Lezioni di piano

Jane Campion - 1993

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  1. Viky017
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    Il film è ambientato durante il periodo coloniale inglese in Nuova Zelanda. Ada, la protagonista, è una donna muta dall'età di sei anni per motivi sconosciuti, la quale viene data in moglie ad un proprietario terriero inglese che sta appunto in Nuova Zelanda.
    Per la donna due cose sono davvero importanti: il suo piano e la figlia. Così con questa nuova prospettiva di vita partono tutti e tre alla volta dell'Oceania, che a confronto passare la vita in totale isolamento sarebbe stato più allettante.
    Qui incontreranno un altro uomo dall'atteggiamento inizialmente criptico, ma non troppo.

    Il punto di forza di questo film sta in primis nell'interpretazione di Holly Hunter e poi nella mano femminile alla regia.
    La Campion è riuscita a donare a questo film, di cui è anche sceneggiatrice, delicatezza e poetica sia nel raccontare la storia che nella costruzione delle scene.
    Alcune inquadrature farebbero invidia ai migliori pittori romantici in quanto a bellezza, in particolare la spiaggia sconfinata in balia dell'oceano “arredata” con il corredo che madre e figlia si son portate dietro, crea questa sorta di contrasto tra l'operato dell'uomo e la natura, ma in generale durante tutto il film persiste questa atmosfera.
    Sempre restando in tema di oggetti, la cosa che principalmente mi ha colpito è stato proprio il piano (ignoriamo l'aggiunta in italiano al titolo originale).
    Il fatto che questo strumento musicale venga registicamente reso come l'estensione o un tutt'uno con la figura stessa della protagonista, senza mai occupare completamente la scena e venendo mostrato quasi sempre parzialmente, completa il concetto che già viene ben reso dalla sola trama.

    Ada è una donna dalla spiccata sensibilità che si riflette anche nella sua grande passione per la musica, di conseguenza chi non riesce a comprendere l'importanza che suonare ha per lei non riuscirà a comprendere nemmeno il suo animo e l'essenza della sua persona.
    Da questa incomprensione nasce in lei un malessere generale di vivere le giornate che verrà alleviato solo dal momento in cui potrà riprendere a suonare.
    Con ciò riuscirà ad acquisire nuovamente fiducia in un altra persona, ed apprezzare il fatto di essere desiderata e di avere valore ed importanza per qualcuno, a dispetto di quello che il suo passato ed il marito avevano lasciato prospettare come una condizione per lei impossibile. Bravissima l'attrice nell'esprimere tutto questo senza dire una sola parola.
    Il fatto che la bambina, quella piccola bestiolina di Satana, abbia fatto ciò che ha fatto in fin dei conti ha permesso alla vicenda di avere un risvolto decisamente positivo e dare più senso alla storia d'amore, a differenza di ciò che la situazione clou lasciava presagire inizialmente.

    Nonostante questa costante sensazione di disagio vissuta dalla protagonista e percepita durante tutta la visione, nel film non mancano momenti più leggeri, creati sfruttando normali situazioni che diventano buffe durante la convivenza tra persone con usi e costumi totalmente differenti.

    Infine, altra cosa che ho apprezzato tantissimo è stata la colonna sonora dinamica, integrata ed adattata in modo che ciò che viene suonato al piano dalla protagonista sia attinente a quello che sta accadendo in quella scena, che sia un momento di tensione o altro. Colonna sonora bellissima, in special modo il tema principale.

    VOTO 4/5.

    P.S. Non sapevo che anche la bambina avesse vinto la statuetta per la sua interpretazione, vendere l'anima al demonio allora le è servito.
     
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14 replies since 31/7/2008, 12:57   2907 views
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