Samuel Fuller

Worcester, 12 agosto 1912 – Hollywood, 30 ottobre 1997

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    Samuel Fuller

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    Samuel Fuller (Worcester, 12 agosto 1912 – Hollywood, 30 ottobre 1997) è stato un regista, sceneggiatore e produttore cinematografico statunitense.
    Con il suo stile violento e visionario è stato un profondo innovatore del cinema di genere americano.


    Biografia
    Nel 1924 si trasferisce con la famiglia a New York dove lavora come venditore di strada del New York Evening Graphic, di cui diviene a 17 anni giornalista di cronaca nera.

    A Hollywood
    Nella seconda metà degli anni trenta si sposta in California, dove lavora come giornalista al San Diego Sun e come sceneggiatore ad Hollywood. Cappelli in aria di Boris Petroff (1937) è il primo film che reca il suo nome nei titoli.
    Durante la seconda guerra mondiale combatte in Nord Africa, Sicilia, Belgio, Normandia, e Germania, guadagnandosi una stella d'argento e una di bronzo.
    È membro della prima divisione della fanteria statunitense, ed in qualità di reporter è fra i primi a filmare alcuni prigionieri dei tedeschi vittime della soluzione finale.
    Al suo ritorno in patria scrive sceneggiature per la Warner Bros. e realizza la regia del suo primo film, il "western realistico" Ho ucciso Jesse il bandito (I Shot Jesse James, 1949), seguito da Il barone dell'Arizona (The Baron of Arizona, 1950) e Corea in fiamme (The Steel Helmet, 1951). Dal 1951 al 1957 viene messo sotto contratto dalla 20th Century Fox, per cui realizza otto film, tra i quali "La tortura della freccia" del 1957 con Rod Steiger e Charles Bronson.

    La produzione
    Nella sua nuova veste di produttore indipendente, tra la fine degli anni cinquanta e i primi anni sessanta dirige alcuni dei suoi film più noti: La vendetta del gangster (Underworld, 1959), Il corridoio della paura (Shock Corridor, 1962), L'urlo della battaglia (Merrill's Marauders, 1962) dove la Warner modificò il finale contro il suo parere e The Naked Kiss (1964). Dal 1962 lavora per la televisione alle serie The Virginian e Iron Horse.
    Nel 1965 Jean-Luc Godard gli assegna una parte in Il bandito delle ore undici. I registi della nouvelle vague lo acclamano come uno dei loro maestri per il suo ritmo e stile visivo, ma Fuller è costretto a ridurre la sua produzione per gli aspri contrasti con gli Studios che gli bloccano numerosi progetti. Tra il 1967 e il 1980, gira soltanto due film, Shark (1969, realizzato con fondi messicani) e Un piccione morto in Beethovenstrasse (Tote Taube in der Beethovenstrasse, 1973).

    Come attore
    Fuller viene chiamato a prendere parte come attore in numerosi film di registi che ammiravano la sua opera: Wim Wenders lo dirige in L'amico americano, Hammet, Lo stato delle cose e Crimini invisibili. Recita anche in Fuga da Hollywood di Dennis Hopper, 1941: Allarme a Hollywood di Steven Spielberg e Tigrero di Mika Kaurismäki.
    Nel 1980 Fuller torna dietro la macchina da presa per dirigere Il grande uno rosso (The Big Red One), film in cui rievoca la sua esperienza di combattente durante la seconda guerra mondiale; nel 1982 è la volta di White Dog, che però è un insuccesso al botteghino.
    Ha recitato nel 1987 nel film horror-ironico I vampiri di Salem's Lot nel ruolo del dottor Van Meer, ex cacciatore di criminali nazisti che combatte contro i vampiri.
    Il suo ultimo film è del 1989, Strada senza ritorno (Sans espoir de retour), realizzato in Francia.
    Nel documentario The Typewriter, the Rifle & the Movie Camera di Adam Simon (1996), i registi Martin Scorsese, Quentin Tarantino, Tim Robbins e Jim Jarmusch omaggiano e ripercorrono la carriera cinematografica di Samuel Fuller.

    Riconoscimenti

    Festival internazionale del film di Locarno
    1993: Pardo d'onore

    Filmografia

    Regista

    • Ho ucciso Jesse il bandito (I Shot Jesse James) (1948)

    • Il barone dell'Arizona (The Baron of Arizona) (1949)

    • Corea in fiamme (The Steel Helmet) (1951)

    • I figli della gloria (Fixed Bayonets!) (1951)

    • Park Row (1952)

    • Mano pericolosa (Pickup on South Street) (1953)

    • Operazione mistero (Hell and High Water) (1953)

    • La casa di bambù (House of Bamboo) (1955)

    • La tortura della freccia (Run of the Arrow) (1956)

    • La porta della Cina (China Gate) (1957)

    • Quaranta pistole (Forty Guns) (1957)

    • Verboten, forbidden, proibito (Verboten!) (1958)

    • Il kimono scarlatto (The Crimson Kimono) (1959)

    • La vendetta del gangster (Underworld U.S.A.) (1961)

    • L'urlo della battaglia (Merrill's Marauders) (1962)

    • Il corridoio della paura (Shock Corridor) (1963)

    • Il bacio nudo o Il bacio perverso (The Naked Kiss) (1964)

    • Quel dannato pugno di uomini (The Meanest Men in the West) (1965)

    • Quattro bastardi per un posto all'inferno (Shark!) (1967)

    • La rossa ombra di riata (The Deadly Trackers) (1973) film concluso da Barry Shear, e a lui accreditato.

    • Un piccione morto in Beethovenstrasse (Tote Taube in der Beethovenstrasse) (1973)

    • Il grande uno rosso (The Big Red One) (1980)

    • Cane bianco (White Dog) (1982)

    • Le voleurs de la nuit (1984)

    • Strada senza ritorno (Street of No Return) (1989)

    Attore

    • Il bandito delle ore undici (Pierrot le Fou), regia di Jean-Luc Godard (1965)

    • Fuga da Hollywood (The Last Movie), regia di Dennis Hopper (1971)

    • L'amico americano (Der amerikanische Freund), regia di Wim Wenders (1977)

    • 1941: Allarme a Hollywood (1941), regia di Steven Spielberg (1979)

    • Hammett (id.), regia di Wim Wenders (1982)

    • Lo stato delle cose (Der Stand der Dinge), regia di Wim Wenders (1982)

    • I vampiri di Salem's Lot (A Return to Salem's Lot), regia di Larry Cohen (1987)

    • Tigrero: A Film That Was Never Made, regia di Mika Kaurismäki (1994)

    • Crimini invisibili (The End of Violence), regia di Wim Wenders (1997)

    Bibliografia
    - Valerio Caprara, Samuel Fuller, Il Castoro Cinema n. 110, Editrice Il Castoro, 1985


    fonte wikipedia

    Edited by Angelica_ - 21/8/2017, 11:37
     
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  2. maxx g
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    Bella scheda!
    Io Fuller lo scoprii per caso molti anni fa, quando una collega fece la tesi proprio sul regista.
    Ho visto solo ( per ora ) " Il grande Uno rosso " e mi fece una grande impressione.
    Peccato ci sia una scarsa ( eufemismo ) bibliografia su di lui.
    :)
     
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    Su di lui non esiste quasi niente. In italiano e, penso, anche in inglese. E' un regista largamente sottovalutato. Che poi, paradossalmente l'unico film che abbia mai vinto qualcosa è Corea in fiamme, un film di propaganda non male ma di certo non al livello dei suoi noir.
    Ha probabilmente pagato il suo essere outsider. Come molti registi, in realtà.

    Il suo nome è risalito un pò in termini di popolarità quando Tarantino lo citò e partecipò a una sorta di videodocumentario su di lui. Lo mandò in onda raitre secoli fa. Era molto carino, tutto parlato, con una serie di registi che si confrontavano rievocando Fuller tra spezzoni di film, fogli, sceneggiature...
     
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  4. maxx g
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    Su Fuller ebbi fortuna perchè trovai a Feltrinelli l'unica copia della collana
    " Il Castoro " , tra l'altro un Castoro prima maniera, quando era ancora sotto " La nuova Italia ". Recentemente poi ho reperito la tesi di una mia collega, che la discusse proprio su Fuller.
    " Corea in fiamme " penso sia interessante, devo ancora vederlo ma lo farò presto.
     
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3 replies since 17/3/2011, 12:22   68 views
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