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Oltre il giardino
GENERE: Commedia, Drammatico
ANNO: 1979
REGIA: Hal Ashby
SCENEGGIATURA: Jerzy Kosinski, Robert C. Jones
ATTORI: Peter Sellers, Shirley MacLaine, Melvyn Douglas, Jack Warden, Richard Dysart, Richard Basehart, Ruth Attaway, David Clennon, Fran Brill, Oteil Burbridge, Ravenell Keller III, Donald Jacob, Ernest M. McClure, Kenneth Patterson, Richard Venture, Arthur Grundy, Georgine Hall, Nell P. Leaman, Villa Mae P. Barkley, Alice Hirson, James Noble, Jerome Hellman, Denise Dubarry, Brian Corrigan, Alfredine Brown
FOTOGRAFIA: Caleb Deschanel
MONTAGGIO: Don Zimmerman
MUSICHE: Johnny Mandel
PRODUZIONE: ANDREW BRAUNSBERG PER BSB, CIP, ENIGMA, FUJISANKEI, LORIMAR FILM ENTERTAINMENT, NATWEST VENTURES, NORTHSTAR
DISTRIBUZIONE: GOLD PEC (1980)
PAESE: Germania, Gran Bretagna, Giappone, USA
DURATA: 130 Min
FORMATO: 35 MM, PANAFLEX, TECHNICOLORCITAZIONEL'analfabeta Chance (la sua sola fonte d'istruzione è la TV), ha passato tutta la vita facendo il giardiniere in una casa di Washington. Alla morte del padrone egli, che ha ormai cinquant'anni, ma l'età mentale di un bambino, si vede costretto a sloggiare. Mentre vaga per le strade viene urtato dall'auto di una ricchissima signora. Eve O'Brien. Colpita dalla sua aria di distinto gentiluomo, e preoccupata forse più di quanto meriterebbe l'incidente, la donna si porta Chance in casa, per farlo curare dal medico di famiglia. Il morente marito di Eve, Ben O'Brien - un uomo ancora potente, amico personale del Presidente degli Stati Uniti - è così impressionato dall'aura di riservatezza che circonda il suo ospite, da attribuirgli doti che egli davvero non ha.
fonte ComingSoonTrailer
Edited by Viky017 - 15/10/2015, 21:35. -
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L'ho visto ieri sera. Non so se riuscirò a commentarlo per bene, visto che ultimamente non riesco più a commentare nulla per mancanza di tempo ç_ç ma volevo dire che l'ho trovato davvero un bel film. Divertente, ma insieme molto profondo, filosofico, un po' malinconico... Peccato che nessuno lo abbia ancora commentato: è un film che merita una visione, se non altro per la grande performance di Peter Sellers. . -
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Chance (Peter Sellers) è il giardiniere della tenuta di un ricco uomo. Intuiamo ben presto che ha vissuto tutta la sua vita in quella dimora, senza mai mettere piede fuori, con l'unica compagnia della televisione e di una cameriera. Ormai Chance è anziano, e un giorno il proprietario della casa muore. Il che, tra l'altro, non scuote molto l'impassibile (o "imbecille"?) giardiniere. Chance è costretto ad andarsene ma non ha alcuna esperienza del mondo esterno, non sa come muoversi, è sostanzialmente un analfabeta, ci appare sempre più come un ritardato, per dirla in termini brutali, o come un bambino che non è mai cresciuto, per i più sensibili. Mentre vaga senza meta per la città viene investito dall'auto di una ricca signora, Eve Rand (Shirley MacLaine), che impietosita lo porta a casa sua. Al momento di presentarsi, "Chance the gardener" viene misinterpretato da Eve come "Chauncey Gardiner" (non ho idea di come abbiano reso questo passaggio nella versione doppiata, per fortuna l'ho visto originale) e da quel momento in poi è un succedersi di fraintendimenti ed equivoci che, in una rapida escalation, porteranno Chance/Chauncey persino ad influenzare il presidente degli Stati Uniti e ad attirare l'attenzione di CIA ed FBI.
Oltre il giardino è una classica commedia degli equivoci, ma girata ed interpretata con gran classe a differenza di molte altre pellicole dello stesso genere: sottile arguzia, ironia dei dialoghi ed eleganza nel cogliere minime sfumature di volti e voci la contraddistinguono. E poi Peter Sellers ovviamente è il mattatore, tutto ruota attorno a lui e la sua performarce è perfetta: una pacatezza e compostezza estrema, un fine humour tipicamente anglosassone, un disarmante candore, una maschera facciale che già da sola porta a sorridere.
Chance sembra quasi essere la prova vivente della veridicità del motto orwelliano "l'ignoranza è forza": il fatto che sia analfabeta, che non conosca nulla del mondo tranne il giardinaggio, che non sappia relazionarsi "normalmente" con le persone, non rappresenta per lui un handicap, anzi, le sue banali frasi sul giardinaggio vengono scambiate, da persone colte e importanti, per profonde metafore degne di un grande filosofo/economista e nel frattempo lui continua a vivere tranquillo, senza problemi o dolori, benvoluto da chi lo circonda, benedetto dalla sua ignoranza.
Nessuno capisce che in realtà Chance è un guscio vuoto, "oltre il giardino" non c'è nulla, il suo sguardo si anima solo quando s'impadronisce di un telecomando. Appare compassato, educato e gentile, ma in realtà è un manichino lobotomizzato che magari quarant'anni fa faceva ridere, oggi invece è piuttosto inquietante e realistico. Un'arguta satira dell'America e della televisione, che crea idioti e poi contribuisce a renderli famosi ed a porli ai vertici delle Nazioni. Ed era solo il 1979. Chissà cosa penserebbe oggi Hal Ashby, che tra l'altro è autore di una regia tranquilla e discreta, efficace, che va subito al sodo senza virtuosismi e presunzione, seguendo passo passo Peter Sellers con naturalezza. Il film inoltre è arricchito da una bella colonna sonora che spazia tra diversi brani di musica classica, tra cui il celebre Così parlò Zarathustra di Strauss.
Ma in Oltre il giardino ci si possono vedere pure diversi riferimenti religiosi e spirituali: il ruolo chiave del giardino, ovviamente; il personaggio interpretato da Shirley MacLaine chiamato Eve; il fatto che Chance parli e insegni a chi lo circonda con un linguaggio semplice e (scambiato per) metaforico, come le parabole dei vangeli; la frase del marito di Eve "Fammi sentire la tua forza" rivolta a Chance e, ultimo ma non meno importante, la scena finale nella quale Chance cammina sulle acque di un laghetto in giardino.
In definitiva è un bel film, una commedia amara per certi versi in anticipo sui tempi, ben girata e ben interpretata.
8/10. -
.è sostanzialmente un analfabeta, ci appare sempre più come un ritardato, per dirla in termini brutali, o come un bambino che non è mai cresciuto, per i più sensibili.
Questa mi ha fatto cascare sempre in gamba il vecchio Snaporaz. -
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Perfetto connubio di tenerezza, malinconia, umorismo. Il modo in cui un ambiente sociale ormai dominato dal cinismo, abituato ad esso, scambia l'ignoranza e le lacune intellettive di un giardiniere per una straordinaria profondità di spirito, rivela tutto il senso di vuoto di un mondo, dove l'ansia di valori umani che lo riempiano porta all'equivoco, all'esigenza di ricerca di un qualunque appiglio spirituale a cui affidarsi. Capolavoro, uno dei miei film preferiti. Nota personale: ho sviluppato l'abitudine di vedermelo quando sono in viaggio, fuori casa, non c'è un motivo preciso, forse la malinconia che emana che ben si associa allo stato d'animo introspettivo che lo star fuori dalla routine quotidiana, dai suoi impegni, si crea in me. .