The Wrestler

Darren Aronofsky - 06 marzo 2009

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  1. UsagiTsukino
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    The Wrestler



    Un film di Darren Aronofsky. Con Mickey Rourke, Marisa Tomei, Evan Rachel Wood, Mark Margolis, Todd Barry, Wass Stevens, Judah Friedlander, Ernest Miller, Dylan Keith Summers, Tommy Farra, Mike Miller, Marcia Jean Kurtz, John D'Leo, Ajay Naidu, Gregg Bello.

    Drammatico, durata 109 min. - USA, Francia 2008. - Lucky Red uscita venerdì 6 marzo 2009.


    CITAZIONE
    Negli anni '80 Randy "The Ram" Robinson era un eroe del pro wrestling all'apice della carriera. L'incontro con il rivale Ayatollah, sconfitto il 6 aprile 1989, sarebbe rimasto per sempre nella storia dello spettacolare sport. Tuttavia, venti anni dopo "l'ariete" porta sul corpo i segni della lotta. Appesantito e decaduto, lavora part time in un grande magazzino e pratica il wrestling nelle palestre dei licei, ogni fine settimana, per la gioia dei (pochi) fan che gli sono rimasti.

    fonte MyMovies

    Trailer




    Edited by Viky017 - 29/9/2017, 19:43
     
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  2. *His Infernal Majesty*
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    Mi sono venuti i brividi solo a vedere il trailer... Non vedo l'ora di vederlo, credo che mi piacerà. Aronofsky non mi deluderà, ne sono sicura.
    (Com'è invecchiato Mickey Rourke!)
     
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  3. UsagiTsukino
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    già Mickey Rourke è impressionante... quasi irriconoscibile.
    ma sono comunque contenta per lui.... un riscatto lo meritava è un attore di grande talento che non ha mai avuto la possibilità (anche un pò per colpa sua) di potersi esprimere appieno!!
     
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  4. ***MaCe12***
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    Che dire? Film straordinario a tratti divertente e a tratti struggente...rimarrà nel mio cuore questo film!:10:
     
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  5. cerebral assassin
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    parlo da appassionato di wrestling quindi potrò sembrare un pò di parte ma questo film è veramente bello ... assolutamente da vedere anche che non ama questo sport entertainment
    voto: :8:
     
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    inserisco un commento che scrissi su un altro forum di cinema

    The Wrestler

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    Non faccio un sunto della trama perchè non voglio guastare la visione anticipando vari dettagli.
    che dire, film assolutamente magnifico, di un amarezza poco comune. La storia e il disfacimento di un uomo che non riesce a vivere la normalità della vita quotidiana, un uomo che si senta a casa soltanto sul ring dove si spoglia dei propri prolblemi e si mostra per quello che è, Randy "the Ram" l'ariete.
    Grande regia, Arronfosky non sbaglia un colpo. Questo regista lo adoro.
    Grandi le interpretazioni, quella di Rourke meritava la statuetta, Sean è stato bravo ma Rourke/the Ram afferra Harvey Milk e lo spezza in due, un interpretazione intensa e commuovente che non vedevo da tempo.
    Brava e in parte quasi quanto Rourke pure la Tomei che si fa guardare molto volentieri :wub:
    Stupenda la colonna sonora, dai Guns alla bellissima "the wrestler" di Bruce Springsteen.
    Voto: 9
     
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    Francesca

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    Interessante la recensione di coming soon, ma io non so quanto c'entri la politica... Anzi, c'è un modo di guardare ai gloriosi anni '80 molto più che nostalgico, come a una realtà ideale fatta di gioco, di grandiosità, di possibilità e anche di speranza... E proprio per questo non più proponibile nel presente. Il presente è tristezza di qualcosa che si è andato perduto, è decadenza, è un grigiore a cui si stenta ad adattarsi.
    La storia di Randy ci viene presentata un pò sulla falsa riga di Rocky, un emarginato deriso un pò da tutti. Il suo valore è smarrito, Randy è per tutti un "c'era una volta" e sull'onda di questa immagina trionfale ormai sbiadita continua a vivere.
    Ma The wrestler non è Rocky. Si snoda quasi subito su altri binari.
    Randy è una persona buona, una persona dolce, anche generosa, ma è un debole, è una persona che soffre di una solitudine devastante, è un uomo che sconta uno per uno i propri difetti, le scelte sbagliate, le paure, l'incapacità di accettare responsabilità, di crescere in un certo senso, per isolarsi in un universo ormai soltanto ideale. E non è che il suo destino sia tutto sul tappeto del wrestling (tra l'altro c'è un tale degrado nel modo in cui ci viene presentato al suo livello più basso), Randy ha la possibilità di scegliere sempre, ma il suo comportamento di fronte alla vita è come quello di un tossicodipendente: se riesce a raddrizzare il rapporto con la figlia e a instaurare una relazione autentica con una donna, allora anche il resto della vita più quotidiana è accettabile, ma basta un problema, un ostacolo, una incomprensione, e le motivazioni vengono meno, e il ring diventa quel baratro in cui tornare, consapevolmente sconfitti da se stessi, come a una casa in rovina della quale si conosce ogni angolo più buio.

    Personalmente ho trovato il fim bellissimo, pieno di emozione senza retorica, con una regia distaccata capace di catturare ogni piccolo dettaglio, i sentimenti dei personaggi e la bravura degli attori. Certo, Mickey Rourke fa il film. C'è molto della sua vita in Randy, (una commistione arte-vita comune anche allo Stallone-Rokcy del 1976), e proprio a Mickey Rourke si deve la scrittura del monologo finale, che esce fuori direttamente dall'anima e dal passato dell'attore. Un reietto cui nessuno ha mai concesso una seconda occasione. Nel caso di Randy, non si sa se questa seconda occasione sia quella di riprendere in mano la propria vita o di farla finire nell'unico modo che si è conosciuto, nell'unico modo in cui acquisti un senso compiuto. E' sempre una questione di scelte, e Aronofsky non giudica, ma con occhio in certi momenti di compassione ci racconta questa piccola storia indipendente.

    Vorrei che Mickey Rourke avesse vinto l'Oscar, l'avrebbe meritato tutto, per la capacità empatica, la presenza, il lavoro introspettivo... Naturalmente, Mickey Rourke sconta il suo passato, l'incapacità di essere anche nelle interviste politicamente corretto, questo suo porsi come sempre fuori da ogni schema. Gli si preferisce Sean Penn, ottimo attore per carità, ma nell'ennesimo biopic. E' la politica a segnare sempre di più il destino degli Oscar. Mickey Rourke, un pò come il suo Randy, perde ironicamente la possibilità di vedersi riconosciuto e accettato in un microcosmo del quale meriterebbe di far parte, ma che, è il caso dell'Academy, è chiuso ed elitario, attento alla conservazione della propria bandiera intellettuale forse superata (penso anche all'esclusione sistematica dai premi dei film più amati dal pubblico, tipo Il cavaliere oscuro che ancora grida vendetta).
     
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  8. Mr.Wolf°
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    Sono rimasto impressionato da quanto il personaggio di Randy è paradossalmente uguale a Mickey Rourke, sembra quasi il film della sua vita.
    Molto bravo Aronofsky in questo film(mi affascina sempre di più questo regista)..le inquadrature poste dietro le persone sono fatte apposta per coinvolgere quanto più lo spettatore come se fosse un film reale, e a tratti sembra di assistere a un documentario.
    Randy paga tutti i suoi errori fatti nella sua vita...e quando sembra che le cose si stiano mettendo apposto ecco che precipita di nuovo nel baratro.
    Ma d'altronde la vita di Randy è il pubblico, è il wrestling!!!
    Lui sa che fuori dal ring non è nessuno..ma dentro al ring è lui il campione per tutti, dentro al ring lui è veramente qualcuno!

    :8:

    Mi dispiace solo per Mickey Rourke che in questo film meritava l'oscar.

    L'entrata sul ring con il sottofondo di Sweet child o' mine dei Guns n' Roses ed il monologo finale mi hanno messo i brividi!
     
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  9. Arch Stanton
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    Due scene su tutte:

    - L'ingresso al banco alimenti che vive come se fosse il ring.

    - il paragone con la passione di Cristo (citata dalla Tomei e poi le ferite al costato fatte con la sparapunti)

    e in più il paragone costante Randy/America.
     
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  10. Lacrymosa
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    Rivisto ieri,ottimo
     
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  11. Hannibal Lecter
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    stupendo, un film perfetto...non aggiungo altro se non la mia innegabile passione per Mickey Rourke
     
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    Che bel film questo, Rourke ci mette tutta la sua passione per il cinema e riesce a dare al suo personaggio una forte impronta, un personaggio divertente ma allo stesso tempo riflessivo e disperato, il campione di un tempo ormai caduto in rovina che cerca di ritornare al successo, ma la sua vera battaglia non è quella sul ring ma quella interiore, un uomo che deve recuperare la voglia di vivere e riallacciare i rapporti con la figlia, un personaggio da ammirare, un campione sul ring e nella vita.
     
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  13. Hannibal Lecter
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    complimenti, analisi giustissima, il miglior film di Arnofsky, decisamente superiore al Cigno Nero, per me...
     
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  14. Prestige23
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    Mickey Rourke grandioso, i premi che ha vinto per questa interpretazione sono tutti meritati.
     
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  15. His Infernal Majesty
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    QUESTO è UN FILM. Non aggiungo altro.
     
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20 replies since 12/12/2008, 18:43   541 views
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