Don Vito Corleone

Il Padrino

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    Don Vito Corleone

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    « Farò loro un'offerta che non potranno rifiutare. »

    (Don Vito Corleone)


    « Michael Corleone inveì: "Mio padre è un uomo d' affari che si sforza di provvedere a moglie e figli e a quegli amici di cui un giorno potrà avere bisogno in momenti difficili. Non accetta le regole della società in cui viviamo, perché l'avrebbero condannato ad una vita non adatta a un uomo come lui, un uomo dalla forza e dalla personalità straordinarie. Ciò che devi sapere è che si considera alla pari di quei grandi, come i Presidenti, i Primi Ministri, i giudici della Corte Suprema e i Governatori degli Stati. Rifiuta la loro volontà sopra la sua. Rifiuta di vivere rispettando le leggi stabilite da altri, che lo condannerebbero ad una vita fallita. Ma il suo fine ultimo è far parte con un certo prestigio di questa società visto che essa non protegge gli individui privi di forza individuale. Nel contempo opera in base ad un codice etico che considera di gran lunga superiore alle strutture legali di questa società.". Kay lo guardava incredula: "Ma è ridicolo! E se tutti facessero così? Come si potrebbe andare avanti? Si tornerebbe ai tempi delle caverne." »

    (Tratto da Il Padrino, di Mario Puzo.)


    Vito Corleone (7 Dicembre 1892 - Agosto 1955) è un personaggio di finzione protagonista de Il Padrino, romanzo di Mario Puzo del 1969, trasposto dal regista Francis Ford Coppola in una celebre omonima trilogia cinematografica. Il personaggio s'ispira alla figura del boss Carlo Gambino.

    Biografia del personaggio
    Vito Andolini nasce a Corleone, in Sicilia, nel 1892, figlio di contadini e cacciatori. Da bambino, va spesso a caccia insieme al padre, e impara a usare la lupara.

    Quando ha dodici anni, il padre viene ucciso dai membri di Cosa Nostra, come vendetta per averne ucciso il locale capo, chiamato a giudicare il caso in cui era rimasto invischiato con un altro abitante del villaggio.

    Mandato in fretta e furia a New York dai parenti, in quanto i mafiosi temono che potrebbe vendicare l'omicidio del padre, viene ospitato dalla famiglia Abbandando, amica degli Andolini. Trova lavoro presso la loro drogheria, e diviene amico del quasi coetaneo Genco Abbandando.

    Ormai diciottenne, Vito sposa Carmela, da cui ha quattro figli: Santino, Fredo, Michael, e Constanzia.

    Perso improvvisamente il lavoro di garzone a causa di un certo Fanucci, boss della Mano Nera, Vito conosce Peter Clemenza e Salvatore Tessio, con cui compie piccoli furtarelli e altri reati minori.

    Per mezzo di lui, Fanucci si mette in contatto con la banda, a cui impone un tributo per la protezione.

    Ma il giovane Corleone lo sorprende e lo uccide a colpi di pistola, destando stupore e rispetto sia in Clemenza che in Tessio.

    Ne assume gradualmente l'eredità criminale: contrabbando, protezione, gioco d'azzardo, favoreggiamento.

    La sua Famiglia annovera tre regimi: quello di Clemenza nel Bronx, quello di Tessio a Brooklyn, e quello del figlio Santino.

    L' organizzazione subisce un decollo di potere soprattutto grazie alla presenza di Luca Brasi, un malvivente tanto brutale quanto abile e temuto, che il boss ha fatto scarcerare, assolvendolo dalle accuse dell'omicidio dell' amante irlandese e della loro figlioletta neonata.

    Vito Corleone, ormai comunemente chiamato "Padrino" o "Don Corleone", fonda la Genco Oil Pure Company, la ditta di importazione dell'olio d'oliva che, negli anni, si rivelerà un' ottima società di copertura, in cui è coadiuvato da Genco Abbandando, il vecchio amico d' infanzia che è divenuto il suo Consigliere in seno all' organizzazione mafiosa.

    Quando cerca di estendere il suo monopolio sul gioco d'azzardo, entra in contrasto con Salvatore Maranzano, boss di mezza tacca amico di Al Capone, che gli manda alcuni rinforzi da Chicago, che però vengono scovati e fatti a pezzi a colpi di ascia dal terribile Luca Brasi.

    La guerra, che porta a un attentato quasi fatale allo stesso Corleone, e si conclude con la morte di Maranzano per mano di Tessio.

    La sua spaventosa rete di criminalità attira anche molti politici corrotti, perfino diversi membri influenti del Congresso Americano, molti di essi sono italoamericani ed ebrei.

    Il suo stesso potere gli assicura una rivalità senza quartiere con altri due potenti boss mafiosi newyorkesi quali Emilio Barzini (Barrese nel film) e Philip Tattaglia.

    Fa da Padrino di battesimo in innumerevoli occasioni. Il suo figlioccio più illustre è Johnny Fontane.

    Nel 1945, quando è ormai lui il più potente signore del crimine di New York, la sua cosca risulta in grado di controllare l' operato delle altre cinque della città.

    La pace si rompe quando nega a uno spacciatore di droga, Virgil Sollozzo, spalleggiato dai Tattaglia, il proprio appoggio nel business delle droghe. Subito dopo, infatti, Don Corleone subisce un attentato quasi mortale, e il figlio Santino ne prende il posto, portando avanti una furiosa guerra di logoramento contro la Famiglia Tattaglia.

    Verso la fine degli anni Quaranta, quando Santino viene ucciso dai nemici della Famiglia, Don Vito organizza un incontro con le altre Famiglie, occasione in cui a malincuore accetta il contrabbando di droghe, pagando in tal modo il prezzo per la pace.

    In realtà intende prendere tempo perché il figlio Michael, fuggito dopo aver eliminato Sollozzo e il capitano di polizia che lo proteggeva, possa ritornate sano e salvo in New York.

    Dopo aver ceduto il comando al figlio Michael, si ritira per sempre dagli affari, ancora scosso psicologicamente per l' attentato subito e per la morte di Santino. Interviene un'ultima volta per scarcerare l'ex poliziotto Al Neri, che prenderà il posto di Luca Brasi come esecutore e guardia personale dei boss della famiglia.

    Muore per una salute assai precaria durante gli anni Cinquanta, settantenne, lasciando la guida del suo impero definitivamente al figlio Michael, che, nel film Il Padrino: Parte III crea la fondazione benefica per la Sicilia Vito Andolini Corleone.

    Gli interpreti nella saga cinematografica
    * Nel primo film, Il Padrino, il personaggio, ormai anziano, è interpretato da Marlon Brando, che al provino aveva suggerito l'idea di dare al personaggio un aria da bulldog appesantendo le guance con del cotone, poi rimpiazzato da protesi dentistiche.
    * Nel secondo film, Il Padrino: Parte II (1974) viene narrata l'ascesa al potere del giovane Vito Corleone, qui interpretato dall'attore Robert De Niro.
    * Per l'interpretazione di Don Vito Corleone, Marlon Brando e Robert De Niro hanno entrambi vinto un premio Oscar: è interessante notare che De Niro e Brando sono i due soli attori ad aver ricevuto tale premio per aver interpretato lo stesso personaggio.

    Don Vito Corleone con le 5 famiglie di New York

     
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  2. Hannibal Lecter
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    una stupenda interpretazione per un Marlon Brando unico che non avra' eguali
     
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  3. eleonor88
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    Brava Hannibal...parole sante!!! Un grande!!
     
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    Probabilmente uno dei personaggi più idolatrati nella storia del cinema, forse il più amato di tutti..
     
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  5. Honky Honky
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    Personalmente credo che sia il personaggio più riuscito e carismatico in assoluto, poi l'interpretazione di Brando è da brividi
     
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4 replies since 18/8/2008, 07:57   3399 views
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