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"La casa degli spiriti" di Isabel Allende
Mi sta intrigando, e nel mio caso, quando si parla di narrativa, non è così semplice
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Premio Oscar
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Io sto leggendo Dance,dance,dance di Murakami. Si prospetta moooolto bene
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Fragilità, il tuo nome è donna.
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Il segreto di Marie Belle di Silvio Raffo. 2019.
Aurelia, un'anziana degente di una casa di riposo, ricorda in una serie di lunghi flashback il suo rapporto con Marie Belle, una giovane a lei affidata per la sua cura e istruzione, un rapporto il loro che si trasforma in un qualcosa di morboso, costellato inoltre da una lunga e inquietante serie di disgrazie.
È da tempo che cerco di leggere un romanzo di questo scrittore e ora ne ho avuto la possibilità(anche se non era il titolo che cercavo), una storia molto particolare tra noir e thriller di non facile lettura che mostra la morbosità di un rapporto tra due donne che porta una ad annullarsi completamente per l'altra.
La scrittura di Silvio Raffo è ricercata, aulica, dal sapore goticizzante (non a caso sono stati fatti paragoni con Edgar Allan Poe), inoltre ho apprezzato molto il finale ricco di colpi di scena.
Anche se non era il titolo che volevo non ne sono affatto rimasta delusa.
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la linea del deserto e altri racconti-Simenon
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Fragilità, il tuo nome è donna.
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Nelle profondità del lago. S.K. Tremayne. 2020.
La vita di Kath sembra all'apparenza un idillio, vive in una casa immersa nella brughiera, ha accanto a sé un affascinante marito, Adam e una bimba di dieci anni, Lyla.
La sera di Capodanno ha un brutto incidente di auto dove ne esce miracolosamente viva. Tornata a casa, sente che qualcosa è cambiato all'interno della sua famiglia, percepisce nei supi confronti l'ostilità di suo marito Adam e la rabbia della sua piccola Lyla che l'accusa di non amarla più, di aver tentato deliberatamente di togliersi la vita e di conseguenza di aver voluto lasciarla sola.
Kath sa che non è così, che non ha tentato di suicidarsi quella notte ma i suoi ricordi sono frammentati a causa di un forte trauma cranico subito durante l'incidente e inoltre sente che un uomo misterioso la sta spiando dalla brughiera...
Emily Dickinson scriveva che il passato era una strana creatura in grado di portare l'uomo all'estasi o alla disperazione e i ricordi sono in fondo così, luci vivide che illuminano il nostro oscuro presente o schegge di vetro pronte a riacutizzare un sopito dolore.
S.K.Tremayne dopo "Il bambino bugiardo" e "La gemella silenziosa" presenta un altro interessante thriller in cui ancora una volta vengono sondati tutti gli aspetti della psiche umana, una storia che mescola esoterismo, folklore, stregoneria, follia e sospetto con sullo sfondo le atmosfere inquietanti e cupe della brughiera inglese con accurate descrizioni di freddi e desolati paesaggi invernali immersi nella nebbia, una storia che cattura fin da subito l'attenzione del lettore grazie anche allo stile evocativo dello scrittore trascinandolo in un vortice continuo di mistero fino a un epilogo che ha quasi dello sbalorditivo.
Lo consiglio se siete amanti del mistery.
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L'origine della famiglia, della proprietà privata e dello stato di Friedrich Engels (1884).
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Fragilità, il tuo nome è donna.
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Che fine ha fatto baby Jane?. Henry Farrell. 1960.
Jane e Blanche Hudson sono due sorelle completamente diverse tra loro, Jane è stata una bambina prodigio, coccolata e viziata da suo padre la cui carriera si è fermata a dodici anni, Blanche invece ha avuto un successo tardivo ma che non le ha impedito di diventare una delle piu' famose stelle di Hollywood.
Dopo un grave incidente d'auto Bianche è costretta a vivere su una sedia a rotelle completamente dipendente da Jane, la quale nutre nei confronti della sorella un sentimento di amore e odio che la porta a compiere sulla povera invalida le più turpe azioni.
Romanzo che ha dato vita all'ottima trasposizione cinematografica di Robert Aldrich, un teso melodramma che mette in scena il rapporto contrastato tra due sorelle divise tra invidia, gelosia e una dipendenza l'una nei confronti dell'altra sia fisica che psicologica.
Una storia grottesca dove la follia e la perversione umana vengono fuori in un contesto cupo e claustrofobico.
Un buon romanzo ma non un capolavoro come il film.
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Letti 1984 di Orwell, Quel che resta del giorno di Ishiguro, ora sto leggendo Cecità di Saramago, Il racconto dell'ancella della Atwood, Abisso di Dean Koontz e Tenebre di Mc Cammon.
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La casa degli spettri. Emile Zola. 1898.
Un giovane di cui non ci è dato di sapere il nome durante la sua quotidiana passeggiata in bicicletta nella campagna francese, lungo una strada solitaria s'imbatte in una casa nota e ormai usurato dal tempo e dalle intemperie.
Attratto da quella misteriosa dimora inizia a chiedere informazioni agli abitanti del posto che gli narrano la triste storia di Angeline, una bimba di dieci anni il cui fantasma aleggia ancora senza pace nella casa.
Racconto scritto da Emile Zola durante la condanna per vilipendio nei confronti delle forze armate e scontata a Londra, in completa solitudine.
Affascinato dalla cultura anglosassone e dalle storie di fantasmi e case infestate scrisse una ghost-story malinconica, poetica e sensibile ma venato anche di lieve e un sottile filo d'ironia.
Lontano ovviamente anni luce dei suoi grandi capolavori ma se siete appassionati del genere consiglio una lettura.
" Nulla va perduto,tutto ricomincia,la bellezza come l'amore. "
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La famiglia del Vurdalak. Aleksej Tolstoj. 1839.
Seconda meta' del diciottesimo secolo.
Al termine di un congresso a Vienna, alcuni ambasciatori si ritrovano al castello di una ricca principessa.
Tra banchetti e libagioni vari, il gruppetto inizia a raccontare storie.
Tra di loro un giovane diplomatico francese inizia a narrare la sua inquietante avventura capitatagli durante un viaggio nei Balcani e del suo incontro con alcune misteriose creature assetate di sangue.
Aleksej Tolstoj, cugino del famoso Lev, scrive un racconto piuttosto stringato(quarantacinque pagine) ma ben strutturato che ricorda molto per atmosfere e situazioni Dracula di Bram Stoker (infatti lo scrittore si ispirerà anni dopo proprio a questo romanzo per il suo capolavoro).
Il racconto è notevole, il problema è che essendo troppo breve il lettore non ha tanto modo di godersi appieno la storia ma il finale agrodolce ripaga un po' questo difetto.
Da notare come fu anche fonte d'ispirazione per il bellissimo film di Mario Bava, "I tre volti della paura".
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Si infatti uno trei tre racconti è sui Vurdalak.
Io li ho scoperti proprio qui.
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Quale chi come dove
Voglio essere un Vurdalak.
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Il film di Bava creatura.
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Ho visto solo l'episodio della telefonata.
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Ho iniziato "Sto pensando di finirla qui"
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