Lost in translation - L'amore tradotto

Sofia Coppola - 2003

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  1. .Ava Adore.
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    Lost in translation - L'amore tradotto



    Un film di Sofia Coppola. Con Bill Murray, Scarlett Johansson, Giovanni Ribisi, Anna Faris, Fumohiro Hayashi.

    Titolo originale Lost in Translation. Sentimentale, durata 105 min. USA 2003.


    CITAZIONE
    Bob Harris è un divo della tv americana sul viale del tramonto: è a Tokyo per girare lo spot di un whisky, non parla giapponese, è insonne. Charlotte è una donna carina ma delusa: è a Tokyo al traino di suo marito fotografo di moda che non vede mai, non parla giapponese, è insonne. Anime simili che non possono che incrociarsi. Accade nei corridoi di un albergo, e da quel momento i due iniziano a farsi compagnia e a conoscersi meglio.

    fonte MYmovies

    Trailer

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    Edited by Angelica90 - 6/5/2016, 15:04
     
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  2. MissRDN
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    Bello bello bello!!
    nient'altro da dire..
     
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  3. stuntman_steve
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    bello il secondo capitolo della trilogia di sophia copppola(come il primo Il giardino delle vergini suicide).come al solito ottima prova di bill murray
     
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  4. ~Vesper
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    Il "giardino delle vergini suicide" e "Marie Antoinette" sono splendidi, non mi stanco mai di vederli, questo però non mi è piaciuto...non che sia brutto ma, come dire...mi è indifferente!
     
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    La protagonista è estremamente sola, circondata dalle mura e dall'odore freddo di un albergo, e medita in silenzio nella sua incapacità di comunicare con quel luogo (Tokyo). Un giorno però incontra Bob Harris, un attore amch'esso solitario che le dedica attenzione e che le fa compagnia, in modo da farla sentire vicina alla sua cultura, alla sua casa. Presto le loro affinità accresceranno e il loro rapporto si trasformerà in qualcosa che va ben oltre l'amicizia.
    La giovane Coppola gira il suo capolavoro seguendo due binari distinti nella tecnica: quello intimo della narrazione e quello largo-spaziale della macchina da presa che amplifica il senso di non-appartenenza dei protagonisti attraverso la distanza. Per appunto la distanza in questo film segue un percorso molto particolare, curato ed equilibrato, attento a non stravolgere subito gli spazi dei protagonisti. Infatti "gli esterni" (la città, le persone, i personaggi secondari) si allontanano dai protagonisti a poco a poco avvicinando allo spettatore le loro sensazioni più intime. Ma nel finale proprio nel momento in cui Bob sussurra a Charlotte le ultime parole prima di partire e lasciarla, La Coppola ritorna sul concetto di distanza a crea una barriera, questa volta tra i due protagonisti e lo spettatore che non riuscirà a sentire le ultime parole di Bob. In questo modo lo spettatore smarrito e incompreso attraverso la reazione di Charlotte cercherà di rincorrere quell'intimità strappata appangando quel momento di estremo abbandono nella partecipazione della sequenza. Le lacrime di Charlotte diventano un mezzo di comunicazione estremamente singolare ed intuitivo e quanto più diretto nella sua segretezza intima scatenando un senso di soffocante malinconia.
     
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  6. arsenio62
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    grz
     
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  7. UsagiTsukino
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    CITAZIONE (Space Weaver @ 8/7/2008, 01:33)
    La giovane Coppola gira il suo capolavoro seguendo due binari distinti nella tecnica: quello intimo della narrazione e quello largo-spaziale della macchina da presa che amplifica il senso di non-appartenenza dei protagonisti attraverso la distanza. Per appunto la distanza in questo film segue un percorso molto particolare, curato ed equilibrato, attento a non stravolgere subito gli spazi dei protagonisti. Infatti "gli esterni" (la città, le persone, i personaggi secondari) si allontanano dai protagonisti a poco a poco avvicinando allo spettatore le loro sensazioni più intime. Ma nel finale proprio nel momento in cui Bob sussurra a Charlotte le ultime parole prima di partire e lasciarla, La Coppola ritorna sul concetto di distanza a crea una barriera, questa volta tra i due protagonisti e lo spettatore che non riuscirà a sentire le ultime parole di Bob. In questo modo lo spettatore smarrito e incompreso attraverso la reazione di Charlotte cercherà di rincorrere quell'intimità strappata appangando quel momento di estremo abbandono nella partecipazione della sequenza. Le lacrime di Charlotte diventano un mezzo di comunicazione estremamente singolare ed intuitivo e quanto più diretto nella sua segretezza intima scatenando un senso di soffocante malinconia.

    quoto ogni parola. tanto di cappello alla coppola (scusate il gioco di parole), è sicuramente tra le registe più talentuose che ci sono in circolazione. quello che mi colpisce di ogni suo lavoro è l'essere così chiara senza utilizzare dei dialoghi troppo presenti o ingobranti... le colonne sonore dei suoi film sono sempre ricercate ed originali e particolarmente funzionali alle immagini
     
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  8. Skylar92
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    Finalmente una storia d'amore che non termina con il sesso. Era ora.
    Dolce, molto commovente, intensa e profonda. Grazie Sofia.
     
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  9. Artikuz
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    Giuro che questo film non riesco veramente a inquadrarlo! Dura un'ora e mezza e mentirei se dicessi che non mi ha annoiato, è lento e mi era pure venuto un sonno a guardarlo.. EPPURE.. mi ha lasciato dentro qualcosa di forte, qualcosa che mi ha molto colpito al cuore eppure non riesco a capire cosa!

    Giudizio finale: BO!
     
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    Bellissimo! Dolcezza, malinconia, poesia, solitudine, condivisione fusi insieme sullo sfondo di una città caotica e frentica! Bravissima la Coppola, come sempre! Amo tutti i suoi film! Immagini e musiche perfettamente abbinati come in tutti i suoi lavori! Ottimi Murray e Johansson!
     
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    lasciamo stare il fatto che fino a pochi secondi dall'inizio ero convinta di stare per guardare "the reader"...ma appena mi sono trovata quella magnifica visione mi sono detta "mh,mi sa che mi sono confusa" :sgrat: rinco più che mai :lol:
    bello! è un film fatto molto di sensazioni, non so se è il termine più adatto questo, per farvi capire mi riferisco per esempio alla scena in cui lui sta a letto e alle 4 del mattino riceve un fax,oppure tutti i giapponesi a dargli il benvenuto, lei nella sala giochi ecc.. tutti questi elementi che ci fanno percepire il disagio che provano i due protagonisti in quella città e la solitudine che provano, accentuato questo dalla fotografia così fredda,pallida che rende molto bene l'idea...è un film molto delicato, forse un po' troppo. Quando è finito mi ha lasciato una sensazione di "tutto qui?",non mi ha lasciato nulla di particolare ..ma nonostante il finale, non l'ho trovato triste...mi è piaciuto, bello :)
     
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    adoro questo film,con Bill Murray e Scarlett Johansson sono fenomenali in questo,film,poi amo l giappone,poi con la particina di Anna Faris che mi fa troppo ridere,lo consiglio di vedere questo film,non so cosa darei per sapere cosa sussurra Bob a Charlotte nel finale. wow wow troppo bello
     
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    sarei stata curiosa anch'io, ma credo che se l'avremmo saputo buona parte della magia del film sarebbe andata persa :)
     
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    Infatti! La magia e poesia della fine sta nel non sapere cosa si dicono! Così ognuno può immaginare quello che preferice! :)
     
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    sta mattina ho cercato in rete risposte a questo dilemma

     
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