-
.
Le onde del destino
Un film di Lars von Trier. Con Katrin Cartlidge, Stellan Skarsgård, Emily Watson, Jean-Marc Barr, Udo Kier.
Titolo originale Breaking the Waves. Drammatico, durata 158 min. Danimarca 1996.CITAZIONEFilm in un prologo, 8 capitoli e un epilogo. Bess ha deciso di sposare Jan, tecnico su una piattaforma petrolifera, nonostante il parere contrario degli anziani della comunità che non apprezzano l'ingresso di un 'estraneo'. Bess, che ha un dialogo interiore con Dio, ama Jan con tutta se stessa, corpo e anima. Un giorno lui rimane vittima di un incidente sul lavoro che lo immobilizza per sempre su un letto. Chiede allora a Bess di rifarsi una vita perché la comunità non le consentirà mai di divorziare: deve fare l'amore con un uomo e poi descrivere a Jan quanto accaduto. A lui sembrerà di rivivere sensazioni che non può più provare. Bess inizialmente oppone resistenza ma poi decide di cedere. Per amore.
fonte MYmoviesTrailer
Edited by Angelica90 - 14/1/2016, 09:05. -
Dignam.
User deleted
L'ho visto due volte nel giro di una settimana. Mi incuriosisce tantissimo, ma non riesco ad avvicinarmici. Lo sento lontano, irraggiungibile. Ogni volta che guardo un film, me ne approprio, sento di averlo capito e di averlo assimilato; ma questo...proprio no. Ho girato per il web alla ricerca di una recensione che poteva farmelo interpretare, ma nulla. Chissà se qualcuno di voi riesce ad aprirmi gli occhi! Come ha fatto una volta deanie con La finestra sul cortile. . -
.
Io l'ho visto diverso tempo fa', ma devo ammettere che prima di essere incuriosito dal film, ero più affascinato dalla figura di Von Trier, irriverente e per certi versi geniale (od originale, a seconda di quanto si possa stimare).
Affascinato soprattutto dal suo manifesto Dogma '95, di cui in questo film è possibile rintracciarne alcuni tratti.
E' un film particolare, che tratta di un argomento particolare ma personalmente, più che questo, ero attratto dall'idea di vedere finalmente applicato (anche se in maniera seminale) le rigide regole di sviluppo di un film secondo questi famosi dettami.
Prova anche tu, partendo dalla biografia di Von Trier.. -
.
Io trovo Von Trier una specie di pallone gonfiato, non mi è mai stato troppo simpatico e le sue idee sul cinema -il dogma di cui ha giustamente parlato tayger- mi trovano in disaccordo quasi totale...
Tuttavia, questo film mi è piaciuto. Non lo rivedrei, è pesantissimo e deprimente, ma la storia mi ha molto colpita. E' una storia d'amore senza compromessi, estrema, un punto di non ritorno sull'amore, la vita, la morte, la gelosia, i pregiudizi, le invidie. Forse ha contribuito anche la performance di Emily Watson e Stellan Skargaard, che sono bravissimi.
Detto questo, lo stile di Von Trier lo trovo inutilmente pesante, presuntuoso e artificioso (sempre meno di Dogville!), e capisco che possa non creare il piacere di vedere il film.. -
Dignam.
User deleted
I canoni del Dogma 95 (che comunque ho scoperto 2 giorni fa) impongono di fare un tipo di quel cinema colto europeo, quei mattoni di tre ore che non fanno altro che creare profondo nervosismo nello spettatore. Sono canoni impossibili da rispettare se vuoi fare un film che qualcuno possa guardare sentendosi intrattenuto. Infatti, come ho letto su wikipedia, tutti i registi di questo movimento non rispettavano mai il dogma. Come fai a fare un film senza musica o scenografia? Chiusa la parentesi, a me piace von Trier, certo film come Antichrist non li digerisco proprio, ma The Kingdom mi è piaciuto tantissimo, certo, l'ho visto in una settimana , però mi piace molto. Dogville lo devo ancora vedere e ho grandi aspettative, e Melancholia spero di poterlo vedere, un giorno. Mi sono fatto due pareri riguardo a Le onde del destino: da una parte lo vedo come una esasperata dichiarazione d'amore, una storia relativamente romantica. La prima volta l'ho vista in questo modo, e quindi mi era piaciuto parecchio il film. La seconda volta invece è nata in me la sensazione che quello che von Trier racconta non è altro che un caso patologico di una donna che fa male a se stessa, una storia dove il romanticismo proprio non c'entra nulla. Mi è parso molto squallido, e a tratti anche irritante. Insomma Bess è una pazza e Jan è un maniaco. Poi l'influenza della chiesa sulla donna, e i dialoghi con Dio secondo me sono magnifici. La regia la trovo bellissima, rende un film molto lento e privo di azione, piacevole, o almeno io la vedo così. Altrimenti non l'avrei visto due volte. Ora però non penso lo vedrò mai più
Qualcuno di voi riesce a spiegarsi la scena finale delle campane?. -
.
Il finale onestamente non me lo ricordo o meglio.. non saprei dargli un'interpretazione che non gli ho dato nemmeno quando l'ho visto la prima volta.
Comunque citare tra i propri film preferiti questo titolo a me ha sempre fatto venire in mente che sia un titolo per una certa cerchia di cinefili un po' radical chic se proprio vogliamo dare etichette. -
Dignam.
User deleted
Non mi piace dire che un determinato film sia destinato per qualcuno in particolare. Il cinema è per tutti. Forse siamo noi che li classifichiamo. . -
Hannibal Lecter.
User deleted
L'ho visto solo due giorni fa e l'ho trovato stupendo, uno dei migliori di Lars, regista che adoro, pazzia compresa!!! Al contrario degli altri utenti non l'ho assolutamente trovato pesante ne tantomeno lungo nonostante ben 2 ore e mezza di film che, a mio parere, volano; il film e' sicuramente duro, commovente e forse anche disturbante ma chi conosce Von Trier sa gia' a cosa va incontro, gli atttori sono splendidi e davvero molto convincenti, un film che fa riflettere e non poco: cosa siamo disposti a fare , dove vogliamo spingerci per amore? Sempre l'amore, che ricorre in tutti i film di Von Trier, in questo caso l'annientamento fino a quasi follia pura per amore del coniuge. Duro ma toccante. Da vedere, un film che ti rimane dentro.... . -
RogerDodger.
User deleted
E' un film che ha bisogno di tempo per essere "digerito" e capirne tutti i significati. Di sicuro e' straziante, spiazzante, tetro e nella sua follia, splendido. Parlo di follia perche' se a prima vista l'unica pazza sembra essere Bess (una Emily Watson superlativa, tanto che il ruolo le e' valso la candidatura all' Oscar ed essere al numero 18 delle migliori interpretazioni femminili di tutti i tempi secondo Premiere Magazine), in realta' la sua follia amorosa la rende una persona , l'unica, davvero sana circondata da un mondo di pazzi incapaci di riconoscere l'amore quando lo si incontra. Una versione di Gesu' al femminile in un film dove l'amore incondizionato e' il vero protagonista.
Di sicuro, se siete in vena di leggerezza, non vi consiglio di guardarlo, d'altronde se scegliete di vedere un film di Lars von Trier sapete a cosa andate incontro.. -
.
Ce l'ho da tempo, ma non mi convinco mai a vederlo perchè temo metta infinita tristezza e angoscia...che dite, è così? . -
RogerDodger.
User deleted
A volte, Viky, per quanto possa essere paradossale, e' bello stare male. Il film ti lascia con un senso di "dolce" tristezza, ma non di angoscia, piuttosto di riscatto e liberazione. SPOILER (clicca per visualizzare)Non aspettarti il lieto fine, Bess non e' fatta per stare in questo mondo e credimi, per lei e' molto meglio cosi'
Se decidi di guardarlo, vorrei leggere le tue impressioni. -
.
Io me lo sono andata a cercare ieri sera, dovevo recuperarlo da tempo e dopo aver letto il commento di Roger mi sono decisa Mi ritrovo d'accordo su tutto quello che ha scritto, un film sicuramente difficile da digerire ma bellissimo! Non ho parole per dire quanto mi è piaciuto, 5 stelline gliele metto convinta! La Watson è stata straordinaria, la scena è tutta sua!!! Ma anche Stellan mi è piaciuto moltissimo! Trovo che nei film di Lars lui spicca maggiormente! E' un bravo attore a prescindere, ma Lars lo valorizza particolarmente secondo me!
Il finale devo dire che di primo impatto non mi stava piacendo.. poi pensandoci, va benissimo così pure quello!Ce l'ho da tempo, ma non mi convinco mai a vederlo perchè temo metta infinita tristezza e angoscia...che dite, è così?
Si, per smontare ti smonta! Non ci ho pianto, ma c'ero quasi! I giri mentali me li sono fatti!
Ma mi è capitato con tutti i film di Lars che ho guardato fino ad ora! Ormai questo regista lo amo, e sto recuperando pian piano i suoi lavori, e fino ad ora ho visto tutte storie molto forti e toccanti. Anche Dancer in the dark non scherza da questo punto di vista! Forse Dancer, insieme a questo, è il più tosto tra i suoi che ho visto.
Questo io lo consiglio perchè merita, è troppo bello! Straziante, non è certo il genere di film che si guarda di fronte ad una pizza per distrarsi.. Ma se sono sopravvissuta io, che appena si tratta di film un pelino più forti mi piglia male, ce la fa chiunque!
Edited by Angelica90 - 21/3/2016, 14:15. -
.
Va bene, ho deciso, stasera lo guardo! Se sopravvivo commenterò . -
.
Scozia, qui si sviluppa la parabola discendente dell'amore tra Bess, giovane ragazza molto religiosa e affetta da vari problemi psicologici, e Jan, lavoratore di una piattaforma petrolifera e rigorosamente ateo. I due si sposeranno, facendo scoprire a lei l'amore, la sessualità, che da tutta la vita aveva rifiutato. Ma le cose tra i due cominceranno ben presto ad andare male, a causa di un incidente di Jan sul lavoro, che lo costringerà all'immobilità permanente.
Bess si convince pertanto che l'unico modo per salvare il marito è quello di concedersi ad altri uomini, sulla spinta di quest'ultimo. Ma la situazione invece che migliorare lentamente peggiorerà, portando Bess a un doloroso sacrificio, e alla disperazione dei suoi cari.
Lars von Trier firma con Le onde del destino il primo film della sua celebre trilogia "Del cuore d'oro", e lo fa in maniera non del tutto convincente.
Il film, realizzato con tecniche lontane dai principi del Dogma 95, a parte l'uso della camera a spalla, tenta di stare in piedi su concetti ed emozioni difficilmente esprimibili, puntando su una drammaticità molto forte.
Bensì si ha la sensazione che il buon Trier questa volta non abbia puntato su una vera e propria autenticità, quel senso dell'improvvisazione, dell'emozione chiara e pulita a lui congeniale, ma abbia fatto uno studio troppo dettagliato della narrazione.
Si ha pertanto una pellicola di per se bella, ma che esteticamente ed espressivamente non dice nulla di che.
Le onde del destino segue lo stesso filone, più che di Idioti, di Dancer in the Dark.
Ma mentre nel film con Bjork von Trier riesce a firmare un'opera spettacolare, emozionante e struggente fino al midollo, qui l'emozione è statica, empatica.
Bensì il film mostra concetti molto interessanti, tra questi le critiche mosse alla religiosità, all'eccessivo bigottismo delle comunità ecclesiastiche. Il risultato qui è convincente e funzionale alla storia.
Ad altissimo livello l'interpretazione degli attori, su tutti la Watson, che riesce da sola a "coprire" alcune falle del film.
A parte quello che ho detto è comunque un film da vedere, ma della trilogia il migliore è e rimarrà Dancer in the Dark, probabilmente il miglior film del regista danese.
Voto 3/5..