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Facciamo un po' di informazione dai, mica esiste solo il cinema!
Come ben (pochi) sapete, il 17 aprile 2016 siamo chiamati alle urne per dare il nostro parere sul (poco) noto referendum abrogativo riguardante, in maniera molto generica, le trivellazioni sui mari italiani.
Il quesito che ci sottoporranno sarà il seguente:
“Volete voi che sia abrogato l’art. 6, comma 17, terzo periodo, del decreto legislativo 3 aprile 2006, n. 152, ‘Norme in materia ambientale’, come sostituito dal comma 239 dell’art. 1 della legge 28 dicembre 2015, n. 208 “Disposizioni per la formazione del bilancio annuale e pluriennale dello Stato (legge di stabilita’ 2016)”, limitatamente alle seguenti parole: ‘per la durata di vita utile del giacimento, nel rispetto degli standard di sicurezza e di salvaguardia ambientale’?”
Sembra scontata la risposta, ma così non è.
Posto che a votare per i referendum si debba andare sempre e comunque per senso civico e perché altrimenti è tutto inutile, voi come vi collocate? siete informati? voterete sì o voterete no?. -
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Io sinceramente non ho capito di che si tratta, mi sarei informata più avanti visto che manca ancora un po' di tempo. Comunque ho sentito che per fare del bene bisogna votare si . -
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E allora usiamo questo topic anche per capire e far capire 
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.Posto che a votare per i referendum si debba andare sempre e comunque per senso civico e perché altrimenti è tutto inutile
Già su questo ci sarebbe da discutere
Questo è un referendum a cui non parteciperò, sperando che non raggiunga il quorum.. -
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no dai perché? almeno il quorum va raggiunto, se poi è la contromossa per evitare che il sì vinca allora non condivido ma ci sta XD
Comunque spiega perché, magari aiuti qualcuno confuso. -
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Diciamo che mi stanno sulle scatole (per usare un eufemismo ) questi referendum ecologisti, nonché la campagna che si crea per cercare di convincerti che sei un criminale a votare diversamente da quello che viene presentato come voto "giusto".
Noi italiani siamo tra i più autolesionisti del mondo, credo. Avevamo un ottimo accordo energetico con la Libia e ci siamo uniti ai criminali che l'hanno scelta per il tiro al bersaglio (Hollande, Obama e compagnia bella), avevamo un ottimo accordo con la Russia e ci siamo uniti agli stessi criminali che hanno deciso di sanzionarla, ora vogliamo toglierci (anche se poi non è del tutto vero) la possibilità di estrarre un po' di gas e petrolio casalingo. Voi ecologisti (uso un voi generico, non so se e quanti ce ne siano qui) credete che l'energia che usate nelle vostre case, il riscaldamento, il carburante delle vostre auto, la plastica utilizzata per più o meno qualunque prodotto si generi magicamente, a costo zero? Oppure che siamo così ricchi da poterci permettere di comprare tutto dall'estero, anche quando ne potremmo prendere un po' da casa nostra?
Venendo al referendum in sé, è un po' una pagliacciata. Non è che votando SI non verranno più effettuate trivellazioni, perché oltre le 12 miglia dalla costa saranno sempre consentite, qualunque sia l'esito del referendum. E inoltre le piattaforme già esistenti entro le 12 miglia potranno continuare a lavorare fino all'esaurimento dei giacimenti, indipendentemente dall'esito del referendum.
E per la cronaca le piattaforme entro le 12 miglia al momento sono 21, contro le 66 in mare aperto. D'altronde i giacimenti si trovano perlopiù al largo, mica sotto costa.
Quindi in sostanza questo referendum sembra più che altro una questione di principio da ecologisti, una battaglia ideologica; concretamente non cambierà molto qualunque sia l'esito.
E per finire, parlando di problemi ambientali, è vero che le piattaforme inquinano e potrebbero causare disastri (come avvenne nel golfo del Messico qualche anno fa), ma pensate a cosa succederebbe se ipoteticamente le chiudessimo tutte: aumenterebbe il traffico di petroliere nei nostri porti (che potenzialmente possono causare gli stessi problemi), aumenterebbero gli impianti di estrazione del gas sulla terraferma (che inquinano anche di più di quelli off-shore e possono causare disastri ancora più gravi) e via dicendo. È sempre il solito discorso: ormai non è che si possa azzerare l'inquinamento o eliminare ogni possibile causa di disastri ambientali, se limiti un settore ne devi incrementare conseguentemente un altro perché il fabbisogno di energia è sempre lo stesso, anzi è in continuo aumento.
Si potrebbe fare lo stesso discorso con l'energia nucleare. L'abbiamo vietata, ok, ma tanto continuiamo comunque ad usarla, comprandola dall'estero. Potremmo anche aver limitato i danni nel nostro "giardino di casa", ma di certo non nel mondo. Che tra l'altro è un po' da egoisti, della serie "noi le centrali non le vogliamo, ma voi francesi, svizzeri, e compagnia bella dovete continuare ad usarle, perché ci serve l'energia".
Possiamo parlare di fonti rinnovabili quanto volete, ma ora come ora sono ancora ben distanti dal dare rendimenti davvero utili. Non c'è neppure paragone tra il fotovoltaico o l'eolico e il nucleare o gli altri combustibili fossili. E neanche con decenni di ricerca si arriverà ai livelli necessari.. -
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Ah sì, anche un'altra volta è capitato di dovermi trovare in disaccordo con il tuo modo di pensare un po' troppo ideale e con poco senso pratico (almeno per quanto riguarda la prima parte).
Non sono contrario a priori al tuo ragionamento, solo prendo la questione da un'altra prospettiva un po' più realistica e pratica, senza fare ragionamenti su cosa si è fatto in passato di sbagliato o cosa succederebbe se... E soprattutto, come dicevo e rimanendo in tema, penso più in pratica e a cosa è nelle mie disponibilità di cittadino, come votare un referendum.
Le questioni tecniche sul referendum in linea generale le hai spiegate tu. Devo solo correggerti sul fatto che il referendum punta proprio a non rinnovare le concessioni già esistenti entro le 12 miglia, perché le nuove concessioni (sempre entro le 12 miglia) sono già vietate. Quindi se vince il SÌ, a chi già sta lavorando non verrà concesso l'ulteriore rinnovo previsto attualmente.
Certo, il referendum così com'è non ha la forza che aveva prima con gli altri quesiti e ha sì una valenza perlopiù politica sulle scelte di governo in materia ambientale anche su altri fronti (come gli inceneritori imposti dall'alto alle regioni) e sta venendo strumentalizzato da varie parti e ok. Ma bisogna anche scindere le cavolate dal quesito vero e proprio. Ci sta la tua posizione, ma almeno vota no
Io comunque voto Sì perché non si può pensare di lasciar carta bianca alle compagnie petrolifere per un tempo praticamente infinito di lavorare entro le 12 miglia, notoriamente fanno quello che vogliono. E anche per il sopra descritto segnale politico, perché no. Avrà effetti limitati, ma intanto ha effetti.
Sì sono ambientalista del cavolo XD Ma non mi reputo estremista e cerco di ragionare con la mia testa pur con "priorità" diverse dalle tue
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.Le questioni tecniche sul referendum in linea generale le hai spiegate tu. Devo solo correggerti sul fatto che il referendum punta proprio a non rinnovare le concessioni già esistenti entro le 12 miglia, perché le nuove concessioni (sempre entro le 12 miglia) sono già vietate. Quindi se vince il SÌ, a chi già sta lavorando non verrà concesso l'ulteriore rinnovo previsto attualmente.
Ah vero, però considera che nel migliore dei casi le concessioni già esistenti durano altri 5 anni, ed arrivano fino a 20 per gli ultimi che le hanno ottenute. Quindi ci vorrà un bel po' prima di vedere i risultati
Comunque preferisco non votare perché è ovvio che vincerà il SI, quindi la strategia migliore dal mio punto di vista è di non contribuire al raggiungimento del quorum
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La domanda che ormai non mi pongo più da anni è : ma poi alla fine l'esito del referendum se per grandissimo culo risulta favorevole al nostro consumato e maltrattato pianeta questa legge verrà riconosciuta garantita e seguita? . -
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Be' sì, dipende dal tipo di referendum che si ha davanti. Se il referendum è di tipo per esempio consultivo, non sono obbligati ad attuare il volere popolare, anche se sarebbe controproducente ai fini elettorali. Se il referendum è, come il caso di questo del 17 aprile, abrogativo, allora l'esito del referendum è da attuare obbligatoriamente.
Il problema è se non raggiunge il famoso quorum: Se ci sono tanti snaporaz, non si raggiunge il tot minimo di votanti e il referendum non ha nessun valore (se non quello di aver speso milioni di euro pubblici per organizzarlo)
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la mia domanda era più cattiva. anche se l'esito è da attuare obbligatoriamente nel nostro Paese sarà davvero così?!?!?!?!
e qui vi lascio....perché ormai non voto più da eoni, sono politicamente sconsolata e penso proprio che finiremo tutti quanti per mangiarci davvero i nostri eurini di carta.. -
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Aaah, ho capito l'antifona. Vabè in poche parole io sono da sempre per le energie rinnovabili, perciò voterò si
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.la mia domanda era più cattiva. anche se l'esito è da attuare obbligatoriamente nel nostro Paese sarà davvero così?!?!?!?!
e qui vi lascio....perché ormai non voto più da eoni, sono politicamente sconsolata e penso proprio che finiremo tutti quanti per mangiarci davvero i nostri eurini di carta.
Sì l'avevo capito, ti ho ignorato apposta XD
Non puoi fare domande cattive del genere e lamentarti che rubano e non fanno niente, se la prima a non farlo sei tu
brava viky
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È vero io faccio lo struzzo. Non ho fiducia nel genere definito umano.
E mi includo.. -
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intanto uppo la discussione xD ma devo finire di leggere ciò che ha scritto snaporaz
Nel frattempo sappiate che voterò "SI" alla faccia del segreto sul voto xD ma poi approfondirò la questione analizzando bene i pro e i contro...
Ringrazio l'articolo di giornale scritto dal mio professore di Storia contemporanea dell'università per avermi illuminata su questo referendum.
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