un paio di click, può benissimo farlo e supportare progetti indipendenti e originali scavalcando le grosse case di produzione e/o distribuzione. Se vuoi vedere le storie mai sentite e originali puoi farlo, è pieno di gente che vuole fare cose nuove, e ora girare un film è più economico che mai, e con solo 1 milione di investimento riusciamo ad avere filmoni come The Raid o It Follows, mentre i film a basso budget ormai si possono finanziare anche solo con Kickstarter.
    E poi ti va di fare qualche esempio di blockbuster americano dalla storia originale dove arte e intrattenimento combaciano?

    CITAZIONE (jonny95 @ 19/2/2017, 02:19) 
    Volevo un attimo rispondere a pinco sul primo post quando parlava del confine tra rip-off e remake/reboot, chiamando in causa tarantino e i coen. Bè tarantino e i coen sono forse i registi più postmoderni che esistano, probabilmente il postmoderno cinematografico lo ha lanciato proprio tarantino, ed essendo postmodern, quello che fanno è una sottile opera di citazioni, che spesso va oltre il citazionismo puramente estetico delle scene, e riprende da altri film alcuni elementi di trama (più negli ultimi film secondo me). Ma questa secondo me è una cosa ben diversa dal discorso di remake e reboot. Infatti ti chiedo di spiegare meglio cosa intendi, perchè per come l'ho intesa io, e credo di averla percepita bene, in realtà non trovo questo legame così forte.

    È proprio questo che intendo, il remix di storie, generi e stili ormai è una pratica comune dell'arte post-moderna, i Coen e Tarantino ci hanno basato sopra la propria filmografia. Django, bastardi senza gloria, il grinta, ladykillers, sono tutti remake e c'è poco da discutere. È più interessante però considerare Le Iene, praticamente un remake non dichiarato, poi certo sono d'accordo quando dici che Tarantino ha sovvertito e stilizzato abbastanza elementi del film per valorizzarlo come opera a sé stante, ma è semplicemente un modo come un altro per fare un buon remake, e non è tanto più diverso di quanto Django non lo sia rispetto all'originale (come anche Per un pugno di dollari, i magnifici 7, romeo+giulietta). E qui il parallelo con i Led Zeppelin, famosi per aver preso spunto dalle melodie e dai testi di altri artisti famosi, ma rielaborandoli abbastanza da non rendere le loro canzoni cover.
    È originale?
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    E poi ti va di fare qualche esempio di blockbuster americano dalla storia originale dove arte e intrattenimento combaciano?

    Infatti non intendevo i blockbuster. Forse abbiamo un concetto diverso di intrattenimento. Io per tale non intendo film coi robottoni e i pistoloni (e spero e penso neanche tu).
    Comunque basta guardare il cinema americano degli anni '70, il cinema della New Hollywood, dove i registi hanno puntato tutti su storie originali (Taxi driver, Mean Streets, La rabbia giovane, Io e Annie per citarne qualcuno), o riprendendo storie da romanzi o biografie (Serpico, Toro scatenato, Il braccio violento della legge, anche qui per citarne qualcuno), tutti film che sanno intrattenere (e per l'epoca tutti hanno avuto buoni risultati al botteghino), ma che anche hanno una certa valenza artistica.

    CITAZIONE
    È proprio questo che intendo, il remix di storie, generi e stili ormai è una pratica comune dell'arte post-moderna, i Coen e Tarantino ci hanno basato sopra la propria filmografia. Django, bastardi senza gloria, il grinta, ladykillers, sono tutti remake e c'è poco da discutere. È più interessante però considerare Le Iene, praticamente un remake non dichiarato, poi certo sono d'accordo quando dici che Tarantino ha sovvertito e stilizzato abbastanza elementi del film per valorizzarlo come opera a sé stante, ma è semplicemente un modo come un altro per fare un buon remake, e non è tanto più diverso di quanto Django non lo sia rispetto all'originale (come anche Per un pugno di dollari, i magnifici 7, romeo+giulietta). E qui il parallelo con i Led Zeppelin, famosi per aver preso spunto dalle melodie e dai testi di altri artisti famosi, ma rielaborandoli abbastanza da non rendere le loro canzoni cover.

    Si allora avevo capito cosa intendessi.
    Io sinceramente reputo che l'opera citazionistica sia una cosa, il remake è un'altra, credo che il discorso Coen, Tarantino non centri molto con il discorso che stiamo facendo.
    Come dici te sono considerabili opere a se stante, basta. Tra i film che hai citato l'unico realmente a essere ascrivibile quale remake è Il grinta (lo stesso Django in realtà non è un remake). I film di Tarantino invece (compreso Le Iene) non possono proprio esserlo remake, ma neanche facendo un discorso prettamente concettuale, in quante remake è: "rifacimento di un'opera". Discutere poi a quali film il regista si sia ispirato o abbia citato è sicuramente molto interessante, ma secondo me porco pertinente in questa discussione.
    Lo stesso esempio che hai fatto della gioconda di Duchamp è indicativo di quello che dico, rielaborazione di un'opera, che magari visivamente è un rifacimento, ma concettualmente esprime tutt'altro.
    Un'ultima cosa, riguardante le opere teatrali proposte al cinema, si chiamano trasposizioni, non remake, anche perché si tratta di film che riprendono da film, e teatro e cinema sono due mondi, seppur paralleli, molto diversi.

    Comunque quando dicevo:

    CITAZIONE
    Il grosso problema dei remake/reboot non è tanto il fatto che possono rendere accessibile una storia al pubblico attuale, quanto che al giorno d'oggi la loro qualità non è al livello dei film originali da cui prendono spunto. E questo purtroppo è un dato di fatto.

    Intendevo che secondo me l'idea di rendere accessibile una storia al grande pubblico secondo me è una baggianata. I remake vengono fatti per fare soldi, per attirare nuove generazioni, che magari non conoscono la storia originale che viene riproposta. Perché se il fine fosse quello di mantenere la memoria su determinati film, basterebbe fare come dice Brendon, oppure andare comodamente su internet e guardarsi il film originale. E questo si è un problema legato agli studios, ma essendo il remake il mezzo con cui lo studios applicano la loro politica commerciale, è logico prendersela con questo.
    E la verità è che se questi film avessero una buona qualità alla fine di tutta questa questione probabilmente nessuno starebbe a discutere. Io, pur disprezzandoli, guardo spesso i remake/reboot per rendermi conto fino a che punto le produzioni attuali possono cadere in basso. Alcune volte rimango stupito del contrario, molto raramente però (Batman come abbiamo già detto, e anche la fabbrica del cioccolato direi, per citare i film detti da sid), ma per il resto siamo messi proprio male secondo me (solaris, psyco, old boy, e tanti altri).
    Il cinema che oggi funziona, come dicevo prima, è quello dei circuiti minori (i festival soprattutto), ma anche ad Hollywood ci ritroviamo spesso con bei film, seppur alcuni anche ad alto budget (room, birdman, arrival, sono i primi tre nomi che mi sono usciti). E tra questi non compaiono remake, e se comparissero non avrei problemi a citarli, come non ho problemi a definire quei pochi remake che secondo me sono belli.
    Quindi per chiuderla, pongo questa domanda ai sostenitori del pro, ditemi qualche titolo di remake realmente riusciti oltre a quei due/tre già citati, così cominciamo a parlare più concretamente di questa questione, anche perché ormai tutti abbiamo espresso le nostre idee.
     
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    CITAZIONE (jonny95 @ 19/2/2017, 23:51) 
    Infatti non intendevo i blockbuster. Forse abbiamo un concetto diverso di intrattenimento. Io per tale non intendo film coi robottoni e i pistoloni (e spero e penso neanche tu).
    Comunque basta guardare il cinema americano degli anni '70, il cinema della New Hollywood, dove i registi hanno puntato tutti su storie originali (Taxi driver, Mean Streets, La rabbia giovane, Io e Annie per citarne qualcuno), o riprendendo storie da romanzi o biografie (Serpico, Toro scatenato, Il braccio violento della legge, anche qui per citarne qualcuno), tutti film che sanno intrattenere (e per l'epoca tutti hanno avuto buoni risultati al botteghino), ma che anche hanno una certa valenza artistica.

    Ma scusa che discorsi sono? I film originali, con una certa valenza artistica e che intrattengono esistono ancora oggi, non è che sono stati rimpiazzati da remake e reboot. Tutti quelli che hai citato sono film indipendenti che puntano oltre al mero intrattenimento, girati con meno di un milione (tranne io & annie con 4) e da registi che ora sono di fama mondiale quindi... non capisco perché me li stai citando, l'argomento qui non è "sono meglio i film originali o i remake".
    Non si può pretendere che i film siano tutti belli e originali, è impossibile, se vuoi fare lo snob che finge che i blockbuster non esistano fai pure, ma se vuoi fare un discorso attuale e concreto devi mettere un po' i piedi per terra perché i remake sono quelli ora.
    CITAZIONE
    solaris, psyco, old boy, e tanti altri

    Dai sentiamo, quali sono i "tanti altri"? Dal 2010 in poi, sono tutt'orecchi :lol:

    CITAZIONE
    Si allora avevo capito cosa intendessi.
    Io sinceramente reputo che l'opera citazionistica sia una cosa, il remake è un'altra, credo che il discorso Coen, Tarantino non centri molto con il discorso che stiamo facendo.
    Come dici te sono considerabili opere a se stante, basta. Tra i film che hai citato l'unico realmente a essere ascrivibile quale remake è Il grinta (lo stesso Django in realtà non è un remake). I film di Tarantino invece (compreso Le Iene) non possono proprio esserlo remake, ma neanche facendo un discorso prettamente concettuale, in quante remake è: "rifacimento di un'opera". Discutere poi a quali film il regista si sia ispirato o abbia citato è sicuramente molto interessante, ma secondo me porco pertinente in questa discussione.
    Lo stesso esempio che hai fatto della gioconda di Duchamp è indicativo di quello che dico, rielaborazione di un'opera, che magari visivamente è un rifacimento, ma concettualmente esprime tutt'altro.
    Un'ultima cosa, riguardante le opere teatrali proposte al cinema, si chiamano trasposizioni, non remake, anche perché si tratta di film che riprendono da film, e teatro e cinema sono due mondi, seppur paralleli, molto diversi.

    Ammetto che l'esempio fatto con Bastardi Senza Gloria e Django li avevo fatti un po' a caso, mai visti gli originali ma davo ingenuamente per scontato fossero remake, colpa mia.
    Ma se rileggi il mio post capirai che la penso come te per le Iene (ma non per gli altri film), e che il mio era più un discorso teorico sul fatto che ormai tutto è un remix, e quindi dovremmo smetterla di considerare i remake o reboot inferiori a opere originali, che però in realtà di originale hanno poco o nulla, perché se a un film mancano stile e tono siamo sempre qua a raccontarci le solite storie con lievi variazioni.
    Qua sei tu a ignorare completamente gran parte di ciò che ho scritto nei vari post (si nota dalle ultime 2 righe, avevo già spiegato prima la mia posizione riguardo agli adattamenti teatrali...) e a non capire bene cos'è un remake, che non è una definizione rigida fatta arbitrariamente da qualche teorico del cinema, ma un concetto abbastanza astratto che si usa per definire il rifacimento di vecchi film. Un remake può rimanere fedele alla storia originale, così come può esserne una rielaborazione stilizzata, ciò che conta è avere un'altro film come fonte d'ispirazione primaria, poi sono vari fattori a determinare se rimane solo un ispirazione, o se diventa un vero e proprio rifacimento.
    E poi, qua non si parla solo di remake, ma anche di reboot, dove si necessità ma voi del fronte del CONTRO
    li avete proprio ignorati.

    CITAZIONE (jonny95 @ 19/2/2017, 23:51) 
    Comunque quando dicevo:

    CITAZIONE
    Il grosso problema dei remake/reboot non è tanto il fatto che possono rendere accessibile una storia al pubblico attuale, quanto che al giorno d'oggi la loro qualità non è al livello dei film originali da cui prendono spunto. E questo purtroppo è un dato di fatto.

    Intendevo che secondo me l'idea di rendere accessibile una storia al grande pubblico secondo me è una baggianata. I remake vengono fatti per fare soldi, per attirare nuove generazioni, che magari non conoscono la storia originale che viene riproposta. Perché se il fine fosse quello di mantenere la memoria su determinati film, basterebbe fare come dice Brendon, oppure andare comodamente su internet e guardarsi il film originale. E questo si è un problema legato agli studios, ma essendo il remake il mezzo con cui lo studios applicano la loro politica commerciale, è logico prendersela con questo.
    E la verità è che se questi film avessero una buona qualità alla fine di tutta questa questione probabilmente nessuno starebbe a discutere. Io, pur disprezzandoli, guardo spesso i remake/reboot per rendermi conto fino a che punto le produzioni attuali possono cadere in basso. Alcune volte rimango stupito del contrario, molto raramente però (Batman come abbiamo già detto, e anche la fabbrica del cioccolato direi, per citare i film detti da sid), ma per il resto siamo messi proprio male secondo me (solaris, psyco, old boy, e tanti altri).
    Il cinema che oggi funziona, come dicevo prima, è quello dei circuiti minori (i festival soprattutto), ma anche ad Hollywood ci ritroviamo spesso con bei film, seppur alcuni anche ad alto budget (room, birdman, arrival, sono i primi tre nomi che mi sono usciti). E tra questi non compaiono remake, e se comparissero non avrei problemi a citarli, come non ho problemi a definire quei pochi remake che secondo me sono belli.
    Quindi per chiuderla, pongo questa domanda ai sostenitori del pro, ditemi qualche titolo di remake realmente riusciti oltre a quei due/tre già citati, così cominciamo a parlare più concretamente di questa questione, anche perché ormai tutti abbiamo espresso le nostre idee.

    Ho capito ciò che intendi... ma i remake non si fanno SOLO per rendere accessibile una storia al grande pubblico, e ovvio che in quel caso sarà una baggianata.
    Vogliamo parlare d'attualità o no? Se vogliamo parlare d'attualità ribadisco che i remake fatti per esportare storie sconosciute sono quasi del tutto morti e i pochi rimasti tendono ad essere flop sia di critica che al botteghino, e il più dei remake con cui ci ritroviamo al momento sono rifacimenti di blackbuster degli anni 80/90 e quindi grazie al cazzo se sono pessimi.
    Se vuoi un po' di esempi concreti esclusa la decina di titoli già citati (2/3? ci vedi male forse?) eccone altri allora:
    -La Mosca
    -Ocean's Eleven
    -13 Assassini
    -Great Gatsby (a me è piaciuto, se avete da ridere sono qua :P)
    -Zatōichi
    -Terrore dallo spazio profondo
    -A qualcuno piace caldo
    -Heat
    -La piccola bottega degli orrori
    -L'uomo che sapeva troppo
    E Solaris non è al livello dell'originale ma non è così male come volete farlo passare.
     
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    Non si può pretendere che i film siano tutti belli e originali, è impossibile, se vuoi fare lo snob che finge che i blockbuster non esistano fai pure, ma se vuoi fare un discorso attuale e concreto devi mettere un po' i piedi per terra perché i remake sono quelli ora.

    Infatti non dico che sono stati rimpiazzati dai remake (non a caso se leggi bene ho citato alcuni titoli di film hollywoodiani di oggi che rispecchiano perfettamente quello che intendo io), però obbiettivamente la produzione è molto più ridotta che in passato, mentre di reboot e remake ne avremmo parecchi per i prossimi anni.
    Quei film che ti ho citato li ho citati per farti capire cosa intendo, e si che sono ora registi affermati, ma all'epoca?? Io nella mia tesi contraria ai remake ti ho detto che a mio parere soggettivo i film originali siano meglio dei remake, e allora ti ho indicato alcuni esempi.
    Poi non pretendo che tutti i film siano belli e originali, ma preferirei non esistessero le copie, perchè di questo parliamo. E si, se in questo forse sono un pò snob, ne sono felice. Blockbuster che mi sono piaciuti degli ultimi anni non ce ne sono, e non ho voglia di dirti il contrario. Per me un film deve avere qualità, i remake, ma anche i reboot, che ho visto non me l'hanno mostrata.

    Allora dei film che mi hai citato sarò obbiettivo. Sono dei bei film, o almeno quasi tutti quelli che hai citato lo sono (escluso terrore dallo spazio profondo, la piccola bottega degli orrori, e 13 assassini che a me non sono piaciuti, ma rimane mio giudizio soggettivo), ma molti di questi sono produzioni del passato, quando il concetto remake/reboot non era ancora così forte, allora appunto ci inseriamo anche scarface. Lo ha detto già snapo, e in questo sono molto d'accordo, alcuni remake del passato, prese da opere di tanti anni precedenti sono riuscite bene, ma forse anche perchè l'idea di cinema all'epoca funzionava diversamente da ora, e si puntava comunque in generale a ottenere buoni prodotti sempre o quasi. E non a caso quei film che hai citato sono di registi che già all'epoca erano affermati. Spostando il discorso a oggi, che è dove verte la questione secondo me, e non a caso ho scritto così prima:

    CITAZIONE
    E la verità è che se questi film avessero una buona qualità alla fine di tutta questa questione probabilmente nessuno starebbe a discutere.

    Però tu giustamente mi hai citato ocean eleven e il grande gatsby, il primo indubbiamente molto bello (il cui originale però non si può dire altrettanto, e in questo soderbergh è stato molto bravo) il secondo che è stato sempre duramente criticato, ma che anchio reputo un bel film. Ma detto ciò ripeto che esistono le eccezioni per fortuna, ma non tutti sono soderbergh, o lurman. Come hai detto tu:

    CITAZIONE
    Se vogliamo parlare d'attualità ribadisco che i remake fatti per esportare storie sconosciute sono quasi del tutto morti e i pochi rimasti tendono ad essere flop sia di critica che al botteghino, e il più dei remake con cui ci ritroviamo al momento sono rifacimenti di blackbuster degli anni 80/90 e quindi grazie al cazzo se sono pessimi.

    Che è appunto il vero nocciolo della questione (ti correggo solo nel fatto che i remake fatti per esportare storie sconosciute purtroppo esistono ancora, o anzi, oggi spesso sono remake per esportare film che hanno avuto successo al botteghino)
    Se leggi bene quello che ho scritto capisci infatti che la mia posizione non è così tanto rigida come possa sembrare. Io critico il remake di oggi, perchè sono quasi sempre di bassa qualità. Se un fim è un fatto bene sinceramente vado oltre al concetto di remake e reboot. Perchè se oggi si vedono al cinema i reboot di spiderman, batman (quello nuovo che deve uscire), superman, i fantastici 4 (per citare qualche reboot così siamo contenti), che sinceramente non credo siano piaciuti a qualcuno. Bè forse un problema c'è.
     
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    Che è appunto il vero nocciolo della questione (ti correggo solo nel fatto che i remake fatti per esportare storie sconosciute purtroppo esistono ancora, o anzi, oggi spesso sono remake per esportare film che hanno avuto successo al botteghino)
    Se leggi bene quello che ho scritto capisci infatti che la mia posizione non è così tanto rigida come possa sembrare. Io critico il remake di oggi, perchè sono quasi sempre di bassa qualità. Se un fim è un fatto bene sinceramente vado oltre al concetto di remake e reboot. Perchè se oggi si vedono al cinema i reboot di spiderman, batman (quello nuovo che deve uscire), superman, i fantastici 4 (per citare qualche reboot così siamo contenti), che sinceramente non credo siano piaciuti a qualcuno. Bè forse un problema c'è.

    So che i remake "esportati" esistono ancora ma, sono davvero pochi se confrontati con l'enorme numero di remake/reboot di vecchi franchise popolari che stiamo avendo adesso, e sono rigidissimo su questo punto. Superman, Fantastic 4, Amazing Spiderman 2 sono perfetti esempi, essendo anche tutti film a cui è successo quello a cui accennavo prima (riscritture, reshoot, ecc) e quindi se anche ci fosse stata l'intenzione di fare un bel film, non lo verremo mai a sapere.

    Josh Trank su Fantastic 4:


    Ad ogni modo se davvero per te quello che conta è che un film sia fatto bene c'è poco da discutere, solo capisci che non tutti cercano quello che cerchi te nell'intrattenimento, e film come i remake di Indipendence Day o Apes Revoloution possono avere un loro valore anche se sono stupidi popcorn movies. I film del passato che hai citato non sono grossi blockbusters, i remake/reboot del presente che hai citato sono grossi blockbusters.
    Come ho già detto non credo che il concetto di remake sia da condannare a priori solo perché, essendo il modo più economico e sicuro per girare un film che vada bene al botteghino, in giro ci sono tante mele marce.
     
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    Finisce qui per esaurimento di contributi.

    Ora il dibattito è pubblico, chi ha da aggiungere la propria opinione può farlo!

    Edited by NSC-Helper - 19/4/2017, 13:30
     
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