The Young Pope

Paolo Sorrentino, 2016 - in produzione

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    The Young Pope



    The Young Pope è una serie televisiva drammatica ideata, scritta e diretta da Paolo Sorrentino, che ha esordito il 21 ottobre 2016 sul canale satellitare Sky Atlantic.
    Si tratta di una co-produzione internazionale che vede tra i protagonisti Jude Law, Diane Keaton, Silvio Orlando, Cécile de France e James Cromwell.


    Informazioni generali:
    Titolo originale: The Young Pope
    Paese: Italia, Francia, Spagna
    Anno: 2016 – in produzione
    Formato: serie TV
    Genere: drammatico
    Stagioni: 1
    Episodi: 10
    Durata: 55 min (episodio)
    Lingua originale: inglese, italiano, spagnolo
    Ideatore: Paolo Sorrentino
    Regia: Paolo Sorrentino
    Sceneggiatura: Paolo Sorrentino, Stefano Rulli

    Prima visione:
    Prima TV in italiano (pay TV)
    Dal: 21 ottobre 2016
    Al: in corso
    Rete televisiva: Sky Atlantic


    CITAZIONE
    Lenny Belardo è un cardinale giovane, mite e dallo scarso peso politico. Abbandonato in orfanotrofio in tenera età, Lenny è continuamente tormentato da tale abbandono e ha sviluppato un rapporto molto turbolento con la fede e con Dio. Inaspettatamente, Lenny viene eletto papa dal collegio cardinalizio, che crede forse di aver trovato una pedina da poter manovrare a piacimento. Tuttavia Lenny, salito al soglio pontificio con il nome di Pio XIII, si dimostrerà un papa controverso e per niente incline a farsi comandare.


    Episodi

    StagioneEpisodiPrima TV
    Prima stagione102016



    Personaggi e interpreti


    Principali
    - Papa Pio XIII (nato Lenny Belardo), interpretato da Jude Law, doppiato da Riccardo Niseem Onorato.
    Il primo papa italo-statunitense della storia, giovane e ambizioso.
    - Suor Mary, interpretata da Diane Keaton, doppiata da Melina Martello.
    Una suora statunitense che ha cresciuto e aiutato Lenny ad arrivare al pontificato.
    - Cardinale Angelo Voiello, interpretato e doppiato da Silvio Orlando.
    Segretario di Stato della Santa Sede.
    - Monsignor Bernardo Gutierrez, interpretato da Javier Cámara, doppiato da Marco Mete.
    Il maestro delle Celebrazioni Liturgiche Pontificie.
    - Cardinale Dussolier, interpretato da Scott Shepherd, doppiato da Simone D'Andrea.
    Migliore amico di Lenny e prefetto della congregazione per il clero.
    - Sofia Dubois, interpretata da Cécile de France, doppiata da Francesca Fiorentini.
    Responsabile del marketing e della comunicazione del Vaticano.
    - Esther Aubry, interpretata da Ludivine Sagnier, doppiata da Valentina Mari.
    Moglie di una guardia svizzera e amica di Lenny, è una donna molto religiosa che sogna di avere un figlio nonostante la sua sterilità.
    - Cardinale Caltanissetta, interpretato e doppiato da Toni Bertorelli.
    - Cardinal Michael Spencer, interpretato da James Cromwell, doppiato da Dario Penne.
    Uno dei cardinali più influenti del Vaticano e mentore di Lenny.

    Ricorrenti
    - Don Tommaso, interpretato e doppiato da Marcello Romolo.
    Confessore del Papa.
    - Padre Amatucci, interpretato e doppiato da Gianluca Guidi.
    - Presidente del consiglio, interpretato e doppiato da Stefano Accorsi.
    - Padre Valente, interpretato e doppiato da Ignazio Oliva.
    - Cardinale Mario Assente, interpretato e doppiato da Maurizio Lombardi.
    - Domen, il maggiordomo di Papa Pio XIII, interpretato da Daniel Vivian.


    Produzione

    The Young Pope, prima serie televisiva di Paolo Sorrentino, è prodotta dall'italiana Wildside in collaborazione con la compagnia francese Haut et Court TV e la spagnola Mediapro. Il progetto è finanziato da Sky, Canal+ e HBO, che hanno messo insieme un budget di 40 milioni di euro, in parte provenienti anche dal fondo europeo di sviluppo regionale dell'Unione europea, per la produzione dei dieci episodi che compongono la prima stagione, la cui produzione, dall'avvio della scrittura alla post-produzione, è durata circa tre anni tra il 2014 e il 2016.
    Le sceneggiature sono state scritte da Sorrentino con la consulenza di Umberto Contarello, Tony Grisoni e Stefano Rulli. Il cast, annunciato tra luglio e i primi giorni di agosto del 2015, include la presenza di Jude Law nei panni del papa protagonista; Diane Keaton nei panni di suor Mary; James Cromwell, Silvio Orlando, Scott Shepherd, Javier Camara e Toni Bertorelli nei panni rispettivamente dei cardinali Spencer, Voiello, Dussolier, Gutierrez e Caltanissetta; oltre a Cecile de France, Ludivine Sagnier, Guy Boyd, Andre Gregory, Sebastian Roche, Marcello Romolo, Ignazio Oliva, Vladimir Bibic, Daniel Vivian e Nadie Kammalaweera. Il protagonista è spesso inquadrato solo dal bacino in su anche in movimento, in modo da non far vedere come stia camminando per dare la falsa impressione che stia "volando"; Sorrentino ammise di aver copiato tale tecnica dai film di Spike Lee.
    Le riprese della prima stagione, durate sette mesi, si sono svolte a partire dall'agosto 2015 principalmente negli studi di Cinecittà, dove sono stati ricreati gli interni del Vaticano; i giardini che si vedono in molte scene sono state ripresi da alcune ville romane, principalmente Villa Medici, e dall'orto botanico di Trastevere mentre alcune riprese si sono svolte anche all'interno di Palazzo Venezia. Alcune scene sono state girate anche a Venezia, in piazza San Marco.
    Poco prima dell'esordio televisivo, nelle prime settimane di ottobre 2016 è stata confermata la produzione di una seconda stagione.

    fonte Wikipedia

    Trailer


    Video

     
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    Ho concluso proprio ieri la serie fiondandomi sugli ultimi 3 episodi, divorati in una sola sera.
    Non sono un appassionato della serialità, di qualsivoglia tipologia... le cose a puntate generalmente mi arrecano noia e un senso di interminabilità che nemmeno i film più pallosi di Antonioni riescono ad incutere.
    The Young Pope per me ha rappresentato infatti un'eccezione di cui possono fregiarsi pochissime altre serie; Gomorra e Prison Break tra le altre.
    Il nostro Paolo Sorrentino racconta la storia di Lenny Belardo, un giovane papa nordamericano immaginario che ha scelto di farsi chiamare Pio XIII, abbandonato dai propri genitori da bambino, è stato allevato da Suor Mary, una maestosa Diane Keaton che incarna i più alti valori di maternità e cristianità, oltre che un talento sagace per la pallacanestro.
    Pio XIII è naturalmente Jude Law, talvolta acclamato come un santo, sovente viene accostato a Gesù Cristo benchè la bellezza celi una personalità a tratti diabolica, rivoluzionario e dispotico, manipolatore incontrollabile e irricattabile e sempre in lotta tra la fede e il non credere.
    Un po' Cristo e un po' Anticristo, Lenny si porta dietro il trauma dell'abbandono, che lo affligge relegandolo in uno stato di chiusura e incomunicabilità con i fedeli, amareggiati e delusi per le sue drastiche riforme che si sommano alla suo non-presenza durante i riti vaticani, sempre e comunque celebrati nella più mesta riservatezza, senza nè apparire al pubblico, nè concedere nulla ai giornalisti.
    Il vaticano (ri)creato da Sorrentino è un regno paradisiaco animato da cardinali che sono fumatori accaniti o camerati troppo accaniti di potere, o tutte e due le cose; suore che giocano a pallone e svolgono le loro mansioni avvolte da un' aura celestiale; canguri che saltano qua e là per giardini sterminati il cui ordine è garantito da guardie svizzere salde con rigore ai loro posti.
    C'è molto di autoriale in The Young Pope, di autobiografico intimista, di elementi tipici del cinema sorrentiniano che chi apprezza sicuramente non avrà difficoltà a riconoscere; il protagonita orfano, la figura della suora che si rifà a ciò che la sorella del regista ha rappresentato per lui, la passione per la musica che rende il Papa un amante dei Daft Punk e quella per il Napoli, che contiene rimandi in tutti i film del regista partenopeo ma che trova in questa serie quello più esplicito nel cardinale tifoso Voiello (uno straordinario Silvio Orlando). Innumerevoli anche le citazioni letterarie che qui si sommano a quelle teologiche, da Salinger (che secondo il papa è lo scrittore più influente proprio per il modo con cui avrebbe preservato la sua vita privata) a Sant'Agostino.
    Dialoghi di altissimo livello, continua ricerca dell'estetica estatica, una serie di situazioni che oscillano tra il mistico e il grottesco fanno di questa prima stagione una mosca bianca tra le serie TV, un'opera che riesce ad assottigliare il divario tra i limiti della televisione e quelli del cinema vero, che punta il dito senza accusare, che mette "sull'altare" l'individuo, dove invece regna una patina di infallibilità che non può permettersi di lasciar spazio all'ombra del dubbio.
    Se potessi scegliere, preferirei che il vaticano sia quello di The Young Pope, ma nessuno può dirmi con certezza che già non lo sia.

    Voto 8
     
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    CITAZIONE (tayger @ 26/3/2017, 01:48) 
    Credevo che con The young pope mi sarei ricreduto, e così è stato per le prime puntate. Avendo iniziato poi ad appassionarmi di fotografia, sono rimasto estremamente colpito dalla sua eccellente tecnica, sul quale credo possa insegnare a tantissimi altri registi.

    Purtroppo però, come per altri suoi film, mi è calata parecchio l'attenzione e l'ho interrotto, non sapendo trovare alcuno stimolo per andare avanti. Ma è ovviamente una mia personale opinione :)

    Mi ritrovo pienamente in questo commento (preso dal topic di Jeeg), mi piace Sorrentino e mi va pure bene se preferisce lo stile alla sostanza, ma appena inizio a pensare che sarà una roba di 8 ore che probabilmente avrà pure una seconda stagione proprio non ce la faccio ad andare avanti (mi sono fermato al 2° episodio, ho provato 3 volte a vedere il 3° ma mollo ogni volta).

    E mi trovo in disaccordo con para sui dialoghi d'altissimo livello (almeno da ciò che ho visto), per me Sorrentino non è particolarmente bravo come sceneggiatore, e la sua scrittura da "la grande bellezza in poi" mi suona sempre come presuntuosa (e so che dare del presuntuoso è una critica un po' del cazzo da fare, ma se qualcuno si merita questo appellativo è proprio Sorrentino) :\

    Comunque ormai è passato un mese dall'ultima volta che ho provato a guardarla, a breve ritenterò, perché comunque tutto il resto è fatto così bene che si merita anche una decina di seconde occasioni.
     
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    Ho visto il quarto episodio e per ora penso che sia il migliore, mi è sembrato anche che scorresse più fluido.
     
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    Su Paolo Sorrentino si puo’ dire di tutto ma ha una potenza visiva straordinaria che non ha eguali.
    Questa sua serie televisiva e’ un’opera d’arte, a tratti complessa ma che ti sconvolge interiormente.
    La sua forza sta proprio nella bravura del regista napoletano nel creare un affresco surreale e grottesco, lento ma mai eccessivamente noioso, esteticamente bellissimo e pieno di contenuti filosofici che fanno riflettere.
    Un merito va anche all’ottimo cast, su cui spicca Jude Law (che a me e’ sempre piaciuto molto) nei panni di Papa Pio XIII (ovviamente non esistito nella realta’), anticonformista, all’apparenza arrogante e freddo ma in realta’ pieno di fragilita’, un’interpretazione che definire sontuosa e’ poco.
    E poi c’e’ il “nostro” Silvio Orlando, uno degli attori piu’ bravi del nostro panorama cinematografico, monumentale nei panni del cardinale Voiello.
    Puo’ piacere o non piacere il cinema di Sorrentino, fatto sta che e’ l’unico che sia in grado di trasformare il cinema in un’opera d’arte. E non e’ cosa da poco.
    Vedetelo, che amiate o no questo regista vedetelo, ne vale la pena.
     
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