Mad Max

Mel Gibson

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  1. Norrin Radd
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    MAD MAX



    Nome: Max Rockatanksy
    Professione: Agente della Main Force Patrol

    I film con Mad Max:
    - Mad Max: Interceptor (1979)
    - Interceptor - Il guerriero della strada (1981)
    - Mad Max - Oltre la sfera del tuono (1985).

    Max nel primo Interceptor:
    Australia. In un futuro non troppo lontano ("a few years from now..." indica all'inizio) la società com'é oggi costituita non esiste più. Le strade sono in balia di criminali psicopatici che guerreggiano contro gli ormai pochi tutori dell'ordine. Max Rockatanksy (Mel Gibson) é la punta di diamante della Main Force Patrol, ed é tra i più abili agenti in automobile nella sfida contro le gang che dominano le autostrade. Dopo un inseguimento, nel quale perde la vita il Nightrider, leader di una banda di psicopatici in motocicletta, Max si ritrova nel centro del mirino di questi personaggi che vogliono vendicare la morte del loro leader. Toecutter (Hugh Keays-Byrne), nuovo capo della gang, comincia uccidendo il suo migliore amico e collega Jim Goose (Steve Bisley), colpevole di aver arrestato Johnny The Boy (Tim Burns) e di aver minacciato la banda stessa. In seguito a questo, Max, sconvolto, decide di abbandonare la Main Force, per ritirarsi in campagna con l'amata moglie Jessie (Joanne Samuel) e il figlioletto Sprog. Dopo un inizio positivo, la famiglia si ritrova per disgrazia ad incontrare la gang di Toecutter, e nonostante una fuga verso il nord e un'apparente rinnovata tranquillità, vengono raggiunti e perseguitati, fino alla tragedia finale nella quale Jessie e Sprog, attaccati dalla banda di criminali, vengono brutalmente uccisi investiti dalle motociclette, senza che Max possa fare niente. A seguito della morte della famiglia, Max decide per la vendetta più spietata; reindossa il completo di pelle nera della Main Force Patrol, prende senza permesso il veicolo più potente del parco macchine, la V8 Interceptor (detta anche Pursuit Special) dotata di turbina su testata e 600 cavalli di potenza, e si mette alla caccia della gang. Dopo aver ucciso alcuni dei membri (tra i quali Cundalini e Mudguts) sfidandoli con la propria auto, si mette alla ricerca di Toecutter, Bubba Zanetti e Johnny The Boy. Dopo averli inseguiti, ma senza essere riuscito a raggiungergli, si ferma davanti alla moto abbandonata di Johnny The Boy. In realtà è un tranello, e Max viene ferito alla gamba sinistra con un colpo di pistola e successivamente con le moto gli passano sopra il braccio destro, lasciandolo a terra incapace di muoversi. Mentre Bubba sta per finirlo, Max accecato dalla rabbia e con le poche forze, raccoglie il suo fucile a canne mozze e uccide il biker. Toecutter, resosi conto della rabbia che anima Max (una sequenza interpretata superbamente da Gibson), fugge con la moto, non consapevole che Max é già a bordo della V8 e lo sta inseguendo. Con la turbina innestata e i 600 cavalli di potenza completamente sbrigliati, Max mette il sale sulla coda al fuggiasco, e per quanti tentativi possa fare non riesce a seminare il bolide che viaggia spedito quanto un aereo. Toecutter finisce con lo schiantarsi frontalmente contro un camion, e viene spiaccicato dalle ruote, mentre Max, vittorioso, si dedica alla ricerca dell'ultimo sopravvissuto della gang. Trova Johnny The Boy che saccheggia un uomo senza vita, uscito di strada con un pick up. Benché si professi innocente riguardo all'accaduto, Max lo lega con un paio di manette al pick up distrutto, il quale perde benzina dal serbatoio. Escogita un sistema per far arrivare entro un certo tempo la benzina ad un accendino, e gli lascia accanto un seghetto con questa frase; "La catena delle manette, é acciaio superresistente. Ti ci vorranno dieci minuti per segarla con questa. Ma se hai abbastanza coraggio, ti puoi segare il piede in soli cinque minuti". Max se ne va indifferente mentre Johnny grida "Non mi fare questo, ti supplico!!!", e mentre la V8 si allontana dalla scena, il pick up esplode uccidendo presumibilmente Johnny The Boy. Il film si chiude con la striscia divisoria della corsia che scorre mentre Max si abbandona al suo destino; la strada.





    Nato da un progetto quasi casuale di George Miller, che vinse un concorso per cineasti dilettanti, Mad Max (rititolato erroneamente Interceptor in Italia), fu un film realizzato con un budget quasi da B-movie (circa 300mila AU$) per diventare in poco tempo un record d'incassi mondiale (oltre 100 milioni di dollari). Entrò nel Guinness dei primati per il film a basso costo che ottenne i migliori incassi, e fu superato solo nel 1999 da The Blair Witch Project. Negli annali del cinema australiano, Mad Max é tuttora il film di maggior successo di sempre, fatto che lo ha trasformato in vero elemento culturale, dato che in Australia é celebrato addirittura con ritrovi, feste e parate, nonché innumerveoli tributi (il video dei Puretone "Addicted to Bass" dove viene ripreso l'inseguimento iniziale) e mille altre trovate che ricordano Mad Max nell'immaginario collettivo australiano. Nel corso degli anni, la pellicola é diventata subito un vero cult grazie anche all'uscita del secondo film, The Road Warrior (intitolato anche Mad Max 2), che presentava elementi ancora più interessanti rispetto al primo, come il ritorno al medioevo barbarico, che avrebbero poi ispirato molte altre pellicole riguardanti un futuro apocalittico tra cui 2019 - dopo la caduta di New York e Terminator, per le loro ambientazioni in scenari violenti e barbarici. Si annovera inoltre il primo grande ruolo per Gibson, già apparso in produzioni australiane come Summer City (sconosciuto in Italia) e che capitò quasi per caso nel ruolo di Max Rockatansky, dato che lui doveva solo accompagnare l'amico Steve Bisley. Il caso volle che la sera prima Gibson fosse rimasto coinvolto in una rissa, e si presentò con un occhio tumefatto e un look da duro. I produttori lo videro e gli dissero di ripresentarsi ancora, perché erano alla ricerca di freak. Ripresentatosi, stavolta senza lividi, non venne riconosciuto, ma il look parve giusto per interpretare l'eroe del film, ossia un uomo comune spinto a scelte estreme a causa degli eventi, e il ruolo divenne suo. Firmò un contratto che prevedeva il pagamento alla buona riuscita del film, e lui accettò convinto comunque nelle potenzialità della pellicola. La sua interpretazione fu egregia, e Gibson divenne una star mondiale il cui volto veniva associato a quello del poliziotto Max Rockatansky. Tutt'oggi, al di là di altri personaggi di successo, Mad Max rimane comunque il personaggio principale a cui viene associato Gibson. Miller, inoltre, era un medico prima di diventare regista, e nel film sono rappresentate molte delle cose che lui vide quando lavorava al pronto soccorso, particolare alla base sia della crudezza del film (accentuata ancora nel secondo) sia ad una certa violenza sadica che esprime Max stesso. Sembra che questi elementi abbiano lasciato un segno indelebile in Gibson che, dopo tanti anni, nei suoi film, ripropone spesso il ruolo del buono che diventa sadico peggio dei cattivi, che renderà famosi nomi come Martin Riggs (protagonista di Arma Letale) e Martin Benjamin (Il Patriota).

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    Max in Interceptor - il Guerriero della strada:
    « La mia vita si spegne, e la vista si oscura. Mi restano soltanto ei vaghi ricordi di un caos immane. I sogni infranti delle terre perdute, e l'ossessione di un uomo sempre in lotta; Max, il Guerriero della Strada. Era figlio dei tempi in cui il mondo viveva sotto il dominio dell'oro nero, e ideserti brillavano per le fiamme delle gigantesche torri che estraevano il petrolio. Ora tutto è distrutto, scomparso, come e perché non lo ricorda più nessuno, ma è certo che un immane conflitto annientò due grandi potenze. Senza il petrolio, l'uomo tornò alle sue origini primitive, e tutte le sue macchine favolose andarono in rovina. Tutti i popoli tentarono di raggiungere un accordo, ma nessuno riuscì a fermare la valanga del caos. Nel terrore dei saccheggi e nelle fiamme della violenza, il mondo scoppiò, e tutte le sue città crollarono una dopo l'altra. L'uomo si nutrì di carni umane per sopravvivere. Su tutte le strade vincevano coloro che avevano la forza, e i mezzi, per piombare sulle vittime e depredarle, anche dell'ultimo respiro. Niente aveva più valore di una piccola tanica di benzina; i deboli, scomparivano senza lasciare neanche il segno di una croce su delle misere pietre. Nel ruggito di un motore, quelli come Max, si difendevano dai demoni del passato, e dalle inutili speranze di un futuro svuotati di ogni sentimento umano, condannati a inseguire ogni piccola traccia di vita, nelle terre perdute. E alla luce di quei giorni desolati, Max imparò a dominare il suo destino »
    Voce del narratore all'inizio del film.

    Australia. In un apocalittico scenario post atomico, dove ogni traccia della società e delle antiche istituzioni è andato perso, gli uomini sono regrediti ad una sorta di medioevo barbarico dove si combattono a vicenda per impadronirsi dell'ultima benzina rimasta, causa stessa del conflitto. In questo contesto, il solitario Max (Mel Gibson) erra senza meta a bordo dell'ultima delle V8 Interceptor con un cane cercando di accaparrarsi parte del carburante, e combattendo contro orde di selvaggi motorizzati che tentano a loro volta di rubare la sua benzina. Dopo uno scontro con alcuni di questi, dove riesce ad ucciderne 2, Max si trova faccia a faccia con Wez (Vernon Wells), motociclista punk sadico e violento, che fa parte della tribù degli Humungus, guidati dal crudele e diabolico Lord Humungus. Mentre Max sta cercando di impossessarsi della benzina di un elicottero apparentemente abbandonato, si batte e imprigiona il Capitano Gyro (Bruce Spence), che lo conduce ad un'impianto petrolifero ancora funzionante, dove un gruppo di persone chiamato La Tribù del Nord é costretta a difendersi dagli attacchi degli Humungus. Con uno stratagemma molto astuto (salva un membro della tribù ferito dagli Humungus e stringe un accordo con lui), Max riesce ad entrare nella raffineria, dove viene inizialmente accolto in maniera repulsiva a causa della sua richiesta. La tribù sta cercando una motrice per portare via tutta la benzina che hanno, e Max trova l'appiglio per fare un nuovo accordo e cercare lui stesso la cisterna in cambio di benzina per la sua auto. Riuscito nell'impresa di procurare la motice, grazie anche all'aiuto del Capitano Gyro e del suo elicottero, Max completa il suo accordo e decide di partire, nonostante la tribù voglia fargli guidare la cisterna e portarlo con loro verso un futuro migliore. Il nostro rifiuta, e parte ugualmente lanciandosi a tutta velocità attraverso il campo degli Humungus che, risvegliati, si gettano all'inseguimento. Nel duello, Max ha la peggio; gli viene fatta rotolare l'auto giù da una vallata e fatta esplodere, Cane viene ucciso e Max morente viene salvato in extremis dal Capitano Gyro che lo riporta al forte della Tribù del Nord. Non del tutto ristabilito, Max si offre per la guida della motrice, stavolta senza accordi, consapevole di andare incontro ad un'impresa suicida. In questo viene accompagnato da Kid (Emil Minty), un bambino selvaggio che gli si è affezionato. Retroguardia rimane solo Pappagallo. Max e il carico sembrano avere inizialmente la meglio, distruggendo diverse auto nemiche e riuscendo a difendersi molto bene, ma nella parte finale gli Humungus si riprendono e lo assediano, ferendolo gravemente alla spalla e uccidendo Pappagallo. Ormai consapevole della propria sconfitta, Max si dimena con le ultime forze per sopravvivere insieme a Kid, mentre l'attacco di Wez viene neutralizzato scaraventandolo giù dalla motrice in corsa. Lord Humungus, accecato dalla rabbia e dal desiderio della benzina, alla fine tamponerà frontalmente Max e la sua motrice avendo la peggio, uccidendo Wez e mandando fuori strada il veicolo guidato da Max. A battaglia finita, i rimanenti Humungus andranno via senza soddisfazione, poiché nella cisterna c'era solo sabbia. Max è ancora vivo comunque, e insieme a Kid, resosi conto dell'inganno, accetterà desolato l'epilogo del conflitto. Il Capitano Gyro diventerà il nuovo leader della Tribù del Nord, e guiderà le sue persone lontane con la benzina nascosta nelle loro auto. In seguito, Kid diverrà il nuovo capo della tribù, e chiuderà la narrazione. "E il Guerriero della Strada... quella fu l'ultima volta che lo vedemmo. Egli vive ora soltanto nei miei ricordi..." (Kid che termina la narrazione)



    Il sequel del già riuscitissimo Mad Max è entrato negli annali del cinema d'azione come uno dei più spettacolari e visivamente sconvolgente di tutti tempi. Se la trama è già un'ottima base, tanto da essere il film che inaugura il ritorno al medioevo barbarico nel filone fanta-scientifico, le sequenze girate e le trovate che lo arricchiscono sono entrate davvero nell'immaginario collettivo, tanto che molti personaggi si sono successivamente rifatti al Guerriero della Strada in molteplici maniere (in primis, il look) e tutt'oggi, citando la pellicola, questa non può che riportare alla memoria l'inventiva che George Miller e company seppero sfruttare nello sviluppo del film. Il film si rifà a molti elementi del cinema contemporaneo e del passato, i pistoleri solitari di Sergio Leone agli indiani selvaggi di John Ford, la catastrofe atomica parodiata da Stanley Kubrick e l'abbandono di ogni forma societaria costituita profetizzata da H.G. Wells in The Time Machine. La confluenza di diversi generi sta certamente alla base del successo del Guerriero della Strada, che si distaccava totalmente anche dal film precedente cercando di sviluppare la storia di Max in un ambiente ancora più violento di quello che lo aveva caratterizzato prima. La trama mette molto l'accento su quella che qualcuno ha definito "L'anima Nera di Max", ossia quel lato contraddittorio che aveva spinto il protagonista a compiere la carneficina del primo film, e che nel secondo si mostra più come una totale indifferenza nei confronti dei concetti di bene e male, giusto e sbagliato, dato che il personaggio aiuta effettivamente i buoni, ma solo per trarne profitto. Inoltre, il protagonista nell'arco del film pronuncia pochissime battute, regala solo un paio di sorrisi abbozzati e sembra non provare rimorso in nessuna situazione, come se ormai dovesse solo tirare a campare, senza nessuna motivazione specifica, salvo l'alimentare il proprio veicolo. Lo stile alla Clint Eastwood adottato da Gibson è in perfetta sintonia con lo scenario del deserto australiano, che offre al film forse il miglior sfondo possibile per un ambientazione post atomica. Le Terre Perdute sembrano realmente terra di nessuno, e per sconfinati chilometri si vede solo sabbia e argilla, creando un senso di abbandono e di scarso senso dell'orientamento tali da far pensare allo spettatore che forse oltre non c'è niente, e quest'elemento porrà le fondamenta per Mad Max oltre la sfera del tuono, dove verrà spiegato il motivo della catastrofe e i protagonisti sorvoleranno una Sidney spettrale oscurata da tempeste di sabbia dove aleggia il sapore della distruzione atomica.

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    Max in Oltre la sfera del Tuono:
    Dalle ceneri della grande distruzione, ritorna Mad Max l'ex poliziotto ed eroico guerriero che salvò un villaggio di civili dalla furia degli Humungus, ora privo della fedele V8 Interceptor andata distrutta nell'episodio precedente.
    Egli giunge a Bartertown, corrotta città in mezzo al deserto, e ottiene un accordo con la sua regina, Aunty Entity (interpretata da Tina Turner); se egli ucciderà Blaster, un guerriero mascherato alle dipendenze di Master, che dirige la centrale elettrica della città, riceverà una grandissima ricompensa. Master è un anziano nano ed è l'unico in grado di gestire la centrale, che funziona grazie al metano prodotto dai maiali, e finché c'è Blaster a proteggerlo può sfruttare la situazione per spadroneggiare.
    Seguendo la legge e il volere di Aunty, egli lo provoca in città e fa scaturire una lite che andrà risolta nel Thunderdome, una sorta di Colosseo in cui i due "imputati" devono combattere con armi lì presenti all'insegna del motto "Due combattono, uno vive".
    Max riesce a sconfiggere Blaster, ma togliendogli la maschera scopre che è semplicemente un ritardato, perciò ne ha pietà e non lo uccide (lo faranno alcuni sicari lì presenti); per questo, avendo rotto il patto con Aunty, deve sottostare alla legge della ruota (Rotto il patto decide la ruota), una ruota che reca scritte le pene da infliggere che va fatta girare per scegliere una pena a caso. A Max tocca il Gulag, un esilio nel deserto, dove ci sono sabbie mobili.
    Qui viene salvato da una tribù di ragazzi e bambini selvaggi che vivono in un luogo verdeggiante e isolato, ignari del mondo circostante. Sono alla ricerca della Città del domani domani, e scambiano Max per il Capitano Walker, che dovrebbe portarli via con una macchina volante. Dai loro racconti si capisce che in realtà sono i figli dei superstiti di un aereo atterrato nel deserto, lasciati lì ad aspettare i genitori che non hanno più fatto ritorno.
    Nonostante Max si spieghi, alcuni bambini scappano per cercare a piedi la Città del domani domani e lui li insegue sino a Bartertown, dove libera Master e scappa a bordo della sua vecchia motrice (ora trasformata in treno). Aunty e i suoi scagnozzi li inseguono con delle auto e moto modificate per affrontare il deserto, nello stile del precedente film Interceptor - Il guerriero della strada.
    Gli inseguitori vengono momentaneamente seminati ma il treno è costretto a fermarsi; il gruppo incontra un pilota d'aeroplano (Bruce Spence, che interpretava un altro pilota anche nel film precedente) con suo figlio, che portano tutti in salvo su un piccolo aereo, tranne Max che rimane a terra a tenere a bada gli inseguitori provocando un grosso incidente.
    Aunty decide comunque di risparmiare Max che rimane solo in mezzo al nulla e ancora una volta la sua storia termina così in sospeso. Il resto del gruppo riesce a raggiungere in volo una grande città abbandonata; nel finale, in un futuro dove iniziano a nascere nuovi bambini, nella città si accendono nuove luci.







    Terzo episodio della saga inziata nel 1979, in Mad Max oltre la sfera del tuono si sigilla la storia del guerriero postatomico Max e, sotto le righe, se ne inaugura un'altra, ossia quella dei bambini che danno presumibilmente il via ad una nuova generazione di persone. Il film è ben recensito dalla maggior parte dei critici, e come film in sè (alcuni, in Italia, purtroppo lo credono l'unico film di Mad Max) è apprezzato da molti che riconoscono uno stile registico e una forza visiva davvero coinvolgente, e che riesce a stupire per collegamenti diretti o indiretti con il fumetto, la letteratura d'altri tempi e la mitologia. Non si può dire lo stesso per i fan più accanniti del Guerriero della Strada, che non apprezzano certamente l'assenza di un'auto protagonista come nei precedenti episodi, e che rinfacciano agli autori la rinuncia della crudeltà e della violenza che avevano caratterizzato i primi due episodi, definendolo addirittura una specie di I Goonies a causa della presenza dei bambini e della loro storia. Pareri dei fan a parte, il film ha certamente molti più messaggi rispetto al precedente, infilati qua e la nella trama, e alcune scene (come i bambini che trovano Max nel deserto e il pezzo finale in cui sorvolano una Sidney rasa al suolo dalla guerra) raggiungono veramente l'apice della forza visiva desiderata da George Miller. Il film annovera anche la prima apparizione cinematografica di Tina Turner, che nei panni di Aunty Entity incarna una figura non precisa e sfumata, qualcuno la cui identità e a metà tra il bene e il male senza aver scelto ancora una collocazione definitiva, e che nella parte finale risparmierà Max contraddicendo le intenzioni precedenti ("Nessuna pietà"). La cantante è anche l'interprete delle due canzoni che fanno da sottofondo al film; One of the Living e la famosa We don't need another hero, che divenne una hit da classifica e per la quale fu girato un video clip, elemento che fece buona pubblicità anche al film. Quanto al protagonista, avviene la prima presa di posizione sicura, scegliendo di aiutare i bambini anche a costo della propria vita, e quindi redimendo il personaggio indifferente e sanguinario del precedente capitolo. Nella storia dell'eroe post-atomico, è quasi sicuro che gli autori abbiano deciso di proposito di redimere la sua figura, anche attraverso la scelta dei bambini come co-protagonisti, che incarnano l'innocenza e la purezza di una nuova generazione mai toccata dalla catastrofe e dalla corruzione umana, e non possono che influenzare Max in maniera benevola. Altra caratteristica del film, lo straordinario senso dello humour mai visto nei precedenti capitoli; ci si lascia andare a trovate grottesche, battute piuttosto sarcastiche, ad alcuni momenti di pura ilarità (come Max che insegue Blackfinger, per poi fare dietro front ed essere inseguito a sua volta da un nutrito gruppo di cattivi) e l'inserimento di personggi volutamente comici come Blackfinger (il meccanico), Pigkiller e Iron Bar che nell'inseguimento finale si esibisce in alcuni sketch quasi da commedia. Insomma, ci sono tutti gli elementi di un ottimo film che non annoia e intrattiene piacevolmente per tutta la sua durata, e, sempre al contrario dei precedenti, è anche l'unico Film per Tutti (i primi erano Vietati ai Minori di 18 anni), ponendosi quindi come un'opera poliedrica e capace di entusiasmare non solo i cinefili, ma anche il pubblico più comune. Come disse qualcuno; "Mad Max ha fatto storia".

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    FORD V8 Interceptor


    E' impossibile parlare di Mad Max senza menzionare la V8 Interceptor, ossia il veicolo speciale usato da Max per vendicarsi. Costruita sulla base di una Ford Falcon XB GT Coupé del '73, l'auto entra in scena per circa un quarto d'ora lasciando un segno indelebile nel film e nella storia. La sua turbina che le permetteva di essere veloce come un areoplano sono gli unici elementi di fantascienza vera e propria che si presentano nel film, benché molti veicoli dragster possono in realtà essere anche più potenti. La sua prima apparizione (per maggiori informazioni, comunque vedere l'articolo V8 Interceptor) é nel garage della Main Force Patrol, dove lui e Goose si presentano non sapendo quello che li aspetta davvero. Successivamente, la macchina non viene più menzionata o vista fino a quando Max la preleva illegalmente per compiere la vendetta. Alcune sequenza di azione paiono velocizzate per creare l'effetto della velocità, ma in realtà la macchina originale (con ben 300 cavalli di potenza) viaggiava davvero spedita. Nel film era guidata dallo stunt man australiano Grant Page, che riuscì a realizzare scene davvero esaltanti come il testacoda con successiva sgommata e l'inseguimento di Toecutter con la macchina che spunta alle spalle del biker come un rapace intento a catturare la preda. Nell'arco della storia, la V8 (nota anche come Pursuit Special) é stata annoverata come una delle auto più belle mai apparse in un film, e in Australia e altri paesi, fanno a gara per accaparrarsi una vecchia Ford Falcon o anche una Fairmont (stessa auto, con nome diverso) per realizzarne una replica. Addirittura, benché la V8 sia stata realizzata per il film e quindi mai prodotta in serie, risulta essere la macchina australiana più famosa al mondo. L'originale risiede al Cars of the Stars Museum, in Inghilterra, benché sia stata restaurata in maniera erronea in alcuni particolari (tra i tanti, ha i serbatoi di benzina del secondo film, ma la minigonna anteriore del primo), e quindi le caratteristiche della Interceptor usata nella pellicola sono reperibili solo in alcune repliche molto accurate. Ad ogni modo, nel film vengono usati molti altri veicoli, tra i quali le auto della Main Force, di colore giallo con strisce blu e rosse. Quella di Max é riconoscibile per una scitta "Rockatansky The Dark One" sul parafango anteriore, e si tratta di una Ford Falcon XB Sedan del '74, e risulta una Interceptor. Quella usata da Sarse e Scattle é invece una Ford Falcon XA Sedan del '72, e viene annoverata come una Pursuit. L'auto Nera che usa Nightrider è una Holden HQ LS Monaro e si trattava di una Pursuit Special a metano usata dalla Main Force e rubata dallo stesso Nightrider. Le moto sono usate dalla Gang di Toecutter sono Kawasaki e Honda.

    Fonte: WikipediA
     
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