The Blacklist

E finalmenteeeee...si riparte, con un KataRaymond incarognito e la task force a mollo in una vasca di problemi e paranoie, fatta eccezione per Aram (consiglio toccatina, amigo!).

Il settimo episodio, che vede protagonista l'agente Ressler, ripercorre attraverso un lungo flashback i passi che hanno portato Donald dalla tragica notte della morte di Liz alla sua versione recente, ovvero il meccanico barbuto dipendente da pasticcame vario. In sunto, dopo aver inseguito invano Red incappando nell'ennesimo incidente, Donny lascia la squadra e cerca di combattere il dolore prendendo autobus a caso e imbottendosi di roba: ad un certo punto finisce in un motel, accolto dalla paròna e dal suo figlioletto chiacchierone, viene menato e derubato in uno dei pejori bar non de Caracass, ma la donna impietosita lo manda a lavorar da un amico meccanico, facendo riscoprire a Donald la sua passione per i motori. Ebbene, dopo aver salvato un rottame rimettendolo a nuovo ed aver salvato la paròna dall'ex compagno poliziotto manesko fuori di tes-taaah-aaah, capisce di essersi ripigliato un pochetto e...poi si torna nel presente, con una festa di commemorazione di Liz saltata perchè non se la sente, che lo spinge a ripiegare verso una visita al cimitero: lì Donny si apre un po', chiacchierando con la sua Liz, ma ad un certo puntoooo...dalla tomba vicina esce Tom zombificato e lo morde. Bé, un finale così sarebbe stato un colpo di scena, ma...devo dire che l'episodio mi è piaciuto anche con il finale vero: penso che il dolore di Ressler sia stato rappresentato in maniera efficace, compreso qualche tocco emozionante.

Nell'ottavo episodio, si intrecciano il caso del giorno - incentrato sul lato oscuro dello sport - e le indagini di Red sulla famosa lettera consegnata da Dembe a Liz.
Stranamente, il marciume sportivo oggetto della vicenda non riguarda nè la Rubentus nè altri pessimi modelli del calcio italico, bensì atleti singoli 'mmericani, tra i quali uno (tennista) che viene subito accoppato con un siringone dal suo medico personale, tramite utilizzo di una sostanza mortifera al posto della solita fialetta potenziante.
Una brutta fine che mette ancora più in allarme una giornalista cinese (che è anche medico sportivo nonchè allevatrice di panda nonchè astronauta), intenzionata a smascherare questo dottoraccio malefico, che in quanto malefico la fa fuori, senza però accorgersi che lei aveva inghiottito una pennetta USB (sembra che i panda ne vadano ghiotti!).
Nel frattempo, Red scopre che dietro questi fattacci non c'è una diabolica agenzia di scommesse, così la task force prova a chiedere l'aiuto da casa, facendo domande ai genitori del defunto racchettaro e ad un suo amico, che guarda un po' era pure suo sponsor. Venuta a conoscenza della morte della giornalista, una atleta di non-mi-ricordo-quale-sport (qualcosa legato all'atletica?) inizia a farsela sotto, per paura che il suo medico dopante faccia secca pure lei, quindi chiede aiuto al già citato omino-sponsor. Ques'ultimo però si rivela un fetentone, inizialmente in combutta con il dottor ma poi suo carnefice (per paura che rivelasse cose all'FBI): dopo essersi fatti fregare in un primo momento, Alina ed Aram salvano l'atleta dal tizio, impedendogli per un pelo di farle l'iniezione.
Un altro caso risolto, ma nell'ambito privato...è ancora caos irrisolto: Alina infatti ha capito che Donaldino le dice bugie e non riesce a controllarsi nell'uso del pasticcame; il capo Cooper, grazie al suo collega e - presunto - amico, scopre un retroscena sulla notte del misterioso omicidio causato dalla pistola di Harold, ma quando lui riesce a rintracciare il barista che l'aveva drogato, lo trova stecchito e puntuale arriva la telefonata del ricattatore.
Infine, nonostante i tentativi di dissuasione da parte dell'amante-sciamana o quel che è, Raimondo apre una busta recapitatagli da un suo contatto: dentro ci trova una foto di Dembe che offre un cappuccino a Liz in un bar, e grazie ai tabulati telefonici ottenuti dal cellulare dell'assassino di Liz, scopre che il criminale teneva d'occhio i due poco lontano dal bar. Tanto basta per rimproverare al già cazziato Dembe di non essersi accorto di esser spiato (e vabbè, manco avesse il "senso di ragno"!): crescono quindi le responsabilità dell'agente Zuma agli occhi di Red e probabilmente pure gli impulsi vendicativi del protagonista. Brrr...Brancamenta!

In attesa del ritorno dell'impegnatissima companera de visiòn...proseguo con i miei riassuntoni conditi di commenti.
Potrei confondere qualche dettaglio dato che commento con giorni di ritardo, ma...pazienza!


Nel nono episodio, riviviamo il momento post-morte di Liz, ma questa volta dalla prospettiva di Dembe: il poveretto si ritrovò solo dalla sera alla mattina, visto che Red fuggì in preda al dolore ed alla rabbia. Il caro vecchio Marvin Gerrard ricordò così al fidato assistente di KataRaymond che in attesa del possibile ritorno del capo, la gestione dei suoi affari sarebbe toccata a lui.
Ebbene, durante una missione, il non-ancora-agente Zuma uccise per sbaglio il figlio del suo obiettivo, che teoricamente si sarebbe dovuto trovare altrove...con conseguente rimorso. Desideroso di allontanarsi da quella vita e di percorrere una nuova strada, Dembe decise quindi di lasciare i casini in mano all'avvocato e provare a diventare agente...ed a dargli una mano fu il buon Harold: la figlia però si dimostrò contaria, per via delle famose brutte storie di violenza perpetrata da agenti a persone di colore...e questa posizione diventa un pretesto per parlare dell'argomento (l'occhio ai temi sociali, non nuovo in questa serie TV e sempre apprezzabile). Tornando al presente...viene fuori che il tipo obiettivo della missione era sopravvissuto, ed in cerca di vendetta, rapisce la figlia di Dembe: la spinosa faccenda viene però risolta con l'aiuto di Red, soprattutto grazie all'intervento della sua nuova, letale assistente.
Nonostante il clima di tensione tra i due, insomma, il legame sotto sotto resiste...rappresentato anche dalla scena finale, che offre un tenero parallelo tra i due, mentre leggono favole alle rispettive nipoti.



Nel decimo episodio invece il protagonista è Aram, che va a chiedere una consulenza al suo ex mentore: questa volta, infatti, a finire nella Blacklist è un'azienda specializzata nel creare smartphone irrintracciabili, quindi serve gente che ne capisce. La task force alla fine riesce a catturare il fornitore di questo servizio ed uccide il boss criminale con cui egli stava trattando, ma si scopre che il fornitore in realtà era un agente sotto copertura, e che i telefoni truccati venduti sarebbe serviti in realtà a trasmettere informazioni in via segreta, per incastrare vari criminali.
Come accade quasi sempre, la scelta del blacklister di turno è strettamente legata ad interessi di Kata Raymond: in questo caso, se non erro, un'informazione sui telefoni viene usata da Gerard per convincere un poliziotto a lasciare andare una sottoposta di Red, arrestata ad inizio episodio.
Riguardo il binario parallelo, ovvero la questione Liz...una ricerca informatico-telefonica approfondita rivela che l'assassino di Liz la trovò non pedinando Dembe, bensì con altri mezzi (traditore informatore, cimice, altro).
Il mistero si infittisceeee... e se parliamo di ipotesi su possibili traditori, io ho dei grossi sospetti su Marvin Gerard: nel dialogo con Dembe, mi ha dato la sensazione di esser molto scettico - per non dire infastidito - dalla volontà di Red di designare Lizzie come erede del suo impero. Si vedrà...

Una delle chiavi per mantenere piacevole la serie è la valorizzazione a turno di tutti i personaggi: ecco quindi che nell'undicesimo episodio ci si concentra sull'agente Park, partendo ancora una volta dall'impatto della morte di Liz. Premetto che rispetto alle reazioni di altri personaggi, ho trovato questo più forzato, perchè Alina non dava la sensazione di avere un rapporto così stretto con Masha, o comunque la conosceva da meno tempo. Una parziale giustificazione, se vogliamo, può esser trovata nelle similitudini tra le due: sappiamo che Alina aveva ed ha tuttora un lato oscuro, e lei ha conosciuto Liz durante uno dei suoi periodi oscuri (penso in particolare alla fuga e relativa collaborazione con Townsend), quindi in un certo sensoooo...forse la vedeva come una ''sorella oscura'' (ed è subito Marcia Imperiale! ).
Vabbè, comunque...dopo la dipartita di Lizuccia, fu Alina ad occuparsi di obitorio & co. ; in un momento in cui si sentiva persa, venne contattata da un assassino belloccio, che conoscendo il lato violento della fanciulla (n'altro pò, ed il "segreto" verrà a saperlo anche il fruttivendolo sotto casa ) le propose di entrare in una squadra, che progettava di assassinare un generale/dittatore straniero. Lei lo fece, ma poi conobbe Peter (poi o durante, non ricordo) e decise di mollare quella faccenda per dedicarsi a lui e riprendere la retta via (il che mi suona un po' troppo "semplicistico", specie ripensando all'ultima vicenda di cui fu protagonista l'agente Nawabi qualche stagione fa).
Si torna nel presente...con il ritorno dell'assassino belloccio - che a suo tempo, tra le altre cose, copulò allegramente con Alina - ed una proposta fatta all'agente: le chiede di aderire al Conglomerato, una nuova organizzazione di killer che accoppa su commissione i cattiv...ehm no, chiunque, basta pagar!
Quel furbone di KataRaymond ovviamente porta a galla la faccenda per farne il caso del giorno, quindi Alina deve confessare ed adoperarsi in prima persona per smascherare l'organizescion. Come capitato al povero Dembe in precedenza, tocca ad Alina temere per un suo caro, visto che il belloccio sfugge all'FBI e si presenta a casa della coppietta con intenti bellicosi: il poveraccio però viene menato di brutto dalla Bruce Lee de noaltri, il che crea comunque una certa tensione all'interno della coppietta.
Intanto Red continua a scavare, per cercare di scoprire i retroscena della morte dell'amata figlia: dopo un atto doloroso e improduttivo, cioè la ricerca di simil-cimici negli effetti personali di Elizabeth, il protagonista capisce di dover ricorrere ad un atto ancora più spiacevole, cioè la riesumazione della salma della figlia. Tristessssss.


Nel dodicesimo episodio, facciamo la conoscenza della versione alternativa della Borsa tradizionale, ovvero il black market, la Borsa Criminale: nello specifico, viene introdotto un tribunale che regola controversie tra imprese quotate e problemi simili, con approcci non esattamente comprensivi.
Di questo sistema fa parte anche la Red Corporation, ed il buon Concierge indirizza la task force verso un'azienda X, tenuta d'occhio da un organo governativo, tramite agente sotto copertura. Quando questa agente viene scoperta ed uccisa, tocca alla Cooper's Band passare all'azione, e l'onore questa volta tocca ad Aram, infiltratosi in un albergo; la missione fila liscia grazie all'aiuto dell'amante del criminale a capo dell'azienda X. Dopo questa cattura, il capo del tribunale - noto come Il Presidente - convoca una riunione speciale per rassicurare i capi delle varie imprese, compreso Reddington, che tenta invano di ottenere un'informazione preziosa...poco prima che l'FBI faccia irruzione, arrestando il Presidente, che però arrivato all'ufficio postale non collabora.
Ebbene, l'informazione richiesta da Red potrebbe essere legata alla vicenda Liz: durante un incontro, infatti, Red ha rivelato ad Harold che qualcuno ha rilevato un pacchetto consistente delle azioni della sua impresa (o qualcosa del genere) e lui non sa chi sia. Harold però ha ben altro per la testa, visto che il ricattatore gli ha chiesto di rintracciare un ricercatore universitario (boooh!).

Rimanendo nella sfera privata...si intrecciano presente e passato, perchè Agnes non trova più il famoso coniglietto di peluche tanto caro a sua madre, nonchè protagonista di vicende molto importanti narrate nella serie (do you remember the Fulcrum and La Congrega?): uno stratagemma che spinge Harold a raccontare alla piccoletta qualche dettaglio in più sul passato della sua famiglia (per quanto possibile).
Famiglia non in senso stretto è invece quella che si riunisce davanti alla tomba di Elizabeth: sapendo che Ressler non aveva digerito la decisione di disturbare il riposo di Liz, Alina ha raccontato della dipendenza agli altri, che oltre a provare a consolare Donald si rendono disponibili ad aiutarlo; i quattro si uniscono poi nella preghiera...mentre un affranto Raymond osserva la scena dalla sua macchina.

PS: il localizzatore che Liz si era stupidamente inserita - credo - per condurre Townsend da Reddington poi le fu rimosso? Immagino di sì, perchè penso che né lei né Red si sarebbero fatti sfuggire una cosa così...giusto?!? Sarebbe assurdo.

forse non li ho ancora digeriti del tutto: la rottura del cardine su cui si fondava la serie (doppio rapporto Red-Lizzie, privato + professionale) non è cosa da poco, a prescindere dalle opinioni sull'agente Keen...e se ci aggiungiamo un Red ancora scosso e non sempre vigile (forse anche malato?), ho la sensazione che venga a mancare un po' di quella "forza trascinante" che ha tenuto TB in alto così a lungo.

Super-pipponi a manetta a parteee...viva la Lista Negra siempre!

Nel tredicesimo episodio, si parla di ricchi tizi arrapati che fanno incontri con escort, venendo poi fottuti in un altro senso da codeste donnine. Si scoprirà poi che si tratta di androidi, in teoria inoffensivi ma riprogrammati dall'hacker di turno, un po' instabile mentalmente, tanto da convivere con una robottina che l'ha fatto innamorar, zan zan! La task force rintraccia l'hacker con l'aiuto del programmatore originario ed il tutto finisce con l'hacker circondato che si lancia con la macchina giù per un dirupo.


Il quattordicesimo episodio ha decisamente più sostanza, perchè tratta un tema delicato, fuso con una dinamica criminale più classica.
All'inizio, l'indagine è di natura personale: la nuora della senatrice Panabaker viene ritrovata in fin di vita, dopo esser scappata da due misteriose carceriere, e la task force scopre che altre donne - tutte madri di figli malati - sono state rapite e infettate con le stesse malattie dei figli. Ressler & co. liberano le madri, arrestano una delle due infermiere svitate, che rivela al torturatore di Red una verità scioccante: le madri son state rapite per protegger i figli, visto che queste donne son tutte affette da una sindrome che le spinge a far ammalare i propri figli per poter prendersene cura . Riecco quindi un caso di zona morale grigia, ben rappresentato dal quesito dell'agente Park ('Ma quindi chi dobbiamo arrestare?!?')
Alla fine, vengono bloccati tutti, compresa la nuora della Panabeker, ora in debito con Red.


Nel frattempo proseguono le indagini private: a quanto pare, Liz aveva dentro il corpo un chip medico per la somministrazione di una sostanza psicotica per controllare gli sbalzi d'umore ( ), mentre il barista che drogò Cooper veniva minacciato da un presunto ispettore/agente.
Gli incontri tra Red ed i suoi collaboratori, comunque, regalano sempre qualche siparietto divertente, vedi esperto di ingegneria medica messo KO dalla paternità.

Chiudo con i miei sospetti:
- innanzitutto, il collega di Cooper mi sembra un po' troppo coinvolto nella faccenda del ricatto, tanto da apparire sospetto;
- mi chiedo se il ritorno di Cynthia sia stato casuale, o invece preannunci un suo ruolo-chiave nelle trame private. In fondo lei è senatrice, profilo che potrebbe benissimo esser finito nel mirino della Congrega (che a suo tempo fu frenata, non certo smantellata), il che potrebbe collegarsi ai guai di Red e Cooper.