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Adoro la letteratura erotica!
Scheggia di Ira Levin
Un romanzo scorrevole e dalla storia che appare subito accattivante che però poteva essere resa meglio(non lascia particolari emozioni né grande suspense) e che termina con un finale che si risolve per me in modo assurdo e rocambolesco.
Non è da buttare via ma rispetto a "La moglie perfetta" e soprattutto a "Rosemary's baby" è un passo indietro, mi aspettavo di più viste le premesse.. -
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Vengo anche iooooooooo . -
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Il declino dell'uomo - Konrad Lorenz . -
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Il regno corrotto di Leigh Bardugo . -
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La ragazza del Khyushu di Seicho Matsumoto
Un thriller/noir dalla forte tensione narrativa, agghiacciante nella sua crudeltà e realismo.
La protagonista è la vendetta, premeditata, centellinata a poco a poco, orchestrata con studiata freddezza.
Un giallo nel più classico del termine ma soprattutto una visione spietata sull'anima umana e sui sentimenti.
Kiriko sembra uscita fuori da una leggenda popolare, una Banshee silenziosa e implacabile.
Un romanzo intrigante e cinico che fa capire come a volte la vendetta sia l'unica via per saziare la sete di giustizia.. -
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Uh sembra parecchio interessante. Me lo segno. Yesssa! . -
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Mattoncino quasi finito, Anna Karenina.
Classico tra i classici; un giorno di questi vi lascio un mio piccolo pensiero su questo capolavoro immortale.. -
.Mattoncino quasi finito, Anna Karenina.
Classico tra i classici; un giorno di questi vi lascio un mio piccolo pensiero su questo capolavoro immortale.
Ma io voglio saperlo subito piccola receeeeee. Dai che lho preso ma non lho ancora letto. Dovrei averne 2 di libri sulla Karenina e la mia insegnante di comunicazione mi diceva che le assomigliava mah.... Fammi sapere se ti è piaciuto senza troppi spoiler né
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Aaaaa sono così contenta che tu l’abbia preso, è un libro che consiglierei a tutti.
Io l’ho letto come leggo ogni altro libro: non solo per piacere e per trarne insegnamenti utili (che, premetto, qui se ne trovano a bizzeffe), ma anche per le immagini. Ovviamente Anna Karenina non è un libro illustrato, ma io divoro le descrizioni dei classici, che m’ispirano sempre per le mie fotografie. Non sono né voglio essere una fotografa, ma la studio perché mi appassiona e la reputo una tappa importante per il mio obbiettivo finale: il giornalismo. Sotto questo aspetto, malgrado io non abiti nella bellissima Pietroburgo né nell’altrettanto incantevole Mosca, né ancora, nelle suggestive campagne russe, ho trovato il romanzo molto soddisfacente, una vera gioia - e credo che sul finale mi possa suggerire ancor di più!
Ma riconosco che è un aspetto fin troppo personale, forse frivolo, quindi andiamo al succo, premesso che mai potrò rendere giustizia a un’opera d’arte così immensa. Innanzitutto, bisogna precisare che Anna non è la protagonista assoluta, bensì una dei protagonisti: seguiamo le vite di più personaggi, ben diversi tra di loro, che trascorrono delle esistenze realistiche, per certi versi comuni e difficilmente sopra le righe. Anna Karenina potrebbe benissimo essere la storia di personaggi e famiglie realmente esistite; un’opera corale che vuole raccontare la realtà, alle volte cruda, ma che non ha alcuna intenzione di addolcirla: la società russa è rappresentata con fedeltà, nel bene e nel male. Sono sottolineate le sue ipocrisie, le differenze talvolta incomprensibili (almeno per noi) tra uomo e donna quand’essi si trovano innanzi al giudizio e alla legge; vengono dipinti i nobili per quello che sono: una classe infinitamente favorita, un vero e proprio cancro della Russia zarista che stava cominciando a morire e sulla quale cominciava a fiorire una realtà ben diversa, basata sulla filosofia che, per antitesi, pare essere la più gradita alle genti meno agevolate: il comunismo. Anna Karenina è quindi politica e filosofia, tra le cose. Ogni personaggio, uomo, donna o bambino, possiede una propria etica, una caratterizzazione unica e che mai si ripete: vediamo attraverso di loro e in loro ci immedesimiamo, arrivando persino al punto di trovarci in totale disaccordo con le loro visioni. Ecco, questa è una cosa che mi ha sorpresa. Mai mi era capitato di voler come interloquire con un personaggio di un romanzo, cercare di capire ancor meglio il suo punto di vista e magari contrastarlo, giacché ne sentivo proprio il bisogno. Anna, Levin, Vronskij, Kitty, Stepan e Darja; è come se adesso li conoscessi tutti.
Un affresco che ritrae la sfarzosità della vita mondana e l’apparente purezza della sempre elogiata vita di campagna insieme, dipinto da un pittore di qualità eccelse, ma che mai - mai - risulta pesante e pedante col suo tocco e la sua morale: signori, Lev Nikolàevič Tolstòj.
Edited by Bismillah - 5/3/2020, 00:52. -
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Anche io leggo per immagini fotografiche che passano nella mia testa.
Mi hai molto emozionata e di questo ti ringrazio.
Lo leggerò sicuramente!
Che recensione appassionata
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Per l'università: I dolori del giovane Werther di Goethe. . -
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Stupendo romanzo.
La casa delle voci di Donato Carrisi
Romanzo che innegabilmente tiene incollati alle pagine ma a me non ha convinto del tutto, è una storia sensazionalistica e dallo scenario cinematografico(credo che sarebbe perfetta come sceneggiatura di un film) ma per me troppo irrealistico, con un finale poi che non aiuta, sbrigativo e fantasioso(il protagonista poi secondo me manca totalmente di appeal).
Alla fine si lascia leggere ma è un romanzo tanto, troppo nebuloso.. -
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Il signore dei lupi di Alexander Dumas padre
Romanzo breve (meno di duecento pagine) praticamente sconosciuto ma ricco di significato e di colpi di scena che tratta aspetti importanti dell'animo umano come l'invidia nei confronti di chi riteniamo più fortunato e le disuguaglianze sociali.
La storia alterna momenti horror a momenti comici con la verve tipica dei romanzi cavallereschi ottocenteschi.
Una piccola perla semisconosciuta che ci insegna come il male fatto, prima o poi, torna indietro.. -
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Il college delle brave ragazze di Ruth Newman
Thriller psicologico raffazzonato dal finale aperto e prevedibile che si legge male a causa dei continui salti temporali (pre e post omicidi).
Lo stile con cui è stato scritto l'ho trovato farraginoso e i personaggi del tutto scialbi, inoltre mi hanno dato fastidio i troppi particolari cruenti (la violenza esplicita, soprattutto se perpetuata su dei bambini, non la sopporto).
Una lettura per me pesante sotto diversi punti di vista.. -
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Dei gatti e degli uomini di Patricia Highsmith
Portland Bill è un tipico gatto cacciatore, di quelli che se ne vanno in giro per ore e poi ti si presentano a casa con qualcosa di simpatico tra i baffi.
Per questo i suoi amici umani non ci fanno ormai più caso, fino al giorno in cui Bill non si presenta sulla soglia di casa con in bocca due dita umane, lì iniziano a preoccuparsi.
Ming invece è un gatto che vive con una simpatica ragazza single che lo coccola e lo vezzeggia tutto il giorno.
Le cose cambiano quando la ragazza si fidanza con un uomo arrogante e che detesta i gatti. Gelosi l'uno dell'altro, ingaggiano una sorta di lotta per la sopravvivenza.
E poi per ultima c'è Micia, una splendida gatta presa in affitto da una coppia per liberarsi di un intruso che da giorni infesta la loro casa.
La presenza della gatta porterà loro una ventata di ricordi e soprattutto di rimpianti e di rimorsi che destabilizzera' per sempre le loro vite.
I tre mici sopracitati sono i protagonisti di questi tre brevi racconti di Patricia Highsmith, racconti che vertono verso il thriller con atmosfere malsane alla Poe.
Il risultato è un libro semplice e piacevole da leggere, anche se questi tre gatti trasmettono un velato senso di inquietudine e malinconia.
Commovente invece la poesia finale dedicata ai tre momenti della vita di un felino (giovinezza, maturità e vecchiaia)..
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