The Last Witch Hunter

The Last Witch Hunter è un film fantasy con tratti gotici e venature horror, ma non troppo.
Il protagonista è Kaulder cacciatore di streghe medioevale che nell'uccidere la Regina ovvero, la strega più potente cattiva e brutta di tutte, viene da lei maledetto ad essere immortale. Diventa così un Highlander e braccio di un ordine il cui compito è di impedire alle streghe cattive di dominare il mondo.

Subito dopo arriviamo ai giorni nostri ritrovandoci Kaulder senza più capelli ne barba, è tornato il solito personaggio che conosciamo tipo Toretto di F&F per farvi un esempio. Solo meno tamarro... peccato. Se fosse stato più deciso avremmo sicuramente visto un po' più di azione, cosa di cui la pellicola è un po' carente.
Ma, tornando alla trama, dicevo, un salto di qualche secolo, dunque, ci porta ai giorni nostri, in cui si tenta di tenere in equilibrio la magia, punendo streghe malvagie ma senza tarpare le ali a quelle buone. Il tutto attraverso il giudizio finale di un tribunale di maghi che spedisce in una prigione infernale i malvagi.
La storia ha il via quando si scopre che qualcuno ha intenzione di rompere l’equilibrio riportando in vita l'antica Strega Regina, e la chiave è nei ricordi della morte di Kaulder.
E mentre la storia pare prendere la giusta piega, purtroppo ci si concentra troppo sui flashback onirici del protagonista, togliendo quasi del tutto l'azione.

La storia è una bella storia, ovviamente non originale. Troviamo, come detto prima, un immortale. Tutti ricorderemo il primo "Highlander - L'ultimo immortale" interpretato da Christopher Lambert, ma non solo. Troviamo magia, streghe, visioni oniriche del passato e del futuro. Un mix di storie, che però, qui non hanno la pretesa di essere originali ma che ben si amalgamano tra di loro.
Spesso ci si potrebbe aspettare che appaiano dal nulla personaggi come le streghe della famosa serie TV Streghe, o che nei flash back del nostro protagonista compaia Massimo Decimo Meridio (Il Gladiatore) a dirgli: "Ehy ragazzo questo il mio paradiso", o al contrario, nelle visioni del futuro arrivi Robert Neville (Io sono leggenda) a camminare insieme a lui nella metropoli ormai lasciata in balia della vegetazione e a dialogare con lui come faceva con i manichini.
Insomma, c'è molto di altro. Ma tutto sommato non da fastidio al cuore della narrazione.

Si poteva fare di più

In effetti, qualcosa è mancato. Non dal punto della narrazione in se, ma l'azione è stata veramente resa ai minimi termini. E per lo più, non erano scene di lotta, ma di "smascheramenti di magia". Ma, c'è anche da dire che hanno inserito parecchi concetti fantasy che andavano spiegati. Inoltre, credo anche, che si siano trattenuti per poter dar di più nei seguiti.
Come spesso accade nelle saghe, infatti, i primi capitoli sono sempre delle sorte di presentazioni, e qui si sono soffermati parecchio sia sul protagonista che sui suoi accompagnatori o, come li ho chiamati io, "la compagnia dell'anello" vista la presenza di Elijah Wood Che, se posso dare un parere puramente personale, lo terrei solo come Frodo. In altri ruoli in cui l'ho visto, mi è risultato veramente poco credibile. E qui non fa eccezione.

Parlando proprio del cast, altro personaggio che poco mi ha convinta è stata proprio la strega Rose Leslie, per molti, a quanto ho letto, è stata una rivelazione, per me invece no. Anzi, spesso poco credibile.
Ammetto che anche il mio amato Vin Diesel non era al top in questo film, in un paio di scene non è risultato per nulla convincente. Colpa degli ostinati primi piani? Colpa delle inquadrature spesso sforzate? Non so, ma in alcuni punti non mi è piaciuto. Ma per il resto del film, ha sostenuto tutto come sempre. Grande punto di forza e su cui potersi affidare. Molto bravo. Non eccelso ma bravo.
Il grande Michael Caine che interpreta un ruolo che ormai gli calza quasi a pennello, ossia il fidato amico o maggiordomo, in questo caso prete, non sbaglia. E ci regala anche un po' di bella e vecchia ironia.

La regia è imperfetta, spesso caratterizzata da inquadrature tortuose e sghembe montate in modo convulso.
L' abuso di computer grafica a me non è dispiaciuto per niente, ma in proposito ho letto molte critiche, ma credo che sia grazie a questo cosiddétto abuso, che il film si sia salvato in qualche modo dall'essere troppo banale. Già i dialoghi hanno fatto il loro, se poi anche la grafica e gli effetti speciali fossero venuti meno, avremmo avuto una specie di Hansel e Gretel gotico.
Breck Eisner tenta di creare un intrattenimento che scorra fluido, senza troppi intoppi narrativi. Ci riesce, con qualche pecca, come accennato, nella parte centrale.

I colori sono molto importanti e fondamentali nel racconto. Ci indicano molte cose. I sogni onirici del passato e del futuro sono molto colorati, a differenza del resto delle ambientazioni. Quando c'è la presenza di streghe tutto diventa molto dark, a volte anche pop, dipende se ci si trova nei locali o in altri ambienti.
Ma non solo. Lo stesso protagonista prende "colore" quando si trova insieme a ciò che ama, a differenza di tutto il resto del tempo in cui è quasi sempre attorniato da colori dark. Persino la sua auto è nera, denotando un po' la solitudine che lo accompagna.

In conclusione posso dire che il punto di forza di questo film sia l'intrattenimento. Non è così Horror come potrebbe sembrare, (a parte una scenetta con una specie di bambola ahaahah), non è così tanto fantasy ne così tanto action. E' un mix interessante, però, che non annoia e che comunque dura poco. Ecco forse la pecca principale sta proprio nella durata. Una decina di minuti in più, forse, avrebbe permesso una maggior spiegazione e una più lodevole azione. Ma non tutti siamo perfetti
Il mio voto è comunque positivo, lo consiglio sicuramente a chi ama il genere fantasy, perché, pur non essendo un capolavoro, non è così deludente come molti di questo genere. Anzi, tutto sommato fa venir voglia di vederne già il seguito. Ovviamente lo consiglio anche a chi, come me, ama Vin Diesel e i suoi ruoli da eroe lapidario come il vecchio Pitch Black.