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Speriamo che sia femmina (Mario Monicelli, 1986) -
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Dedeicata a Cat89 
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Non c'è pace tra gli ulivi (Giuseppe De Santis, 1950). -
.condivido il pensiero di Cat...ormai quelli senza sono gli originali XD
Non ho mai sentito il bisogno di mettere inchiostro sotto pelle per qualche riferimento significativo della mia vita...Come dice Pen se hai qualcosa di speciale lo scopri conoscendo la persona e non i suoi tatuaggi.
Ma poi alla gente non terrorizza il fatto che sostanze xenobiotiche quali i pigmenti sintetici (ricavati credo da metalli e/o fonti fossili) se ne vadano a zonzo per il corpo? Oggi quelli di qualità sono considerati sicuri, ma domani chissà...Con metodi scientifici e strumentazioni più avanzati si potrebbe scoprire che così innocui non sono affatto...No, no, grazie: au naturel ! Tanto bella una pelle pulita... -
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mi sembra di tornare indietro di 20 anni!
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Sai che mi suona familiare solo il ritornello?!? Forse la usavano in qualche spot pubblicitario... Pensavo che risalisse a prima del 2001, comunque! Aaaah, quanto è stata bella, quell'estate... E mi piaciucchiava pure questa: -
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Chi ricorda questo tormentone di vent'anni fa??? -
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Dedicata a Cat89 (lei sa perché! 
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Il cigno nero -
.Ho smesso l'abbonamento a Topolino nel 1981, mi ricordo la lettera della Mondadori con zio Paperone che piangendo tirava su una riga rossa sul mio nome.
Ma è fantastico!!!
Io adoro zio Paperone! -
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Questa quando bisogna pulire casa o rifare i letti è una bomba: ti velocizza un sacco!!! sconsigliata solo se si sta maneggiando ceramica o vetreria! 
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La signora delle camelie -
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Sicura di ciò che vuole, la tizia! -
.Hanno fatto anche La Sirenetta 2 ma non mi ha entusiasmato tanto come il primo. [...] Il mio personaggio preferito resta Sebastian il Granchio
Francamente il 2 fa pena
, come spesso secondo me succede (vedi pure il Re Leone 2 
), quanto al personaggio preferito, Sebastian mi è piaciuto più che altro quando rischiava di finire tra le mani del cuoco! Il mio è infatti il gabbiano Scuttle, indimenticabile la sua versione dlla funzione della forchetta (o "arricciaspiccia", come la chiama lui ). Ricopre il ruolo di "spara-frottole" (avevo in mente una parolaccia ma non è il caso ! XD) ma un racconta-frottole del tutto genuino, non mosso da intenti nocivi, vive nel suo mondo bislacco e lo condivide volentieri con i suoi amici, pure incurante delle conseguenze che ne potrebbero derivare (Ariel quando si pettina con la forchetta a tavola)
Solo pochi mesi fa ho saputo che con questo cartone la Disney ridivenne popolare, inaugurando la cosiddetta "rinascita" degli anni '90: data la mia età io ne usufruii in pieno, ergo per me la Disney era sempre stata la Disney: magica!
Non sapevo nemmeno che il volto di Ariel (non capisco perché questo nome, che penso sia maschile) fosse stato ispirato da quello di Alissa Milano, è piacevole sapere tutti questi dettagli, a modo loro impreziosiscono il lavoro!
La fiaba di Andersen è stata mooooooolto modificata...Niente di male, c'è sempre tempo (arrivati ad un'età e maturità appropriate) per insegnare ai bambini le versioni ufficiali e i significati che recano... Un tempo non erano inusuali la tematica della morte e della sofferenza nelle fiabe, pensiamo a "La piccola fiammiferaia" o a "Scarpette rosse"... questo però è un cartone, vuole trasmettere ai bambini positività, esaudimento dei sogni , speranze, fiducia nella vita...e allora ce lo godiamo (giustamente) così.
Vi possiamo vedere la difficoltà nella comunicazione genitori-figli, come quando Ariel canta "Scommetto che sulla terra le figlie non le sgridano mai" ...
I genitori altrui sempre visti come migliori! E tuttavia anche dall'altro lato: eccessiva durezza del padre che si chiude a riccio nelle proprie convinzioni e, pur a fin di bene, tronca ogni possibilità di confronto su argomenti che la ragazza sente importanti. Risultato? Questa finisce tra le mani di Ursula. Ovvio che non sia tutta colpa del padre ma in buona sostanza dell'imprudenza adolescenziale della figlia, però... Magari sforzarsi di venirsi reciprocamente incontro non avrebbe fatto male...
E poi la sciocca temerarietà della pargola: tra ingenuità giovanile ed accecamento amoroso acconsente a condizioni fortemente sfavorevoli, poteva finire in tragedia... Altro insegnamento per bambine (ma anche bambini) che saranno i ragazzi e i giovani adulti di domani.
Andando sui personaggi: URSULA! Mi piacque un sacco già la prima volta che la vidi, con quei tentacoli, l'ingente massa, il calderone, la sadica perfidia nel cibarsi di gamberetti e...com'è spaventosamente grottesca quando sulla nave si avventa sulla Sirena procedendo sulle braccia, tra l'orrore generale degli astanti!
Geniale l'idea di darle un mezzo corpo di polpo, un'aria sinistra da 10 e lode!
L'unico elemento che ho sempre trovato stonato è una certa sdolcinatezza nel modo di fare della protagonista, ma in un cartone che ha l'amore come tema centrale era facile che accadesse...Per fortuna la strega, le murene, Sebastian e il cuoco infervorato smorzano un po' tutto quello zucchero . Quando allo stile grafico...la sirenetta sarebbe danese, ma lo stile del castello, gli abiti e i paesaggi mi hanno sempre fatto pensare alla costa atlantica della Francia ( forse c'entra qualcosa pure l'accento del cuoco! . -
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Finito di vedere oggi, a vent'anni dalla prima volta. Felicissimo di averlo fatto perché allora non avevo la maturità per apprezzare questo film come merita!
Potrei scrivere un papiro (il film lo meriterebbe eccome) ma rischierei di appesantire la recensione; mi limito a dire che, se non lo avete mai visto, sia che siate adolescenti o adulti dovreste davvero rimediare: l'invito a seguire le proprie inclinazioni senza vergognarsene perché solo quelle possono renderci felici è sì importante, ma solo una delle tematiche e degli spunti di riflessione che troverete qui: ce ne sono di sociali, culturali, politiche, economico-lavorativi, affettivi, sessuali perfino (anche se appena accennati, non pensiate ad alcunché di scabroso)!
Personalmente trovo che aiuti a farci sentire consapevoli di tutte le fortune quotidiane che abbiamo e che spesso diamo per scontate (la famiglia del protagonista vive in un quartiere popolare dell'Inghilterra settentrionale, e versa in pesanti ristrettezze economiche); a non pensare che chi ha maggiori possibilità finanziarie di noi sia per forza felice, privo di problemi o che sia una persona negativa (più o meno sono queste le accuse che il fratello di Billy rivolge all' insegnate di danza), e in generale c'è un invito a mettersi sempre nei panni altrui quando ci si relaziona (la famiglia del protagonista non è certo composta di gente gretta e meschina, nonostante quanto possa sembrare dai modi), specialmente quando c'è di mezzo il fattore economico-sociale .
La scena in cui il padre, per racimolare i soldi necessari al viaggio di Billy a Londra, decide di interrompere lo sciopero (venendo meno ai suoi principi, subendo lo sfottò dei colleghi e la rabbia ed il dolore del figlio maggiore perché in tal modo il lavoro finirà presto e in tantissimi saranno licenziati) piuttosto che accettare l' offerta di soldi dell'insegnante è stata addirittura capace di farmi inumidire gli occhi: è straziante il dolore di chi sa che potrebbe ritrovarsi in mezzo alla strada ma si aggrappa alla speranza di una condizione esistenziale migliore per almeno uno dei suoi figli!
Concludo scrivendo che in questo film c'è molta affettività tra uomini, nelle sue varie declinazioni: tra padre e figli, tra fratelli, tra amici. L'invito credo che sia riassumibile in: "non abbiatene paura". L'affetto è affetto, punto. Come non bisogna temere di seguire le proprie inclinazioni anche quando per gli altri non si confanno all'essere maschi (è questa la velata paura dello stesso Billy, quando all'inizio non vuole dedicarsi al ballo perché teme sia da omosessuali, per non parlare di suo padre che ne è sconvolto), così non bisogna temere di dire "Ti voglio bene": lo capisce il papà, che nella seconda metà del film si vede finalmente abbracciare e giocare con il figlio, e lo capisce perfino il fratello maggiore quando si scioglie in un "Mi mancherai" gridato a Billy che è sull'autobus per Londra (altro invito: non tardate a dire che volete bene alle persone alle quali ne volete, perché potrebbe essere troppo tardi: il protagonista a causa dei vetri non sente le parole!);
quanto a Billy, be', lui sembra averlo sempre saputo: ha un amico stretto che si rivela poi essere omosessuale, non lo allontana, ne è un attimo turbato ma supera subito la cosa, e ad ogni modo specifica che lui è etero, il fatto che balli non ha alcuna influenza sul suo orientamento sessuale; l'altro (Micheal) lo capisce e maturamente accetta di non essere corrisposto. è molto bello quando, alla seconda partenza per Londra, riceve un bacio sulla guancia proprio da Billy, davanti a padre e fratello. un bacio pulitissimo che sembra dire "Non sono come te, non posso ricambiare i tuoi sentimenti ma ti voglio lo stesso bene, ti accetto pienamente come sei e non ne ho paura, stai tranquillo". Tutto prende una buona piega, perfino la bimba bionda perennemente lungo la strada che non fa altro che masticare gomme americane a bocca aperta porge finalmente un saluto affettuoso al ballerino in erba che parte per seguire sé stesso
Un film dunque che educa sotto molteplici aspetti e infonde coraggio (oltre che speranza) senza MAI scadere nella sdolcinatezza o nella banalità. IMPERDIBILE.
Edited by Wassermann - 23/7/2021, 11:49
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