Dov'è Mario?

Corrado Guzzanti, Mattia Torre - 2016

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    Dov'è Mario?


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    Dov'è Mario? è una serie televisiva italiana prodotta nel 2016.
    Lo show vede protagonista Corrado Guzzanti, anche ideatore e sceneggiatore, nel ruolo di Mario Bambea, famoso intellettuale della sinistra italiana il quale, dopo un grave incidente, inizia a lasciar spazio a un bizzarro alter ego, il comico di quart'ordine Bizio Capoccetti.
    È stata trasmessa in prima visione assoluta in Italia da Sky Atlantic dal 25 maggio al 15 giugno 2016.



    Informazioni generali:
    Paese: Italia
    Anno: 2016
    Formato: serie TV
    Genere: commedia
    Stagioni: 1
    Episodi: 4
    Durata: 40 min (episodio)
    Lingua originale: italiano
    Ideatore: Corrado Guzzanti, Mattia Torre

    Prima visione:
    Prima TV in italiano (gratuita)
    Dal: 25 maggio 2016
    Al: in corso
    Rete televisiva: TV8 (ep. 1)

    Prima TV in italiano (pay TV)
    Dal: 25 maggio 2016
    Al: 15 giugno 2016
    Rete televisiva: Sky Atlantic



    CITAZIONE
    Mario Bambea, in passato tra i più noti esponenti della gauche caviar italiana di fine XX secolo, vive oggi un periodo di crisi sul versante professionale. Quando sopravvive miracolosamente a un incidente automobilistico, la consorte Milly e i suoi più cari amici non danno troppa importanza ad alcune stranezze che l'uomo comincia a mostrare, visto il recente trauma subìto. In realtà, Bambea inizia a essere affetto da un disturbo di personalità multipla che, ogni volta che cade nel sonno, al risveglio lo porta inconsapevolmente a trasformarsi in Fabrizio "Bizio" Capoccetti, uno sboccato, triviale e razzista comico del sottobosco romano. Solo Dragomira, l'infermiera addetta a seguire la sua riabilitazione, è a conoscenza della doppia vita dell'intellettuale, cercando di tenerla nascosta agli occhi dell'opinione pubblica. Un segreto minacciato dall'immediato successo che riscuote Bizio, grazie all'avido impresario Faglia, e dalle conseguenti invidie nell'ambiente del cabaret, su tutte quella di Cinzia, la scontrosa assistente di Faglia, e di Muscia, comico oggi dimenticato dai più.


    Episodi

    StagioneEpisodiPrima TV Italia
    Prima stagione42016


    Personaggi e interpreti

    • Mario Bambea, interpretato da Corrado Guzzanti.
      È un noto e stimato esponente della cosiddetta intellighenzia di sinistra. Dopo decenni in cui è stato sulla cresta dell'onda grazie alla sua attività di filosofo, scrittore nonché di impegno politico, tuttavia, la crisi culturale che attanaglia l'Italia negli anni 2010 ha portato a una fase di stanca nel suo lavoro, oltre a una certa disaffezione da parte del pubblico. In questo contesto, un grave incidente automobilistico da cui esce miracolosamente quasi incolume porta improvvisamente Bambea, fin lì una mente di grande cultura e rigore, sia morale sia professionale, a perdere la bussola tradendo comportamenti via via sempre più lontani dalla persona che era.

    • Fabrizio "Bizio" Capoccetti, interpretato da Corrado Guzzanti.
      È l'alter ego di Bambea, un truce comico romano dalla battuta facile e volgare, che in uno doppiamento della personalità si manifesta improvvisamente dopo l'incidente stradale cui l'intellettuale sopravvive. Bizio si palesa nella vita di Bambea ogni qual volta questi si addormenta, fuggendo nottetempo per cercando popolarità nel piccolo teatro sottocasa grazie a una comicità caotica e scollacciata, tipica della borgata romana, all'opposto del tranquillo e pacato Bambea di tutti i giorni.

    • Dragomira, interpretata da Evelina Meghnagi.
      È l'infermiera che segue Bambea nel suo decorso post-ospedaliero. Poetessa mancata, è fuggita dalla Romania durante la dittatura di Ceaușescu, e oggi si guadagna da vivere in Italia come badante. Dragomira è la prima persona che scopre dell'esistenza di Bizio, e pur non potendolo avere in simpatia causa le tante e troppe battute razziste con cui il comico infarcisce i suoi monologhi, ella cerca comunque di tenere nascosta la cosa riportando ogni notte l'inconsapevole Bambea a casa prima dell'alba. Proprio tale comportamento, finisce ben presto per rendere Dragomira un elemento fisso degli sketch di Bizio, portando anche lei, di fatto, ad avere una certa popolarità tra il pubblico.

    • Faglia, interpretato da Nicola Rignanese.
      È un impresario di bassa lega e pochi scrupoli, proprietario del piccolo teatro in cui Bizio scappa ogni sera per sedare la sua sete di esibizionismo. Seminascosto tra le ultime file, mentre riempie di appunti il suo taccuino, è sempre alla ricerca di nuovi talenti da portare all'attenzione della televisione. Si convince e punta in prima persona sul possibile successo di Bizio su scala nazionale, cosa che tuttavia rischia di minare definitivamente la credibilità di Bambea.

    • Cinzia, interpretata da Emanuela Fanelli.
      È l'assistente di Faglia. Dal carattere rude e dai modi decisamente spicci, a differenza del suo capo non vede di buon occhio l'ingaggio di Bizio, convinta che il comico nasconda qualche segreto circa la sua vita privata.

    • Milly Colussi, interpretata da Rosanna Gentili.
      È la moglie di Bambea. Anche lei parte dell'élite culturale frequentata dal consorte, è una donna dalle grandi ambizioni, suo malgrado represse dall'aver sempre vissuto all'ombra di Mario. Intrappolata in un ménage che lei sente agli sgoccioli, l'incidente del marito e la sua problematica riabilitazione la convincono a cercare una sorta di riscatto professionale, ma, una volta scoperta la verità su Bizio, anche a fare di tutto pur di tenere segreta una verità che potrebbe distruggere entrambe le loro carriere.

    • Saverio Muscia, interpretato da Valerio Aprea.
      È un comico che ha vissuto in passato il suo quarto d'ora di popolarità, ma oggi in declino e per questo in cerca di rivalsa. Grazie al fatto di aver costruito il suo effimero successo sull'imitazione di Bambea, è stato facile per Muscia arrivare alla verità circa l'identità del nuovo rivale di scena Bizio, e per questo rappresenta la più seria minaccia alla credibilità dello stimato intellettuale.



    Produzione

    Corrado Guzzanti ha avuto la prima idea di Dov'é Mario? intorno al 2013, partendo dalla voglia di buttar giù una serie TV dove si potesse «sperimentare» liberamente, con personaggi «inseriti in una storia» più grande; un qualcosa, all'inizio del XXI secolo, ancora raro a vedersi nella fiction italiana. Sviluppata assieme a Mattia Torre – con il quale aveva già collaborato in passato, avendolo avuto come autore nella serie Boris e nel film Ogni maledetto Natale –, Guzzanti ha voluto portare in scena una sorta di «caduta degli intellettuali», personalità «che a volte sembrano la caricatura di se stessi, ma che in realtà, forse, sono solo stufi di fare e dire sempre le stesse cose». Il tutto dettato da un clima, quello dell'Italia post-berlusconismo e girotondi degli anni 2010, in cui «la cultura e gli intellettuali vivono un momento di smarrimento e di difficoltà. È divertente vedere uno di loro colto da questa strana malattia»; e seppur l'intento del progetto non era quello di mettere alla berlina i radical chic, Guzzanti ha tenuto a sottolineare come tale mondo, comunque, «è stato messo a fuoco un po' più tardi. Era amalgamato nel sistema e non strideva abbastanza al punto di essere colti dalla satira», che li ha fatti entrare tra i suoi bersagli unicamente «dopo l'esplosione dei talk show» nella televisione italiana e la conseguente percezione dell'intellighenzia di sinistra come un qualcosa di fin troppo salottiero e autoreferenziale. A ciò si aggiunge, nelle parole di Torre, «l'idea di raccontare un paese che ragiona per compartimenti stagni, dove chi legge saggistica non conosce i comici, e viceversa, quindi questo Dr. Jekill e Mr. Hyde può continuare a vivere senza che una parte si renda mai conto dell'altra, e viceversa».
    «Abbiamo discusso molto [...] su quale posizione dovevamo prendere, pro o contro gli intellettuali. Non si capisce bene chi è Dr. Jekill o Mr. Hyde. Il personaggio del coatto è liberatorio ma dopo un po' arriva un senso di nausea. Non si capisce chi è il mostro e chi è il buono. [Semplicemente, ndr] vengono da due mondi diversi».
    —Corrado Guzzanti, 18 maggio 2016.

    Per cercare la miglior chiave di lettura della succitata situazione – in cui, nelle parole di Guzzanti, «non abbiamo preso una posizione chiara volutamente» –, il progetto ha richiesto una lunga fase di gestazione; Torre ha rivelato che «abbiamo passato molti mesi tra chiacchiere e riflessioni prima di metterci a buttare giù le prime stesure. E poi ci sono voluti molti mesi di scrittura, alla fine ci abbiamo messo più o meno un anno solo per quello». Ciò ha influito anche sulla regia della serie, curata da Edoardo Gabbriellini, il quale ha definito Dov'é Mario? «una commedia-thriller surreale, fa ridere ma fa anche riflettere»; un concetto, l'ultimo, rimarcato anche da Torre, il quale descrive il progetto come «un "racconto morale" anche se in chiave comica. È qualcosa che esplora il confine tra la nostra integrità morale e le mille tentazioni del nostro presente in un paese dove lo "svacco" è all'ordine del giorno», mentre Guzzanti, ponendo accento sul diverso carattere di questo show rispetto ai suoi precedenti lavori – su tutti la satira politica, in questo caso impossibile da proporre causa la mancata quotidianità dell'appuntamento seriale –, si è limitato a riassumere l'esperienza come «una satira sui tempi» con «un tocco un po' da horror coatto». Circa il formato della fiction, anch'esso è stato influenzato dallo stile narrativo voluto da Guzzanti, il quale ha spinto per «una serie veloce come si fa in Inghilterra. Pochi episodi perché così non perdi l'entusiasmo» nella sua visione.
    Quanto alla creazione dei due protagonisti, Guzzanti ha spiegato che nella sua mente «è nato prima il personaggio del coatto», la cui ispirazione è arrivata dai «canali TV romani che un tempo trasmettevano show cruenti con dei comici volgari perché pieni di arrivismo e arroganza. Costruivano gran parte della loro performance insultando il pubblico. Bizio viene da lì». Parlando della sua caratterizzazione, ha sottolineato come «questo Bizio mi ricorda il mio Funari dei bei tempi. Ha una sua presunzione, si sente un intellettuale della risata. Dentro c'è anche un po' di Lorenzo e lo studio di comici realmente esistenti [...]. Bizio è l'evoluzione del teatro di una volta, del cabaret sporco». Circa Bambea, invece, questi è nato solo in un momento successivo, quando «siamo partiti dal personaggio di Bizio [...] per arrivare a un suo antagonista...» Un personaggio, e un mondo, forse ispirato dai ricordi d'infanzia di Guzzanti: «forse ho incontrato quel mondo grazie alla generazione di mio padre [Paolo Guzzanti, ndr] e ho visto personaggi di quell'ambiente apparentemente caldi... in realtà saccenti e snob», pur tenendo a precisare come dal suo punto vista «Bambea non è un mostro. È sempre un essere umano». Per la caratterizzazione dell'intellettuale, l'unica preoccupazione sorta nel corso delle riprese, tra il serio e il faceto, ha riguardato una possibile somiglianza fisica (non voluta e del tutto casuale) con Vittorio Sgarbi: «è stata un errore [...] un piacere sadico del destino», come ammesso a posteriori dallo stesso Guzzanti, anche se poi Mario, nel parlare, «ha una erre moscia [...] più da Federico Rampini».


    fonte Wikipedia

    Edited by Angelica90 - 22/8/2016, 13:08
     
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    Dai, qualcuno la guardi ché mi interessa avere pareri XD
     
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    Ho visto i primi due episodi, ne mancano altri 2 quindi a sto punto tanto vale finirla, ma non mi ha preso per niente.

    L'idea è molto carina, ma non eseguita nel migliore dei modi. 40 minuti a episodi sono troppi, e ci sono lunghe scene dove accade poco o nulla, e dove se non si conosce lo slang romano non c'è nulla da ridere (almeno credo, sono curioso di sapere il parere di qualcuno che capisce qualcosa quando parlano). Insomma gli episodi sono comunque scritti bene, c'è sempre un intreccio da seguire e si cerca di far ridere con gli avvenimenti piuttosto che con freddure e faccette, insomma se paragonato al 90% della televisione italiana rimane un'ottima serie.
    I personaggi però li trovo tutti monodimensionali e poco credibili, in particolare la moglie. Insomma se appunto di vogliono mettere alla berlina gli intellettuali, almeno si dovrebbero rappresentare in modo un po' più onesto, non mettendo Sgarbi protagonista.

    Corrado Guzzanti è fantastico però, è lui a tenere in piedi la serie, peccato appunto che diversamente da Louie o Seinfeld (e mi sembra che "Dov'è Mario?" strizzi un po' l'occhio a entrambe, non tanto per lo stand-up ma per come sono strutturati gli episodi) non faccia per niente ridere quando fa stand-up.
     
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    lui stesso diceva di prendere come punto di riferimento boris. A me boris è piaciuta moltissimo. Tu l'hai vista? paragonabile?
     
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    Beh sì, alla fine l'ha scritta Mattia Torre, ci sono un sacco di somiglianze con Boris, sia nei dialoghi, che per i personaggi, ma soprattutto per la critica al mondo dello spettacolo e da come vengono dipinti i "poteri forti".

    Però Boris coi suoi episodi da 20 minuti aveva un ritmo molto più serrato, si facevano più risate e la critica alla tv era anche istruttiva, dato che l'immagine che da del mondo della tv italiana è semplicemente perfetta. Questo oltre ad essere meno divertente e più pesante da seguire, si concentra solo sul marcio dei due mondi, senza mai raccontare la storia di quelli che provano a cambiare le cose: i comici sono tutti pagliacci che fanno ridere con pernacchie e accenti, e gli intellettuali sono radical chic da arena televisiva.
    Poi per carità, è un ritratto onestissimo di questo paese, ma oltre a quello, momenti in cui Guzzanti parte per la tangente e un sacco di battute in romano, c'è davvero poco altro.
     
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