L'innocenza del peccato

Claude Chabrol - 01 febbraio 2008

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    L'innocenza del peccato

    locandina


    Un film di Claude Chabrol. Con Ludivine Sagnier, François Berléand, Benoît Magimel, Mathilda May, Caroline Sihol, Etienne Chicot, Marie Bunel, Valeria Cavalli, Thomas Chabrol, Jean-Marie Winling, Didier Bénureau, Edouard Baer, Hubert Saint-Macary, Charley Fouquet, Clémence Bretécher.

    Titolo originale La Fille Coupée En Deux. Drammatico, durata 115 min. - Francia 2007. - Mikado uscita venerdì 8 febbraio 2008.

    "Una giovane e ambiziosa conduttrice televisiva viene sedotta da un maturo ed egocentrico scrittore sposato che ne fa un'amante esperta e focosa e la introduce ai giochini viziosi del jet set parigino."


    CITAZIONE
    Una giovane e ambiziosa conduttrice televisiva viene sedotta da un maturo scrittore sposato. Egocentrico e sensibile alle belle donne, l'uomo ne fa un'amante esperta e focosa e la introduce ai giochini viziosi del jet set parigino. Ma la passione, si sa, è volubile. Specie se la differenza d'età è abissale, lui è accecato dal narcisismo e dall'egoismo e lei è infantile e in preda agli slanci totalizzanti del primo grande amore. Quando viene abbandonata dall'anziano amante, la ragazza si consola tra le braccia di un giovane miliardario psicologicamente instabile da tempo innamorato di lei e arriva addirittura a sposarlo. E a questo punto il solito stucchevole triangolo altoborghese sfocia in tragedia…
    L'innocenza del peccato, presente nel 2007 al Festival di Venezia nella sezione Fuori Concorso, segna una flessione nella meravigliosa e prolifica carriera di Chabrol, che continua a sfornare un film all'anno mantenendosi a livelli qualitativi finora sopraffini. Qui l'acume nell'inquadrare i molti vizi e le poche virtù dell'alta borghesia risulta annacquato e impoverito da un calligrafismo stucchevole e superficiale. Il maestro francese non riesce a inserire il dito nella piaga del vuoto di valori e a vivificare il connubio amore-morte, limitandosi a un ritratto d'ambiente patinato, formalmente impeccabile e benissimo recitato ma mai incisivo o inquietante.
    La deriva etica che guida le azioni dei protagonisti resta sullo sfondo e il finale simbolico, di cui naturalmente non anticipiamo nulla, è di un didascalismo imbarazzante. Un'opera di maniera che fa rimpiangere la lucida e sottile cattiveria non solo dei capolavori degli anni Settanta, ma anche dei recenti La damigella d'onore e La commedia del potere.

    Paola De Rosa

    fonte Mymovies

    Trailer:
    Video



    Edited by BlackPanther - 3/5/2016, 11:34
     
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