La vita di Adele

Abdellatif Kechiche - 24 Ottobre 2013

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    Ti darei un abbraccio fraterno! Sono totalmente d'accordo con ciò che hai scritto, ad alcune tue interpretazioni non c'avevo proprio pensato. Dal mio ultimo commento il film l'ho rivisto altre due volte (crea dipendenza) ragion per cui sono riuscita a cogliere alcuni aspetti che prima non avevo notato, grazie anche ad alcune cose lette in rete.
    Nell'opera originale il titolo è "Il blu è un colore caldo", e nonostante questo non sia stato mantenuto per il film, il concetto del colore non viene totalmente scartato, anzi è molto più presente di quanto non sembri. Tralasciando i capelli di Emma che sono la cosa più evidente, basti pensare alla loro prima conversazione al bar gay, in cui Adele dice ad Emma che il suo pittore preferito (o l'unico che conosce, non ricordo) è Picasso. Chiunque abbia un minimo di conoscenza di storia dell'arte saprà che nell'arte di Picasso sono ben note alcune sue fasi pittoriche e le più famose sono appunto il Periodo Blu e il Periodo Rosa. Dunque così come i due periodi artistici anche la vita di Adele è divisa in due capitoli, anche se dipinti e film non mostrano o rappresentano le stesse cose. Però nella prima metà il blu è sempre presente, è il colore che in qualsiasi modo c'è sempre e si nota, anche grazie alla fotografia. Nella seconda metà, quando inizia la fase calante del loro rapporto, ma soprattutto dopo la rottura, cambia tutto. Il colore blu lo ritroviamo solo associato ad Adele, per esempio lei che va al mare, totalmente immersa e persa nel colore del mare, oppure e soprattutto il vestito che indossa nella scena finale.
    A proposito di quest'ultima, l'interpretazione che ne ho dato io che è anche quella del concetto dell'intero film, è che Adele non potrà mai dimenticare Emma, è l'amore della sua vita, l'unica persona che le ha dato una ragione ed un motivo per vivere davvero e non importa ciò che succederà dal momento in cui lei va via dalla mostra, perchè Emma sarà sempre parte di lei.

    Su facebook ho trovato questa immagine, altra genialata a cui non avevo proprio fatto caso. Le emozioni di Adele, rappresentate dalla proiezione alle sue spalle.
     
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    Ahaha è vero ho notato anche io che crea dipendenza, credo che lo rivedrò nei prossimi giorni.
    Anche a me è piaciuto molto il riferimento ai colori: il blu praticamente sempre presente nella vita di Adele, ma solo in lei, perché il cambiamento del colore dei capelli di Emma è già un segnale (qualcosa è cambiato?).
    Ma per Adele non è cambiato nulla, sta sempre vivendo le stesse sensazioni iniziali e continuerà a viverle anche dopo la fine della storia(giusto, il vestito blu). E lo spettatore con lei. Ѐ anche questo il bello, la vita di Adele forse sarà anche diventata la vita di Emma, ma sicuramente per tre ore di film la nostra vita, le emozioni, le immagini che vediamo e viviamo sono le stesse di Adele.
    Si perché la storia di Adele potrebbe essere quella di ognuno di noi..etero o no non fa differenza perché questa è semplicemente la storia di un amore. A dire il vero secondo me non si può parlare di amore “saffico”: la tormentata adolescenza e sessualità di Adele è risolta dalla figura di Emma? Per Adele Emma non è donna, non è uomo, è semplicemente Emma, è L’amore.
    Durante il film ho avuto come l’impressione che con l’incontro di Emma la ricerca interiore della protagonista si sia fermata. Si interrompono i dubbi dell’adolescenza per lasciar spazio a una apparente convinzione e maturità. Ma Adele è sempre la ragazza insicura di prima, su tutto: non sa cosa vuole, non sa cosa le piace, l’unica certezza è Emma.
    Anche per questo io vedo il finale come una sorta di nuovo inizio, un riprendere quel cammino interrotto in virtù di una maturità che in realtà non c’è ancora.
    Ci sarebbe davvero tanto da dire su questo film, va sicuramente visto: può piacere o meno, ma secondo me non può lasciare indifferenti.
     
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    Quoto tutto :) Nulla da aggiungere, sono totalmente d'accordo :)
     
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    Sotto spoiler due scene eliminate. La prima poteva starci, una delle poche simpatiche. Nella descrizione su youtube c'è la traduzione del dialogo.
    Mentre secondo me l'altra hanno fatto bene a tagliarla, non c'entrava nulla.
    Il 18 marzo usciranno il dvd e blu-ray, quest'ultimo avrà come contenuti speciali making of e le scene eliminate. È già mio.
     
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    Dopo aver visto questo film mi viene in mente una sola parola: amore. Se io fossi un professore e dovessi spiegare a i miei alunni cos'è l'amore farei vedere questo film.
    È semplicemente bellissimo ed è così intenso da farti venire la pelle d'oca.
    Incredibile l'interpretazione delle due ragazze, soprattutto quella più piccola (che per altro, cosa scioccante, ho scoperto avere solo 2 anni più di me).
    Lo consiglierei a tutti, voto 9 :)
     
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    Avevo scritto mesi e mesi fa che avrei recensito questo film, finalmente ce l'ho fatta: RECENSIONE ESEGUITA.

    Non ero ancora riuscita a guardarlo in blu-ray, ieri ho colto l'occasione. Rigorosamente in lingua originale con i sottotitoli. Non assisterò mai ad uno dei miei film preferiti scempiati dal doppiaggio.
    Essendo in HD comunque, sapete cosa significa? Che ho potuto notare ogni minimo particolare e posso affermare che le ragazze sono in ottima salute e soprattutto che in questo film è tutto blu, tutto.
    Ho immortalato per voi il momento esatto in cui mi si spezza il cuore, fotogramma dopo fotogramma...Come fece Bart con Ralph, quando Lisa lo rifiutò.


    Edited by Viky017 - 18/8/2014, 17:40
     
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    Ah me la ricordo la scena... molto toccante e anche a me ha fatto molto intristire :(
     
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    Questo film avrei dovuto vederlo almeno un anno fà. Quando l'altra mattina, durante una bellissima giornata soleggiata, passeggiando per il centro-città ho visto un artista di strada che suonava l'hang mi sono detta che era un segno ed era giunta l'ora di vedermi "La Vie d'Adèle" :lol:
    Il film, come suggerisce il titolo, parla di Adèle, immersa nella sua quotidianità. Così la vediamo perdere il pullman, dormire a bocca aperta con il rivolo di bavetta, con i capelli sporchi e spettinati, fare sesso, fare lezione ai bambini, litigare con le amiche...
    Insomma il regista si vota completamente al realismo (le attività che Adèle svolge sono descritte in modo dettagliato, così come le condizioni in cui si trova vengono mostrate senza alcun pudore).
    Questa è una cosa che ho apprezzato molto, non credo di aver mai visto un film (fino ad ora) che aspiri a questo grado di realismo. Aiuta senza dubbio ad immedesimarsi totalmente nel personaggio, nelle sue emozioni e sensazioni.
    Allo stesso tempo il regista non dimentica il simbolismo (si tratta pur sempre di finzione filmica ed arte, non di un documentario): tutto è blu e rappresenta l'ossessione di Adèle per Emma (come ha già spiegato Viky) e molte scene vengono mostrate attraverso gli occhi della protagonista (alla mostra Adèle ha occhi solo per Emma, di tutti gli altri e della stessa mostra le importa poco, si sente a disagio e dunque lo sfondo è spesso sfocato).
    Ho apprezzato anche i primissimi piani e i dettagli, anche se in realtà capisco che possano dare una sensazione come di aria che manca, ma a me hanno aiutato ad entrare nel personaggio.
    Per quanto riguarda le scene di sesso penso che lo sguardo maschile del regista si veda, eccome ! (poi ci sono molte inquadrature dedicate al sedere della Exarchopoulos :lol:)
    Anch'io ci ho visto meccanicità in quelle scene, però magari è così che appare a un occhio esterno e non coinvolto :D , anche se ripeto, con una regista donna probabilmente ci sarebbe stata tutta un'altra sensibilità.
    La scena dell'incontro tra le due ragazze (con il conseguente colpo di fulmine di Adèle) l'ho trovata molto bella, mi ha ricordato la poesia "Ad una passante" di Baudelaire e in generale tutto il filone poetico e letterario dell'incontro per le vie cittadine, tipico in particolare dello Stilnovo.
    Nel film poi ci sono diversi riferimenti letterari ("Le Relazioni Pericolose", "La Vita di Marianna", "Antigone") che danno alcune coordinate al film. Ad esempio inevitabilità della tragedia in "Antigone" che è poi l'essenza stessa dell'umanità, sottolineata mi pare da una professoressa, mi ha rimandato
    all'inevitabilità della fine della storia tra Adele ed Emma. Come a dire... prima o poi doveva finire, Adèle non poteva fare la casalinga per Emma per il resto dei suoi giorni... E' stata la sua prima storia d'amore, probabilmente sarà sempre la più importante, ma come tutte le cose ha un inizio e una fine
    . Poi ci sono i riferimenti alle arti (una posa di Adèle mi ha ricordato "L'origine del Mondo" di Courbet), non per niente Emma studia "Belle Arti".
    Adèle cresce davanti ai nostri occhi, la vediamo passare dal liceo al lavoro (interessante che decida di rimanere comunque nell'ambito scolastico). Le differenze con Emma vengono evidenziate più volte: la diversa estrazione sociale, le ambizioni diverse, la cultura differente (l'una più concreta, l'altra più sognatrice, ma alla fine chi è che sembra più realizzata?
    Sicuramente Emma.

    Per quanto riguarda la recitazione: Lea Seydoux mi è piaciuta molto, androgina ed affascinante, ho trovato credibile che la protagonista perdesse la testa per lei, l'ho trovata anche molto brava. Per quanto riguarda l'Exarchopoulos per me lei è Adèle. Il fatto di avere un volto fresco e diciamo non noto ha giocato sicuramente a favore del personaggio. Per quanto riguarda la recitazione devo dire che è stata molto brava, non si è risparmiata, anche se io la chimica l'ho vista più con Thomas, che con Emma :D
    Ammetto che le tre ore di film non mi sono proprio scivolate vie, ma non credo che il film sia eccessivamente lungo. Tutti i minuti sono necessari per comprendere Adèle (che sì, è tutt'altro che vivace... è un'introversa piuttosto malinconica).
    Questo infine non è un film LGBQT... E' un film sull'amore. Punto.
     
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    (forse dovrei smetterla di rispondere ad ogni commento che lasciate in questo topic)
    Brava Lola, hai colto nel segno
     
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    CITAZIONE (Viky017 @ 16/11/2014, 14:06) 
    (forse dovrei smetterla di rispondere ad ogni commento che lasciate in questo topic)

    No, perchè? Sei diventata il nostro punto di riferimento per questo film, Viky :D
     
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    Questo film è uno di quelli che il destino ha voluto non vedessi.
     
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    Destino caino e bastasu. Debbi vederlo...c'è su youtube
     
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    CITAZIONE (lola92 @ 16/11/2014, 13:43) 
    Questo film avrei dovuto vederlo almeno un anno fà. Quando l'altra mattina, durante una bellissima giornata soleggiata, passeggiando per il centro-città ho visto un artista di strada che suonava l'hang mi sono detta che era un segno ed era giunta l'ora di vedermi "La Vie d'Adèle" :lol:
    Il film, come suggerisce il titolo, parla di Adèle, immersa nella sua quotidianità. Così la vediamo perdere il pullman, dormire a bocca aperta con il rivolo di bavetta, con i capelli sporchi e spettinati, fare sesso, fare lezione ai bambini, litigare con le amiche...
    Insomma il regista si vota completamente al realismo (le attività che Adèle svolge sono descritte in modo dettagliato, così come le condizioni in cui si trova vengono mostrate senza alcun pudore).
    Questa è una cosa che ho apprezzato molto, non credo di aver mai visto un film (fino ad ora) che aspiri a questo grado di realismo. Aiuta senza dubbio ad immedesimarsi totalmente nel personaggio, nelle sue emozioni e sensazioni.
    Allo stesso tempo il regista non dimentica il simbolismo (si tratta pur sempre di finzione filmica ed arte, non di un documentario): tutto è blu e rappresenta l'ossessione di Adèle per Emma (come ha già spiegato Viky) e molte scene vengono mostrate attraverso gli occhi della protagonista (alla mostra Adèle ha occhi solo per Emma, di tutti gli altri e della stessa mostra le importa poco, si sente a disagio e dunque lo sfondo è spesso sfocato).
    Ho apprezzato anche i primissimi piani e i dettagli, anche se in realtà capisco che possano dare una sensazione come di aria che manca, ma a me hanno aiutato ad entrare nel personaggio.
    Per quanto riguarda le scene di sesso penso che lo sguardo maschile del regista si veda, eccome ! (poi ci sono molte inquadrature dedicate al sedere della Exarchopoulos :lol:)
    Anch'io ci ho visto meccanicità in quelle scene, però magari è così che appare a un occhio esterno e non coinvolto :D , anche se ripeto, con una regista donna probabilmente ci sarebbe stata tutta un'altra sensibilità.
    La scena dell'incontro tra le due ragazze (con il conseguente colpo di fulmine di Adèle) l'ho trovata molto bella, mi ha ricordato la poesia "Ad una passante" di Baudelaire e in generale tutto il filone poetico e letterario dell'incontro per le vie cittadine, tipico in particolare dello Stilnovo.
    Nel film poi ci sono diversi riferimenti letterari ("Le Relazioni Pericolose", "La Vita di Marianna", "Antigone") che danno alcune coordinate al film. Ad esempio inevitabilità della tragedia in "Antigone" che è poi l'essenza stessa dell'umanità, sottolineata mi pare da una professoressa, mi ha rimandato
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    . Poi ci sono i riferimenti alle arti (una posa di Adèle mi ha ricordato "L'origine del Mondo" di Courbet), non per niente Emma studia "Belle Arti".
    Adèle cresce davanti ai nostri occhi, la vediamo passare dal liceo al lavoro (interessante che decida di rimanere comunque nell'ambito scolastico). Le differenze con Emma vengono evidenziate più volte: la diversa estrazione sociale, le ambizioni diverse, la cultura differente (l'una più concreta, l'altra più sognatrice, ma alla fine chi è che sembra più realizzata?
    Sicuramente Emma.

    Per quanto riguarda la recitazione: Lea Seydoux mi è piaciuta molto, androgina ed affascinante, ho trovato credibile che la protagonista perdesse la testa per lei, l'ho trovata anche molto brava. Per quanto riguarda l'Exarchopoulos per me lei è Adèle. Il fatto di avere un volto fresco e diciamo non noto ha giocato sicuramente a favore del personaggio. Per quanto riguarda la recitazione devo dire che è stata molto brava, non si è risparmiata, anche se io la chimica l'ho vista più con Thomas, che con Emma :D
    Ammetto che le tre ore di film non mi sono proprio scivolate vie, ma non credo che il film sia eccessivamente lungo. Tutti i minuti sono necessari per comprendere Adèle (che sì, è tutt'altro che vivace... è un'introversa piuttosto malinconica).
    Questo infine non è un film LGBQT... E' un film sull'amore. Punto.

    :joker:
    bella analisi lola!

    Stavolta nel commento ti ho fatto compagnia anche io Viky :D
     
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    Grazie :m19:
     
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