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Agnes Grey
Autore: Anne Brontë
1ª ed. originale: 1847
Genere: romanzo
Lingua originale: inglese
Seguito da: Il segreto della signora in nero
Agnes Grey è un romanzo di Anne Brontë pubblicato nel 1847 sotto lo pseudonimo di "Acton Bell".
Protagonista del romanzo è un'istitutrice, ed è basato sulle esperienze personali dell'autrice. Simile a Jane Eyre della sorella Charlotte Brontë, il romanzo descrive la precaria situazione dell'essere istitutrice, e come ciò possa influenzare una giovane donna.CITAZIONEIl romanzo racconta la storia di Agnes Grey, la figlia di un ministro religioso, la cui famiglia si ritrova rovinata finanziariamente. Disperata di guadagnare il denaro necessario per prendersi cura di sé, accetta uno dei pochi posti di lavoro permesso a donne rispettabili nella prima epoca vittoriana, il ruolo di istitutrice di figli dei ricchi. Lavorando per due famiglie diverse (Bloomfield e Murray), viene a conoscere le difficoltà che una giovane donna deve affrontare nel tentativo di istruire figli indisciplinati e viziati, e la capacità di ricchezza e status di distruggere valori sociali.
Dopo la morte di suo padre, Agnes apre una piccola scuola con la madre e trova la felicità con un uomo che l'ama per come è.
fonte Wikipedia
Edited by Sidney - 23/9/2015, 16:37. -
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Strano destino quello di Anne Bronte, sorella minore di due grandi scrittrici(Emily e Charlotte) e sempre poco considerata nella sua carriera di scrittrice(in parole povere è sempre stata considerata un po’ una raccomandata).
Devo dire che, francamente, non la reputo all’altezza delle sorelle ma trovo che non meriti neanche tutte le critiche ricevute, il suo “Agnes Grey”, pur non essendo assolutamente al livello sublime di “Cime Tempestose”(uno dei romanzi più belli che abbia mai letto in vita mia) e all’alto livello di “Jane Eyre” è un romanzo che, tutto sommato, è godibile anche se, detto con tutta franchezza, si poteva fare qualcosa di più.
La storia è molto simile a “Jane Eyre”, una giovane donna, dopo le varie vicissitudini che hanno ridotto la sua famiglia in un grave stato di degrado economico, decide di accettare un lavoro come istitutrice presso una ricca famiglia, venendo così a contatto con un mondo falso, ipocrita, superficiale, così lontano da quei valori nei quali è stata cresciuta dalla sua famiglia.
A differenza delle sorelle Anne non si perde in sogni e racconti d’amore, vede e critica con occhio lucido e serio la società in cui è costretta a vivere, una società in cui conta solo l’apparenza e non l’essere, una società vuota, meschina, menefreghista che, in fondo, non è poi molto lontano da quella in cui stiamo tutti quanti vivendo oggigiorno.
La sua Agnes Grey è una sorta di Elizabeth Bennet ma con occhio più critico, costretta fin da subito a subire le angherie dei nobili(francamente i bambini della prima famiglia li avrei presi volentieri a sberle dalla mattina alla sera, veramente insopportabili).
Come ho scritto sopra non è un capolavoro, come ho scritto la Bronte poteva osare qualcosa di più, la sua narrazione è piuttosto piatta, lineare, senza pathos, senza emozione, senza un sussulto ma devo dire che la sua descrizione fredda e analitica mi hanno colpita, la sua Agnes Grey somiglia molto a una qualsiasi donna di oggi costretta a vivere in una realtà dura, in una società che, nonostante il progresso, ha ancora molti pregiudizi saldamente ancorati nei confronti del genere femminile, soprattutto in ambito lavorativo.
Sicuramente non un capolavoro, sicuramente inferiore ai due capolavori scritti dalle sorelle ma da leggere lo stesso, soprattutto per scoprire una società che, nonostante siano passati due secoli, non si discosta per niente dalla nostra..