Gli anni dei ricordi

Jocelyn Moorhouse - 1995

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  1. Ellie02
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    Attore non protagonista

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    Il rito della trapunta, questo il pretesto che da spunto ad una narrazione cinematografica ispirata ad un racconto letterario. Una trapunta che, per le occasioni speciali, viene realizzata a più mani dalla nonna e dalla prozia di Finn, la giovane protagonista, e da alcune loro conoscenti. Finn sta per sposarsi e questa volta la trapunta dovrà essere la sua. La giovane, però, è confusa, frastornata, impegnata nel cominciare la sua terza tesi di laurea, perché le prime due non la convincevano più, ha bisogno di tempo per se stessa per riflettere. Si rifugia allora nella casa della prozia, dove vive anche la nonna, meta delle sue vacanze estive infantili. Lì intende fermarsi per tre mesi per concludere il su impegno di studi e per capire cosa desidera dalla sua relazione sentimentale. Questa è sostanzialmente la trama del film, ma c’è molto di più. Ogni volta che viene realizzata una trapunta essa possiede un tema e, questa volta, deve raccontare cosa sia l’amore. Proprio questo argomento suscita in tutte le donne, artefici di questo prodotto creativo, ricordi, vissuti, esperienze del passato. Ognuna ha sofferto in modi e in momenti differenti. Tradimenti, relazioni mai nate, passioni perdute, amore figliare. Tutti questi avvenimenti vengono narrati in brevi frangenti che, come le diverse stoffe utilizzate per realizzare la trapunta, si intrecciano e si mescolano tra loro in un unico grande puzzle, che è la vita.

    Questo film è piuttosto semplice nella sua costruzione, ma regala una metafora dell’amore molto profonda. Come in una trapunta in cui i colori, le raffigurazioni, i tessuti differenti devono combinarsi in modo fluido per creare una storia coerente, così nelle relazioni d’amore, qualsiasi esse siano, è importante che le caratteristiche e sfaccettature di un individuo vengano ad incontrarsi armoniosamente con quelle differenti dell’altro; solo così questi rapporti potranno provare a funzionare. Questa unione di elementi diversi non è semplice, non è scontata, necessita di continui accomodamenti, ripensamenti, aggiustamenti, ma lo sforzo viene ripagato alla fine.

    In quest’opera si sente lo sguardo e la sensibilità di una regista donna, la quale rappresenta con molta delicatezza i turbamenti e le sofferenze del mondo femminile. Inoltre è stata capace di scegliere un cast molto ampio, di due diverse generazioni, in grado di interpretare molto bene i ruoli e di fondere i diversi e numerosi avvenimenti senza rendere caotica la narrazione. Una nota di merito a Winona Ryder che ho trovato molto brava in questo ruolo e che mi piace sempre tanto in questi film tutti al femminile in cui, nonostante la concorrenza con numerose altre attrici donne, riesce sempre a lasciare un segno indelebile nell’opera; si vedano, ad esempio, Piccole Donne, Sirene, Ragazze interrotte.

    Sicuramente non è il miglior film del genere sentimentale che ho visto, però è molto piacevole e gradevole alla visione. Consigliato.
     
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1 replies since 10/2/2015, 18:20   51 views
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