The day after - Il giorno dopo

Nicholas Meyer - 1983

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    Francesca

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    The day after - Il giorno dopo
    The day after



    GENERE: Drammatico, Fantascienza
    ANNO: 1983
    REGIA: Nicholas Meyer
    ATTORI: Jason Robards, JoBeth Williams, Steve Guttenberg, John Cullum, John Lithgow, Bibi Besch, Lori Lethin, Amy Madigan, Jeff East, Clayton Day, Ellen Anthony, Doug Scott, Dennis Lipscomb, Lin McCarthy, Robert Florio, Kyle Aletter
    PAESE: USA
    DURATA: 135 Min
    FORMATO: PANORAMICO COLORE
    DISTRIBUZIONE: TITANUS (1984) - DOMOVIDEO, 20TH CENTURY FOX HOME ENTERTAINMENT, PANARECORD
    SCENEGGIATURA: Edward Hume
    FOTOGRAFIA: Gayne Rescher
    MONTAGGIO: William Paul Dornisch, Robert Florio
    MUSICHE: David Raksin, Virgil Thomson
    PRODUZIONE: ROBERT PAPAZIAN PER ABC MOTION PICTURES

    CITAZIONE
    Il film "The Day After", prodotto per la televisione ed adattato per il grande schermo, vuole illustrare con intenti ammonitori le conseguenze di una guerra nucleare. Nella prima parte dello spettacolo viene presentata la vita di tutti i giorni di una tranquilla cittadina del Kansas, Lawrence, attraverso i personaggi della middle-class. Vediamo il chirurgo infaticabile, padre e marito affettuoso, la casalinga intenta alle faccende quotidiane, la ragazza che litiga con la sorella per il possesso di una scatola di pillole anticoncezionali, il contadino mentre sorveglia il bestiame, il militare di colore alle prese con problemi familiari, i soldati impegnati in ricognizioni di semplice controllo. Intanto la televisione, partendo da semplici avvisi, trasmette, in un crescendo angoscioso, notizie sempre più allarmanti; l'equilibrio tra le grandi potenze sembra essere arrivato ad un punto di rottura, la crisi mondiale appare irreversibile, l'Urss, attacca l'Occidente invadendo la Germania. Le notizie sono sempre più incalzanti, il governo di Washington dirama alla popolazione disposizioni di sicurezza, il tono dello speaker assume inflessioni concitate. Inizia la fuga disordinata della folla, il panico colpisce l'uomo della strada, le domande si affollano senza possibilità di ottenere risposta. Scatta l'ora X; dall'Urss e dall'America vengono dati gli ordini di morte e dalle rampe sotterranee partono i missili a testata nucleare. Nella pace di un giorno d'estate le sagome slanciate delle bombe atomiche si stagliano in un cielo azzurro e fermo, ultima visione d'incontaminata bellezza. Poi, il terrificante boato ed i funghi atomici riempiono lo schermo. Gli esseri umani restano da prima paralizzati, come fermati per sempre in quell'attimo, poi spariscono di colpo dissolti in cenere e tutto dintorno è distruzione e rovina. La seconda parte del film, il vero "giorno dopo", mostra quello che accadrà a Lawrence ed al mondo nell'ipotesi di una guerra atomica: il ritorno di un Medioevo nucleare, con saccheggi, processioni di morti-viventi, appestati, assassini. Il dottore, sopravvissuto alla strage, organizza un centro di assistenza nel suo ospedale e si prodiga per portare qualche aiuto a creature morenti o orrendamente deturpate. Tra tanti orrori viene al mondo un bambino, simbolo di una speranza che, nonostante tutto, rinasce nel cuore dell'uomo. Il film si chiude sull'immagine di due uomini che si abbracciano sulle rovine di una città rasa al suolo.

    fonte ComingSoon

    Trailer




    Edited by Angelica_ - 14/9/2017, 10:46
     
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    Spinto dalle drammatiche notizie sulla situazione internazionale, ho sentito la volontà di vedere questo film. Ottimi effetti speciali, immagini e scene di forte impatto emotivo nella loro tragicità. Mi aspettavo un focus più incentrato sugli eventi dello scenario distopico del conflitto Urss/Nato, le scelte dei politici ecc. (un pò sulla stregua di "Thirteen days" che pure si occupava di un evento reale, la crisi dei missili del 1962 e non una distopia) invece il film si focalizza sulla vita quotidiana degli abitanti di Lawrence e Kansas City, i loro drammi. Da un lato questo è stata una parziale delusione, in quanto l'aspetto strettamente storico, che più mi interessava, resta sullo sfondo, da un lato riconosco un senso in questa scelta, vale a dire la volontà, almeno così ho inteso la cosa, di presentare la follia distruttiva, la sete di potere e violenza dei "grandi" della Terra, a rumore di sottofondo, universo parallelo per un verso tragicamente vicino nelle conseguenze delle loro scelte, ma dall'altro lontano e indifferente alla vita delle persone, indifferente al loro desiderio di pace e normalità. In questo modo il contrasto tra la scelleratezza delle azioni del potere e la vita dei popoli appare in tutta la sua forza.
     
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1 replies since 28/12/2010, 14:52   179 views
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