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Kiki - Consegne a domicilio
DATA USCITA: 24 aprile 2013
GENERE: Animazione, Avventura, Fantasy
ANNO: 1989
REGIA: Hayao Miyazaki
SCENEGGIATURA: Hayao Miyazaki
FOTOGRAFIA: Shigeo Sugimura
MONTAGGIO: Takeshi Seyama
MUSICHE: Joe Hisaishi, Sydney Forest
PRODUZIONE: NIPPON TELEVISION NETWORK, STUDIO GHIBLI, TOKUMA SHOTEN
DISTRIBUZIONE: Lucky Red
PAESE: Giappone
DURATA: 102 Min
FORMATO: 35 MM (1:1.85)CITAZIONECompiuti 13 anni Kiki, una streghetta simpatica e maldestra, parte alla ricerca di una città bagnata dal mare in cui svolgere il suo anno di apprendistato. In compagnia dell’inseparabile gatto nero parlante Jiji, Kiki arriva nella città di Koriko dove inizia a guadagnarsi da vivere facendo consegne a domicilio a cavallo della sua scopa di saggina. Superate le difficoltà iniziali, la giovane strega, grazie ai suoi poteri magici e alla conoscenza di persone che la fanno sentire a casa, riesce a rendersi indipendente. Ma nella vita, si sa, non tutto fila sempre liscio e le sorprese sono dietro l'angolo.
fonte ComingSoonTrailer
Edited by BlackPanther - 4/3/2015, 14:18. -
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Visto ieri sera, davvero carino! . -
why78.
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Bellissimo!e belle le colonne sonore di Casa Ghibli! . -
Hafufu.
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Il mio Miyazaki preferito . -
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Uno dei più grandi successi di vecchia data di Miyazaki. Ancora lontano dai vertici espressivi e visionari de La Città Incantata (2002), il film che lo avrebbe consacrato a tutto il modo come il Walt Disney del Sol Levante, architetta nel lontano 1989 una storia di grande umanità dalle fattezze più semplici, sempre rimarcando i dettami già consolidati in patria, del suo cinema.
Kiki ha 13 anni, è una streghetta che nel tempo libero ama soffermarsi in tutta spensieratezza a rimirare il cielo azzurro, in attesa di ciò che il futuro ha da riservarle. Un bel giorno si accinge a cominciare il noviziato che come tradizione la sua comunità impone ad ogni adolescente, una sorta di sfida di maturità che consiste nel trascorrere un anno di tempo in una città lontano da casa cavandosela unicamente con le proprie ed uniche forze.
Le condizioni climatiche, secondo quanto preannunciato dalla radio le sono favorevoli, così si avvia a cavallo della scopa regalatagli dall'esperta madre verso una nuova avventura, in compagnia del suo gattino nero parlante, Jiji.
Il primo impatto con la nuova realtà a cui la giovane Kiki deve far fronte si rivela subito brusco, per giunta la scarsa abilità di strega non le permette di rendersi utile al bene comune come vorrebbe ma, fortuna vuole che la conoscenza di una cara signora, Osomo, le permetta di svolgere la mansione di consegnare a domicilio le ordinazioni fatte a carico della panetteria in cui questa lavora, sfruttando la sua bravura con la scopa per imbattersi anche in altri personaggi, ognuno dei quali rappresenterà per la giovane un modo per inserirsi nella società e familiarizzare con la comune vita civile.
L'ambiziosa iniziativa di Miyazaki, di voler dare alla città in cui Kiki deve affrontare il suo noviziato, le sembianze di importanti capitali europee come Stoccolma, Lisbona, Parigi e Milano sono evidenti, lo studio - anche fotografico - compiuto a tal proposito risulta da subito essere uno dei punti più suggestivi del film. Stavolta le sottotrame ecologiste sempre usuali nella filmografia del genio nipponico, vengono meno, per far spazio ad un altro suo grande pallino: il volo e il conseguente aereomodellismo, sinonimo di libertà totale in un cielo pulito e perennemente azzurro, contrastato niente meno che dalla guerriglia, come in Porco Rosso e Si Alza il Vento. In questo film invece della tematica bellica non vi è traccia, nè di un qualsivoglia antagonista e questa assenza di manicheismo determina ottimamente a mio avviso quelle sono le difficoltà della vità, con le sue più svariate situazioni come gli approcci coi coetanei e l'importanza di ritagliarsi un posto nel mondo adulto...
Una favola allegorica sulle difficoltà di gioventù con cui prima o poi si viene a fare i conti, un vero e proprio film di formazione a cui anche gli adulti possono avvicinarsi, come ogni opera del pluripremiato regista.
Ogni personaggio di contorno si rivela fondamentale all'esito del film e alla maturazione personale della streghetta e si capisce perfettamente di come bisogna fare oro delle esperienze di vita donateci dagli altri, siano essi anziani (come la signora con cui Kiki prepara una torta deliziosa) o più giovani (la pittrice in erba stabilitasi nella foresta).
In una certa misura questo film fa capire, mediante la metafora della streghetta un po' estraniata, quanto poco importante sia l'omologazione di certi canoni che la società, specie quella degli anni '80, imponeva ai giovani, il vestirsi in una determinata maniera o partecipare alle solite feste snob accorate e con musica tunz-tunz.
Voto 8. -
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Un film dolce e delicato sul passaggio dall'eta' infantile a quella adulta(l'andare via di casa e rendersi indipendenti) con la classica protagonista dei film dello studio Ghibli, una timida ragazzina che cerca il suo posto nel mondo e vive avventure straordinarie.
Per me non e' tra i migliori di Miyazaki ma l'ho apprezzato lo stesso. Disegni come sempre superlativi.. -
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Anche a me piace molto Kiki.
È anche molto gettonato dalle cosplay. -
FulciEternal.
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Bello, semplice e con grandi personaggi. Le vecchiette memorabili. Le modifiche fatte dagli americani incommentabili. . -
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Visto da poco. L'anime di per se è bello. Mi piace l'ambientazione, ma io Kiki la odio. Quindi non sento la necessità di vederlo ancora, come potrei fare per Totoro. . -
.Visto da poco. L'anime di per se è bello. Mi piace l'ambientazione, ma io Kiki la odio. Quindi non sento la necessità di vederlo ancora, come potrei fare per Totoro.
È uno dei cosplay più diffusi. -
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continuo ad odiare il personaggio... Non è che questo me lo fa amare. -
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Io apprezzo il personaggio, con i suoi limiti. Piuttosto, ho sempre capito poco la storia in sé, forse perché la vedo monca di un finale convincente. Vorrebbe essere una "storia di formazione" ma la parte centrale resta lenta e a tratti noiosetta, mentre il finale lascia un po' tutto a metà. Mi piace però il clima spensierato e leggero, che mantiene un clima sognante persino in momenti più emotivamente nostalgici e tristi (vd. episodio nonnina-nipote alla festa di compleanno). .