Fragilità, il tuo nome è donna.
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Ilary Blasi. Che stupida. 2024.
Quella di Francesco Totti e Ilary Blasi è una favola moderna che ha soppiantato nei primi anni 2000 quella dei coniugi Beckam, lui calciatore di fama, lei ragazza di borgata che tenta di costruire la sua carriera televisiva.
Il loro è stato un rapporto durato vent'anni, fatto di glamour e ricchezza ma anche di pettegolezzi e presunti tradimenti soprattutto da parte di lui, finita come terminano talvolta i rapporti di coppia, con uno dei due che s'innamora di un'altra persona.
In questo lungo monologo Ilary racconta fin dagli inizi la sua storia legata indissolubilmente a quella del marito, dal loro incontro tramite amici comuni, la nascita pian piano del loro amore, i primi titoloni sui giornali, il matrimonio e la nascita dei loro tre figli, la crisi, la fine, uno sfogo a cuore aperto di una donna che si è ritrovata dall'oggi al domani con accanto un uomo che non riconosce più, che non è colui di cui si è innamorata quando era poco più che una ragazza e che le è rimasta accanto nel bene e nel male fino a che è diventata una donna.
Non so ora bene quanto di reale ci sia in tutto ciò che ho letto(io sono del parere che si debbano sempre ascoltare entrambe le campane) ma il suo racconto rispecchia il pensiero che ho sempre avuto nei confronti del marito a cui l'appellativo che gli hanno affibbiato i tifosi della sua squadra, "Er Pupone", gli si addice in toto, l'immagine che ne esce fuori da queste pagine dell'uomo Francesco Totti è di un immaturo, egoista ed egocentrico, un vigliacco che davanti alle sue responsabilità si nasconde dietro un ostinato mutismo, instillando giorno dopo giorno nella moglie un senso di colpa per qualcosa che nemmeno lei sa di aver fatto, rancoroso e vendicativo(io spero non sia vera la storia che le nascondeva le chiavi di casa, gli abiti e le scarpe per impedirle di uscire). Di tutto l'amore alla fine ciò che rimane sono soltanto ripicche, almeno da una parte e ciò è molto triste.
Al di là di tutto quanto ci sia scritto su questo libro( vero o no) Ilary è da lodare per la forza con cui ha saputo affrontare lo tsunami che l'ha travolta all'improvviso, nel suo disperato tentativo di cercare di tenere unita la famiglia nonostante dall'altra parte ci fosse soltanto la voglia di distruggerla, di salvaguardare i suoi figli, in particolar modo la piccolina di otto anni che il padre usa a suo piacimento, di aver avuto il coraggio di non sottostare ai capricci ricattatori di lui(se vuoi che torniamo insieme e io ti dia di nuovo fiducia tu non devi più uscire di casa, non devi più lavorare e non devi più incontrare le tue amiche) e l'eleganza di non rispondere alle sue provocazioni(darle della mignotta a ogni intervista).
E' una coppia che meritava un addio migliore, anche per rispetto dei loro tre figli(due dei quali ormai dei ragazzi), purtroppo però le cose non sempre vanno come avremmo desiderato.
p.s Ilary, con tutto il rispetto, ma leggere che la tua massima aspirazione nella vita è condurre il Grande Fratello è di una tristezza allucinante.
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