Paul Verhoeven

Amsterdam, 18 luglio 1938

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    Paul Verhoeven (IPA: [ˈpʌu̯l vərˈɦuvə(n)]) (Amsterdam, 18 luglio 1938) è un regista, produttore cinematografico e sceneggiatore olandese.



    Considerato probabilmente il più noto cineasta dei Paesi Bassi e uno dei pochi ad essere riuscito a emergere nel mercato statunitense, è riuscito a imporsi ad Hollywood con film di successo come RoboCop, Atto di forza, Basic Instinct e Starship Troopers. Nella sua filmografia ricorre il tema costante della commistione di sessualità e violenza. Candidato alla Palma d'oro per il miglior film rispettivamente nel 1992 e nel 2016, ha vinto nel 2006 il premio come miglior film internazionale per Black Book alla 63ª Mostra internazionale d'arte cinematografica di Venezia. Nel 2017 ha vinto il Golden Globe per il miglior film straniero per Elle (Francia).

    Biografia

    Gioventù e inizi
    Verhoeven nasce ad Amsterdam il 18 luglio del 1938, figlio di Wim Verhoeven, un insegnante, e di Nel van Schaardenburg, una cappelaia, originari entrambi di Dordrecht (nell'Olanda Meridionale). Nel 1943 la famiglia si trasferisce presso L'Aia, base delle forze naziste nei Paesi Bassi durante la Seconda guerra mondiale, periodo durante il quale la casa dei loro vicini venne distrutta e i genitori di Paul quasi uccisi dall'attentato. Il regista ha più volte descritto quel periodo della sua vita come zeppo di violenza, case bruciate e cadaveri sparsi per le strade. Verhoeven frequentò la scuola del padre, quando questi ne divenne preside, e insieme andavano spesso al cinema; tra i kolossal che lo influenzarono maggiormente in quel periodo ci furono Il corsaro dell'isola verde (1952) e La guerra dei mondi (1953).
    Nel 1955 frequentò l'Università di Leida, dalla quale uscì con un dottorato in matematica e fisica. Appena terminati gli studi, ci furono i primi contatti col mondo del cinema, in particolare con quello dei cortometraggi che segneranno prepotentemente l'inizio della sua carriera cinematografica. Infatti nel 1960 realizza A lizzard too Much, film-corto incentrato sui corpi di polizia tedeschi. Per i successivi cinque anni Verhoeven realizzerà principalmente cortometraggi destinato a un tipo di pubblico selezionato, fino al 1968 quando decise che era ora di elevarsi in progetti decisamente più ambiziosi.

    Il passaggio al grande schermo
    Il primo vero progetto di Verhoeven risale al 1969 con la serie TV Floris con protagonista un giovane Rutger Hauer. Sul grande schermo debutta invece all'inizio degli anni settanta con la commedia Gli strani amori di quelle signore. Non fu un grande successo al botteghino, ma comunque permise al giovane Paul di aprirsi definitivamente la strada del cinema. Il successivo Fiori di carne (1973) ebbe un enorme successo finanziario, ed ottenne anche una nomination ai Premi Oscar come miglior film straniero, mentre nel 1999 verrà premiato come miglior film olandese del secolo. Nel 1975 dirigerà il drammatico Keetje Tippel, risultato il film olandese più costoso alla sua uscita; anche quest'ultimo fu un successo al botteghino. Il terzo lavoro sul grande schermo arriverà nel 1977 con Soldato d'Orange, film di guerra ancora una volta tra i più costosi ma nuovamente ben ricompensato dagli incassi. La pellicola ottenne anche una nomination ai Golden Globe come miglior film straniero. Spetters del 1980 è il primo film scandalo della carriera del regista, e narra la storia di tre giovani appassionati di motocross, ognuno però coi suoi demoni interiori. A lungo contestato tra le comunità gay, il film tuttavia risulterà un ennesimo successo di incassi ed ebbe una certa popolarità anche negli Stati Uniti d'America, cosa che spinse al regista da quel momento a spingersi anche oltremare.

    L'arrivo a Hollywood: RoboCop e Atto di forza
    Dopo i primi successi in patria, nel 1983 Verhoeven diresse Il quarto uomo, che riprendeva molti dei tratti scandalistici del precedente Spetters. Il film ebbe minor successo al botteghino, ma fu comunque acclamato dal pubblico di tutto il mondo, grazie anche alle numerose critiche per i forti contenuti sessuali che non fecero altro che farne lievitare la fama in tutto il mondo. Il primo vero e proprio progetto realizzato negli Stati Uniti d'America fu L'amore e il sangue (1985), del quale fu anche sceneggiatore, ambientato nell'Europa del '500. Nonostante il flop commerciale, il film diverrà un vero cult del cinema venendo acclamato dalla critica americana.
    Nel 1987 arriva il primo grande successo commerciale e uno dei film più noti e acclamati della sua carriera: RoboCop, la storia di un robot-poliziotto (interpretata da Peter Weller, dopo il veto posto da Verhoeven su Arnold Schwarzenegger) ambientata in un futuro distopico, ottiene 3 nomination agli Oscar vincendo il premio come miglior montaggio sonoro. Verhoeven ottiene il Saturn Award come miglior regista. Il film avrà due seguiti RoboCop 2 e RoboCop 3 nessuno dei quali vedrà la partecipazione di Verhoeven.
    Continuerà la sua fortuna con pellicole che, pur non rinunciando ad una costante crudezza, ottengono grande successo di botteghino; il 1990 è l'anno di Atto di forza (Total Recall); il film ha come protagonisti Arnold Schwarzenegger, Sharon Stone e Michael Ironside, e riprende molti aspetti del precedente RoboCop. Costato circa 60 milioni di dollari, fu uno dei film più costosi alla sua uscita, ma ne incasserà oltre 260 milioni, superando largamente i 53 incassati tre anni prima da RoboCop, ed ottiene anch'esso 3 nomination agli Oscar, vincendo il premio per i migliori effetti speciali.

    Anni novanta: Basic Instinct e Showgirls
    Nel 1992 torna dietro la macchina da presa dirigendo il contestatissimo thriller erotico Basic Instinct (1992); in questo film Verhoeven ripropone in buona parte le situazioni del suo precedente film Il quarto uomo. Protagonisti della pellicola sono Michael Douglas, interprete del detective che indaga su un delicato caso di omicidio, e Sharon Stone, nel ruolo della principale indiziata del caso. La Stone, scelta solo dopo il rifiuto di oltre 50 attrici, fu scritturata da Verhoeven stesso, col quale aveva già collaborato in Atto di forza, divenendo uno dei pilastri di Hollywood. Presto contestato dalle comunità gay di tutto il mondo e dalla critica per le numerose e eccessivamente (per allora) spinte scene di sesso, la pellicola diverrà uno dei più grandi successi della storia al botteghino, incassando in totale $ 352,9 milioni di dollari, ancora oggi il film di Verhoeven più riuscito dal punto di vista commerciale.
    Sull'onda della popolarità ottenuta con queste tre pellicole, il regista decide di tentare ancora nel 1995 con il crudo ed audace Showgirls, basato nuovamente su contenuti fortemente erotici. Quest'ultimo però non ottiene lo stesso successo dei precenti, sia al botteghino, dove racimola appena $ 20 milioni di dollari su un budget di 45, sia di critica, guadagnandosi 8 Razzie Award incluso per Verhoeven quello come peggiore regista dell'anno.
    Tuttavia Verhoeven insiste ancora nel fantastico con Starship Troopers - Fanteria dello spazio (1997), a suo dire una satira sul militarismo americano, e L'uomo senza ombra (2000). Il regista, abbandonata Hollywood, torna in patria realizzando un sempre audace e scomodo (ma non troppo) Black Book (2006), una pagina oscura sul passato bellico olandese. Verhoeven ha lanciato all'attenzione internazionale interpreti suoi connazionali Rutger Hauer e Renée Soutendijk.
    Alla fine degli anni settanta Verhoeven fu in lizza per dirigere Guerre stellari - L'Impero colpisce ancora: venne contattato da Steven Spielberg, il quale, affascinato dal film Soldato d'Orange, lo sottopose all'attenzione dei produttori. All'incontro, il regista portò con sé il suo nuovo film, Spetters: «Era un film molto diverso, c'erano scene forti, di sesso spinto, ma ne andavo fiero. Loro lo vollero vedere, così gli mostrai il film e non venni mai più contattato».

    Vita privata
    Paul Verhoeven si dichiara ateo, di formazione protestante (cfr. Cinematografo.it del 30/01/2007 sul suo film Black Book del 2006).
    È sposato con Martine Tours dal 1967. La coppia ha avuto due figlie, Claudia (1972) e Helen (1974).

    Riconoscimenti

    Festival internazionale del film di Locarno
    2000: Pardo d'onore

    Filmografia

    Regista

    Cinema

    • Een hagedis teveel - cortometraggio (1960)

    • Niets bijzonders - cortometraggio (1961)

    • De lifters - cortometraggio (1962)

    • Feest! - cortometraggio (1963)

    • Het korps Mariniers - documentario, cortometraggio (1965)

    • De worstelaar - cortometraggio (1970)

    • Gli strani amori di quelle signore (Wat zien ik, 1971)

    • Fiore di carne (Turks fruit, 1973)

    • Kitty Tippel... quelle notti passate sulla strada (Keetje Tippel, 1975)

    • Spetters (1980)

    • Il quarto uomo (De vierde man, 1983)

    • L'amore e il sangue (Flesh+Blood, 1985)

    • RoboCop (RoboCop, 1987) - anche attore

    • Atto di forza (Total Recall, 1990)

    • Basic Instinct (1992)

    • Showgirls (1995)

    • Starship Troopers - Fanteria dello spazio (Starship Troopers, 1997)

    • L'uomo senza ombra (Hollow Man, 2000)

    • Black Book (Zwartboek, 2006)

    • Steekspel (2012)

    • Elle (2016)

    Televisione
    - Portret van Anton Adriaan Mussert - documentario TV (1968)
    - Floris - serie TV, 12 episodi (1969)
    - Soldato d'Orange (Soldaat van Oranje) - miniserie TV (1977)
    - Voorbij, voorbij - film TV (1979)
    - I viaggiatori delle tenebre - serie TV, 1 episodio (1986)

    Sceneggiatore
    - De worstelaar, regia di Paul Verhoeven - cortometraggio (1970)
    - Soldato d'Orange (Soldaat van Oranje), regia di Paul Verhoeven (1977)
    - L'amore e il sangue (Flesh+Blood), regia di Paul Verhoeven (1985)
    - Black Book (Zwartboek), regia di Paul Verhoeven (2006)
    - Steekspel, regia di Paul Verhoeven (2012)
    - Lotgenoten, regia di Stephan Brenninkmeijer (2013)

    Produttore
    - Feest!, regia di Paul Verhoeven - cortometraggio (1963)
    - Roughnecks: The Starship Troopers Chronicles - serie TV, 39 episodi (1999-2000)
    - Starship Troopers - videogioco (2005)
    - Something Unknown Is Doing We Don't Know What, regia di Renée Scheltema - documentario (2009)


    fonte Wikipedia

    Edited by Angelica_ - 13/6/2017, 10:17
     
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