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data ufficiale, per ora , 04 febbraio 2016 . -
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Oddio non vedo l'ora *-* . -
Madian.
User deleted
"Ehm... sono le sette e un quar... sono le sette... sono le sette... sono le sette e qu...quindici precise"
Ok, la smetto. -
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Madian xD . -
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Venerdì parto in trasferta alla volta di Bologna per vedere The Hateful Eight in 70 mm ultrapanavisione.
3 ore di macchina e non so quanti soldi di benzina e casello. Non vedo l'ora *-*. -
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Verrà proiettato "nei gloriosi 70mm" anche al cinema Arcadia di Melzo (MI), se può interessare a qualcuno della zona . -
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Infatti io e i miei amici se fossimo state persone intelligenti e furbe saremmo andati li (2 ore di treno da dove abito). Ma a noi piace il rischio xD . -
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Non riesco ad essere minimamente obiettiva quando si tratta di Quentin, adoro tutto ciò che fa.
Questo nel complesso mi ha entusiasmato meno rispetto ad altri suoi film, ma la differenza è sempre e comunque quasi impercettibile.
Non lo definirei nemmeno un western come genere vero e proprio, è più che altro un giallo se così si può dire, in salsa western. Tarantino ha la straordinaria capacità di dosare la trama e somministrarla nel modo giusto, distribuendo momenti alti e bassi a seconda dell'evenzienza, specialmente riportando l'attenzione al massimo quando la storia sembra essersi arenata.
I titoli di testa sono una goduria, la musica nemmeno a parlarne, la regia figuriamoci, Samuel sempre al top, chiudiamo il topic e buonanotte.. -
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Quentin, perché sei tu Quentin? Quest'uomo è capace di non deludere mai i suoi ammiratori (e non solo loro). Riesce a reinventarsi con storie sempre nuove, mantenendo inalterato il suo stile inconfondibile. La bellezza di quest'opera si evince già dai titoli di testa: un paesaggio innevato su cui scorrono nomi marcati in un arancione vecchio stile sulle note di un magistrale Ennio Morricone. La narrazione è un susseguirsi di dialoghi arguti e monologhi coinvolgenti, che contribuiscono, scena dopo scena, a caratterizzare gli odiosi otto protagonisti. Di questi ultimi gli spettatori colgono sempre maggiori sfumature e dettagli con lo scorrere dei minuti, fino ad avere un quadro completo degli stessi dopo i primi due terzi del film. Ognuno degli attori regala un'interpretazione ottima, trasportando sullo schermo differenti, ma sempre e comunque disdicevoli, animi umani. Nota di merito a Jennifer Jason Leigh, presenza femminile forte, capace di tenere testa ad un branco di manigoldi, con una personalità pungente, furba e spietata. Brava l'attrice e ancora più bravo Quentin, che, se racconta di donne, consegna a loro sempre uno spazio centrale e fondamentale nelle sue opere. Ho amato anche Tim Roth; non eccessive le scene che lo vedono coinvolto, ma con un'espressività più unica che rara, costruisce un personaggio che rimane impresso nella memoria.
Insomma, questo film coinvolge e cattura l'attenzione, attraverso momenti di stasi e attimi carichi di dinamismo ed azione. Non mancano il pulp, ovviamente, la particolarissima e, a volte cinica, moralità tarantiniana ed il visionario, dissacrante e surreale modo di raccontare fatti storici, tipico del regista. La durata dell'opera è consistente, ma non pesa. La tensione e la curiosità tengono bene per l'intera durata del film, nonostante non manchino anche attimi per rilassarsi, e virare la concentrazione sulla bellezza della regia e della colonna sonora.
Forse non sarà il miglior film di Tarantino, ma sicuramente è un piccolo gioiellino del suo particolare cinema. Consigliato, assolutamente!. -
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Mi sono dimenticata di fare una riflessione. Beh, sappiamo tutti che gli Oscar non necessariamente riconoscono il merito e la bellezza delle opere uscite in un determinato anno, però non si può negare che siano premi importanti, capaci di dare lustro a nomi, più o meno conosciuti, del panorama cinematografico. Premesso ciò, mi pare assurdo che ogni santa volta le opere di Quentin vengano snobbate e sottostimate in questo modo. Non viene riconosciuto il suo talento come regista e sceneggiatore, né la bellezza dei suoi film, né la straordinaria bravura degli attori che coinvolge (anche quest'anno gli attori quasi del tutto non considerati per i premi). E mi pare una cosa impossibile. Ok, ha uno stile particolare, che può piacere come no, ma non gli si può negare il talento e non si può continuamente trascurare la bellezza del suo lavoro. Chiuso lo sfogo. . -
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Diciamo che Quentin non le manda a dire, ebbe uno scontro con la Disney per la distribuzione di The hateful eight in un particolare cinema (qui per chi volesse approfondire) e la Disney ha braccia molto lunghe e all'Academy sono molto permalosi . -
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Un altro western di Tarantino,ed un altro buon film.
Ora,è difficile fare paragoni con Django Unchained perchè sì,è sempre un western e sì,ci sono alcune tematiche in comune,ma la storia e lo svolgimento sono completamente diversi...questo,a dirla tutta,se proprio si deve fare un paragone con un precedente lavoro dello stesso regista,come sviluppo della storia ricorda più Le iene.
Nonostante le quasi 3 ore di durata,il film scorre bene,anche se c'è qualche rallentamento nella fase centrale che forse poteva essere evitato (trattandosi di un film così lungo,proprio in questa fase penso che un 10/15 minuti potevano essere tranquillamente eliminati,per alleggerire anche un pò la visione).
Bene tutto il cast,mi ha fatto piacere rivedere alcuni attori che non lavoravano con Tarantino da un pò di tempo (Russell,Roth,Madsen),e vedere Walton Goggins (che ho molto apprezzato nella serie TV Justified) in un ruolo importante.
Eppoi vabbè,Ennio è sempre Ennio.
Insomma,se per il nono film Tarantino decidesse di fare un altro western,io non avrei nulla in contrario!. -
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Un "western" atipico, come lo era Django. Questo lo vedo più come un incrocio tra un horror e un giallo. Ancor meglio, un incrocio tra La cosa di Carpenter, Nodo alla gola di Hitchcock e Il grande silenzio di Corbucci. . -
.Un "western" atipico, come lo era Django. Questo lo vedo più come un incrocio tra un horror e un giallo. Ancor meglio, un incrocio tra La cosa di Carpenter, Nodo alla gola di Hitchcock e Il grande silenzio di Corbucci.
Non a caso lo stesso Tarantino consigliò di guardare prima di The hateful eight (copio e incollo):
1.La cosa di John Carpenter (1982)
2.Il mucchio selvaggio di Sam Peckimpah (1969)
3.Assassinio sull'Orient Express di Sidney Lumet (1974)
4.Hombre di Martin Ritt (1967)
5.Khartoum di Basil Dearden (1966). -
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The Hateful Eight è veramente un gran film.
Il più politico, teatrale e, a tratti, sfacciato della filmografia di Tarantino.
Siamo onesti, non supera Le Iene, Pulp Fiction o Bastardi senza gloria, ma sicuramente segue a ruota questi e si pone sopra Django.
Django era un western di concezione più classica, più di intrattenimento. Battute pungenti e tanta azione.
The Hateful Eight è più psicologico, più intrigante ed espressivo.
In questo film ci sono tanti altri film, da La cosa di Carpenter a La casa, passando per Hitchcock e Corbucci. Ma non è semplice citazionismo, è qualcosa di più elaborato.
Bellissime inquadrature, e una contrapposizione tra l'esterno, mozzafiato, e lo claustrofobico interno dell'emporio, dove l'azione è ad altissimi livelli grazie anche a delle interpretazioni magnifiche.
Diciamocelo, vedere Jackson, Roth, Madsen, Dern e Russell insieme non ha prezzo.
Io ho avuto la fortuna di vederlo in pellicola 70 mm e lingua originale e vi assicuro che l'effetto visivo è stato grandioso. In digitale e doppiato il film è godibilissimo, ma rende meno.
Grande Tarantino insomma, che nel bene o nel male sforna sempre dei film bellissimi..