El Topo

Alejandro Jodorowsky - 18 Dicembre 1970

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    El Topo
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    GENERE: Wstern, Drammatico
    ANNO: 1971
    REGIA: Alejandro Jodorowsky
    SCENEGGIATURA: Alejandro Jodorowsky
    ATTORI: Alejandro Jodorowsky, Brontis Jodorowsky, Alfonso Arau, Jose' Luis Fernandez, Alf Junco, Gerardo Zepeda, Pablo Leder, Mara Lorenzio, David Silva, Paula Romo, Jacqueline Luis, Berta Lomeli', Jose' Legarreta
    FOTOGRAFIA: Rafael Corkidi
    MONTAGGIO: Federico Landeros
    MUSICHE: Alejandro Jodorowsky, Nacho Mendez
    PRODUZIONE: PRODUCCIONES PANICAS
    DISTRIBUZIONE: REGIONALE
    PAESE: Messico
    DURATA: 125 Min
    FORMATO: TECHNICOLOR


    CITAZIONE
    Protagonista di questa parabola sulla vita umana è un abilissimo pistolero, soprannominato "El Topo". A lui è affidato Miguel, che festeggia i suoi 7 anni seppellendo i giocattoli ed il ritratto di sua madre. Insieme i due compiono la "vendetta di Dio" sopra "il colonnello", che ha sterminato un villaggio nel Messico e si è poi regolarmente insediato nella Missione dei Frati Francescani. Il pistolero lo sfida a duello, lo mutila, lo espone al ludibrio dei suoi sudditi. Rapisce anche la ragazza che egli teneva come schiava ed amante. Con lei affronta la dura esperienza della traversata del deserto, dopo aver abbandonato a se stesso Miguel. La ragazza, per legarsi a lui con amore eterno gli chiede di dimostrare di essere il migliore tra tutti. Così il pistolero accetta di misurarsi con i "4 maestri" e li batte. La ragazza però lo tradisce, perforandogli con dei colpi di pistola il petto ed i piedi e abbandonandolo su di un lungo, scricchiolante ponte per fuggire con un'altra donna. Quando il pistolero si risveglia, si trova nel cuore di una montagna, trascinato là per volontà della "Anziana" di una comunità di deformi. Egli, preso la nuova identità di un bonzo, diventa il loro protettore. Con una ragazza nana, esce dal "pertugio alto", unico spiraglio verso la luce e diventa giocoliere nella vicina città. Lì una sonnecchiosa e ridanciana borghesia copre a stento, sotto il velo dell'onorabilità, il razzismo più esasperato, la sessualità più aberrante, una religiosità alienata e alienante. I due chiedono poi ad un frate di sposarli. Ultimata la galleria attraverso la quale potrà uscire libero dalla prigione-montagna, l'esercito degli esseri deformi si precipita verso la città. La borghesia è schierata con le armi in pugno per decimarli. "El Topo" accorre. Trova informi ammassi di cadaveri e rimasto tutto solo, si dà fuoco. Miguel, che lo ha raggiunto, abbandona quel luogo di morte con la ragazza nana ed il bambino che ella ha avuto da "El Topo".

    fonte ComingSoon

    Trailer:

     
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    Attore non protagonista

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    Che filmone! Jodorowsky è un genio visionario che qui è riuscito a riproporre un'allegoria dell'Antico e Nuovo Testamento in chiave western super violento, sanguinario e fuori di testa, infarcito (quasi in maniera esagerata) di simbolismi.
    Un film che riesce ad essere al contempo spirituale e blasfemo, sacro e profano, che mette assieme cristianesimo e buddhismo (nella seconda metà in particolare).
    E di sicuro Alejandro dev'essere stato un fan di Peckinpah e Corbucci.

    L'ho guardato svariate volte (anche per comprenderlo meglio) e l'adoro.
    E poi ci sono personaggi tipo questi

    :m01:
     
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    Bravo ragazzo... molto bene :shifty:
     
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    Dio li fa, Chuck Norris li distrugge, Mc Gaiver li aggiusta

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    a me è sempre sembrato un po' una cagata, con tutto il rispetto l:lol:
     
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  5. Jeb9607
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    Desideravo vedere “El topo” da diverso tempo; dopo parecchi mesi , il commento positivo scritto da Snaporaz, ha contribuito ad alimentare la mia curiosità, decidendo così di dedicarmi a questa pellicola.
    PUNTO N1: Ieri sera non ho visto un semplice film ma un capolavoro eterno e sono pienamente consapevole che passerà molto tempo prima di rivederne uno alla sua altezza. Che Jodorowsky fosse un grande visionario era cosa assodata ma questo film gli fa guadagnare ,a pieno merito, il titolo di Genio indiscusso.
    PUNTO N. 2: El topo è considerato un western per la sua ambientazione ma entra in netta collisione con i perni centrali dello stesso genere. Pur sforzandomi, non riesco a inquadrarlo in un filone ben preciso (forse la soluzione sta nel non porsi tale quesito), sembrerebbe appartenere a un genere libero e indipendente. Se vogliamo banalizzare la sua trama, possiamo dire che El topo non è altro che una trasposizione, in chiave western, delle sacre scritture (vecchio e nuovo testamento),se invece, vogliamo focalizzarci su un’analisi più profonda e completa, Jodorowsky ci regala un signor film intraprendendo un tortuoso cammino che abbraccia filosofia orientale e classica, sacro e profano, surrealismo e simbolismo. Il protagonista del film, interpretato dallo stesso regista, è un pistolero che decide di affrontare i “quattro maestri”, riferimento ai profeti biblici, quattro per l’appunto; è proprio in queste sequenze che abbiamo la possibilità di incontrare i personaggi più bizzarri della pellicola. Nella seconda parte del film , dopo il tradimento di Mara, la donna amata, El Topo viene salvato da una banda di esseri deformi (nani), imprigionati in una grotta sotterranea. Per ricambiare il favore, il protagonista cercherà di scavare un tunnel verso la libertà, sfortunatamente ad attenderli ci sarà soltanto disgrazia. Tutto ciò, mostra molte affinità con il mito della caverna del filosofo Platone. Anche il finale è un cocktail di simbolismi e riferimenti a dottrine orientali.
    Dal punto di vista tecnico, ho apprezzato molto la costruzione psicologica dei personaggi e le sequenze impregnate di onirismo che ricordano molto lo stile lynchiano e l’ 8 e mezzo felliniano, non a caso uno dei progetti di Jodorowsy era quello di realizzare un lungometraggio per Dune, romanzo di fantascienza, poi affidato a D. Lynch.
    Per concludere consiglio vivamente, anche ai non amanti del genere western, la visione di questo singolare capolavoro.
    Curiosità: El topo è il film preferito del grande John Lennon

    Voto: 8.5
     
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  6. wsidvicious
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    Primo film di Jodorowsky che vedo e ne sono rimasto affascinato, stupito ed anche un po' turbato.
    Opera che non puó essere compresa in nessun genere particolare viste la diverse varietá che vengono trattate; sarebbe facile includerla nel genere western a causa delle ambientazioni, ma come non includerlo tra i film surreali, tanto da ricordarmi qualche film di Bunuel, o psicologico, o filosofico?
    All'interno possiamo trovare diverse allegorie, sin dal titolo. Infatti "el topo" é la talpa che, come viene detto in apertura, cerca di scavare fino ad arrivare alla luce, ma appena ci arriva diventa cieca. Ritengo di poter paragonarlo al cinema indipendente dei tempi per cui non si riesce a trovare una vera e propria collocazione. Durante la visione saranno tantissime (e forse eccessive) le allegorie sulla religione, sia quella cristiana che quelle orientali, che affascinano e tengono lo spettatore attaccato allo schermo per tutta la durata del film, nonostante non sia breve. Rimangono in mente i 4 maestri della pistola che vengono paragonati ai 4 grandi profeti del Vecchio Testamento che vengono battuti da El topo, Gesú. E' un viaggio che parte dal peccato ed arriva alla redenzione.
    Saranno chiari anche i riferimenti e gli attacchi alla societá capitalista americana che tende a schiacciare tutto ció che non é perfetto. E l'atto estremo finale é un atto di protesta potentissimo.
    Viaggio visionario, allucinante con l'unica pecca di cercare di trattare troppo poiché, almeno personalmente, non sono riuscito a comprendere totalmente ogni allegoria (come ad esempio, i conigli, i corvi, l'alveare).
    Tecnicamente rasenta la soglia della perfezione con una fotografia eccezionale, belle anche le musiche di sottofondo. Jodorowsky in veste anche di attore si produce in una ottima performance con espressioni davvero disturbate e deliranti che lo fanno apprezzare particolarmente.
    Un film non per tutti e da tutti, ma consiglio la visione almeno una volta.
     
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5 replies since 14/12/2014, 18:00   82 views
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