Sabrina

Billy Wilder - 1954

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  1. Paranoyd
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    Sì, una commedia semplice ma echeggiante di quell'alone di grande classico in bianco e nero che adoro indicibilmente e che sa trasmettermi un pizzico di malinconia per quei nomi imponenti che con le sole presenze innalzavano qualsiasi cosa facessero, qualsiasi film recitassero, compresi quelli "minori", proprio come Sabrina.
    Vedere nei titoli di testa il fotogramma "Humphrey Bogart - Audrey Hepburn - William Holden" significava già molto, una garanzia che in certo qual modo ciò che si stava per guardare era di alto livello, magari di semplice e mero intrattenimento, ma pur sempre di quel valore vintage che è andato scomparendo.
    Per farla breve, non credo ci siano commedie di Billy Wilder semplici nel modo più assoluto, "semplicità" di cui oggi tanto si spropositatamente.
    Sabrina è una gradevolissima commedia, una rivisitazione fiabesca del XX secolo, come enuncia spesso Linus, un appannato ma sempreverde Bogart (nel ruolo che doveva essere di Cary Grant, sarebbe morto dopo appena tre anni).
    Proprio con quei toni fiabeschi e innocenti inizia il racconto, con il più classico dei prologhi C'era una volta, che ha per protagonista l'umile Sabrina, innamorata del rampollo David,, dandy spendaccione e dongiovanni, il credibile Holden a cui si antepone il più anziano, saggio e serioso fratello Linus, preso dagli affari, impossibilitato nel trovare una donna che riesca a comprendere il suo mondo, fatto di calcoli, numeri interminabili, orari, appuntamenti e riunioni.
    E' quest'ultimo il personaggio più carico di vena drammatica, un uomo solo e disilluso, impeccabile in quello che fa, esperto nelle illusioni del suo mestiere.
    La scalata della giovane Sabrina, rinvigorita e maturata - ma solo in apparenza - dopo un soggiorno a Parigi troverà nel personaggio di Bogie una purea di sentimenti sinceri e profondi, talvolta nel ricordo, dolorosi,
    Grazie al quale maturerà una diversa concezione dell'amore

    del tutto assenti nel secondogenito David, ardito e un po' fedifrago, specie nell'assumersi le proprie responsabilità.
    La crescita della protagonista è un crescendo che si dipana lentamente, fondamentale la figura del padre, ottimamente caratterizzato, che lavora come chaffeur per lo stachanovista Linus, per altro sua vicino di casa. Il padre di Sabrina rimarca quei valori di umiltà proletaria a cui la figlia sognatrice sono stati stretti, sin da quando sognava di partecipare alle sontuose feste dei vicini, a cui assisteva appollaiata su un albero, accorata nell'ombra.
    Audrey Hepburn è immensamente soave, leggiadra, bellissima, incantevole, dolce, espressiva, inimitabile, ok...ok, sì amo perdutamente quella donna *-*
    Il finale è forse proprio in relazione alla fiaba, un tantino telefonato ma sorprendentemente banale, concedetemi l'ossimoro :lol:
    Consigliato ai più nostalgici delle grandi commedie del cinema degli anni d'oro :)

    Voto 8

    Edited by Paranoyd - 22/2/2015, 14:51
     
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7 replies since 10/8/2008, 16:41   2528 views
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