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In guerra per amore
DATA USCITA: 27 ottobre 2016
GENERE: Commedia , Guerra , Sentimentale
ANNO: 2016
REGIA: Pif
ATTORI: Pif, Miriam Leone, Andrea Di Stefano, Stella Egitto, Aurora Quattrocchi, Robert Madison
SCENEGGIATURA: Pif, Michele Astori, Marco Martani
FOTOGRAFIA: Roberto Forza
MONTAGGIO: Clelio Benevento
PRODUZIONE: Wildside con Rai Cinema
DISTRIBUZIONE: 01 Distribution
PAESE: ItaliaCITAZIONENew York 1943. Mentre il mondo è nel pieno della seconda guerra mondiale, Arturo vive la sua travagliata storia d'amore con Flora. I due si amano, ma lei è promessa sposa al figlio di un importante boss. Per convolare a nozze, il nostro protagonista deve ottenere il sì del padre della sua amata che vive in un paesino siciliano. Arturo, giovane e squattrinato, ha un solo modo per raggiungere l'isola: arruolarsi nell'esercito americano che si prepara per lo sbarco in Sicilia: l'evento che cambierà per sempre la storia della Sicilia, dell'Italia e della Mafia.
fonte ComingSoonTrailer
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piaciuto tantissimo. Come nel suo precedente film, Pif intreccia un racconto storico ad uno d'amore sempre ambientando il tutto nella sua Sicilia. Nulla è mieloso e scontato, tutto scorre veloce e il film ha l'abilità di non stravolgere i fatti storici ma raccontarli in maniera del tutto personale e nuova mettendo in luce anche fatti importanti a cui solitamente non viene data tanta voce (finalmente gli americani non ne escono come i salvatori della patria...) consigliatissimo . -
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In guerra per amore è il titolo di questo secondo lavoro di Pif, all'anagrafe Pierfrancesco Diliberto, Palermitano. Inizialmente pensavo che il titolo fosse un gioco di parole, un titolo accattivante tipico insomma. Invece è proprio letterale.
Il protagonista infatti, tale Arturo Giammaresi, che volente o nolente è sempre Pif, è un giovane italiano goffo e innamorato di una giovane italiana, Miriam Leone (Flora) nell'America di inizio '40, con la guerra in Europa e gli Stati Uniti che pianificano la liberazione del "Vecchio Continente". Entrambi siciliani, i loro progetti di matrimonio e vita futura sono messi in pericolo dalle antiche logiche di famiglia nelle quali il padre (in questo caso lo zio che ha portato Flora con sé) promette la figlia in sposa a chi vuole lui, per interessi diversi da quelli dell'amore. L'unico modo che Pif ha per sposare la sua amata è quella di chiedere il "permesso" al padre dell'amata che però sta in Sicilia e, puta caso, in quei giorni si stanno reclutando forze specialissime per agevolare lo sbarco in quest'isola completamente sconosciuta.
Il secondo album è sempre più difficile nella carriera di un artista" diceva quel tale. Vale anche nel cinema, riconfermarsi dopo un primo grande successo è molto complicato. Le attese sono alte così come le aspettative.
Partiamo subito dalla fine: a me questo film è piaciuto molto. Tanto quanto il primo direi. Pif porta in scena il suo secondo film e lo fa nello stesso identico modo del precedente. Poteva intitolarsi "Film di pif 1" e "film di pif 2" perché la struttura, la narrazione e, appunto lui in quanto attore, sono i medesimi sia nel primo che nel secondo film. Non fa altro, infatti, che riprodurre su grande schermo le dinamiche tv che ben conosce; la voce fuori campo che apre il film e narra le vicende iniziali e finali; una sorta di leggerezza nel raccontare fatti drammatici e una morale finale, ben più seria di tutto quello che si è visto in precedenza.
E a me questo piace molto. Focalizzandoci su questo film dunque, la storia si intreccia bene tra le vicende personali e le vicende storiche reali. Ok il pretesto forse è un po' banale, la storia d'amore è solo il trampolino di lancio verso la vera storia che Pif vuol raccontare, ovvero lo sbarco in Sicilia e tutti i suoi lati oscuri che alla fine ti pone pure qualche dubbio serio.
Pif con la sua finta ingenuità riesce a strappare più di un sorriso allo spettatore, pienamente sostenuto da un cast che sinceramente non conoscevo ma che si è rivelato davvero all'altezza della situazione. In primis la coppia di poveracci, cornuti e mazziati da quel sistema. Miriam Leone, che si vede poco, nulla aggiunge a quanto già sapevo di lei. Ma lentamente migliora
Il film non ha grandi scene di divertimento, tutto scorre su dei binari fissi e sono più le volte che si potrebbe piangere invece che ridere ma è comunque piacevole da seguire, soprattutto per quanto riguarda la questione storica. Come per l'altro film, l'argomento mafia in teoria non è mai troppo affrontato (anche se probabilmente in Sicilia si sono rotti le scatole); in "In guerra per amore" però, in quanti possono dire di saperne davvero qualcosa su come sono andati davvero i fatti? Di fatto gli americani hanno reintrodotto la mafia dando vita ad una "nuova democrazia relativa" in Italia, dopo il confino imposto dal fascismo, che ancora ci portiamo dietro.
Questo fa il film. Ci racconta una tragedia in maniera spensierata, leggera, che fa sorridere e riflettere per poi finire praticamente come un documentario. E a quel punto chi se ne frega di Arturo e Flora (che infatti poi spariscono. A dire la verità la storia d'amore ha diverse carenze narrative che passano tranquillamente i secondo piano), così lontani in America, quando si sta scrivendo una delle pagine più oscure e terribili per l'Italia, seppur senza morti? Era davvero necessario per liberarci dal "male minore"? Torniamo sempre lì, a distanza di 70 anni. Bravo Pif dai.. -
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A me il trailer che ho visto al cinema ha scoraggiato tantissimo, più che altro tolta l'idea di fondo sembrava una classica commeddiaccia all'italiana. Insomma all'inizio: "ti voglio sposare" "devi chiederlo a mio padre" "e dove sta tuo padre?" "in sicilia!" *faccetta disperata* "oh no!" *segue una gag dove due siciliani sollevano un asino con una fune* *risate* *gag con due siciliani che dicono cose in dialetto* *risate* e via così.
Però poi leggo ste cose:CITAZIONEIl film non ha grandi scene di divertimento, tutto scorre su dei binari fissi e sono più le volte che si potrebbe piangere invece che ridere ma è comunque piacevole da seguire, soprattutto per quanto riguarda la questione storica
Evidentemente se ho snobbato sto film è colpa di quella testa di cazzo della sezione marketing che ha pensato bene di farlo passare come una commedia per attirare più gente..