Il Dandi

Alessandro Roja/Claudio Santamaria

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    Il Dandi





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    Alessandro Roja è il Dandi nella serie televisiva




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    Claudio Santamaria è il Dandi nel film








    Universo Romanzo criminale

    Interpretato da:
    Claudio Santamaria nel film
    Alessandro Roja nella serie televisiva

    Data di nascita 15 maggio 1954

    Età 33 anni

    Occhi Azzurri

    Capelli Castani

    Alleati Banda della Magliana

    Parenti Patrizia (moglie)

    Base Roma









    Il Dandi, vero nome Mario De Angelis, è un personaggio letterario, protagonista del libro di Giancarlo De Cataldo, Romanzo criminale, ispirato alla vera storia della banda della Magliana, che operò in Italia a Roma tra la fine degli anni settanta ed il 1990. Il personaggio del Dandi è ispirato ad Enrico De Pedis, uno dei capi storici della banda, insieme a Franco Giuseppucci ed a Maurizio Abbatino.



    Amico d'infanzia del Libanese, insieme al Bufalo con cui ha da sempre un rapporto conflittuale, sarà protagonista dell'unione della loro batteria, radicata nella zona della Magliana, con quella di Testaccio, composta dal Freddo, Fierolocchio ed i fratelli Buffoni, allo scopo di sequestrare il barone Rosellini. Dopo avere ottenuto il riscatto, il Libanese espone l'idea di creare una nuova banda, mantenendo unite le due batterie, allo scopo di impadronirsi della attività criminali in tutta Roma, proponendo di trattenere una piccola parte di denaro e di reinvestirne la maggior parte nel traffico della droga.
    Il Dandi, fiducioso nelle intenzioni dell'amico, accetta la proposta, ma inizia a spendere le banconote provenienti dal sequestro, recandosi abitualmente da Patrizia, una giovane e bella prostituta del quartiere Esquilino di cui si è invaghito; la leggerezza provocherà l'identificazione della donna da parte del commissario Scialoja, che da quel momento inizierà le indagini sulla banda. Nonostante le lusinghe del Dandi, Patrizia decide di non diventare la sua donna a tempo pieno e questo gli provocherà reazioni che potrebbero mettere in pericolo le attività della banda ed, al fine di evitarlo, il Freddo ed il Libanese costringono Patrizia a diventare la donna del Dandi, concedendole in cambio la proprietà di un elegante palazzo nel quartiere Parioli, dove diventerà la maîtresse di un bordello di alto bordo.
    Dopo avere imposto il loro dominio su molti quartieri di Roma, affidati ai vari componenti della banda come zone di influenza, il Libanese e la banda entrano in conflitto con il Terribile, un esperto criminale che controlla il quartiere di Centocelle. Dopo la morte del Terribile per mano del Freddo, la banda riceve in eredità tutto il patrimonio del criminale fatto di liquidità, immobili e naturalmente della sua zona d'influenza; in quell'occasione sarà il Dandi ad occuparsi dei passaggi di proprietà degli immobili del Terribile ed in particolare otterrà l'utilizzo di un seminterrato a Trastevere, che sarà trasformato in una bisca ed in un night club.



    Con la morte del Libanese, il Dandi inizia a legarsi sempre di più alla mafia siciliana ed ai servizi segreti, facendo affari da solo con Trentadenari senza informare gli altri che contemporaneamente sperperano i guadagni provenienti dal traffico di droga e si focalizzano nel tentativo di omicidio dei fratelli Gemito, ritenuti responsabili della morte del Libanese e la slealtà nei confronti della banda si manifesta quando, durante l'agguato a Maurizio Gemito, egli abbandona il Bufalo e Ricotta che vengono arrestati.
    In seguito, dopo che i membri della banda hanno iniziato ad uccidersi tra loro, la polizia, grazie alle rivelazioni del Sorcio, riesce ad incriminare i superstiti e tutti vengono condannati a varie pene eccetto il Dandi che, grazie all'appoggio della mafia e dei servizi, viene assolto per insufficienza di prove. Passati quattro anni dalla fine del processo il Dandi intende ristrutturare la Basilica di Sant'Apollinare con l'intenzione di esservi seppellito mentre il Bufalo, che ha conservato l'antico rancore nei suoi confronti, esce dall'istituto psichiatrico giudiziario con l'intenzione di creare una nuova batteria insieme e Fierolocchio e ad un compagno di prigionia e, dopo breve tempo, sarà proprio il Bufalo ad ucciderlo in Via del Pellegrino, nei pressi di Campo de' Fiori; dopo la morte egli verrà seppellito nella Basilica di Sant'Apollinare che aveva contribuito a restaurare.



    A differenza dei suoi compagni, il Dandi è un personaggio che più di tutti si avvicina alla criminalità moderna. Fu l'unico a possedere uno spiccato "spirito imprenditoriale": mentre gli altri sperperavano le proprie quote, egli investiva i suoi proventi anche in attività legali, quali imprese edili, ristoranti e boutiques. Nel corso della seconda parte del romanzo, il Dandi arriva al punto di non voler più dividere i proventi delle sue attività con gli altri membri della banda, visto che si sentiva sciolto da tale obbligo, in quanto ormai le sue attività ed i suoi bottini non rientravano più in quelli della banda. Si dimostra un vigliacco durante l'agguato a Maurizio Gemito, colpevole della morte del Libanese, abbandonando il Bufalo e Ricotta alla polizia. Cresciuto come un ragazzo di strada, ben presto diventa estremamente ricco, tanto da diventare un vero patito dell'arte. La sua caratteristica principale all'interno del romanzo è suo il modo di vestire, sempre elegante, persino il giorno in cui viene ucciso dal Bufalo.










    Fonte: wikipedia

    Edited by mr.wolf™ - 17/6/2011, 14:32
     
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