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Posts written by jonny95

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    La maschera di ferro?? Non ne sono minimamente sicuro. Ma ricordo una scena dove uno girava a chiappe al vento xD
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    Ma scusa che discorsi sono? I film originali, con una certa valenza artistica e che intrattengono esistono ancora oggi, non è che sono stati rimpiazzati da remake e reboot. Tutti quelli che hai citato sono film indipendenti che puntano oltre al mero intrattenimento, girati con meno di un milione (tranne io & annie con 4) e da registi che ora sono di fama mondiale quindi... non capisco perché me li stai citando, l'argomento qui non è "sono meglio i film originali o i remake".
    Non si può pretendere che i film siano tutti belli e originali, è impossibile, se vuoi fare lo snob che finge che i blockbuster non esistano fai pure, ma se vuoi fare un discorso attuale e concreto devi mettere un po' i piedi per terra perché i remake sono quelli ora.

    Infatti non dico che sono stati rimpiazzati dai remake (non a caso se leggi bene ho citato alcuni titoli di film hollywoodiani di oggi che rispecchiano perfettamente quello che intendo io), però obbiettivamente la produzione è molto più ridotta che in passato, mentre di reboot e remake ne avremmo parecchi per i prossimi anni.
    Quei film che ti ho citato li ho citati per farti capire cosa intendo, e si che sono ora registi affermati, ma all'epoca?? Io nella mia tesi contraria ai remake ti ho detto che a mio parere soggettivo i film originali siano meglio dei remake, e allora ti ho indicato alcuni esempi.
    Poi non pretendo che tutti i film siano belli e originali, ma preferirei non esistessero le copie, perchè di questo parliamo. E si, se in questo forse sono un pò snob, ne sono felice. Blockbuster che mi sono piaciuti degli ultimi anni non ce ne sono, e non ho voglia di dirti il contrario. Per me un film deve avere qualità, i remake, ma anche i reboot, che ho visto non me l'hanno mostrata.

    Allora dei film che mi hai citato sarò obbiettivo. Sono dei bei film, o almeno quasi tutti quelli che hai citato lo sono (escluso terrore dallo spazio profondo, la piccola bottega degli orrori, e 13 assassini che a me non sono piaciuti, ma rimane mio giudizio soggettivo), ma molti di questi sono produzioni del passato, quando il concetto remake/reboot non era ancora così forte, allora appunto ci inseriamo anche scarface. Lo ha detto già snapo, e in questo sono molto d'accordo, alcuni remake del passato, prese da opere di tanti anni precedenti sono riuscite bene, ma forse anche perchè l'idea di cinema all'epoca funzionava diversamente da ora, e si puntava comunque in generale a ottenere buoni prodotti sempre o quasi. E non a caso quei film che hai citato sono di registi che già all'epoca erano affermati. Spostando il discorso a oggi, che è dove verte la questione secondo me, e non a caso ho scritto così prima:

    CITAZIONE
    E la verità è che se questi film avessero una buona qualità alla fine di tutta questa questione probabilmente nessuno starebbe a discutere.

    Però tu giustamente mi hai citato ocean eleven e il grande gatsby, il primo indubbiamente molto bello (il cui originale però non si può dire altrettanto, e in questo soderbergh è stato molto bravo) il secondo che è stato sempre duramente criticato, ma che anchio reputo un bel film. Ma detto ciò ripeto che esistono le eccezioni per fortuna, ma non tutti sono soderbergh, o lurman. Come hai detto tu:

    CITAZIONE
    Se vogliamo parlare d'attualità ribadisco che i remake fatti per esportare storie sconosciute sono quasi del tutto morti e i pochi rimasti tendono ad essere flop sia di critica che al botteghino, e il più dei remake con cui ci ritroviamo al momento sono rifacimenti di blackbuster degli anni 80/90 e quindi grazie al cazzo se sono pessimi.

    Che è appunto il vero nocciolo della questione (ti correggo solo nel fatto che i remake fatti per esportare storie sconosciute purtroppo esistono ancora, o anzi, oggi spesso sono remake per esportare film che hanno avuto successo al botteghino)
    Se leggi bene quello che ho scritto capisci infatti che la mia posizione non è così tanto rigida come possa sembrare. Io critico il remake di oggi, perchè sono quasi sempre di bassa qualità. Se un fim è un fatto bene sinceramente vado oltre al concetto di remake e reboot. Perchè se oggi si vedono al cinema i reboot di spiderman, batman (quello nuovo che deve uscire), superman, i fantastici 4 (per citare qualche reboot così siamo contenti), che sinceramente non credo siano piaciuti a qualcuno. Bè forse un problema c'è.
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    CITAZIONE
    E poi ti va di fare qualche esempio di blockbuster americano dalla storia originale dove arte e intrattenimento combaciano?

    Infatti non intendevo i blockbuster. Forse abbiamo un concetto diverso di intrattenimento. Io per tale non intendo film coi robottoni e i pistoloni (e spero e penso neanche tu).
    Comunque basta guardare il cinema americano degli anni '70, il cinema della New Hollywood, dove i registi hanno puntato tutti su storie originali (Taxi driver, Mean Streets, La rabbia giovane, Io e Annie per citarne qualcuno), o riprendendo storie da romanzi o biografie (Serpico, Toro scatenato, Il braccio violento della legge, anche qui per citarne qualcuno), tutti film che sanno intrattenere (e per l'epoca tutti hanno avuto buoni risultati al botteghino), ma che anche hanno una certa valenza artistica.

    CITAZIONE
    È proprio questo che intendo, il remix di storie, generi e stili ormai è una pratica comune dell'arte post-moderna, i Coen e Tarantino ci hanno basato sopra la propria filmografia. Django, bastardi senza gloria, il grinta, ladykillers, sono tutti remake e c'è poco da discutere. È più interessante però considerare Le Iene, praticamente un remake non dichiarato, poi certo sono d'accordo quando dici che Tarantino ha sovvertito e stilizzato abbastanza elementi del film per valorizzarlo come opera a sé stante, ma è semplicemente un modo come un altro per fare un buon remake, e non è tanto più diverso di quanto Django non lo sia rispetto all'originale (come anche Per un pugno di dollari, i magnifici 7, romeo+giulietta). E qui il parallelo con i Led Zeppelin, famosi per aver preso spunto dalle melodie e dai testi di altri artisti famosi, ma rielaborandoli abbastanza da non rendere le loro canzoni cover.

    Si allora avevo capito cosa intendessi.
    Io sinceramente reputo che l'opera citazionistica sia una cosa, il remake è un'altra, credo che il discorso Coen, Tarantino non centri molto con il discorso che stiamo facendo.
    Come dici te sono considerabili opere a se stante, basta. Tra i film che hai citato l'unico realmente a essere ascrivibile quale remake è Il grinta (lo stesso Django in realtà non è un remake). I film di Tarantino invece (compreso Le Iene) non possono proprio esserlo remake, ma neanche facendo un discorso prettamente concettuale, in quante remake è: "rifacimento di un'opera". Discutere poi a quali film il regista si sia ispirato o abbia citato è sicuramente molto interessante, ma secondo me porco pertinente in questa discussione.
    Lo stesso esempio che hai fatto della gioconda di Duchamp è indicativo di quello che dico, rielaborazione di un'opera, che magari visivamente è un rifacimento, ma concettualmente esprime tutt'altro.
    Un'ultima cosa, riguardante le opere teatrali proposte al cinema, si chiamano trasposizioni, non remake, anche perché si tratta di film che riprendono da film, e teatro e cinema sono due mondi, seppur paralleli, molto diversi.

    Comunque quando dicevo:

    CITAZIONE
    Il grosso problema dei remake/reboot non è tanto il fatto che possono rendere accessibile una storia al pubblico attuale, quanto che al giorno d'oggi la loro qualità non è al livello dei film originali da cui prendono spunto. E questo purtroppo è un dato di fatto.

    Intendevo che secondo me l'idea di rendere accessibile una storia al grande pubblico secondo me è una baggianata. I remake vengono fatti per fare soldi, per attirare nuove generazioni, che magari non conoscono la storia originale che viene riproposta. Perché se il fine fosse quello di mantenere la memoria su determinati film, basterebbe fare come dice Brendon, oppure andare comodamente su internet e guardarsi il film originale. E questo si è un problema legato agli studios, ma essendo il remake il mezzo con cui lo studios applicano la loro politica commerciale, è logico prendersela con questo.
    E la verità è che se questi film avessero una buona qualità alla fine di tutta questa questione probabilmente nessuno starebbe a discutere. Io, pur disprezzandoli, guardo spesso i remake/reboot per rendermi conto fino a che punto le produzioni attuali possono cadere in basso. Alcune volte rimango stupito del contrario, molto raramente però (Batman come abbiamo già detto, e anche la fabbrica del cioccolato direi, per citare i film detti da sid), ma per il resto siamo messi proprio male secondo me (solaris, psyco, old boy, e tanti altri).
    Il cinema che oggi funziona, come dicevo prima, è quello dei circuiti minori (i festival soprattutto), ma anche ad Hollywood ci ritroviamo spesso con bei film, seppur alcuni anche ad alto budget (room, birdman, arrival, sono i primi tre nomi che mi sono usciti). E tra questi non compaiono remake, e se comparissero non avrei problemi a citarli, come non ho problemi a definire quei pochi remake che secondo me sono belli.
    Quindi per chiuderla, pongo questa domanda ai sostenitori del pro, ditemi qualche titolo di remake realmente riusciti oltre a quei due/tre già citati, così cominciamo a parlare più concretamente di questa questione, anche perché ormai tutti abbiamo espresso le nostre idee.
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    Il grosso problema dei remake/reboot non è tanto il fatto che possono rendere accessibile una storia al pubblico attuale, quanto che al giorno d'oggi la loro qualità non è al livello dei film originali da cui prendono spunto. E questo purtroppo è un dato di fatto.
    Trovo che la causa di questo sia proprio nel fatto che, come diceva snapo, oggi i remake sono di storie che in realtà al cinema sono usciti relativamente da poco. Vedi i remake di oldboy, ma anche per esempio film più leggeri, tipo cena tra amici, riproposto in italia con il titolo il nome del figlio, 2 anni dopo l'uscita dell'originale.
    In passato ci sono stati tanti remake, vedi scarface, il cui remake di De Palma è stato girato 50 anni più tardi.

    Puntare su un remake oggi è più facile che puntare su una nuova storia. Le nuove storie, le nuove idee in realtà ci sono, film belli vengono girati anche oggi, e per scovarli basta andare leggermente fuori dal circuito puramente commerciale. Il fatto è che spesso questi film vengono poco finanziati per il semplice fatto che oggi la gente vuole la minestra riscaldata. Ok siamo d'accordo che il cinema non è solo arte, ma anche intrattenimento, però il cinema americano ci ha insegnato che intrattenimento e arte possono combaciare e che se si punta su un idea originale un film potrà vivere per sempre.
    Poi se vogliamo dirla tutta, il problema è anche come un prodotto viene fatto, perchè poi è inutile girarci intorno, un idea si serve, è fondamentale, ma se poi a renderla c'è il regista dei cinepanettoni, sarà difficile che venga bene. E i remake spesso sono girati male. Ora ci sono le eccezioni, come in ogni cosa, non può esistere una verità assoluta. Infatti i batman come remake sono belli, ma li vedo come la singola goccia in un mare di bassa qualità.

    Volevo un attimo rispondere a pinco sul primo post quando parlava del confine tra rip-off e remake/reboot, chiamando in causa tarantino e i coen. Bè tarantino e i coen sono forse i registi più postmoderni che esistano, probabilmente il postmoderno cinematografico lo ha lanciato proprio tarantino, ed essendo postmodern, quello che fanno è una sottile opera di citazioni, che spesso va oltre il citazionismo puramente estetico delle scene, e riprende da altri film alcuni elementi di trama (più negli ultimi film secondo me). Ma questa secondo me è una cosa ben diversa dal discorso di remake e reboot. Infatti ti chiedo di spiegare meglio cosa intendi, perchè per come l'ho intesa io, e credo di averla percepita bene, in realtà non trovo questo legame così forte.
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    Poveri pro xD
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    CITAZIONE (Sidney @ 12/2/2017, 13:09) 
    Mi aspettavo un commento di Jonny qui... Jonny dove sei???

    Ahahah, dovevo scriverlo effettivamente. Poi mi sono dimenticato. Appena ho tempo pubblico un mio commento ;)
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    Ovviamente tra i contro.
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    Quoto per will hunting
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    Lui è tornato di David Wnendt
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    Le Mépris di Jean-Luc Godard (versione restaurata dalla cineteca di Bologna)

    Smetto quando voglio di Sydney Sibilia
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    Io devo ancora vedere lala land e poi dirò la mia :)
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    No ma io non ho niente contro di lui, e anzi, ci sono attori che apprezzo ancora meno, solo che non mi piace, lo trovo sempre un pò mollo, un pò assente. Ha sempre bei ruoli, spesso da protagonista o vicino a questo, ma non spicca mai, e ti da l'idea che la sua interpretazione potrebbe essere fatta anche da qualsiasi altro attore. In arrival il fatto che ci sia lui sinceramente è poco indicativo, al suo posto poteva esserci appunti wahlberg che tanto sarebbe stato uguale, con la differenza che wahlberg qualche interpretazione veramente riuscita l'ha fatta (the fighter, the departed), pur essendo un attore dai notevoli limiti.
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    CITAZIONE (Zio Pinco @ 3/2/2017, 17:36) 
    Nominami un solo film con Jeremy Renner la cui interpretazione ti ha lasciato senza fiato :lol:

    Perchè Jeremy Renner ha fatto dei film?

    per chi non lo avesse capito sono ironico, per chi lo avesse capito, bravoh!
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    Boh, fifa ora ha perso cometamente il realismo. Per giocare devi solo fare numeri, che nella realtà, chi guarda il calcio, sa che non ci sono xD.
    Almeno pes in questo è più calibrato. E poi il campionato master è troppo figo.
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    Lucas è un uomo amato e rispettato e lavora come insegnante in una scuola materna. Qui è a stretto contatto con Klara, figlia di uno dei suoi più cari amici, che prova una particolare simpatia nei suoi confronti. La bambina dopo aver regalato un cuore a Lucas è invitata da quest'ultimo, conscio di non dover dare un messaggio negativo a Klara, a donarlo a uno dei suoi compagni. La reazione porta a l'immaginazione da parte della piccola di un abuso sessuale da lei subito. Il fatto, raccontato a una delle maestre, scatenerà il caos all'interno della comunità e porterà Lucas a dover affrontare un odissea di sospetti, di allontanamento dalla società, dell'odio e la paura della stessa collettività che prima lo amava.
    Vinterberg con "Il Sospetto" mette in scena una storia dove a predominare non è in se il tema dell'abuso sessuale, bensì il peso delle parole, delle accuse e ciò che esse comportano.
    Con il cliché che i "bambini dicono sempre la verità" viene mostrata la distruzione di un uomo, seppur innocente. Il regista danese affronta il tema della famiglia, la grande famiglia della comunità di cui Lucas fa parte e da cui presto verrà messo da parte. Etichettato come mostro, stupratore di tutti i bambini del paese, l'uomo reagisce alle accuse, ma ormai è troppo tardi. Come i cervi, Lucas viene cacciato, è la preda perfetta, il martire contro cui scagliarsi per mantenere intatta e pulita la comunità.
    Un semplice racconto, una fantasia, purché detta da un bambino, l'essere metaforicamente puro, può cambiare la vita di un uomo.
    Ed è in questo che le parole assumono il peso che realmente dovrebbero avere, perché esse sono capaci di condizionare la percezione altrui. E anche se le cose, col tempo, possono cambiare, rimarrà sempre un segno indelebile, una macchia, un sospetto, e la vita non potrà mai tornare come prima.
    Il regista danese è molto bravo nel raccontare la straziante distruzione dell'uomo ponendo lo spettatore come unico conoscitore, fin dai primi minuti, della verità, trasportandolo attraverso l'uso di movimenti di camera lenti, ma molto stabili (seppur con camera a spalla), quasi dolci a tratti. Siamo molto lontani dal Vinterberg del Dogma 95 e di Festen, anche se la sensibilità delle immagini è sempre forte. La fotografia, predominata da luci fredde, che incredibilmente, a tratti, sanno essere calde, accompagna in modo egregio e raffinato una narrazione lenta, che sa però tenere incollati allo schermo grazie anche a inaspettati colpi di scena. Nella riuscita generale è poi molto evidente l'apporto di Mads Mikkelsen, vero gigante in un ruolo difficile, attore vero capace di emozionare con un semplice sguardo, senza mai forzare le espressioni e i movimenti.
    Film che consiglio, soprattutto per coloro che hanno già visto film riguardanti questo tema, come per esempio Il Dubbio, in quanto esso viene affrontato in maniera non convenzionale.
    Voto 4/5.
1716 replies since 24/8/2007
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