Contest recensioni #1 "Il lato positivo"

Concluso - vincitore Ellie02

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    Primo contest di recensioni. Film in gara "Il lato positivo"



    Classifica finale e vincitore

    Jack DiSpade

    Punto informativo: 7
    Punto interpretativo: 8
    Punto valutativo: 8
    TOT: 23

    Viky017

    Punto informativo: 7,5
    Punto interpretativo: 8
    Punto valutativo: 8
    TOT: 23,5

    Ellie02

    Punto informativo: 8
    Punto interpretativo: 8
    Punto valutativo: 8
    TOT: 24

    I voti finali dei vari punti sono il risultato della media di tutti i voti ricevuti arrotondati per difetto.

    Il vincitore è Ellie02! Complimenti a tutti i partecipanti, è stato un testa a testa formidabile.


    Fase 1 - proposte film

    Tutti gli iscritti al Contest devono rispondere a questa discussione indicando il titolo del Film che vogliono recensire, avete 3 giorni di tempo per farlo, chiuderò la discussione il 28.05.2013 alle ore 12.00.

    Film Proposti:

    Jack DiSpade: Ghost in the Shell
    Viky017: Matrix
    Ellie02: Il lato positivo



    Fase 2 - votazione film
    Vota il Film proposto dai nostri recensionisti, di quale vorresti leggere la recensione?

    Il lato positivo 57,14% 4

    Matrix 42,86% 3

    Ghost in the Shell 0,00% 0


    Fase 3 - Recensioni
    Siamo quasi giunti alla fine, il Film che ha vinto il sondaggio è "Il lato positivo" potete ora guardarlo e recensirlo entro 2 settimane a partire da oggi, appena avrete finito la recensione, potrete postarla in questa discussione.

    Buon lavoro a tutti 

    Recensione di Jack diSpade

    Recensione Viky017

    Recensione Ellie02


    Edited by NSC-Helper - 31/8/2015, 22:19
     
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    "Ghost in the Shell" di Mamuro Oshii, 1995
     
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    Matrix
     
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    Il lato positivo
     
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    Ho provato a contattare IlCreatore ovunque, aspettiamo un altro giorno. Domani alle 12 aprirò il sondaggio per il Film da recensire.
     
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    Vota il Film proposto dai nostri recensionisti, di quale vorresti leggere la recensione?
     
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    Votato!
     
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    Bene vedo che il mio non ha possibilità di vincere... voterò matrix per non buttare il voto ^^
     
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    Siamo quasi giunti alla fine, il Film che ha vinto il sondaggio è "Il lato positivo" potete ora guardarlo e recensirlo entro 2 settimane a partire da oggi, appena avrete finito la recensione, potrete postarla in questa discussione.

    Buon lavoro a tutti :)
     
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    Chiudo, ha vinto il Film "Il lato positivo", PM inviati.
     
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    Trama: Trattamento del romanzo di Matthew Quick “L’orlo argenteo delle nuvole”. Pat, dopo essere uscito da una clinica psichiatrica, è deciso a riprendere il controllo della sua vita e a riconquistare la moglie, ma il suo disturbo bipolare sembra condannarlo a fallire nei suoi propositi. L’incontro con Tiffany cambierà tutto e porterà Pat a vivere in una prospettiva diversa.

    Recensione:

    Ero molto indeciso sul genere con cui classificare questo film. La sua struttura, infatti, è uno schema tipico della commedia romantica (l’amore sboccia mentre lei aiuta lui a conquistare un’altra), ma il film può essere accostato al dramma psico(pato)logico per la condizione disturbata dei protagonisti, tema molto delicato e rischioso da trattare, che preclude alla base qualsiasi pretesa di leggerezza.

    Tiffany e Pat hanno subito forti traumi che hanno lasciato profonde cicatrici nella loro psiche e non riescono a farsi comprendere appieno dai personaggi “normali”, dal pubblico e neanche tra loro due, finendo inevitabilmente per essere etichettati come “squinternati”, quasi dei pariah da evitare o trattare con sussiego. Non sono casi di follia alienante, ma disturbi molto comuni con cui molti hanno a che fare tutti i giorni; i due sono in grado di stare in mezzo alla gente e si rendono conto del loro stato; possono ambire a una vita “normale”, ma c’è una parte di loro che non controllano, che, a volte, emerge compromettendo il loro sforzo di ricostruire un esistenza equilibrata.

    È prorpio la loro condizione di emarginati che accomuna i due protagonisti e fornisce le basi per cominciare un rapporto: entrambi hanno perso il loro matrimonio, sono trattati con sufficienza dalle rispettive famiglie, non sopportano i dottori e gli psicofarmaci e sentono il bisogno di esternare verità considerate inopportune dai più. Senza questo punto d’incontro, nonostante la forte attrazione che si instaura al primo sguardo, i loro caratteri non potrebbero mai convivere: lui ossessionato dal miraggio di riconquistare l’ex-moglie, lei smarrita in un susseguirsi di squallidi rapporti sessuali. Questa unione viene inoltre incoraggiata inizialmente dai familiari e dai medici, quasi a voler formare e mettere in quarantena la coppia di “squinternati”.

    L’indagine sulla malattia mentale viene a un certo punto smorzata e abbandonata per lasciare spazio alla love story. Pat, infatti, si rende presto conto che per raggiungere i suoi scopi deve prendere le sue medicine e da quel momento il suo disturbo si manifesta in maniera marginale e sporadica. Chiaramente il film perde molto spessore e rientra pienamente nei binari della commedia romantica, con tanto di balletto finale; peccato perché c’erano tutte le premesse (in primis l’ottima interpretazione degli attori) per sviscerare a fondo un argomento di largo interesse poco trattato dal cinema; per chi volesse vedere una pellicola che parla più a fondo del tema, suggerisco l’ottimo “The soulist”, di J. Wright.

    Jennifer Lawrence, la coraggiosa cacciatrice di “Hunger games”, incanta tutti con la sua eccellente performance, che le vale Oscar e Golden Globe, facendo sicuramente impennare le sue quotazioni. La psiche turbata del personaggio le dà la possibilità di mostrare tutta la sua ecletticità nel rendere un’ampia gamma di stati d’animo; le sue espressioni ferme che lasciano trapelare, con movimenti appena percettibili, un malcelato tumulto interiore, la sua conturbante e sinuosa sensualità, la sua voce, che riesce a trasmettere orgoglio e fragilità allo stesso tempo, rivelano il grande talento della giovane attrice (22 anni), che se la cava egregiamente anche nel ballo. Notevole anche Bradley Cooper, che si sta ormai affrancando dall’etichetta di attore comico grazie ai suoi ultimi ruoli. Il personaggio di Pat è sicuramente molto impegnativo in quanto affetto da un disturbo bipolare che varia d’intensità in diversi momenti della storia: l’interpretazione di Cooper è molto convincente e riesce anche a far sorridere con le occasionali battute che il suo personaggio, ignaro dell’effetto umoristico, pronuncia. Robert DeNiro pare essere messo lì giusto perché è Robert DeNiro; non era assolutamente necessario scomodare il leggendario attore per la parte di Pat Senior e, anzi, le sue espressioni e le sue movenze, ormai scolpite nell’immaginario collettivo, rendono le scene artefatte.

    Il padre di Pat e molti altri personaggi minori sono presentati spesso come infelici, conformisti, affetti da piccole manie e incapaci di dare sfogo alle loro pulsioni. Pat Senior è uno scommettitore compulsivo, violento, fissato con il football e tutta una serie di rituali scaramantici con i quali crede di poter influenzare l’esito delle partite; Ronnie, il migliore amico di Pat, si sente soffocato dalla sua nuova condizione di padre di famiglia: oberato di lavoro e tenuto al guinzaglio dalla moglie, si sfoga di nascosto nel garage ascoltando musica heavy metal. Il testo suggerisce che ognuno ha il proprio personale disturbo mentale, che viene però accettato dalla società finché non disturba il quieto vivere e soprattutto finché consente di continuare a lavorare e fare soldi. I protagonisti, giudicati malati dal resto della comunità, riescono invece a vedere una realtà nascosta agli occhi dei “normali”, che vivono nel timore di apparire “anormali”. Sono liberi dai vincoli formali che attanagliano gli altri e non hanno paura di trasgredire alle norme comportamentali per esprimere il loro mondo interiore.

    Il film è ambientato quasi esclusivamente in un piccolo quartiere della Pennsylvania. La strada diventa luogo metaforico del continuo rincorrersi di Tiffany e Pat, che inseguono alacremente i rispettivi sogni di serenità circondati dalle placide e monotone villette a schiera. Il ritmo del film è inizialmente veloce e frammentato per allinearsi allo stato mentale di Pat, in seguito si distende progressivamente per adeguarsi al crescente romanticismo della storia. Anche questa soluzione rappresenta il risvolto registico di un film caratterizzato da una duplice natura dove coesistono commedia e fenomenologia della psiche, una natura che definirei bipolare.

    Un film su di un best seller contemporaneo, che ci regala un’edificante storia d’amore senza trascurare contenuti seri, con il risultato di essere allo stesso tempo leggero e impegnativo. Consigliato.


     
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    Buco di trama

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    "Un film di David O. Russel, con Jennifer Lawrence e Bradley Cooper". Questa è un'introduzione che sicuramente sentiremo di nuovo, ma senza dubbio il film che ha consacrato questo trio come vincente è stato "Il lato positivo (silver linings playbook)".

    Film tratto dal romanzo di Matthew Quick e sceneggiato dallo stesso regista, racconta le peripezie che Pat Solitano (Bradley Cooper) deve affrontare per riconquistare la moglie dopo aver passato molto tempo in un ospedale psichiatrico. In questo sarà affiancato dalla "stravagante" Tiffany Maxwell (Jennifer Lawrence), la quale lo aiuterà a mettere ordine nella sua vita, non senza qualche difficoltà.

    Difficile inquadrare questa pellicola in un genere ben preciso. Nonostante il tema portante sia in un certo senso drammatico, qui viene affrontato serenamente e se vogliamo anche in modo divertente. Intervallati a momenti più seri, non mancano brevi e intelligenti siparietti comici che rendono il tutto molto più spensierato e leggero da seguire.
    Fin dall'inizio ci si addentra subito nella situazione di Pat. Gradualmente, con lo svolgersi del film, impariamo a conoscerlo e a scoprire poco alla volta ciò che l'ha portato ad essere abbandonato dalla moglie e trovarsi in terapia psichiatrica. Il protagonista infatti soffre di disturbo bipolare che lo porta ad avere sbalzi d'umore ed un comportamento aggressivo. Perciò, quando per caso sorprende la moglie Nikki con un altro uomo, finisce per reagire violentemente contro quest'ultimo e da qui ha il via la storia che verrà raccontata nel film.

    Pat torna a vivere con i genitori (Robert De Niro & Jacki Weaver) e durante una cena da un amico incontra Tiffany. Qui egli scopre che, seppure in maniera diversa, anche lei ha perso l'amore della sua vita e per questa situazione analoga, tra i due scatta subito qualcosa. Difficile dire cosa esattamente, ma di sicuro ognuno di loro sa di poter essere capito e trovare comprensione nell'altro.
    Nell'intera storia però, i due protagonisti non sono i soli ad avere un certo tipo di problema, infatti i personaggi sono tutti accomunati da qualche tipo di disagio o fissazione. Ne sono un esempio Ronnie, l'amico di Pat ed il padre di quest'ultimo, Pat senior. Il primo ha quello che può essere definito un classico problema coniugale con la moglie, mentre l'altro ha una vera e propria mania per il football e le scommesse. Questo incide particolarmente nella trama, essendo un elemento portante, ma allo stesso tempo ci fa capire come ognuno può reagire in modo diverso ad una delusione. Nel caso specifico del padre la perdita del diritto alla pensione. *
    Questo concetto è ribadito più volte durante il film, che basa molte scelte sull'irrazionalità, accentuato anche, tra le altre cose, dalla scelta delle canzoni per la gara di ballo finale.

    David O. Russell sceglie di dirigere questo film in modo molto semplice, prestando maggiore attenzione alle inquadrature che hanno come fine quello di mostrare al meglio le emozioni e gli stati d'animo dei protagonisti. Proprio per questo vediamo molti, moltissimi primi piani, grazie ai quali gli attori possono esprimere al massimo ciò che il protagonista sta provando in un determinato momento. Così come anche i dettagli della gestualità, componente essenziale per capire la psicologia dei protagonisti.
    Lasciato alla regia il compito di ricercare e curare visivamente le emozioni, quello che manca è immedesimarsi con il personaggio, che avviene però mediante alcune situazioni. Per esempio, nei momenti in cui Pat si trova a casa, si hanno molto spesso scene confusionarie o comunque chiassose, come se il regista volesse farci provare il caos che ha il protagonista nella testa.

    Dopo, l'incontro con Tiffany, tutte le sue convinzioni ed i sentimenti che crede di provare nel rapporto con sua moglie, vengono messi in dubbio. Nonostante lui menta a se stesso, cercando di auto-convincersi che se si impegnerà al massimo riuscirà a riavere la donna che ama, lentamente ci accorgiamo come lui abbia bisogno di passare del tempo con Tiffany per migliorare la sua situazione. Non perchè lei lo illude sul fatto di poterlo aiutare a raggiungere il suo scopo, ma perchè inconsapevolmente si aiutano a vicenda. Tant'è che, quando Pat scopre della messa in scena riguardo alla lettera, non reagisce male ma capisce ciò che per lui è davvero importante. Si ha così alla fine un invertirsi delle parti, dove è lei ad essere "salvata" da lui, scoprendo che nonostante tutto la ama con una finale da "e vissero tutti felici e contenti".

    Grandissima prova recitativa degli attori che hanno preso parte a questo film:
    La maggior parte di noi era abituato a vedere Bradley Cooper in parti molto meno impegnative. Con l'interpretazione di questo personaggio arriva finalmente per lui un ruolo in cui possa dimostrare a pieno le proprie capacità, riuscendoci più che bene! È stato il ruolo chiave della sua carriera che gli ha aperto le porte verso film e parti decisamente più serie e difficili. Candidato agli oscar come attore protagonista, a parità di meriti con il ruolo interpretato dalla Lawrence, avrebbe meritato la statuetta anche lui, peccato che abbia avuto come "avversari" di categoria attori del calibro di Daniel Day-Lewis, Denzel Washington, Joaquin Phoenix.
    Jennifer Lawrence invece, attrice di grandissimo talento, ha iniziato la sua carriera recitando subito in film molto impegnativi (The burning plain, un gelido inverno) meritandosi il premio oscar alla miglior attrice protagonista proprio per "Il lato positivo". La sua interpretazione qui è molto incisiva, ha voluto dare il massimo e ha dimostrato di essere all'altezza di ruoli particolari.
    Ritroviamo il mito, Robert De Niro, che ritorna a recitare in un contesto familiare dopo "Ti presento i miei" e sequel annesso. Al di là di alcune brevi apparizioni in film recenti che non hanno reso giustizia al suo talento, qui ritorna il De Niro che tutti noi ci aspettavamo di vedere. In coppia con Jacki Weaver, forse poco conosciuta, ma che ha dato prova delle sue capacità, davvero brava anche se non ha molta visibilità.

    In conclusione, nel complesso è un buon film che mantiene un buon ritmo per tutta la durata. Consigliato a chi ha voglia di vedere una storia d'amore (e non solo) originale e fuori dal comune. Forse un po' scontato il finale, ma ciò non toglie meriti a quello che rimane un bel film. Forse da vedere due volte per apprezzarlo meglio!


    * l'ho visto in inglese, quindi non so se coincide alla traduzione che hanno dato in italiano.
     
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    Come reagire al dolore? Probabilmente non esiste una risposta a questa domanda. Ci sono persone che si fanno fagocitare dalla sofferenza, altre che combattono, altre che, invece, sanno rispondere solo con la violenza.
    Pat, protagonista maschile della commedia dolce amara di David O. Russel "Il lato positivo”, è diverso; soffre di un disturbo bipolare, ha difficoltà a contenere la rabbia e l'aggressività, ma ha deciso di riprendere in mano la sua vita e di affrontarla con ottimismo. Pat è appena uscito da un istituto psichiatrico, dove è stato ricoverato in seguito a un furioso attacco d'ira e tutto ciò che ora intende fare è riuscire a riconquistare la moglie Nikki. Per raggiungere il suo scopo, cerca di comportarsi in modo corretto, di migliorare se stesso, caratterialmente e fisicamente e di relazionarsi positivamente con gli altri, nonostante la riuscita dei suoi propositi sia costantemente messa in crisi dall’instabilità del suo umore.
    Pat muove i primi passi nella sua nuova vita tra una madre eccessivamente amorevole, un padre dedito ossessivamente e in modo maniacale al football, un fratello e degli amici che, piuttosto goffamente, provano a farlo sentire normale.
    E in questo clima familiare quasi surreale, ciò che più fa sentire bene il protagonista è la corsa; corre a lungo Pat per le strade del suo quartiere, corre per mantenersi in forma, corre per rischiarare i pensieri, corre per non provare dolore. E sarà proprio la corsa a consolidare l’amicizia tra il protagonista e Tiffany, cognata del migliore amico di Pat, una donna depressa e problematica, anche lei alle prese con la rimessa in sesto della propria esistenza.
    I due corrono insieme per buona parte del film, sono insieme ma non si parlano, condividono il momento senza bisogno di parole. La corsa stessa diventa una forma di terapia, che ciascuno dei due personaggi porta avanti tramite il sostegno discreto dell’altro. Tramite la corsa cresce il rapporto di mutuo soccorso tra i protagonisti, fino a sfociare nella preparazione di una gara di ballo, momento cruciale nell’intreccio della trama. Sarà questa gara a rappresentare il punto di arrivo nel percorso di guarigione dei due personaggi e il punto di partenza per una nuova vita, il cui scopo è quello di essere nuovamente sereni.

    David O. Russel sa regalare emozioni, sa far ridere e piangere allo stesso tempo, fa riflettere e sognare. Anche in questo film come nel precedente “The Fighter” i protagonisti sono persone che cercano un riscatto, che cercano di risollevarsi, di ritrovare il loro posto nel mondo e per farlo si mettono in gioco, svelando difficoltà, fragilità e problematiche personali. Quelli de “Il lato positivo” sono protagonisti estremamente sinceri, si mettono a nudo completamente, senza paura di essere sottoposti a giudizio e non temono di chiedere aiuto. Per dare voce a queste personalità fragili e complesse, il regista sceglie di utilizzare dialoghi estremamente caotici e incessanti, per rappresentare il lato più iperattivo ed euforico del disturbo bipolare, oppure scene in cui il silenzio regna sovrano, le parole perdono significato e vengono sostituite dalle immagini, immagini simboliche che rendono vivida e reale la depressione e la sofferenza, o emozioni positive travolgenti non traducibili in dialoghi.

    Il Pat, interpretato da Bradley Cooper, è straordinario, tenero, disincantato, sognatore, propositivo per il futuro, nonostante le difficoltà. Un’ottima interpretazione per l’attore, che abbandona i ruoli puramente comici come quello di “Una notte da leoni”, per regalare una prova da attore più matura e profonda.
    Ottima anche Jennifer Lawrence, perfettamente calata in un ruolo delicato per un’attrice della sua giovane età, una parte difficile che rimanda un po’ a quelle di “Un gelido inverno” o "The burning plain" e proprio questa prova ha portato anche ad importanti riconoscimenti, tra cui un Golden Globe ed un Oscar come miglior attrice protagonista.
    Una citazione particolare la merita anche Robert De Niro, in un ruolo insolito, molto diverso da quelli interpretati nella sua carriera. L’attore si trova alle prese con un uomo problematico, ossessivo, duro con se stesso e con la sua famiglia, più emotivo nei confronti di uno sport, che verso la moglie o il figlio in difficoltà, un uomo che innervosisce ed intenerisce allo stesso tempo; parte non facile, interpretata magistralmente.

    Sicuramente “Il lato positivo” è un ottimo film, esplora una tematica non nuova alla storia del cinema, quella delle malattie mentali, già vista in film come “Qualcuno volò sul nido del cuculo” o “Ragazze interrotte” per citarne solo alcuni, ma lo fa in modo differente. Grazie anche al romanzo di Matthew Quick “L’orlo argenteo delle nuvole”, da cui il film è tratto, David O. Russel costruisce una storia ironica, sagace, intelligente, che sa far sorridere, senza mai perdere il tatto e la delicatezza. E’ un film che non tratta solo il tema dei disturbi della persona, ma che esplora moltissimi aspetti dell’ esistenza umana dai rapporti familiari, alle relazioni interpersonali, dalla difficoltà nell’affrontare la vita quotidiana, al vedere il buono in noi stessi e in chi ci sta accanto, fino al sentirsi diversi perché si vede il mondo in modo differente dagli altri.
    E se, tra i tanti spunti di riflessione che quest’opera offre, si vuole rintracciare una morale, sicuramente bisogna riferirsi alle sagge parole di Pat: “dietro le nuvole c’è sempre il sole”.
     
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    Tempo scaduto, complimenti davvero a tutti, a breve inizieremo le votazioni.
     
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    Le recensioni possono essere votate da staff e utenti (non dai recensionisti), ogni votante dovrà votare tutte le recensioni presenti dando un voto da 1 a 10 per ognuno di questi 3 punti:

    • Punto informativo: con notizie sul cast e tutto quel che potrebbe riguardare la produzione del Film.

    • Punto interpretativo: dove si specifica la categoria a cui appartiene il Film (azione, avventura, thriller, horror, ecc...), si accennerà alla trama: ai temi affrontati, ecc...

    • Punto valutativo: consiste nel giudizio globale del Film recensito.

    Allo scadere delle votazioni, si farà la media matematica di tutti i punti ottenuti e la recensione, ottenente il maggior punteggio, verrà pubblicata nella scheda del Film con link al vostro profilo (se ci saranno degli exequo, verrà pubblicata la recensione postata per prima).

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    Recensione di Jack DiSpade
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    Recensione di Viky017
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    Recensione di Ellie02
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    Si accettano votazioni solo da utenti e staff e non dai partecipanti (chi ha saltato il round può votare), dovranno essere votate tutte le recensioni postate. Nel caso in cui non venissero rispettate queste semplice regole, le votazioni non saranno prese in considerazione.

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    Potete leggere le recensioni a QUESTO link.

    Buone votazioni a tutti!
     
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